28 settembre, 2009
Consiglio di classe
Sta per uscire Consiglio di classe, un libro curato da Angelo Ferracuti e Stefano Iucci.
Vi si prova a raccontare la scuola di oggi e le persone che la abitano, con l'occhio un po' oltre i cliché. Vi sono anche delle belle foto. E' stato scritto a più mani da scrittori che insegnano o insegnanti che scrivono, che dir si voglia.
C'è anche un mio racconto che non ha nulla a che fare con il consiglio di classe, tratto da un taccuino su cui annotavo impressioni dalla strada e che ho aggiornato a giugno di quest'anno dopo una nuova esplorazione di quartiere e dopo un confronto con Salvatore Pirozzi su letture comuni.
27 settembre, 2009
Obama alle Nazioni Unite e noi
Tre giorni fa Obama ha parlato all’Assemblea generale dell’ONU. Vale davvero la pena ascoltare il suo discorso o leggerlo con cura, in ogni sua parte.
Sì siamo di Napoli, sì ci occupiamo ognuno di qualcosa. Ma gli interessi generali esistono, il mondo è davvero globale, i problemi e le soluzioni possibili e la via – il metodo e lo spirito – per affrontarli lo sono altrettanto.
E nelle cose generali della vita umana su questo pianeta così come nelle vicende di questa nostra città, non cambiano le questioni di spirito e di metodo con le quali si affrontano situazioni, problemi, relazioni con gli altri. Per esempio non si può dire di essere d’accordo con Obama quando dice che bisogna affrontare il merito di ogni problema, ascoltarsi reciprocamente ed essere umili e poi affrontare la polemica politica locale senza mai parlare del contenuto delle cose, insultandosi. Non ha senso applaudire Obama quando dice che è tempo di dire pubblicamente ciò che si dice nelle chiuse stanze o quando sostiene che i veri cambiamenti avvengono grazie alla attivizzazione delle persone che si intende rappresentare e poi al contempo continuare a curare solo le chiuse stanze del potere e a contrastare ogni moto partecipativo reale per anni, ripetendo che è illusorio e che non è “la vera politica”.
Obama in un passaggio ha detto che i veri arsenali per affrontare i nostri problemi globali stanno nel nutrimento delle speranze e dell’attivizzazione degli esseri umani. Ecco: l’Italia e Napoli sono poveri di possibilità di riscatto oggi perché sono poveri di questo spirito e sono poveri di questo spirito perché siamo guidati da gente che non vuole e non sa e non può cambiare e che – come pure ha detto il presidente americano – si ostina ad affrontare le cose del 21esimo secolo con l’armamentario culturale e l’atteggiamento mentale delle parti peggiori del 20esimo secolo.
Quando si ascolta o si legge un discorso politico come questo è veramente impressionante l’abisso che c’è tra il nuovo metodo che si fa strada con Obama e gli arnesi nostrani. Per questo, testardamente, non si deve demordere dalle cose che in tanti, pure sparsi e deboli, continuiamo a dire e a fare. E non bisogna arrendersi all’idea che debba esistere sempre e solo questa politica stracciona e fallimentare. C’è un’altra politica.
25 settembre, 2009
Auguri ad Alberta
Oggi queste righe sono per Alberta Levi Temin,
per i suoi novant'anni.
Testimone della storia nella nostra città, donna e narratrice straordinaria, educatrice attenta di bambini e ragazzi di Napoli.
Auguri.
per i suoi novant'anni.
Testimone della storia nella nostra città, donna e narratrice straordinaria, educatrice attenta di bambini e ragazzi di Napoli.
Auguri.
18 settembre, 2009
Gli uomini di Maugeri
Ieri sera presentazione del libro di Mariano Maugeri, "Tutti gli uomini del vicerè", alla libreria Ubik di Napoli. La serata è stata occasione per tornare sui temi del governo di questi luoghi e ha anche avuto momenti di imprevista vivacità. La registrazione è su Napolionline.
15 settembre, 2009
Piccoli inviti a riflettere
Intanto serve guardare questo "sunto" sui rifiuti in Campania. Forse è troppo semplice. Ma qualche sano dubbio lo si potrà pur avere?
Poi sul centro storico di Napoli e su chi deve fare le cose e come è utile leggere questo invito a distinguere le persone dalle pietre.
Per pensare alle policies sulla povertà non è male prendere atto che qualcuno in giro le pensa e le fa anche.
E per “dovere di ufficio” c'è un contributo mio, uscito su La Stampa tre giorni fa di ricordi delle estati di lettura di Gomorra e delle percezioni e discussioni amicali che ne seguirono, molto preso davvero dalle voci ascoltate in questi anni e solo un po’ fiction.
E “last, but not least”, questa proposta di riflessione non banale di D.I.
Poi sul centro storico di Napoli e su chi deve fare le cose e come è utile leggere questo invito a distinguere le persone dalle pietre.
Per pensare alle policies sulla povertà non è male prendere atto che qualcuno in giro le pensa e le fa anche.
E per “dovere di ufficio” c'è un contributo mio, uscito su La Stampa tre giorni fa di ricordi delle estati di lettura di Gomorra e delle percezioni e discussioni amicali che ne seguirono, molto preso davvero dalle voci ascoltate in questi anni e solo un po’ fiction.
E “last, but not least”, questa proposta di riflessione non banale di D.I.
10 settembre, 2009
Segna…libro
Mentre, per ciò che riguarda il futuro sindaco, dopo il Bassolino, anche la Mussolini viene iscritta al programma "facce nuove" al governo della nostra povera città, per quel che riguarda la valutazione della lunga stagione del centro-sinistra campano segnalo che ieri è uscito il libro di Mariano Maugeri sugli anni di Bassolino. Ne parlano per ora il foglio e napolionline.
E anche io ne parlerò insieme all’autore. Lo farò alla presentazione il libreria a Spaccanapoli giovedì, 17 settembre.
Sarebbe bello se fosse occasione per creare “effettivo spazio pubblico”. E, dunque, se si potesse anche riflettere, forse, sul cosa fare per ricominciare a nutrire speranze per il futuro. Cosa sempre difficile, però mai impossibile.
E anche io ne parlerò insieme all’autore. Lo farò alla presentazione il libreria a Spaccanapoli giovedì, 17 settembre.
Sarebbe bello se fosse occasione per creare “effettivo spazio pubblico”. E, dunque, se si potesse anche riflettere, forse, sul cosa fare per ricominciare a nutrire speranze per il futuro. Cosa sempre difficile, però mai impossibile.
06 settembre, 2009
Segnalazioni sulla scuola per chi è escluso dalla scuola
Nel salutare il fatto che Cesare Moreno ha aperto il blog di maestri di strada – luogo dove vi sono aggiornamenti sulle vicende del progetto Chance e le sue persistenti difficoltà - nonostante le rassicurazioni del Presidente Bassolino apparse su il Foglio - a esistere nella normalità che si meriterebbe, segnalo anche le risposte di Cesare ad alcune mie osservazioni al suo appello su facebook, espresse nell’ultima parte dell’intervista a napolionline il 28 agosto.
Sui temi delle metodologie e della trasferibilità di esperienze come Chance e simili, che giustamente Cesare richiama come questione cruciale, segnalo il II volume del lavoro scientifico sulle scuole di seconda occasione curato da Cristina Bertazzoni, che esce insieme alla ripubblicazione, nella forma di I volume di un’unica opera, del libro di Elena Brighenti
già uscito tre anni fa grazie all’intenso lavoro della rete nazionale di queste esperienze che si dedicano a un amplissimo lavoro con i ragazzini che non andavano più a scuola che si svolge da anni a Roma, a Torino, a Reggio Emilia, a Trento, a Verona e naturalmente a Napoli con Chance.
Per chi è interessato, l’insieme dei due volumi rappresenta la più aggiornata compilazione sistematica di esperienze, percorsi, riflessioni e proposte di cui disponiamo su una nuova scuola per chi non riesce a stare nella scuola cosidetta ordinamentale.
Si tratta delle risposte propositive concrete – riformiste, mi viene da dire – al fatto, terribile e innegabile, che la scuola pubblica italiana resta di classe, come molte volte, ben oltre gli anni di don Milani, è stato documentato.
E’ interessante notare come le indicazioni che emergono – che partono da quindici anni di complesso e costante lavoro con chi non riesce a stare a scuola – siano preziose per riflettere sulla scuola in generale, che finalmente dovrebbe essere capace di andare oltre la standardizzazione e dare risposte a ciascun ragazzino, in modo ricco, flessibile.
Sui temi delle metodologie e della trasferibilità di esperienze come Chance e simili, che giustamente Cesare richiama come questione cruciale, segnalo il II volume del lavoro scientifico sulle scuole di seconda occasione curato da Cristina Bertazzoni, che esce insieme alla ripubblicazione, nella forma di I volume di un’unica opera, del libro di Elena Brighenti
già uscito tre anni fa grazie all’intenso lavoro della rete nazionale di queste esperienze che si dedicano a un amplissimo lavoro con i ragazzini che non andavano più a scuola che si svolge da anni a Roma, a Torino, a Reggio Emilia, a Trento, a Verona e naturalmente a Napoli con Chance.
Per chi è interessato, l’insieme dei due volumi rappresenta la più aggiornata compilazione sistematica di esperienze, percorsi, riflessioni e proposte di cui disponiamo su una nuova scuola per chi non riesce a stare nella scuola cosidetta ordinamentale.
Si tratta delle risposte propositive concrete – riformiste, mi viene da dire – al fatto, terribile e innegabile, che la scuola pubblica italiana resta di classe, come molte volte, ben oltre gli anni di don Milani, è stato documentato.
E’ interessante notare come le indicazioni che emergono – che partono da quindici anni di complesso e costante lavoro con chi non riesce a stare a scuola – siano preziose per riflettere sulla scuola in generale, che finalmente dovrebbe essere capace di andare oltre la standardizzazione e dare risposte a ciascun ragazzino, in modo ricco, flessibile.
05 settembre, 2009
Ragazzini fuori di testa, declino comunitario, responsabilità
C’è finalmente da fare una riflessione politica – in senso vero – e, perciò, un confronto pacato e preoccupato sulle terribili scene che abitano la nostra città e in particolare sulle ulteriori violente incursioni di giovanissimi. In merito ho brevemente risposto a domande di Dario del Porto per la Repubblica nazionale di ieri 4 settembre.
E sono tornato sull’argomento con più calma oggi su Repubblica Napoli.
I temi di un confronto serio potrebbero essere la questione dell’esclusione sociale di massa di lunghissima lena, gli spazi simbolici occupati dall’assenza di parole tipica della nuova camorra e l’eclissi della mediazione di quartiere, la ulteriore e potente vicenda della diffusione della cocaina.
Resta, poi, la questione della responsabilità individuale per gli atti commessi. Che non è più eludibile.
Aggiornamento:
Sugli stessi temi questo ottimo contributo di Maurizio Braucci apparso su Napoli Monitor.
E sono tornato sull’argomento con più calma oggi su Repubblica Napoli.
I temi di un confronto serio potrebbero essere la questione dell’esclusione sociale di massa di lunghissima lena, gli spazi simbolici occupati dall’assenza di parole tipica della nuova camorra e l’eclissi della mediazione di quartiere, la ulteriore e potente vicenda della diffusione della cocaina.
Resta, poi, la questione della responsabilità individuale per gli atti commessi. Che non è più eludibile.
Aggiornamento:
Sugli stessi temi questo ottimo contributo di Maurizio Braucci apparso su Napoli Monitor.
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