Il 4 febbraio arriva in libreria “La scuola è mondo. Conversazioni su strada e istituzioni” (Edizioni Gruppo Abele). Si parla di scuola. Ma si parla soprattutto dei modi dell’apprendimento, del mondo che cambia e delle nuove sfide educative che l’Italia ha di fronte. E di innovazione sociale, buona politica e vari altri aspetti della vita umana…
29 gennaio, 2015
La scuola è mondo
Quest’estate ci siamo presi il tempo per una lunga conversazione, l’abbiamo registrata e ci abbiamo lavorato su. Ed eccoci qui, finalmente!
Il 4 febbraio arriva in libreria “La scuola è mondo. Conversazioni su strada e istituzioni” (Edizioni Gruppo Abele). Si parla di scuola. Ma si parla soprattutto dei modi dell’apprendimento, del mondo che cambia e delle nuove sfide educative che l’Italia ha di fronte. E di innovazione sociale, buona politica e vari altri aspetti della vita umana…
Il 4 febbraio arriva in libreria “La scuola è mondo. Conversazioni su strada e istituzioni” (Edizioni Gruppo Abele). Si parla di scuola. Ma si parla soprattutto dei modi dell’apprendimento, del mondo che cambia e delle nuove sfide educative che l’Italia ha di fronte. E di innovazione sociale, buona politica e vari altri aspetti della vita umana…
07 gennaio, 2015
Il suo blues oltre le generazioni
Un mio articolo sulla scomparsa di Pino Daniele, apparso su La Stampa del 6/1/2015.
Due cose a Napoli sono come i venti che vengono dal mare, che cambiano ma restano eterni: la musica e il teatro. Quando muore un teatrante o un musicista di Napoli, qui è lutto vero.
I funerali di Pino Daniele non sono a Napoli. Se lo fossero, si sarebbero riempite le vie di un popolo di ogni età che, all’ora data, sarebbe “sceso” - come si dice qui. Ma il tributo intenso, universale a Pino c’è. Da ieri mattina i negozi e i bar, i ristoranti e gli ambulanti con le radio accese, le strade riempite per i saldi e le stazioni del metrò risuonano del suono di Pino. Le persone si fermano, commentano i testi che riempiono l’aria gelata, che ognuno conosce strofa per strofa, senza omissioni, e canticchiano e ricordano. La gente parla di lui, dei suoi concerti, del primo disco comprato, dei figli che collezionano i dischi. I bambini ascoltano i genitori e sanno di cosa si sta parlando, senza bisogno di spiegazioni. Su skype e su facebook le decine di migliaia di ragazzi e ragazze andati lontani per studio o per lavoro, si collegano, chiedono “che si dice” nella loro città. Da fuori si sa com’è in questi momenti; e ci si sente più lontano e più vicino. Ogni incontro oggi per strada inizia con Pino, prima ancora del saluto. Quartiere per quartiere. E’ tutto così.
Due cose a Napoli sono come i venti che vengono dal mare, che cambiano ma restano eterni: la musica e il teatro. Quando muore un teatrante o un musicista di Napoli, qui è lutto vero.
I funerali di Pino Daniele non sono a Napoli. Se lo fossero, si sarebbero riempite le vie di un popolo di ogni età che, all’ora data, sarebbe “sceso” - come si dice qui. Ma il tributo intenso, universale a Pino c’è. Da ieri mattina i negozi e i bar, i ristoranti e gli ambulanti con le radio accese, le strade riempite per i saldi e le stazioni del metrò risuonano del suono di Pino. Le persone si fermano, commentano i testi che riempiono l’aria gelata, che ognuno conosce strofa per strofa, senza omissioni, e canticchiano e ricordano. La gente parla di lui, dei suoi concerti, del primo disco comprato, dei figli che collezionano i dischi. I bambini ascoltano i genitori e sanno di cosa si sta parlando, senza bisogno di spiegazioni. Su skype e su facebook le decine di migliaia di ragazzi e ragazze andati lontani per studio o per lavoro, si collegano, chiedono “che si dice” nella loro città. Da fuori si sa com’è in questi momenti; e ci si sente più lontano e più vicino. Ogni incontro oggi per strada inizia con Pino, prima ancora del saluto. Quartiere per quartiere. E’ tutto così.
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