08 dicembre, 2012

Il tempo corre


Il tempo corre e corriamo anche noi, per portare a termine ciò che abbiamo iniziato, in mezzo a un clima politico sempre più turbolento.

Il 6 Dicembre si è svolto al Ministero il seminario “La via italiana all’inclusione scolastica. Valori, problemi, prospettive”. Lo abbiamo organizzato per fare una riflessione approfondita, seria e serena, a 35 anni dalla legge 517/77, sui risultati ottenuti dal modello di integrazione dei disabili nelle scuole e sulle idee in campo per risolvere alcune criticità del sistema.
Siamo un’eccellenza nel mondo e tanti Paesi OCSE studiano il nostro modello: soltanto pochi giorni fa ho incontrato una delegazione dell’ambasciata francese proprio su questo tema. 
Abbiamo permesso, in questi 35 anni, uno splendido incontro con la diversità e la fragilità a tutte le persone in crescita. Abbiamo dato un senso alla crescita a centinaia di migliaia di persone. E’ un patrimonio relazionale importantissimo che va preservato. E per farlo è importante poter ragionare con tutte le istituzioni coinvolte, con le scuole, con le associazioni e le fondazioni. E con le famiglie e i ragazzi.
Per una volta in Italia, siamo tutti d’accordo sul mantenimento di questo modello. La nuova direttiva del MIUR propone un’ulteriore innovazione: l’approccio dei bisogni educativi speciali, un passo deciso verso la scuola di tutti e di ciascuno. Tutte le fragilità, anche quelle temporanee, devono trovare appoggio: il sostegno può diventare una risorsa per l’intero gruppo classe e le competenze degli insegnanti vanno estese e rafforzate. In questa direzione va anche la riorganizzazione territoriale dei CTS (Centri territoriali di supporto).

Ho risposto alla bella lettera pubblica che mi ha inviato su Repubblica.it il mio amico maestro Franco Lorenzoni. Lui propone di lasciare le classi elementari fino agli otto anni senza schermi né pc. Condivido parte del suo ragionamento, ma non ho mai creduto alle proibizioni. Per insegnare il vento oggi, occorre sia costruire aquiloni e farli volare, sia navigare sul web alla ricerca di informazioni. E’ una bella importante discussione e ringrazio Franco per averla avviata.

La scuola non può più sottrarsi alla necessità di regalare a bambini e ragazzi una quantità di esperienze diverse, laboratoriali e fattive. Bisogna parlare linguaggi diversi, esplorare i diversi territori del sapere organizzato e delle emozioni. Anche per questo, come supporto fattivo alle scuole autonome, abbiamo insediato al Miur un tavolo tecnico su Cinema e Teatro. Dovrà dare una ricca impronta pedagogica ai laboratori teatrali nelle scuole, riconoscendo le tantissime professionalità ed esperienze già attivate.


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