Spesso ci sono episodi che avvengono nelle nostre scuole che vale la pena raccontare. Per rendere l’idea dell’impegno con il quale dirigenti, insegnanti, famiglie affrontano le tante difficoltà, soprattutto nei territori difficili.
Diversi giorni fa apprendo dai giornali locali che la scuola Virgilio 4 di Scampia, a Napoli, dove l’anno passato abbiamo presentato in una bella conferenza stampa i prototipi contro la dispersione scolastica – una scuola funzionante, innovativa, importantissima per il territorio – aveva subito il secondo furto in dieci giorni. Numerosi pc, tablet, strumenti musicali, materiali didattici erano stati sottratti.
Ho subito telefonato al dirigente scolastico, Paolo Battimiello, che mi ha raccontato la triste sorpresa per ben due mattine in dieci giorni, la corsa dai carabinieri per fare la denuncia, il grande supporto ricevuto dalle forze di polizia e dall’ufficio scolastico regionale.
Ma ciò che più consola, il grande coinvolgimento delle famiglie dei bambini di fronte a un episodio tanto grave.
Parte un lavoro di squadra: le ricerche dei carabinieri sul territorio e lo sforzo della comunità scolastica per restare unita e mostrare la propria indignazione al quartiere di fronte a un furto che colpisce non soltanto ciascuno dei bambini della scuola, ma l’immagine stessa di Scampia, così spesso oltraggiata e ferita dalle rappresentazioni mediatiche semplificate e dalle sempre dannose generalizzazioni.
Nel pomeriggio buona parte della refurtiva viene ritrovata nel cortile. Gli autori hanno deciso di restituirla, perfettamente integra. Un parziale lieto fine, a cui faranno seguito le ricerche della parte ancora mancante e il doveroso aiuto che siamo pronti a fornire ad una scuola capace e coraggiosa. Che ci ha dimostrato ancora una volta che una scuola – e ce ne sono tante così – è un bene prezioso nei territori difficili e può battersi per la legalità, farsi comunità educante, stringere alleanze importanti con i cittadini di un quartiere, affrontando situazioni difficili.