Il primo mese del nuovo mandato da Sottosegretario è passato, tra appuntamenti fissi per il mondo della scuola e qualche prima novità.
Tra gli appuntamenti fissi, la fine dell’anno scolastico e gli esami di maturità. I temi della maturità a me sono piaciuti perché portavano dentro il mondo per come è e alle grandi questioni aperte per le nuove generazioni. Ho proposto una riflessione sulle bocciature, intervistato sul tema da Panorama, che tenga insieme il patto educativo tra il ragazzo e gli insegnanti e la scelta finale del collegio docenti. Che deve essere per il ragazzo comprensibile. Occorre comunque e sempre sottrarsi a semplificazioni e generalizzazioni quando ci si confronta sui temi educativi.
Molto grave, invece, l’episodio di Nola, dove la guardia di finanza è intervenuta durante lo svolgimento dell’esame di Stato in un sospetto “diplomificio”. Durante lo scorso mandato mi ero personalmente impegnato per il varo di nuove norme restrittive, ma tutto si era fermato in Parlamento. Il Ministro Carrozza ha annunciato di voler subito riprendere questo percorso: mi sembra cosa buona e giusta, utile a colpire cose inaccettabili e anche a difendere il senso di un sistema pubblico integrato tra scuole statali e scuole paritarie.
Ho avuto modo di partecipare a nome del Governo al dibattito nell’aula della Camera al gran completo attorno alle mozioni di tutti i gruppi parlamentari sulle risorse per la scuola. Da allora sto parlando, nel merito delle cose da fare per la scuola nelle condizioni date, con parlamentari di tutti i gruppi. Comunque quello è stato un momento di forte unità nazionale e di confronto vero sulle priorità, a partire dalle linee programmatiche già presentate dal Ministro Carrozza. Ho espresso la mia soddisfazione per questa unità di intenti, che trovo importante e non scontata. Insomma, finalmente tutto il Parlamento della Repubblica concorda che i soldi per la scuola sono investimenti in sviluppo e coesione del Paese.
Ora occorre mettere insieme un po’ di risorse attorno ad alcune priorità realizzabili in poco tempo.
Mi pare un’ottima notizia che l’Unione Europea abbia dato il via libera ad un po’ di investimenti per la crescita: ritengo che l’edilizia scolastica possa pienamente rientrare tra queste priorità. Serve molto alle scuole e alla messa in sicurezza, dà lavoro alle imprese.
Ma servirà anche - più prima che poi! - capire quante risorse si possono mettere sulla qualità dell’istruzione e sul diritto allo studio. Anche questo è investimento in sviluppo, al pari delle misure già varate per sostenere l’occupazione dei giovani. Va bene affrontare l’emergenza, ma le politiche per i giovani devono diventare mainstreaming: pervadere l’agenda politica del Paese, dall’istruzione, al welfare allo sviluppo economico.
Vanno bene i primi passi, aiutano. Ma non bastano, non bastano più.
I primi cento giorni del Governo saranno un primo momento per capire se si riesce davvero ad andare in questa direzione.