Ieri sera sono andato al Gridas di Scampia, un vero luogo di aggregazione da tanti anni, certamente un luogo vivo.
Per un quartiere in crisi, avere luoghi vivi diventa un salvagente, in senso letterale: salva le persone. A Scampia ce ne sono di luoghi vivi, è da qui che si può ripartire.
Abbiamo visto il film “Sotto la stessa luna” di Carlo Luglio. E’ un film molto bello, che descrive la vita nel campo Rom di Scampia all’inizio della terribile faida di camorra dell’anno scorso. Ha i due ingredienti che servono oggi: spietatezza di analisi e insieme la speranza.
Il dibattito era molto diverso da quello che l’altra sera c’è stato al Modernissimo, dopo il film di Moretti. Non c’era conformismo, non erano solo complimenti al film. Enrico Ghezzi, Mario Martone, Alessandro Fucito, l’autore, gli attori, il pubblico e io eravamo stati presi dalla storia e dal contesto. Volevamo capire cosa ci dice sulla Napoli di adesso. Abbiamo pensato alle vie d’uscita. Una bella atmosfera.
31 marzo, 2006
24 marzo, 2006
Aria aria. Sciò sciò
Insisto. Ci dobbiamo concentrare per mandare a casa il governo di centro destra.
E' una questione anche di clima, di umore. Sono convinto che la pioggia non se ne andrà se non se ne va questo governo. Le forze interiori di ciascuno, la possibilità di scegliere liberamente, di partecipare, di confrontarsi senza pregiudizi in città dipende largamente dal risultato del 9 e 10 aprile.
Dobbiamo poter immaginare che si possa tornare a cambiare la legge elettorale in senso democratico e partecipativo; battersi per riconquistare intere zone del Mezzogiorno dal degrado e dalla criminalità organizzata; riavere un paese in cui sia normale la distinzione tra istituzioni, che sono di tutti, e interessi personali; potere sperare che il Sud non diventi sempre più povero e che i poveri non aumentino ogni anno.
Per sperare questo bisogna cambiare le politiche sociali. E bisogna cambiare il modo di fare politica.
Questo vale nello stesso modo per la politica locale. A Napoli faremo la manifestazione cittadina contro il governo il prossimo venerdì, nel pomeriggio. Sarà al cinema Pierrot di Ponticelli, uno dei centri di Napoli.
Da queste parti si è fatto un gran parlare ultimamente sul diritto di cittadinanza del golf e vedo che alcuni sono molto preparati. Che diciamo dei diritti di cittadinanza delle colf? Di quelle signore che cambiano il pannolino ai nostri figli e che verosimilmente cambieranno il pannolone a noi, fra qualche anno?
20 marzo, 2006
Le sfide e il Mezzogiorno
Sono appena uscito dal seminario su “Il Mezzogiorno d’Italia ponte dell’Europa sul Mediterraneo”. E’ stato organizzato dall’Associazione per gli interessi del Mezzogiorno (Animi). Un seminario importante, con contributi scientifici di rilievo. Che il Mediterraneo sia un importante scenario verso cui aprirsi è ampiamente condiviso: ma a Napoli manca ancora molto sul piano dell’identità e della prospettiva di sviluppo per giocare da protagonista.
Stasera invece torno in Tv. Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola hanno organizzato su Canale 10 una serata che si chiama “Uno contro tutti”, dove i tutti sono Samuele Ciambriello, Brunella Cimadomo, Mauro Giancaspro, Marco Lombardi, Gerardo Mazziotti, Roberto Saviano e gli ascoltatori che partecipano in diretta.
E una cosa simile, nel senso di “contro tutti” sarà organizzata dalla redazione di Metrovie, l’inserto napoletano de “il manifesto”, che mi vuole “sottoporre al fuoco di fila” delle domande.
Ormai mi sto abituando, ma non è che sia semplice ritrovarsi all’improvviso in un clima elettorale che sembra avere preso in prestito l’immaginario dei film del grande Sergio Leone.
Nel frattempo però della grande e vera sfida delle elezioni politiche sembra non accorgersi quasi nessuno qui in città.
18 marzo, 2006
Cinema dopo cinema
Abbiamo riempito anche il Modernissimo. Abbiamo altri duecento soci. Abbiamo parlato di politica con metodo: non si vedeva a Napoli da molto tempo. E' stata una giornata faticosa per tutti. Ma è stato un altro bel sabato. Di entusiasmo, discussione e confronto. Ce ne vorranno ancora e ce ne sarà l'occasione. Già dalla settimana prossima quando apriremo altre sedi nelle municipalità.
Adesso però ho bisogno di godermi questa serata con gli amici al bar. Buona domenica.
Adesso però ho bisogno di godermi questa serata con gli amici al bar. Buona domenica.
16 marzo, 2006
Non scherziamo. Diamoci da fare
Ci siamo dati dei compiti ambiziosi fino alle elezioni politiche del 9 aprile.
1 - Dare una struttura democratica a , con una assemblea che rispetti tutti i crismi delle procedure pur entro una situazione di crescita repentina e di adesioni in continuo arrivo: unire partecipazione spontanea e rigore nella costruzione di una entità politica nuova.
2 - Rafforzare la nostra battaglia contro il governo Berlusconi da parte di un candidato sindaco indipendente e di una lista indipendente quali noi siamo e contribuire a mandarlo a casa.
3 - Aprire sedi in ognuna delle 10 municipalità e mettere insieme giovani e meno giovani, donne e uomini di tutti gli strati della popolazione entro comitati elettorali e liste per le municipalità. Riprendere a parlarsi con una lingua comune e a organizzarsi, pur nella diversità, per dare una nuova guida politica alla nostra città.
4 - Dare presto le linee di programma elaborate insieme in queste settimane e via via fare iniziative pubbliche per mostrarne e dibatterne i contenuti in modo aperto.
E poi abbiamo da raccogliere i soldi: siamo a 40.000 euro. Quando per una campagna da consigliere ne occorrono almeno quattro volte tanto. La maggior parte delle persone ha versato 20, 30 euro. E il tetto di 1000 è rispettato con onore. Altro che riccastri e industriali: tanta gente e pochi soldi. Ma serve di più.
E devo farmi conoscere e presto perché sono noto a meno del 30% della popolazione, con un alto tasso di gradimento. Ci vogliono manifesti, azioni capillari porta a porta, sedi, continue presenze per radio e in televisione, materiali di informazione, clip per le tv, per migliorare, raggiungere, vincere…
Ringrazio per il sostegno nei commenti. E anche per la sincerità dei dubbi e delle preoccupazioni.
Ma lasciatemi chiedere alcune cose a qualcuno tra voi e così, forse, dare risposte alle paure che circolano.
Veramente pensate che, mentre scrivevo e dicevo pubblicamente come intendo muovermi per fare una campagna elettorale chiara e con tutto questo in cantiere, mi mettevo a trattare al telefono con l'on. Pinco o con l'on. Pallino? E le centinaia di iscritti a una associazione che crede nel rinnovo della politica, starebbero lì a farmi costruire accordi sottobanco?
E questi accordi poi, quali prospettive o promesse aprirebbero a una battaglia come questa?
E avete idea di quante altre offerte e rivelazioni verranno ancora annunciate e giocate e a loro volta ingigantite dai media, che fanno il loro normale lavoro, data la situazione di grande incertezza, indeterminatezza, conflitto e rimescolamento negli schieramenti politici in questo momento in città?
O credete che, quando le cose si riavviano e muovono davvero, ciò avvenga con moto controllato, pacato, puro, lineare, rassicurante?
Andiamo. Questa è un rivolgimento profondo ed è ovvio che ci riserva la fatica di capire cosa sta avvenendo, distinguere e interpretare perché ci sono e ci saranno inevitabilmente i giochi e le azioni degli altri che tenteranno di innestarsi sulle azioni nostre. Cresceranno gli intrecci di aspirazioni e interessi diversi dai nostri che si rimettono in cammino e che troveremo sulla via.
Ci vorrà calma, discernimento e barra dritta.
Dovrò certamente dedicare tempo, attenzione e rispetto per ogni elettore di Napoli, per qualsiasi lista abbia votato in passato: l'ho detto e lo ripeto. E guarderò con cura a come si muoverà tutta la politica.
Ma ho anche grande rispetto per me stesso e per le tante persone che oggi si stanno unendo intorno a questa battaglia: noi vogliamo davvero tenere insieme le cose dette con quelle fatte.
E poi c’è una città che vuole sperare, che forse può ripartire. E’ un’occasione unica.
Non scherziamo. Diamoci da fare.
1 - Dare una struttura democratica a , con una assemblea che rispetti tutti i crismi delle procedure pur entro una situazione di crescita repentina e di adesioni in continuo arrivo: unire partecipazione spontanea e rigore nella costruzione di una entità politica nuova.
2 - Rafforzare la nostra battaglia contro il governo Berlusconi da parte di un candidato sindaco indipendente e di una lista indipendente quali noi siamo e contribuire a mandarlo a casa.
3 - Aprire sedi in ognuna delle 10 municipalità e mettere insieme giovani e meno giovani, donne e uomini di tutti gli strati della popolazione entro comitati elettorali e liste per le municipalità. Riprendere a parlarsi con una lingua comune e a organizzarsi, pur nella diversità, per dare una nuova guida politica alla nostra città.
4 - Dare presto le linee di programma elaborate insieme in queste settimane e via via fare iniziative pubbliche per mostrarne e dibatterne i contenuti in modo aperto.
E poi abbiamo da raccogliere i soldi: siamo a 40.000 euro. Quando per una campagna da consigliere ne occorrono almeno quattro volte tanto. La maggior parte delle persone ha versato 20, 30 euro. E il tetto di 1000 è rispettato con onore. Altro che riccastri e industriali: tanta gente e pochi soldi. Ma serve di più.
E devo farmi conoscere e presto perché sono noto a meno del 30% della popolazione, con un alto tasso di gradimento. Ci vogliono manifesti, azioni capillari porta a porta, sedi, continue presenze per radio e in televisione, materiali di informazione, clip per le tv, per migliorare, raggiungere, vincere…
Ringrazio per il sostegno nei commenti. E anche per la sincerità dei dubbi e delle preoccupazioni.
Ma lasciatemi chiedere alcune cose a qualcuno tra voi e così, forse, dare risposte alle paure che circolano.
Veramente pensate che, mentre scrivevo e dicevo pubblicamente come intendo muovermi per fare una campagna elettorale chiara e con tutto questo in cantiere, mi mettevo a trattare al telefono con l'on. Pinco o con l'on. Pallino? E le centinaia di iscritti a una associazione che crede nel rinnovo della politica, starebbero lì a farmi costruire accordi sottobanco?
E questi accordi poi, quali prospettive o promesse aprirebbero a una battaglia come questa?
E avete idea di quante altre offerte e rivelazioni verranno ancora annunciate e giocate e a loro volta ingigantite dai media, che fanno il loro normale lavoro, data la situazione di grande incertezza, indeterminatezza, conflitto e rimescolamento negli schieramenti politici in questo momento in città?
O credete che, quando le cose si riavviano e muovono davvero, ciò avvenga con moto controllato, pacato, puro, lineare, rassicurante?
Andiamo. Questa è un rivolgimento profondo ed è ovvio che ci riserva la fatica di capire cosa sta avvenendo, distinguere e interpretare perché ci sono e ci saranno inevitabilmente i giochi e le azioni degli altri che tenteranno di innestarsi sulle azioni nostre. Cresceranno gli intrecci di aspirazioni e interessi diversi dai nostri che si rimettono in cammino e che troveremo sulla via.
Ci vorrà calma, discernimento e barra dritta.
Dovrò certamente dedicare tempo, attenzione e rispetto per ogni elettore di Napoli, per qualsiasi lista abbia votato in passato: l'ho detto e lo ripeto. E guarderò con cura a come si muoverà tutta la politica.
Ma ho anche grande rispetto per me stesso e per le tante persone che oggi si stanno unendo intorno a questa battaglia: noi vogliamo davvero tenere insieme le cose dette con quelle fatte.
E poi c’è una città che vuole sperare, che forse può ripartire. E’ un’occasione unica.
Non scherziamo. Diamoci da fare.
13 marzo, 2006
Finalmente Domenica
Ieri, domenica. Freddo da neve. C'è un' aria finalmente da campagna elettorale. Capannelli con le persone, gazebo, manifesti dappertutto, nuove iscrizioni e sottoscrizioni, uno striscione sul balcone.
Ponticelli non era periferia, lo è oggi: non c'è lavoro, c'è disperazione ed esclusione. I giovani vanno via: me lo ripetono in molti. E' un luogo dove si deve costruire il programma di sviluppo locale e ci sono le competenze per farlo.
La sede, appena aperta in centro, si è affollata. Ho incontrato molte persone che non conoscevo. Anche militanti degli altri partiti vogliono confrontarsi, trovare i punti di accordo. Il viale Margherita era pieno di cittadini che discutevano di politica: sicurezza, rifiuti, formazione e occupazione, credito e vero antiracket per il commercio.
Vengono altri cittadini da Bagnoli dal Vasto e da Poggioreale. Ci saranno altre nuove sedi così, una per ogni municipalità.
Ponticelli non era periferia, lo è oggi: non c'è lavoro, c'è disperazione ed esclusione. I giovani vanno via: me lo ripetono in molti. E' un luogo dove si deve costruire il programma di sviluppo locale e ci sono le competenze per farlo.
La sede, appena aperta in centro, si è affollata. Ho incontrato molte persone che non conoscevo. Anche militanti degli altri partiti vogliono confrontarsi, trovare i punti di accordo. Il viale Margherita era pieno di cittadini che discutevano di politica: sicurezza, rifiuti, formazione e occupazione, credito e vero antiracket per il commercio.
Vengono altri cittadini da Bagnoli dal Vasto e da Poggioreale. Ci saranno altre nuove sedi così, una per ogni municipalità.
08 marzo, 2006
Conoscere, ascoltare. Cambiare
Oggi il Ministro dell'Interno ha finalmente stabilito le date delle elezioni amministrative: il primo turno è il 28 maggio e il ballottaggio l'11 giugno. E' una splendida notizia che arriva in una bella giornata di quasi primavera. Sono contento. Abbiamo tempo per lavorare, farci conoscere, ascoltare, convincere, raccogliere le forze che si stanno liberando. La polarizzazione inevitabile delle politiche sarà passata. Avremo lottato contro questo governo nazionale antimerdidionale. Avremo già messo in ballo da tempo il nostro programma, che si va ultimando in questi giorni. E tutto sarà concentrato sulle cose da fare a Napoli, con i cittadini. Dobbiamo avere fiducia. Dopo il 10 aprile ci sarà aria di libertà... E noi avremo quasi due mesi di tempo per dire la nostra sul futuro di Napoli e proporre speranza e vero cambiamento.
04 marzo, 2006
Non dissenso: proposta
Il tempo ci stringe e ci sono molte cose da fare. Insisto che è tempo di gridare più forte contro il governo Berlusconi: la settimana prossima vorrei verificare la possibilità di una iniziativa cittadina - proposta nostra - di "decidiamo insieme" contro il governo nemico della città. Al contempo va difesa la nostra autonomia. Le dichiarazioni di oggi di Massimo D'Alema ci danno ragione sullo stato della città. Ma non siamo un dissenso - come dice. Siamo una proposta per Napoli. Indipendente. Lo dobbiamo dunque essere sempre di più. Sono d'accordo con chi suggerisce che ci vuole un mio intervenire più politico sul sito oltre che questi interventi sul blog. Troverò il tempo per farlo e per separare anche le cose e i modi. Sto imparando. Entro dieci giorni inizieranno ad uscire elementi di programma. Che saranno dibattute democraticamente ma che devono pure avere l'ambizione di dettare subito l'agenda politica alla città. E dobbiamo concentrarci sulle liste per il consiglio comunale e sulle dieci municipalità e fare comitati ovunque, vedere programma locale, preparare criteri seri per le candidature.
02 marzo, 2006
La questione è politica
E’ ora che dalla prima città del mezzogiorno venga un attacco serio a questo Governo nazionale. Il centro sinistra non riesce ad attaccare Berlusconi come dovrebbe. Lo fa sulla base di mero schieramento, non sfodera gli argomenti con forza e convinzione e con i dati alla mano. Come si dovrebbe fare in politica. In modo chiaro.
Questa Banca Sud che viene presentata oggi non mi convince, una invenzione rococò di Tremonti, con tanto di Borboni nominati… Una regalia elettorale di 5 milioni di euro che, tra l’altro, esautora le forze locali che avevano ben prima fatto partire una buona iniziativa mettendoci in proprio somme più impegnative e mostrando che oggi siamo capaci di iniziativa da qui. Un “pacco” dozzinale che serve a tirare i riflettori su di sé per mostrarsi amico del Sud. Invece Berlusconi e Tremonti sono i veri e primi responsabili del declino dell’Italia e del Sud in particolare, della crescente povertà, del mancato sviluppo e della negazione di opportunità. Soprattutto qui: per chi è fuori dal mercato del lavoro, donne innanzitutto e giovani, per chi si è seriamente formato, per le imprese, per tutti. Il governo di Berlusconi e della Lega, durante questi cinque tristi anni, ha incentivato più del doppio le imprese del Nord rispetto al Sud, non è mai intervenuto nello scandalo del costo di denaro maggiore di molti punti rispetto al centro e al Nord, ha strozzato i fondi alle autonomie locali, penalizzando chi sta peggio, a partire da Napoli, ha sostenuto il drenaggio di risorse da parte delle Fondazioni bancarie del Nord, ha addirittura favorito le aree del Nord in modo scandaloso nel caso di calamità naturali.
E siamo allo stremo. Tanto è vero che è massicciamente ripresa la migrazione interna, come negli anni cinquanta. Siamo noi, è la nostra città la più penalizzata. La gente se ne sta andando. La città è sotto un milione di persone per la prima volta da decenni.
Sono indignato dal fatto che il clima politico nazionale vede attacchi deboli a questo governo sulla Questione Meridionale. Anche i politici locali di centro-sinistra balbettano. E quelli di destra non ne parliamo… tutti allineati sull’asse Berlusca-Tremonti-Lega. Ci fosse una voce di dissenso. Niente. Tutti d’accordo…
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