Sarà un inizio anno scolastico da ricordare in modo positivo. Proprio oggi - mentre riprendono le lezioni in molte scuole in tutta Italia - il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Scuola, Università e Ricerca. E’ il frutto del nostro lavoro nei primi 100 giorni di Governo ed è il primo passo che finalmente si compie per una vera inversione di tendenza nelle politiche per l’istruzione.
Non soltanto il Ministro Carrozza ha mantenuto la promessa dello stop ai tagli (la scuola sarà l’unico settore escluso dalla spending review), ma arrivano le prime vere risorse dopo la stagione dei tagli 2008-2011.
Il Decreto del Fare aveva stanziato 450 milioni per l’edilizia e ora il Decreto Scuola aggiunge altri fondi per aiutare le scuole e gli Enti Locali ad accedere a mutui agevolati della Banca Europea degli Investimenti ed altre agenzie internazionali del credito.
Il Decreto prevede altre, significative risorse in capitoli decisivi per l’inclusività e la qualità del nostro sistema scolastico.
Una prima risposta per i ragazzi sono 100 milioni per le borse di studio. E’ un investimento consolidato, che dal 2014 sarà a bilancio dello Stato ogni anno. E poi ci sono risorse per alcuni strumenti di welfare studentesco, come i contributi per trasporti e mense. C’è un finanziamento per il comodato d’uso dei libri di testo e norme più stringenti in materia di tetti di spesa per gli stessi.
Il contrasto alla dispersione scolastica acquisisce finanziamenti in più per estendere ed integrare le azioni in corso e per aprire le scuole al pomeriggio.
E’ un testo che si rivolge anche ai docenti e al personale, affrontando questioni aperte da tempo e rilanciando in tema di stabilità e continuità didattica. Infatti si prevede un piano triennale di assunzioni su tutti i posti liberati dal turn over e su quelli vacanti e disponibili, per il triennio 2014/16, per 69mila docenti e 16mila ATA. Si assumeranno più ispettori. Si abroga la norma che prevedeva il transito dei docenti inidonei nei ruoli amministrativi, il che ridarà quelle posizioni al personale ATA. Insomma: si darà certezza a molte migliaia di docenti e a ragazzi e famiglie. A partire dai più fragili. Oltre 26mila docenti di sostegno verranno assunti a tempo indeterminato, garantendo la continuità didattica a 52.000 alunni oggi assistiti da docenti precari.
Riparte poi, finalmente, la formazione in servizio per i docenti, con priorità alle aree a rischio socio-educativo, alle competenze digitali e ai percorsi scuola-lavoro.
E’ un provvedimento che immette nell’agenda politica concetti e parole importanti per la scuola e per il Paese: più istruzione, più opportunità, più coesione. E lo fa con un primo investimento di 400 milioni di euro. E’ il primo segno “+” dato alla scuola dopo tanti anni e tante difficoltà per studenti, famiglie e personale.
So bene che non tutto sarà magicamente risolto con questo decreto e che alcune questioni importanti rimangono aperte. Il nostro impegno continuerà anche nei prossimi mesi per riportare a regime gli investimenti nel settore e per seguire con cura le azioni previste dal decreto.
Oggi, però, registriamo che una ripartenza è possibile. Inizia il nuovo anno scolastico e la scuola italiana riparte.
Auguri di buon lavoro a tutti noi!
Il comunicato stampa di Palazzo Chigi
Le slide “L’istruzione riparte”
Il video della conferenza stampa