29 gennaio, 2006

Persone distinte






Vi ringrazio tutti tutti per il vostro incoraggiamento. Da solo non ce la farei; facciamo una cosa partecipata vera. Proviamoci: sul come ho molte idee, dei dubbi e accolgo proposte.
E, intanto, grazie ancora.
Oggi all’Albergo dei Poveri i giornalisti volevano commenti sulla campagna elettorale. Rosa Russo Iervolino ha ribadito che eravamo lì per altro – era la giornata della memoria. Rosetta sta dimostrando di sapere distinguere. E’ un suo merito e le va riconosciuto.
La distinzione anziché la confusione: un bene in sé.
Molte volte dovremo usare la categoria del distinguere: una cosa sono le elezioni politiche e una cosa sono le amministrative; parlare con i giornalisti da persone è una cosa, rilasciare un’intervista ne è un’altra; criticare le azioni politiche e le decisioni amministrative è una cosa, rispettare le persone e accogliere le differenze in democrazia ne è un’altra e così via…
Ma anche il mio lavoro di maestro è una cosa che va distinta dalla candidatura. Per questo ho chiesto l’aspettativa non pagata da scuola. E’ la prima volta da quando ho iniziato a fare l’insegnante nel 1975. Mi fa strano. Ma dovevo fare così.
La legge prevede che l’aspettativa, per l’esercizio dei diritti politici in qualità di candidato, sia pagata dal momento che c’è una lista o una candidatura registrata e per un massimo di 45 giorni. Troppo pochi: debbo iniziare da adesso.
Ho lavorato a pieno ritmo sempre e fare ora le due cose male non va. Tuttavia ammetto che mi fa strano.
Ora sto per andare fuori Napoli, per lavoro. E’ possibile che per un paio di giorni non ci si senta.
Torno subito

28 gennaio, 2006

Napoli può riscattarsi


Questo è il testo del comunicato che ho consegnato ai giornali.

Sulla base di un breve appello, dal titolo “decidere insieme”, 674 cittadini di Napoli mi hanno voluto sostenere. Le firme continuano ad aggiungersi.
Ma non si tratta solo di firme. C’è qualcosa di più, continuano ad arrivare proposte serie, realistiche, e cose pensate e avviate bene dieci anni orsono. Cresce un coro di voci, ricco per toni, indicazioni metodologiche e priorità. E’ qualcosa che evidenzia la ripresa della reattività di fronte al degrado, l’assenza di demagogia, l’attenzione al mondo possibile e alla sua valorizzazione.
Si sta rafforzando la tensione partecipativa, la voglia di “decidere insieme” ed è qualcosa di assai prezioso, che già sta servendo alla città e anche agli stessi partiti.
Nell’appello mi si parlava di una Napoli in ginocchio. Non sono d’accordo. In queste settimane ho visto una Napoli in piedi.
E’ innanzitutto a questa Napoli che oggi intendo dare una prima risposta: continuerò sulla strada iniziata, mi proporrò come sindaco, e l’impegno andrà oltre la prova elettorale.
Non è semplice ricominciare. Viviamo in una città in crisi profonda.
Negare o sminuire questo semplice dato di fatto, che sta sotto gli occhi di ciascun napoletano quotidianamente, è una offesa alla intelligenza dei cittadini.
E’ evidente, innanzitutto, il carattere estremo del ristagno economico e la forma severa della crisi occupazionale. E’, in particolare, impressionante il fatto che la partecipazione delle donne napoletane al mercato del lavoro raggiunga i valori più bassi d’Europa e che il 60% dei nostri giovani non abbia lavoro. E’ evidente per chiunque viva e operi a Napoli - da imprenditore piccolo o grande, da formatore, da lavoratore dipendente, da consumatore - che siamo ai margini dei grandi flussi di mercato, che proporre innovazione, investimenti e sviluppo locale è molto più difficile qui che altrove. E che qui più che altrove questi sono i terreni su cui è indispensabile porre la sfida.
Dire che ciò non dipende dal Comune è un’altra offesa alla nostra intelligenza. Siamo tutti consapevoli che intorno a un sindaco di una grande città, ovunque in Europa, si può e si deve coagulare una classe dirigente che sia capace di promuovere e facilitare sviluppo costruendo grandi patti tra sindacati, imprese, banche, privato sociale, cittadini organizzati intorno a interessi, diritti, proposte che sorgono in modo autenticamente partecipato.
Non farò mai attacchi immotivati alle persone che hanno governato. Governare questa città è cosa davvero difficile e la complessità delle questioni va riconosciuta. Ma è certo che a Napoli non vi è stata significativa integrazione tra le grandi componenti della città e che cresce ancora il divario tra una città più protetta eppure priva di sviluppo e sicurezza e una città esclusa in modo drammatico tanto che tutti noi viviamo ogni giorno in mezzo a due città separate, che non si parlano, si temono e hanno ambedue paura.
E’ evidente, poi, che aumenta il divario – nelle condizioni del credito, nei servizi, nella cultura amministrativa, nell’offerta di opportunità civili - con le altre città europee e italiane.
Anche in una visione moderata di cosa funziona o non funziona, che sappia, doverosamente, riconoscere i meriti a chi amministra una città difficile, è evidente che se sono migliorati i trasporti o è cresciuto lo spazio sottratto al traffico, tuttavia l’insieme della viabilità è ancora molto critica e il tasso di gas e di polveri nell’aria è davvero altissimo. E ancora si pensi alle vicende dello smaltimento dei rifiuti urbani, della privatizzazione dell’acqua, del mancato ammodernamento dei servizi amministrativi, dell’abbandono di opportunità stabili e diffuse ovunque per i bambini e i ragazzi, tante volte annunciate, alla gestione del sottosuolo, ai cimiteri, alla trasformazione delle regole urbanistiche in buona proposta di sviluppo partecipato.
Ci si stava avvicinando al voto in un quadro così deprimente che non pochi elettori sono stati tentati dall’astensione. Una strada legittima in democrazia, ma che rappresenta una forma di rassegnazione. E i nostri giovani, in particolare, sono distanti dalla politica così come viene proposta anche perché sono davanti a un bivio terribile: o essere travolti dalla mancanza di speranza o lasciare la loro città.
E invece, noi non vogliamo rassegnarci.
Napoli ha grandi risorse e può riscattarsi. E possono ancora crescere la responsabilità collettiva, un programma realistico di azione per uscire dalla crisi, la formazione di una amministrazione di alto profilo. Ma a una condizione: la città si governa con l’attivazione della città stessa, che deve avere parola in causa e poter decidere insieme; che deve e può ripartire dalle forme di partecipazione che servono non già per indebolire, ma per rafforzare i legami tra chi assume compiti di amministrazione e i cittadini che rappresenta.
La mia campagna sarà sulle cose, per cercare risposte ai problemi. Troverà forma insieme ai cittadini, nei luoghi in cui vivono e lavorano. La mia campagna non potrà che essere povera e le spese saranno pubbliche e controllate da organismi indipendenti.
Sono convinto che sarà una bella stagione di confronto corretto e di partecipazione.

Marco Rossi-Doria

Sono a casa. Sto limando il testo di un comunicato. E' una scrittura che mi è costata molta fatica per la responsabilità forte che sento.
Conto moltissimo sui suggerimenti, il sostegno anche critico e l'incoraggiamento di tutti.
Il comunicato dovrebbe uscire domattina sulla stampa.
Fra qualche ora lo troverete anche in questo posto.
Grazie a tutti.

27 gennaio, 2006

Cinque punti di risposta


Oggi dedico uno spazio lungo ai commenti ricevuto qui negli ultimi tempi.

1 – Sono stato colpito ed emozionato dalla propositività di tanti commenti. Senza poter ora entrare nello specifico, ho letto molti veri e propri temi di programma qui. Altri li ho ricevuti via e-mail o parlando in giro. Dunque: nonsolofirme. Cresce un coro di voci, ricco per toni, indicazioni metodologiche e priorità, che dicono: anche noi sappiamo molto sul come poter ben governare Napoli.
C’è qualcosa di importante in questo: assenza di demagogia, rifiuto di quel sovversivismo delle classi medie su cui ammoniva già Gaetano Salvemini, attenzione al mondo possibile e alla sua valorizzazione procedurale, richiamo ai criteri e alle condizioni della trasformabilità del luogo nel quale si vive. Tutto questo rafforza la tensione partecipativa.
Bisognerà, dunque, trovare le sedi appropriate per fare di questo “decidere insieme” qualcosa di vivo, ovunque in città: spazi aperti e costruttivi entro i quali proporre, raccogliere conoscenze, suggerimenti, possibili soluzioni a problemi. Questo movimento di idee va, infatti, capitalizzato in modo molto serio.

2 - Molti commenti mi chiedono di rispondere alle tantissime firme e espressioni di sostegno con parole chiare su quel che intendo fare. Hanno ragione. Devo ponderare ma alcune risposte vanno date abbastanza presto. Lo farò.

3 – C’è, poi, una sorta di messa a ulteriore prova: “sì, Marco, ma – attento! – ti stiamo sorvegliando”. Questa cosa che si colloca tra cautela e sospetto la trovo sul blog e, ugualmente, per strada, nelle riunioni ecc.
Spesso si nutre di legittime domande dirette: “Vuoi alzare il prezzo per ottenere un assessorato? Cosa ti stanno offrendo? Sei manovrato da qualcuno?”
Rispondo che non sono manovrato e che non penso che si possa fare l’assessore o qualcos’altro utilizzando un movimento speranzoso in una situazione così difficile per la nostra città. Capisco che non mi si crede o non ancora. Dopo anni e anni di troppi esempi della pratica di “alzare la voce solo per alzare la posta e ottenere qualcosa in più, magari sottobanco”, questo sospetto purtroppo ha ragion d’essere. Il tempo sarà galantuomo.

4 - C’è anche una cattiveria che si respira in parte dei commenti sul blog. Ha una parte sana: chiedere conto è il sale della democrazia ed è bene farlo. Facciamolo con tutti: con me e, appunto, con chiunque. A tratti, però, questa stessa sana cattiveria si vena di disinformazione. All’amica che dichiara di votare per rifondazione, per esempio, e non per me va detto che non poteva fare altrimenti, dato che non mi sono mai presentato in vita mia alle elezioni. Questione di corretta informazione.
Alle volte, invece, si insinua sospetto senza nominare fatti o circostanze. E la cultura del sospetto non è la stessa cosa della richiesta di rendiconto. Un esempio: “Marco, non dire che a Roma hai solo parenti…”. A cosa si allude? Vi sono fatti o persone o chissa cos’altro? Se sì, allora va detto chiaro chiaro. Altrimenti non si fa. Questa è una democrazia.
Anche nella critica agli assessori – è bene ripeterlo in tempi elettorali - bisogna essere informati e non nutrire la cultura del sospetto. La critica a Tecce della stessa elettrice di rifondazione, per esempio, è infondata: la ricaduta del progetto Chance è stata monitorata dal Consiglio dell’Europa, dall’Università di East London, dall’Istituto degli Innocenti di Firenze, dalla Commissione Coesione Sociale della UE, dal MIUR, dalla Segreteria generale della Presidenza della Repubblica e dagli stessi servizi che seguono la legge 328/2000 per conto dell’Assessorato retto da Raffaele Tecce, il cui unico errore nelle dichiarazioni rese è che il budget, assolutamente pubblico, è inferiore del 40% a quanto egli ha dichiarato. Più in generale su questo argomento, che torna in vario modo, anche citando le fiabe delle nonne, senza l’ausilio di corrette informazioni, mi preme, pacatamente ricordare che le informazioni sul progetto Chance basta chiederle. Ma ho anche deciso di consegnare i budget e i principali documenti di monitoraggio sugli 8 anni di Chance, pubblicati su riviste e surveys internazionalmente accreditati, agli amici di Beppe Grillo. Lo farò entro la prossima settimana. Anche perché io sono d’accordo che chi vuole assolvere a funzioni pubbliche deve “comportarsi come un nostro dipendente” – come dice Beppe Grillo – e dare ragione e conto di tutto. Ma, in questo caso, ragionando per eccesso, lo intendo estendere anche ai risultati del lavoro stipendiato di 27 docenti di ruolo della scuola pubblica statale e di 44 operatori sociali per oltre 12.000 ore annue di lavoro con circa 250 ragazzi e ragazze della città inadempienti totali all’obbligo scolastico.

5 – Ben più in generale, colgo l’occasione per dire forte e chiaro che va ribaltata la pratica cialtrona di sparlare degli altri senza produrre fatti e argomenti o in modo unilaterale. E va detto e ripetuto che ci vuole equilibrio nella competizione democratica.
Dire sempre che le cose non hanno mai funzionato, che tutto “è una chiavica” e che si deve ripartire da zero non è buon metodo e non porterà lontano.
Vale per il lavoro proprio ed altrui – il lavoro merita sempre un cenno di riguardo - così come per il giudizio su chi amministra. Le cose non buone vanno viste con puntigliosa attenzione.
Le cose buone vanno sottolineate e registrate anche se sono gli avversari ad averle fatte. Il bilancio critico è una cosa seria. Sospetto e disinformazione sono nemici di buon governo e di buona opposizione.

25 gennaio, 2006

Serata casalinga


Freddo di pazzi. Ero appena rientrato che mi hanno chiamato dei giornalisti. Mi fanno sapere che il centrodestra penserebbe di indicare come candidato il questore Malvano.
Anche lui ottima persona. Lo dicono anche di me. Qui siamo tutte ottime persone.
Poi mi dicono che però non è certo: devono chiedere conferma a Roma.
Possibile che tutti devono chiedere conferma a Roma? Io chi chiamo? A Roma c’ho solo mamma e fratelli.
Ma poi il questore Malvano non aveva già governato Napoli insieme alla Iervolino? E’ un impressione mia?

Andare avanti, avanti c'è posto (2)


Decidere insieme. Non l'ho scritto io. Però mi piace che la parola "insieme" si unisca con la parola "decidere". E' tempo di prendersi la responsabilità di risolvere problemi, affrontare crisi e degrado senza nascondere verità dure e spiacevoli.
Com'è fatta la politica che mette insieme e fa decidere?
Certamente non si fonda su personalismi e schieramenti. Sa andare oltre il lamento e la rivendicazione. Propone soluzioni possibili ai problemi. Le fa diventare fatti. La politica è l'organizzazione di questo processo. Dove avviene. Me lo chiedo: gruppi territoriali, gruppi tematici, occasioni ed eventi su cosa e come fare? Vediamo.
Succedono cose, funzionano, le moltiplichiamo.
Andare avanti, avanti c'è post.

24 gennaio, 2006

Cinquecento persone

So che stanno continuando ad arrivare adesioni all'appello. Grazie ad ognuno.
Se ci riesco proverò a pubblicare l'elenco. A presto

23 gennaio, 2006

Decidere insieme

Alcuni cittadini che conosco ma che non sono miei amici da vecchia data e che hanno lavorato in ambienti anche molto distanti dai miei, hanno scritto un appello, tra giovedì e venerdì scorsi, che è pensato per “decidere insieme”. E’ indirizzato a me, come persona che si è mossa per reagire alla situazione di stallo e fare crescere le proposte per uscire dalla crisi della città. Ed è rivolta ai cittadini e alle cittadine di Napoli affinché, insieme, diano un segnale di partecipazione forte.
Lo riporto qui testualmente:
Decidere insieme
Napoli è in ginocchio. Ma i partiti di entrambe le coalizioni non dimostrano quello spessore di responsabilità e di proposta adeguate a guidare la città fuori dal degrado in cui è piombata.
In queste settimane un napoletano che stimiamo, Marco Rossi-Doria, ha dichiarato il proprio impegno per individuare un percorso di rilancio democratico.
Pensiamo che Rossi-Doria vada sostenuto nel portare nella città il dibattito sulle questioni che ci riguardano.
Riteniamo che tale iniziativa sia un segno di reazione che merita incoraggiamento.
Auspichiamo che possa convogliare le energie sane della società napoletana, comprese quelle che pure esistono all’interno dei partiti.

A questo appello, nella sola giornata di sabato, hanno aderito oltre trecento persone. Non è un’adesione degli intellettuali – come scrivono i giornali per omologazione concorrenziale con le iniziative del sindaco uscente. E’ una prima mobilitazione dei cittadini: studenti e imprenditori, tecnici, dirigenti e impiegati delle amministrazioni pubbliche, docenti delle scuole e delle università, artigiani, casalinghe, operai, disoccupati, professionisti di tanti e diversi rami, artisti, operatori del sociale. Ed è dunque il primo passo di quella intellettualità diffusa, che è di ogni ambiente sociale e culturale, che caratterizza la cittadinanza.
La stampa di domenica ne ha riportato solo in parte i nomi. Moltissime altre persone hanno aderito nel corso della giornata di ieri e ancora stamattina.

Provo sentimenti di commozione e gratitudine. Ho anche una naturale paura di essere inadeguato. Al contempo sento che sia possibile fare le cose insieme, in tanti, in modo partecipato. Sono, poi, ben consapevole di quanto ci sia da fare, in termini programmatici e organizzativi, di quanto sia difficile. E penso di quanto sia un grande bene che comunque le risorse della città si stiano mettendo in moto… qualunque sarà l’esito di questo movimento appena avviato.

So che adesso la palla sta nel mio campo e che devo rispondere nel merito di questo appello che mi è stato rivolto. Ci sto lavorando.
So anche che la fretta non è buona consigliera.
Il numero straordinario e la diversità evidente di ambienti culturali, sociali e politici mi inducono, perciò, a un time break, ad alcuni giorni di pausa e di vera riflessione perché sento fortemente la responsabilità che questo evento mi consegna.

Chi volesse aderire all'appello può inviare una mail a: decidereinsieme@gmail.com (Nome, Cognome, posizione sociale o professionale)

21 gennaio, 2006

Gira un appello

Gira un appello che chiama a sostenermi, con firme raccolte.
E' la prima volta che dal sostegno alla spicciolata, si passa a qualcosa che raccoglie. Ne sono contento. Si vedrà chi e quanti. E con calma dovrò rispondere. E lavorare insieme. Bisogna dare modi e tempi.
E, intanto, spero che tutto questo esca bene sui giornali di domenica. Grazie per tutti i commenti.
Avete ragione che non riseco a dialogare con ciascuno.
Ci si farà.
Buona notte.

20 gennaio, 2006

Forse gira il vento

Stamattina fa più freddo. E’ finito lo scirocco ed è tornato il sole. Col freddo si cammina più veloci. E c’è molto da camminare in questi giorni.
Questa città sarà pure in ginocchio, ma ai miei occhi non sembra aver perso il gusto della politica.
Sento di un appello che gira: vedremo.
Incontro molte persone per strada, ci sono idee e proposte. Gruppi di giovani mi invitano a parlare e ad ascoltare. Andrò, ascolterò. Come ascolto voi da questo posto.
Oggi è una giornata molto intensa e ci sentiremo domani o forse domenica.

19 gennaio, 2006

Togliere occasione

La città ha i suoi riti; finché è possibile vanno mantenuti.
I fuochi di Sant’Antonio: con i ragazzi del quartiere abbiamo lavorato sul loro senso evocativo, sul loro carattere comunitario. E’ possibile e relativamente facile fare del fuoco un momento anche di incontro tra generazioni, tra scuola e quartiere, in modo da evitare la distruzione dei vetri delle macchine “togliendo occasione” – come si dice da noi – prima che qualcosa accada. “Togliere occasione”: di rissa, di devastazione, di azioni di non ritorno. Fa parte della nostra cultura fare questo, con le sue regole e modalità. Ma si sta indebolendo questa decisiva competenza diffusa di contenimento comunitario, di prevenzione e riduzione partecipata del danno.
E, invece, va sostenuta, rafforzata.
E se i poliziotti, i vigili e i pompieri si fossero messi a mangiare le salsicce con i frigiarielli accanto al fuoco con i ragazzi e avessero parlato di quando erano loro ragazzi? Queste cose le abbiamo fatte e si fanno in altri luoghi con altre tradizioni. Non sono utopie. Funzionano.

18 gennaio, 2006

Legge e opportunità


Possiamo chiudere la fuorviante diatriba tra chi vuole il rigore della legge e chi vuole le opportunità?
Non c’è possibilità dell’una cosa senza l’altra.
La legge va sostenuta nei suoi caratteri di essere equa e di essere applicata. E va applicata in materia di diritto al lavoro e al lavoro legale, di diritto a formarsi, di sicurezza sul lavoro, di diritto a una casa dignitosa ecc.
Ma anche in materia di diritto a scendere per strada con i propri figli e con il cane, di non essere fermato sul pianerottolo con la richiesta di fare azioni criminali, come accade a un mio amico di Barra e a un mio ex alunno che vive a Scampia, di poter incontrarsi la sera con gli amici anche fuori dalle poche aree protette del centro a fare sana socialità di quartiere, di poter tornare la notte dopo la discoteca senza che avvenga quello che è avvenuto.
Un’amministrazione comunale non ha i poteri su tutto ciò. Ma può farsi centro promotore di un patto tra poteri e assolvere alla sua funzione simbolica e politica in materia di sicurezza, intesa a tutto tondo.
Dove c’è attacco alla convivenza ci vogliono forze e mezzi per rendere effettiva la legge. E sono meglio azioni regolari e costanti, costruite anche con la partecipazione dal basso che eclatanti blitz una tantum. Tutti devono sostenere il valore dei limiti quando è in gioco il diritto di stare bene nel proprio quartiere e nella città e la sicurezza fisica delle persone, innanzitutto, quella di chi ha di meno, è più escluso, vive lontano dalle zone bene.
Questi limiti sono condizione per le opportunità. E proprio per questo l’una cosa non viene prima dell’altra. Sono contestuali. A un esercito di forze dell’ordine presente in modo continuo e in comunicazione con i cittadini, va affiancato un esercito educativo e civile, meglio integrati, con risorse che vanno reperite – perché ne servono molte.

16 gennaio, 2006

Un ragazzino alle quattro di mattina






Un ragazzino che so chi è, imbottito probabilmente di coca, che la scuola ha cercato di trattenere e sostenere, con i pochi mezzi che ha, è stato in giro a spalleggiarsi con altri, per il mio quartiere, fino alle quattro di mattina, ha rapinato due giovani donne e ne ha violentata una.

Oggi voglio fermarmi alla indignazione.

E alla forza indispensabile del limite, senza il quale ogni cosa è persa.

Argomenti, metodo e forme: una promessa

Avevo sentito bene l’intervento dell’Assessore Raffaele Tecce sui soldi dati per attuare il progetto Chance. Ora trovo questo argomento anche sul blog. E tanti miei compagni di lavoro e amici che sanno le cose mi chiedono di rispondere a Tecce.
Ma ero andato lì, al decimo compleanno di un’associazione di volontariato, da amiche e amici che lavorano sodo e bene da tanti anni, con un tema preciso, che mi era stato assegnato tanti mesi fa e ho con piacere onorato l’impegno preso. Non ho voluto rispondere. Non ho parlato di politica propriamente intesa.
Ho letto anche il post su Tecce su Napolionine.org.
Ma prima di cominciare tutta questa avventura, ho fatto a me stesso una promessa interiore alquanto solenne. Ve la riassumo:

“Non starò lì a ribattere ogni volta, non scadrò nel pressappochismo, eviterò la polemica per la polemica, cercherò di non rispondere all’aggressività con la stessa moneta, non accetterò ma non adotterò neanche i linguaggi ricattatori e minacciosi che ormai hanno deturpato il senso della politica, dell’occuparsi della città. Conterò fino a cinque o sei o sette giorni… e poi risponderò, dati alla mano, in modo temperato. Se avrò commesso un errore lo dirò.”

Questa città ha bisogno di argomenti, metodo, umiltà e anche di una qualche forma di grazia nel porgere cose anche dure, nel vivere normali conflitti democratici. Est modus in rebus.
Se pazienterete alcuni giorni ancora, troverete una mia risposta a Tecce sulla stampa o qui o in entrambi i posti. Una risposta costruttiva. Non è male differire le risposte quando non vi è la serenità per farne un momento utile alla vita democratica.

15 gennaio, 2006

Il ciuccio e la guerra napoleonica

Nicola Campoli raccomanda quattro ingredienti: calma, novità, razionalità e sicurezza.
Un grande produttore di calma è dato dalla profonda convinzione che se si farà una proposta indipendente per le amministrative di Napoli, la si farà insieme a tante persone, singole, associate e che rappresentano realtà diverse e competenze capaci di affrontare il merito. Per quanto mi riguarda, infatti, una presentazione qualsiasi, magari di testimonianza - che serva solo a confermare l’idea di presentarsi - non mi sembra all’altezza della grave situazione in cui versa la nostra città.
La novità vuole dire nuovi contenuti, proposte – è la cosa su cui, dall’inizio, più sto lavorando; bisognerà, tuttavia, fare degli incontri tematici molto seri. Lo scandalo di elezioni regionali senza dibattito serio di merito sulle grandi questioni di vita dei cittadini – rifiuti, acqua, lavoro, viabilità, nuovo welfare – non si può ripetere per il comune. Fu una campagna piatta, “brutta e senz’anima” a cui, subito dopo, ha corrisposto, coerentemente, una giunta regionale più povera di quella precedente, più schiava di logiche solo partitiche, con meno competenza. Disse quel caro amico mio, Gennarino: “il ciuccio passa una volta sola per lo sgarrupato”.
Al contempo novità vuol dire anche nuova cultura, stile e metodo: più umiltà, nessuna demagogia, una richiesta di partecipazione responsabile a tutti e tutte e non la proposta di salvezza, uno sguardo a tutta la città e non a una sola parte di essa e, dunque, il proponimento di accogliere altri modi di pensare, anche distanti da ciascuno di noi, me compreso. Si dovranno poter recepire ed elaborare le reciproche diversità.
La razionalità, per come la sto capendo all’inizio di questa avventura, è sentire cose diverse e poi prendere decisioni. Tale razionalità è portatrice di una sicurezza solo procedurale e molto “faticata”. Quando ero ragazzo avevo letto Guerra e Pace di Tolstoj. Me lo aveva regalato Benedetto Herling per i miei tredici anni. Nel leggere, saltavo le parti sulla teoria della guerra… erano una palla. Ora me le sto rileggendo, quasi come si fa per un manuale di “istruzioni per l’uso” che si divora in una situazione di esposizione, di fronte a cose da fare, a decisioni. Terzo volume, parte terza: con sullo sfondo la grande metafora della guerra di Russia napoleonica, si legge di una razionalità complessa, entro la quale non tutto è prevedibile, si è nel mezzo di una serie mobile di fatti, non c’è un disegno solo, gli eventi si delineano a grado a grado, un momento dopo l’altro, nel loro significato, entro un gioco complicato di intrighi, dipendenze, preoccupazioni, piani, consigli, visioni, minacce, inganni…
E’ una razionalità complessa quella che è richiesta. In più siamo ad affrontarla meglio è ora e meglio sarà dopo.
Poi bisognerà – come commenta Cut - aprire il tema della comunicazione più larga.
E il tema dei soldi, con un’ipotesi di abbassare i costi della campagna elettorale, inventando modi per fare di necessità virtù. La politica non deve costare così tanto. Soprattutto in una realtà come la nostra, con tanti cittadini che vivono in situazione di esclusione. E’ intollerabile. Inventiamoci un calmiere. Ma questo è un tema dal peso specifico alto ed è per un’altra volta.
Buona notte.

14 gennaio, 2006

Vado in giro, prendo nota

Ringrazio ognuno dei bellissimi commenti sul blog. Mi hanno sostenuto, mi sento meno solo. E così rispondo anche a chi mi chiede di fare questa cosa insieme.
La farò così o non la farò. Una proposta di firme di adesione e un’altra per una o più assemblee sono nell’aria.
Maurizio sta meglio; se l’è vista brutta.
Oggi dovevo andare a Forlì a seguire il seminario nazionale di una rivista chiamata “una città” a cui sono legato da anni. C’erano tre gruppi di lavoro: 1) le buone pratiche di cittadinanza: realtà, ambivalenze e prospettive del terzo settore; 2) alcuni riferimenti istituzionali: principio di sussidiarietà, comunalismo partecipativo, welfare locale; 3) nuove vie per introdurre nell'economia vincoli sociali, etici e politici: difesa e gestione dei beni comuni, finanza etica, commercio equo-solidale, microcredito.
Invece sono stato al funerale del padre di un amico.
Nel pomeriggio sono andato a Santa Maria La Nova, all'incontro promosso da Uniti a Sinistra, Laboratorio politico, Rete per il Nuovo Municipio di Pozzuoli.
Non ho legami con alcuna di queste sigle. Ma mi aveva colpito, per la sua evidente novità, la formula adottata: intervistare sul come si lotta e con quali proposte. E mi sono detto – leggendo il manifesto che annunciava l’evento – che questa era una modalità partecipata. Mi interessava soprattutto la prima parte: i politici restavano in ascolto di esperienze di opposizione che prospettavano soluzioni.
Non sono rimasto deluso. Una ragazza ha fatto domande pertinenti a persone che avevano vissuto esperienze importanti: la lotta alla tav, la mobilitazione per la difesa delle risorse idriche pubbliche in Toscana e da noi, proposte per il fortino di Vigliena ecc.
Ascoltavo il merito. Approvavo il modo.
Andare in giro, prendere nota.

12 gennaio, 2006

Napoli, giovedì fa freddo


Vi ringrazio tutti. Quelli che hanno commentato, quelli che sono venuti a visitare il blog, quelli che mi fermano per strada e che mi danno suggerimenti. Quelli che hanno letto la mia intervista su Repubblica e sono d'accordo.
Oggi sono stato all'Ipia di Ponticelli con i miei colleghi di Chance. Poi sono andato al decimo compleanno della associazione "Laboratorio Città Nuova". Un gruppo di persone molto attive: biblioteche e ludoteche veramente piene di ragazzi e di iniziative; corsi gratuiti di inglese, intercultura, fotografia.
L'assessore Tecce è arrivato mentre parlavo, è venuto a stringermi la mano dicendo "Buonasera signor sindaco". Un uomo di spirito.
Il mio amico Maurizio non sta bene, sono molto preoccupato.
Fa freddo. Il Napoli ha perso pure all'Olimpico.
Insomma, sono stanco, è stata un'altra giornata piena. A domani.

11 gennaio, 2006

La notte non è uguale per tutti

La questione della movida napoletana è una metafora seria del problema del governo cittadino.
La notte non è uguale per tutti. C'è chi vuole dormire. C'è chi vuole ballare. C'è chi vuole guadagnare soldi facendo mangiare, bere, ballare. Tutte cose legittime. Vi sono, poi, delle norme che regolano i reciproci rapporti tra queste categorie di persone che aspirano a cose legittime. Le regole sono a loro volta rese effettive da misure di vario tipo: amministrative, giudiziarie ecc.
Tuttavia tali misure, sempre più - e non solo per la movida e non solo a Napoli - sono condizioni certamente necessarie ma altrettanto insufficienti a regolare le cose in ogni metropoli che ha diverse culture, esigenze, linguaggi, ritmi di vita ecc..
Così serve un "di più". Questo "di più" lo può fornire solo la politica, quella vera, quella che oggi è debole e che ci manca. Che può fare la politica se fosse tale? Farebbe una cosa, codificata ormai internazionalmente, che si chiama negoziazione e decisione partecipata: la promozione, cioé, di processi di incontro e di mediazione che portino a patti sottoscritti tra cittadini che esprimono esigenze e interessi diversi entro lo stesso spazio e lo stesso tempo.
Un sindaco, insieme alla sua giunta, oggi deve assumere come suo il problema e farsi subito garante della possibilità di questa ulteriore risorsa civile: la promuove prima che le situazioni di sofferenza e conflitto degenerano o ristagnano, chiama specialisti a farla, è presente nei momenti e nei punti di crisi per avviarla, ne controlla il processo, apprende da questa esperienza e pubblicizza i risultati.
Governare Napoli, ben oltre la movida, deve diventare anche questo.

09 gennaio, 2006

Thomas Jefferson

"In ogni paese dove l'uomo è libero di pensare e di parlare, le diversità di opinione nasceranno dalle differenze di percezione e dalla imperfezione della ragione; ma queste diversità, quando sia loro dato.... di purificarsi attraverso la libera discussione, non sono che nuvole che si dilatano sulle nostre terre fuggevolmente, per lasciare poi il nostro orizzonte più luminoso e sereno"
Mi piace Jefferson.
O forse non ho più voglia di schierarmi senza accogliere differenze normali, di aderire a priori, di conferire solo a comando. Sento che diversità e libera discussione sarebbero davvero un orizzonte più luminoso.

Alla stazione, alla stazione...

Ero andato alla stazione per andare a trovare mia mamma che vive a Roma. Ho comprato il biglietto dell'eurostar di prima classe perché la seconda era finita. Una barca di soldi. Perdo il treno perché pure allo sportello rapido c'è una fila tremenda. Penso con rabbia che devo pagare altri soldi sol perché prendo l'eurostar successivo. Dovrei cambiare biglietto e farmi ridare i soldi. Fila troppo lunga. Mal di schiena. Basta. E' andata così. Giro per la stazione e.... oh, oh, voila una sala di attesa nuova di zecca con su scritto "eurostar". Penso: è per me, ho speso così, almeno mi siedo su quelle nuove poltroncine imbottite in attesa e mi rilasso la schiena. Dentro la sala ci sono due ragazze e un uomo in divisa fashion che non fanno alcuncché, una macchina per le bibite, alé, alé, alé. Sto in giacca e cravatta, ho il biglietto di prima, entro. Ma....."no, lei non può entrare qui, è solo per i biglietti regalo della nuova linea veloce". Insisto con garbo, toscaneggio. Niente. inamovibili. "Ma" - replico più seccato - "qui è vuoto, ho un biglietto di prima io". "No, non può". Sto per litigare di brutto, sento il sangue alla testa..... ma lascio correre. Sono un tipo morigerato io. Poi vago e salgo sul mio treno.
Penso che le ex effesse fanno una politica di schifo. Poi rivado con la mente a piazza plebiscito dove c'è stata una mega tenda con dentro il locomotore che pubblicizzava l'alta velocità. Allora - mi dico - sia il sindaco, che ha concesso la piazza, a dire a quei dementi che la sala attesa yé-yé è per chiunque abbia pagato il biglietto e non solo per i raccomandati che hanno avuto gratis i viaggi sull'alta velocità. Poi penso agli altri treni, quelli della domenica pomeriggio che riportano a Nord i nostri ragazzi migliori che solo fuori di Napoli possono accedere al lavoro a contratto legale. Il 60% dei ragazzi napoletani dai 18 ai 25 anni è disoccupato, una massa critica paurosa, che ci devasterà per anni. E quelli che non lo sono, prendono un treno che porta sempre più ore di ritardo addirittura in partenza... scendono dal treno a Verona, a Reggio Emilia, a Milano e vanno a lavorare dopo una notte di merda.... Tra un po' pure l'eurostar normale e non sulla linea veloce diventerà un carro bestiame come quelli, con annunci canonici di "maggior ritardo". Ma il sindaco lo prende il treno? Che c'entra il sindaco? C'entra. Un sindaco rappresenta anche i propri cittadini che viaggiano. E dato che è co-sponsor dell'alta velocità, si chiama le ferrovie e gliene conta quattro. O no?

08 gennaio, 2006

La politica per i giovani è la politica per la città.

La condizione dei bambini e dei ragazzi - dei cittadini che non hanno diritto di voto - sono l'indicatore primo della vivibilità della città.
Dov'è finita la "città dei bambini"?
Oggi ho rivisto il ragazzo - garzone si diceva un tempo - di un salumiere del quartiere. Lo avevo visto qualche settimana fa. Porta pesi per la salita. Si rovina la schiena. E non impara nulla lì. E appena sarà cresciuto un po', perderà anche questo lavoro al nero: 55 euro a settimana per 55 ore di lavoro. Ce ne sono migliaia così.
E' il mio mestiere guardare queste cose. E per anni, insieme a tanti, abbiamo lavorato a questo, con la sensazione di dover svuotare il mare con un cucchiaio....
Ma è anche il mestiere del sindaco. E il futuro sindaco di Napoli deve prendere il coraggio e dire: "Il primo lavoro dei nostri ragazzi deve essere un lavoro legale e dove si impara qualcosa. Vado a Roma. Vado a Bruxelles. Vado a S. Lucia a chiedere, a esigere politiche snelle e forti per questo. E mi danno per questo. Insieme ai ragazzi. alle loro famiglie. Ora. Non domani."
La "città dei bambini"? E' scesa dal 18esimo al 53esimo posto in classifica. Guardatavela la classifica, è istruttiva davvero.
Quando i molti che operano in questo settore, con competenza e dedizione, hanno detto alla giunta uscente che così non andava, abbiamo anche organizzato le assise per l'infanzia e l'adolescenza che furono un successo: quattro grandi assemblee territoriali, le commissioni di lavoro che hanno riunito realistiche proposte. Abbiamo indicato quali progetti funzionanti potevano diventare servizi stabili. Ne abbiamo elencato le condizioni e le modalità.
Il passo successivo spettava alla politica: non limitarsi alla routine ma dare seguito alle proposte, curare la continuità, concentrarsi sulla costruzione dei servizi e sul coordinamento tra assessorati.
Siamo tornati con i dati dell'anno scorso, mostrando che cresceva il divario con le altre città italiane, le quali migliorano quando ogni cantiere educativo ha costruito un servizio con gente qualificata e che lavora con costanza e quando il criterio del coordinamento tra competenze che si devono integrare prevale sulle divisioni.
E' questo che è mancato.
Quando abbiamo espresso disappunto o indignazione, ci hanno chiamato catastrofisti.
I bambini sono cittadini quanto noi anche se non votano... Peccato se continua così.
Una ripresa della buona rotta è possibile. Ma non con il metodo dello scarica barili tra assessori, del rimandare e dell'appellarsi ogni volta all'emergenza. Né con le persone che hanno di fatto interpretato questo metodo. No good.
Le competenze in materia di infanzia e adolescenza vanno riunite. Il sindaco ne deve diventare il garante. Deve aprire subito un tavolo, se necessario anche conflittuale, con gli altri enti locali e con il governo nazionale, sull'emergenza delle giovani persone a Napoli, che oggi sono in pericolo e ci mettono tutti in pericolo. Perché non hanno diritti né prospettive.
La politica per i giovani - in una città giovane - è la politica per la città.
I buoni progetti vanno ripresi, valutati, migliorati, inquadrati in una istituzione educativa, sempre annunciata e mai fatta.
Le tante buone competenze vanno subito rimesse in campo, premiate, ben coordinate.
Avete sentito parlare di questo da parte del sindaco uscente, degli assessori?
Vedete tale determinazione?
Francamente, io no.
La ripresa della buona rotta significa un ricambio politico in città. Ora.

07 gennaio, 2006

Sono traversie… ma sono anche opportunità!

Sono mancato da una settimana.
Grazie per le scritture. Anche quelle a sfottò: servono per sdrammatizzare. Voglio soprattutto ringraziare Norberto. Per il sito. Per le primarie on line. E anche per la recente sua proposta: la presentazione dei partiti disuniti al primo turno. Credo che potrebbe essere la richiesta di un cartello di personalità che hanno dichiarato, in vario modo, che così non si può andare avanti. Sono, tuttavia, pessimista sul fatto che possa accadere, come lo è Norberto, del resto. Ma non si deve escludere niente. La confusione in giro è grande. Bisogna stare in gioco. Studiare soluzioni. Aggregare. Gli esiti non sono già qui… ma potrebbero venire se si lavora bene.
Sono stati giorni di riflessione. Sono andato in giro a confrontarmi con persone competenti– per lungo studio e per esperienze di lavoro come civil servants: ci sono tante persone così a Napoli. Una squadra forte si può fare, sobria nei modi e molto qualificata nella specifica e decisiva competenza del trovare dispositivi realistici, possibili. Per fare cosa? Intanto per fare una grande assemblea cittadina su Napoli che vuole impegnarsi per Napoli. Entro martedì faccio una riunione più larga sui temi e sui passi da fare.
Poi lavorerò subito per l’assemblea.
So che siamo tutti molto preoccupati per il clima da “notte dei lunghi coltelli” che c’è nella politica della città. E’ un clima intollerabile. I modi terribili, le parole pesanti e dal sentore ricattatorio e minaccioso, i rinfacciamenti, la lagna fuori luogo, la mancanza di decoro e di senso del limite, la estraneità alla città e alla sua vita e alle sue aspirazioni: tutto segnala la necessità di un colpo di reni, uno scatto di dignità e orgoglio dei cittadini, la richiesta di un governo partecipato, autorevole che metta soprattutto mano ai problemi che viviamo. E’ questo quello che serve.
Anche molte persone che hanno votato a destra sentono, verso il proprio campo, la stessa crescente indignazione. Bisogna potere registrare, con umiltà, anche questo.
Forse tutto ciò è inevitabile perché sta venendo avanti il risultato di un metodo, di un modo di fare politica che… ha portato allo sfascio della politica. Ho riletto in questi giorni la Costituzione della Repubblica. Mi sono soffermato sull’articolo 54: “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Usiamole queste parole: onore, disciplina, dignità. Non fanno male. Sono da guida non per un’astratta eticità ma proprio per cercare e dare soluzioni ai problemi quotidiani.
E se c’è confusione e clima da sfascio ripetiamoci l’insegnamento del nostro cittadino G.B. Vico: “Sono traversie… ma sono anche opportunità!
A presto.

06 gennaio, 2006

Le adesioni all'appello

L'elenco delle 1058 persone che mi sostengono. (agg. 24 maggio 2006)


Angelo Abignente, Docente universitario
Massimo Aceti, Impiegato
Gabriella Acquaviva, Dentista
Serenella Adamo, Psicologa
Simonetta Adamo, Docente universitario
Diego Alabiso, Laureato
Valentino Alaia, Imprenditore
Marco Albanese, Giornalaio
Cecilia Albarella,
Renato Aletta, Architetto
Antonio Aletto, Sindacalista Cisl
Felice Alfano, Impiegato
Vincenzo Alfieri, Dirigente statale
Francesco Aliberti, Docente
Percy Allum, Docente universitario
Paola Aloigi, Psicoterapeuta
Luigi Altamura, Grafologo
Ciro Amante, Odontoiatra
Carmine Amato, Educatore
Fabio Amato, Ricercatore
Francesco Amato, Farmacista
Luciano Amato, Studente
Michele Amato, Studente
Paolo Amato, Libraio
Paolo Amato, Studente
Anna Ambrosino, Casalinga
Eddy Ambrosino, Formatrice
Manrico Ambrosino, Ispettore navale
Marianna Ambrosino, Commercialista
Roberto Ambrosino, Studente
Rosa Ambrosino, Casalinga
Roberta Amirante, Docente univ.- arch.
Massimo Ammendola, Studente
Maria Lina Amodeo, Dip. Min. Beni Culturali
Alessandro Amodio, Avvocato
Stefania Andria, Restauratrice
Enrico Angelis, Dottorando universitario
Enrico Angelone, Avvocato
Patrizia Antignani, Bibliotecaria
Francesca Aorta, Terapista riabilitazione
Livia Apa, Precaria universitaria
Alessio Arena, Studente
Luisa Arena, Casalinga
Maria Ina Arnone, Ricercatrice SZN
Toto Arnone, Imprenditore
Giuseppe Arola, Tutor Chance
M. Francesca Arpaia, Educatrice
Gino Aspide, Artigiano
Maria Grazia Assentato, Insegnante
Gianluca Attademo, Dottorando
Aldo Avallone, Giornalista
Luigi Aversa, Impiegato
Anna Avitabile, Docente
Liliana Baculo, Docente universitario
Maria Chiara Baldassarre, Architetto
Mario Baldo, Imprenditore
Franco Adamo Balestrieri, Comunicatore
Giuseppe Balsamo, Ardita Mente Onlus
Maria Barbaro, Pensionata
Anna Maria Barbieri, Pediatra
Anna Barile, Architetto
Nicola Barile, Imprenditore
Vincenzo Barra, Operaio
Maurizio Bartoli, Imprenditore
Ambra Bartolini, Imprenditrice
Marco Bassetta, Avvocato
Cecilia Battimelli, Architetto fotografo
Paola Bavarese, Procuratore legale
Laura Bazzicalupo, Docente universitario
Marina Bazzicalupo, Insegnante
Sergio Bella, Ristoratore
Fabia Bellofatto, Agronomo
Francesca Belmonte, Consulente
Teodolinda Belmonte, Bancaria
Raffaele Benetozzi, Impiegato
Francesco Benucci, Giornalista
Mara Beraha, Medico
Giovanni Berisio, Grafico pubb.
Alessandra Berriola, Casalinga
Riccardo Berriola, Archeologo
Barbara Beth, Bibliotecaria
Alessandro Biamonte, Avvocato
Domenico Bianco, Insegnante
Marco Bifano, Operaio
Paola Bifulco, Docente
Maurizio Bigazzi, Cardiologo
Anna Bisignano, Ragioniera
Ferdinando Bisignano, Sindacalista
Gabriella Bismuto, Educatrice
Albert Bivash, Fotografo
Marina Bivash, Casalinga
Sergio Bizzarro,
Francesco Boccanera, Manager
Costanza Boccardi, Coordinamento docenti-genitori
Maria Rosaria Bonavolontà, Biologa
Michele Bonè, Musicista
Andrea Bonifacio, Psicologo
Gianfranco Borrelli, Docente universitario
Gabriella Boscaino,
Rosamaria Boscaino,
Serana Botta, Medico
Vittorio Bovolin, Docente universitario-Ing.
Luciano Brancaccio, Sociologo
Ludovico Brancaccio, Docente universitario
Mario Brancaccio, Attore
Giulia Brodetti, Insegnante
Dario Bruzzese, Ricercatore universitario
Luca Bruzzese, Studente
Luciano Bruzzese, Docente universitario-ematologo
Marina Bruzzese, Insegnante
Ludovica Bucci de Santis, Architetto
Carla Buccino, Psicologa Tirocinante
Emiliano Buglione, Consulente
Maria Buonaiuto, Insegnante
Carmen Cafasso, Medico
Alfredo Cafasso Vitale, ingegnere/pubblicista
Annamaria Calabrò, Insegnante
Luca Calcaterra, Ricercatore universitario
Antonio Calenda, Imprenditore
Vincenzo Califano, Giorn."in primo piano-la rondine"
Antonella Calligaris, Architetto regione campania
Barbara Calmieri, Assistente sociale
Guglielmo Cammarota, Architetto
Concetta Canale,, Insegnante in pensione
Vincenzo Caniparoli, Direttore d'azienda
Giancarlo Canzanelli, Ingegnere
Guido Capaldo, Docente universitario- ing.
Giuseppe Capano, Operaio
Simonetta Capecchi, Illustratrice
Lucio Capelli, Ingegnere
Carmen Capolupo, Ricercatrice universitaria
Roberto Capolupo, Dirigente, Salvagnini Italia spa
Piera Capone, Ricercatore universitario
Daniela Caporale, Architetto
Vincenzo Cappiello, Psichiatra
Vito Cappiello, Architetto doc.univ.
Elio Capriati, Scrittore
Sergio Capuano, impiegato
Anna Carbone, Commerciante
Cinzia Carbone, Disoccupata
Ernesto Carbone, Disoccupata
Teresa Carelli, Insegnante
Carlo Carotenuto, Rappresentante
Salvatore Carrara, Studente
Maria Carrera, Insegnante
Emanuele Carreri, Docente universitario-Arch
Antonella Carsana, Docente universitario
Vittorio Carsana, Avvocato
Pasquale Caruso, Dottorando
Carmela Casa, Studentessa univ.
Bruno Casaretti, Medico ospedaliero
Paola Cascini, Imprenditrice
Sandra Cascone, Avvocato
Carla Cassese, Dentista
Arturo Maria Castaldi, Avvocato
MariaLaura Castellano, Docente
Wanda Castellano, Insegnante
Cecilia Castelluccio, Esperta di informatica
Francesco Castiglione, Avvocato
Rosalba Castronuovo, Impiegata e massaggiatrice
Maria Ida Catalano, Storica dell'arte
Marcello Catarzi, Docente
Mario Cattaneo, Dirigente
Pasquale Causa, Pediatra
Pamela Cavicchio, Studentessa
Luisa Cecchini, Insegnante
Andreina Ceci, Insegnante
Francesco Ceci, Sociologo
Antonio Celentano, ex Sindacalista
Federica Cerami, Architetto-Fotografo
Giovanni Cerami, Urbanista
Silvia Cerbarano, Assistente sociale
Dario Cerchia, Impiegato
Gabriel Ceriani Sebregondi, Studente
Antonio Cervellino, Insegnante
Agnese Cestone, Architetto
Iain Chambers, Docente universitario
Fulvio Chiatto, Medico psichiatra
Lino Chimenti, Imprend. Informatico
Claudio Ciambelli, Consulente di direzione
Mariella Ciambelli, Docente universitario
Eleonora Cian, Architetto
Alessia Cianflone, Graphic designer
Cesare Ciasullo, Insegnante
Milena Zemira Ciccimarra, Direttrice editoriale
Santa Cigliano, Insegnante
Giusy Cinquemani, Psicoterapeuta
Rossella Ciocca, Docente universitario
Fabrizio Cirillo, Studente univ
Franco Cirillo, Medico ospedaliero
Elena Coccia, Avvocato
Giuseppe Cocorullo, Docente universitario
Pasquale Colonna, Docente
Mirella Colpo, Docente
Angela Colucci de Goyzueta, Psicologa Psicoanalista
Annamaria Compagna, Docente universitario
Franco Confessore,
Iolemaria Conforti, Logopedista
Stefano Consiglio, Docente universitario
Bianca Conte, Psicologa
Alfredo Contieri, Docente universitario
Luisa Contieri, Casalinga
Nicola Continillo, Ispettore min.P.I.a riposo
Stefania Continillo, Insegnante
Silverio Coppa,
Daniele Coppin, Geologo
Pina Coppola, Commercialista
Alberto Corbino, Geografo
Stefano Corbo, Studente
Salvatore Corcione, Consulente assicurativo
Alfredo Correra, Biologo
Peppe Corsale, Pres.Acc.Baia Murena Domitia
Angelo Corteccioni, Bancario
Claudia Corteccioni, Insegnante
Paola Corteccioni, Insegnante
Danila Coscia Porrazzi, Tecnico ospedaliero
Luigi Coscia Porrazzi, Medico primario osp.
Giancarlo Cosenza, Urbanista
Lucia Cosenza, Traduttrice
Roberto Cosenza, Architetto
Carmela Cotrone, Funzionario Regione-Arch.
Nicola Cotugno, Docente
Patrizia Cotugno, Docente
Giorgio Coviello, Promotore finanziario
Anna Covino, Insegnante
Marco Covino, Studente
Caterina Cozzolino, Archeologa
Davide Cozzolino, Studente
Mario Cozzolino, Disoccupata
Sabrina Cozzolino, Architetto
Bruno Crimaldi, avvocato del Comune
Valentina Crimaldi, Musicista flautista
Maria Vittoria Cubellis, Chimica
Francesca Cuomo, Studentessa
Olimpia Cupaiuolo, Insegnante
Lidia Curti, Docente universitario
Fulvio Cutolo, Architetto
Rita D’Alessio,
Marcello D’Amato, Docente universitario
Giancarlo D’ambrosio, Fisico
Giovanna D’angelo, Mamma sociale chance
Nino D’Angelo, Musicista
Mariano D’Antonio, Economista
Gabriella D'Ajello Caracciolo,
Linda Dalisi, Pubblicista
Luca Dalisi, Grafico
Michelangelo Dalisi, Attore
Riccardo Dalisi, Docente universitario
Davide D'Alò, Studente
Anna Damiani, Casalinga
Antonio Damiano, Formatore
Giuseppe D'Amico, Ingegnere
Attilio D'Andrea,
Lina D'Andrea, Insegnante
Roberto D'Andrea, Maestro (di Marco) in pensione
Elisa D'Anna, Studentessa
Fabio D'Apice, Studente univ
Liborio D'Avino, Fotoreporter
Giuseppe De Angeli, Antiquario
Federico de Angelis, Impiegato
Rosella De Angelis, Interprete
Enrico De Angelis, Ricercatore
Agostino De Bellis, Impiegato
Daniele De Brasi, Pediatra
Enrico de Capoa, Organizzatore di eventi culturali
Rosaria De Caro, Casalinga
Mariarosaria De Cicco, Insegnante in pensione
Adriana De Cicco, Pensionata
Benedetta De Falco, Giornalista
Giuseppe De Falco, Medico
Angelo De Falco, I Zezi gruppo operaio
Albino De Fazio, Dip. comunale in pensione
Bianca De Fazio, Insegnante
Vincenza De Fazio, Impiegata
Antonio De Feo, Architetto
Paolo De Feo, Industriale
Sergio De Fusco, Bancario/ Psic. Tiroc.
Marco De Gemmis, Resp. didattico museo
Maurizio De Gemmis, Agricoltore
Francesco De Goyzueta, Imprenditore
Annamaria De Gregorio,
Lorenzo De Iorio, Studente
Stefano De Lisio, Mediatore culturale
Daniela De Luca,
Gaetano De Luca, Avvocato
Marina de Luca, Impiegata
Raffaele De Luca Tamajo, Giuslavorista
Fernanda De Maio, Architetto
Susi de Majo, Insegnante
Maria De Martini,
Nunzia De Martino,
Stefano De Matteis, Editore
Marinella De Nigris, Avvocato
Alberto De Querquis, Agronomo
Franco de Rogatis, Ingegnere
Marco De Rosa, Psicologo
Barbara De Rosa, Ricercatrice
Paola De Rossi, Impiegata
Francesco De Sio Lazzari, Docente universitario
Francesco De Sio Lazzari, Docente universitario
Tina De Tommasi, Docente universitario
Lucia De Vito, Impiegata
Rosaria De Vito, Impiegata
Giuseppe Del Bello, Medico giornalista
Andreina Del Piano, Educatrice
Antonio Del Prete, Operatore sociale
Edoardo Del Re, Disoccupata
Pasquale Del Vecchio, Avvocato
Rosa Della Bella, Sarta
Carla Della Cioppa, Studentessa
Guido Giuseppe Della Martora, Imprenditore
Gabriele Della Morte, Ricercatore
Michele Della Morte, Docente universitario
Vincenzo Dello Iacono, Imprenditore
Maria Depierro, Insegnante
Paolo Di Benedetto, Psicanalista
Francesco Di Bennardo, Imprenditore
Nello Di Biase, Ingegnere
Rosalba Di Biase, Psicologa
Luigi Di Capua, Insegnante
Alessandra Di Castri, Attrice
Eduardo di Castri, Avvocato
Irene Di Costanzo, Neolaureata
Luigi Di Costanzo, Promotore finanziario
MariaRosaria Di Domenico, Impiegata
Daniela Di Donna, Illustratrice
Alfredo di Furia, Pensionato
Almerinda di Furia, Casalinga
Antonio di Furia, Impiegato
Emilia di Furia, Sociologa
Luca di Furia, Commercialista
Valeria di Furia, Architetto
Alessandra Di Gennaro, Studentessa
Antonio Di Gennaro, Pensionato
Rosalia Di Giovanni, Psicoterapeuta
Rosalba Di Girolamo, Attrice
Antonio Di Giulio Cesare, Formatore
Enrico Di Lauro, Scenografo
Massimo Di Lauro, Avvocato
Francesco Di Liberto, Docente universitario
Ippolita Di Maio, Storica dell’arte
Nina Di Maio, Regista
Ida di Majo, Psicologa
Stefano Di Marzio, Giornalista
Valerio Di Mauro, Biologo
Pasquale Di Meglio, Designer della comunicazione
Antonio Di Pama Castiglione, Avvocato
Umberto Di Porzio, Ricercatore Cnr
Valentina Di Rosa, Docente universitario
Monica Di Tullio, Archeologa
Achille Dicorato,
Sandro Dionisio, Regista
Rosaria Dirozzi, Rappresentante
Mario Donadio, Psicanalista
Simona Donadio, Studentessa
Carmela D'Onofrio, Casalinga
Massimo D'Orta, Impiegato Museo Arch.
Antonio Dota, Studente
Fortunato Dota, Dirigente sagit
Roberta Dota, Studentessa
Gabriella Duca, Ricercatrice
Monica Duca, Insegnante
Tommaso Ederoclite, Dottorando
Lucia Emilio, Funzionario beni culturali
Antonio Emma, Associazione "Articolo 3"
Roberto Errichiello, Assistente sociale
Anna Esposito, Avvocato
Daria Esposito, Educatrice
Elena Esposito, Insegnante in pensione
Fabio Esposito, Animatore sociale
Giuseppe Esposito, Studente
Luigi Esposito, Medico
Marco Esposito, Giornalista
Marco Esposito, Bancario
Maria Esposito, Insegnante
Mariarosaria Esposito, Bibliotecaria
Silvia Esposito, Disoccupata
Valentina Esposito, Grafica
Maria Gabriella Estero, Restauratrice
Cinzia Fabbricini, Casalinga
Carlo Falco, Insegnante
Massimo Falco, Pensionato
Bruno Fantuzzi, Organizzatore culturale
Paola Farinaro, Psicoanalista
Adolfo Fattori, Sociologo
Claudia Fazioli, Educatrice
Ugo Feliziani, Insegnante in pensione
Maria Feola, Insegnante
Annamaria Ferraino, Educatrice
Diana Ferraino, Consulente
Daniela Ferrante, Bancaria
Elio Ferrante, Bancario in pensione
Federico Ferrante, Rappresentante informatico
Giuseppe Ferrante, Operatore finanziario
Fernando Ferranti, Agronomo
Carmela Ferrara, Impiegata
Pietro Ferrara Mirenzi, Impiegato Min. Infr. Trasp.
Gabriella Ferrari, Psicologa
Sergio Ferrari, Insegnante
Anna Ferrari Bravo, Casalinga
Fausta Ferraro, Docente universitario
Pino Ferraro, Docente universitario
Gianluca Ferrini, Imprenditore
Emma Ferulano, Studentessa
Giuseppe Paolo Ferulano, Docente universitario
Rodolfo Figari, Docente universitario
Filippo Fimiani, Docente universitario
Francesca Fimiani, Medico
Manuele Fiore, Educatore
Silvano Fiorentino, Casalinga
Maurizio Fiorenza, Medico
Federica Fiorillo, Impiegata
Piera Fiorillo, Psicologa
Luigi Fisciano, Dipendente Min. Beni Culturali
Luciana Florio, Pedagogista
Riccardo Florio, Architetto
Simone Florio, Laureato inoccupato
Goffredo Fofi, Pubblicista
Amedeo Fogliano, Impiegato aziendale
Carmine Fotina, Giornalista
Maria Flora Fragrassi, Dirigente Regione
Sergio Franceschelli, Farmacista
Benedetto Franceschi, Agronomo
Valeria Franco, Insegnante
Anna Fresa, Architetto
MariaRosaria Frigeri, Insegnante
Angela Frigione, Insegnante in pens.
Franco Fumo, Ingegnere
Stefania Gagliani, Interprete
Giuseppe Gagliano, Geometra
Valeria Gagliano, Geologa
Annamaria Galasso, Impiegata
Paolo Galasso, Commercialista
Floriana Galluccio, Ricercatrice
Elena Gamardella, Casalinga
Giuseppe Gamardella, Medico
Ciro Gambelli, Restauratore
Angela Gargano, Ricercatrice
Giulio Gargia, Giornalista
Marina Gargiulo,
Patrizia Gargiulo, Archeologa
Sergio Gargliano, Imprenditore edile
Marco Garofalo, Impiegato
Carla Gasparro, Dirigente Asl
Antonietta Gaudino, Architetto
Marco Gaudino, Agente di commercio
Fabio Gelotto, Disoccupato
Giulio Gentile, Docente universitario
Mariella Gerli, Impiegata
Angela Gervasio,
Aniello Gianni Morra, Pensionato
Luisa Giannitti, Laureata
Adriano Giannola, Economista
Antonella Giardiello,
Gabriella Giardina, Insegnante
Paola Giardina, Docente universitario
Marianna Giordano,
Costantino Giuseppe, Insegnante
Francesca Giusti, Insegnante
Paola Giusti, Psicoterapeuta
Raffaele Giusti, Notaio in pensione
Luigi Glielmo, Docente universitario
Cataldo Godano, Docente universitario
Giuli Gogone, Dip.Comune
Chiara Grassetto, Avvocato
Antonello Grassi, Giornalista
Francesco Grassi, Dirigente amministrativo
Mimmo Grasso, Scrittore
Liliana Greco, Insegnante in pensione
Maria Teresa Greco, Dialettologa
Stefania Greco, Architetto
Bruno Green, Specialista applicazione
Gabriella Gribaudi, Docente universitario
Ivo Grillo, Sociologo
Cinzia Grimaldi,
Claudio Grimaldi, Casting director-sceneggiatore
Giovanna Grimaldi, Ricercatrice senior Igb-Cnr
Antonio Grizzuti, Ingegnere
Luigi Guacci,
Roberto Gualtieri, Docente universitario
Donatella Guarino, Sociologa
MariaFederica GuarinoMaglione, Arredatrice
Gabriella Guglielmi, Studentessa
Paola Guglielmotti,
Ermanno Guida, Docente universitario
Luciana Guida, Insegnante
Laura Guidi, Docente universitario
Guido Gullo, Architetto sovrintendenza
Gabriella Hein, Psicoterapeuta infantile
Marta Herling, Segr. gen. Ist. it. Studi Storici
Elisabetta Himmel, Insegnante
Guido Iaccarino, Medico
Lucio Iaccarino, Docente universitario
Maurizio Iaccarino, ex vice direttore generale Unesco
Franca Iacobellis, Architetto
Michele Iacobellis, Mann
Rita Iannazzione, Docente
Salvatore Iasevoli, Artigiano
Tommaso Iavarone, Industriale
Maria Iavazzo, Avvocato
Elisabetta Illario, Impiegata
Maddalena Illario, Medico
Pasquale Illario, Tecnologo alimentare
Girolamo Imbruglia, Docente universitario
Paola Impronta, Insegnante
Paola Improta, Insegnante
Valentina Improta, Medico Veterinario
Michele Iodice, Bibliotecario
Mimmo Iodice, Fotografo
Silvana Iovine, Docente
Nicola Iovinelli, Ingegnere - in pensione
Roberto Iovinelli, Impiegato
Daniele Iudicone, Ricercatore Szn
Pasquale Iuliano, Professore di matematica
Maria Rita Izzi,
Francesco Izzo, Docente universitario
Marcello Izzo, Ingegnere
Elisa Jacovitti, Funzionaria P. A.
Tullio Jappelli, Economista
Andrea Jelardi, Giornalista
Costanza Jori, Ricercatrice Universitaria
Francesco Paolo Jori, Biologo
Riccardo Jori, Medico Veterinario
Roberta Jossa, Architetto
Alessandro Knight,
Benedetta Knight, Imprenditore
Fabrizio Knight, Imprenditore
Nicola Knight, Antropologo
Nicole Kujawski, Medico veterinario
Bepi La Monica, Architetto
Mariella La Monica, Impiegata
Anna La Rocca, Docente Chance
Michele La Rocca, Docente universitario
Rosario La Valle, Operatore sociale
Anna Labriola, Pensionata
Giovanni Laino, Docente universitario
Maria Pia Laino, Casalinga
Maria Rosaria Laino, Pensionata
Francesco Lamonica, Amm.delegato JKK ass.
Paolo Landri, Ricerc. Cnr
Giulia Laperuta, Insegnante
Carlo Lardaro, Assicuratore
Irene Latronico, Commerciante
Giacomo Laudato, Architetto sovrintendenza
Alfredo Laudiero, Docente universitario
Anna Maria Laville,
Giovanni Lavitola, Studente
Carlo Leggieri, Pres.Ass. Celanapoli
Alessandra Lenner, Psicologa
Giovanni Carlo Leone, Docente-Omeopata
Rosa Maria Leone,
Francesca Paola Leosini, Giornalista
Daniela Lepore, Urbanista
Matilde Lepore, Grafico
Nadia Libertini, Insegnante
Antonella Liccardo, Ricercatore univ.
Giuseppe Liccardo, Avvocato
Laura Lieto, Docente universitario
Mariapaola Lignano, Casalinga
Michele Lignola, Dirigente d'azienda
Giovanni Liguori, Insegnante
Domenico Liotto, Impiegato
Foriella Lo Schiavo, Docente universitario
Daniela Loiacono, Impiegato amminist. Sanità
Virginia Lombardo, Insegnante
Sergio Longobardi, Attore-regista
Mirella Longoni, Studentessa
Nunzia Simona Losito, Medico
Antonio Lubrano, Insegnante
Sabrina Lubrano Lavadera, Terapista
Antonio Lucisano, Imprenditore
Angela Luppino, Museo Archeologico
Maurizio Macrì, Odontoiatra
Domenico Maddaloni, Docente universitario
Giovanni Maffei, Ricercatore universitario
Massimo Maglietta, Videomaker
Giovanni Maglio, Docente universitario
Giorgio Magliulo, Produttore cinematografico
MariaFrancesco Magliulo, Insegnante
Nicola Magliulo, Docente
Paola Magliulo,
Clara Magrassi, Casalinga
Eleonora Magrassi, Psicologa
Laura Magrassi, Pedagogista
Lorenzo Magrassi, Commercialista
Marco Magrassi, Economista
Paolo Magrassi, Medico
Nicola Magri, Commercialista
Arturo Maiolino, Dottore commercialista
Fabio Maiolo, Impiegato
Angela Maione, Insegnante
Paola Majello, Avvocato
Fabrizio Majorano, Rappresentante
Imma Mancini, Funzionaria Regione
Nicola Mancini,
Alberto Manco,
Antonio Mango, Docente universitario
Ernesta Manselli, Casalinga
Giulio Manselli, Pensionato
Luca Manselli, Impiegato
Mario Manselli, Avvocato
Marcella Manzella,
Carlo Manzo, Docente universitario
Stefania Manzo, Regista
Vera Maone, Fotografa
Francesco Maranta, Segreteria reg. PdCI
Lory Marchese, Esperta in turismo
Alba Marengo, Psicologa
Guelfo Margherita, Psichiatra psicanalista
Paola Margherita, Artista scultura e pittura
Salvatore Margherita, Imprenditore
Nello Margiotta, Insegnante
Maria Mariano, Docente
Giuseppe Mariconda, Giornalista
Valentina Marilena, Educatrice
Luisa Marinelli, Bibliotecaria
Dante Marino, Direttore amm. Pubb. Istr.
Giovanna Marino, Psicoanalista
Nicoletta Marino, Insegnante
Vittorio Marmo, Docente universitario
Francesca Marone, Docente Sicsi
Stefano Marotta, Imprenditore
Maria Consiglio Marotta Gigli,
Paola Marra, Casalinga
Maria Pia Marroni, Ginecologa
Gilberto A. Marselli, Docente universitario
Riccardo Marselli, Docente universitario
Ornella Marsiglia,
Paola Martano, Insegnante
Marilia Martinella, Insegnante
Maurizio Martinelli, Ricercatore universitario
Ida Martino, Bancaria
Antonio Martire, Insegnante
Mario Martone, Regista
Alessandro Marzatico, Studente
Roberta Marzella,
Antonio Marzocchella, Archeologo
Luciana Mascia, Dirigente scolastico
Giuseppe Massa, Ingegnere
Mario Mastrocecco, Avvocato
Maria Masturzo, Medico
Francesca Matera,
Silvana Matrone, Infermiera
Francesca Matteoli, Studentessa
Maurizio Matteoli, Pediatra ospedaliero
Fiammetta Mattone, Insegnante
Pietro Maturi, Docente universitario
Olga Mautone, Maestra
Gaetano Mazzella,
Donatella Mazzoleni, Docente universitario-arch.
Alessandro Mecchi, Studente
Antonio Mecchi, Cuoco
Venceslao Mecchi, Perito tecnico
Cinzia Medugno, Impiegata
Carla Melazzini, Insegnante
Antonio Melchionda, Assicuratore
Francesco Mele, Avvocato
Stefania Mele, Impiegata
Roberto Mellini, Impiegato
Franca Meloni, Docente univ.-economista
Virgilio Meloro, Disoccupato
Monica Memoli, Casalinga
Paolo Memoli, Chimico in pensione
Wanda Memoli, Insegnante in pensione
Giuseppe Merlino, Docente universitario
Susanna Messeca, Psicoterapeuta infantile
Susanna Messeci, Psicoterapeuta
Marcella Miano, Esperta di comunicazione
Mena Miccoli, Insegnante
Francesco Migliaccio, Architetto
FrancescoSaverio Migliaccio, Architetto
Mirella Migliaccio, Docente universitario
Veturia Migliarese, Medico
Andrea Milanese, Funzionario Beni Culturali
Maria Rosaria Milanese, Dirigente scolastica
Lea Milanesi, Insegnante
Rosa Milo, Bidella
Paola Milone, Bibliotecaria
Eliana Minicozzi, Docente universitario
Nelson Moe, Docente universitario
Sara Monaco, Biotecnologa
Antonio Montanaro, Giornalista
Vincenzo Montella, Artigiano
Claudia Montepaone, Docente universitario
Giuseppe Montesano, Scrittore
Rosaria Morchella, Casalinga
Giansandro Morelli, Fisioterapista
Giuliana Morelli, Interior designer
Cesare Moreno, Maestro
Sofia Moreno, Insegnante
Lucia Morini, Giornalista
Massimo Morlino, Psichiatra
Renata Moro, Docente universitario
Luigi Morra, Ricercatore
Laura Moschella, Insegnante
Valeria Mosella, Interprete
Vittorio Mosella, Pensionato
Paolo Mossetti,
Pasquale Mugione, Chirurgo osped.
Fabio Murena, Docente universitario
Giulia Muro, Architetto
Barbara Musella, Sociologa
Salvatore Musella, Giornalaio
Silvana Musella, Storica dell'arte
Renato Musto, Docente universitario
Francesco Napolitano, Medico
Lucia Napolitano, Insegnante
Maria Teresa Napolitano, Preside sc. Media
Paola Napolitano, Geologo
Sergio Nardò, Geologo
Giacomo Nardone, Imprenditore
Alfredo Natale, Ingegnere
Assunta Naturale, Impiegata
Ciro Naturale, Educatore
Imma Nesci, Casalinga
Stefano Nespolesi, Dirigente
Oscar Nicolaus, Ricercatore
Mariano Nicotina,
Giuseppe Nitto, Avvocato
Giancarlo Nobile,
Toni Nocchetti, Coordinatore tutti a scuola
Maria Rosaria Novellino, Impiegata
Sandra Novello, Maestra elementare
Loredana Nugnes, Insegnante
Adele Nunziante Cesaro, Docente universitario
Pasquale Nusco, Impiegato
Ugo Odiena, Avvocato
Adriana Oliva, Docente universitario
Cesario Oliva, Insegnante-giornalista
Vincenzo Oliva, Studente
Annibale Osti, Dirigente
Vittorio Pace, Impiegato
Giuseppe Pacella,
Andrew Packard, Docente universitario
Denise Pagano, Storica dell’arte polo museale
Giorgio Pagano,
Nicola Pagano, Medico ginecologo
Valeria Pagano, Studentessa
Valentina Pagliarulo,
Sergio Pagliuca, Amministratore
Gerardo Palamara, Libero professionista
Rita Palamara, Casalinga
Luisa Palermo, Insegnante
Maria Federica Palestino, Ricercatrice
Alessandro Pallara, Statistico
Diana Palliggiano, Studentessa
Barbara Palmieri, Assistente sociale
Giorgia Palombi, Attrice
Sergio Palumbo, Ingegnere informatico
Gianni Palustri, Avvocato
Erika Palvelli, Laureata
Silvana Panadisi, Ceramista
Salvatore Pandolfi, Ingegnere
Francesca Pane, Archeologa
Daniela Panerai, Insegnante
Patrizia Paoletti, Biologa
Enrico Pappalardo, Insegnante in pens.
Antonello Parente, Sociologo
Stefano ParisioPerrotti, Impiegato
Enzo Parlato, Agricoltore
Maurilio Parlato, Libero professionista
Susanna Parlato, Studentessa
Fiorella Pascale Langer, Psicologa
Gabriele Pascale Langer, Cantante
Aldo Passarini, Musicista compositore
Adriana Passione, Insegnate
Antonio Pastena, Chimico
Giovanna Pastore, Architetto
Maria Rosaria Pastore, Artigiana
Mimmo Patanella, Informatore farmaceutico
Bruno Patierno, Imprenditore
Cataldo Patruno, Medico dermatologo
Roberta Paturzo, Musicista
Salvatore Paturzo, Insegnante
Gianfranco Pecchinenda, Docente universitario
Medoro Pecorella, Ingegnere
Adelia Pelosi, Insegnante
Dario Peluso, Grafico-illustratore
Salvatore Peluso, Impiegato
Tonia Peluso, Grafica
Clea Pennacchio, Studente
Anna Pensa, Insegnante
Claudio Pensa, Ricercatore ingegnere
Giovanella Pensa, Insegnante
Antonella Perito, Insegnante
Roberta Perito, Impiegata
Stefania Perito, Dirigente scolastica
Maria Speranza Perna, Insegnante
Luisa Perrone, Docente psicoanalista
Stefano Perrucci, Avvocato praticante
Isabella Perugini, Studente
Diorima Petrelli, Docente universitario
Fiorella Petri, Psicanalista
Luigi Petricciolla, Docente
Antonio Petrone, Disoccupata
Davide Petrone, Naturalista
Salvatore Petrone, Disoccupata
Carolina Peyron, Pittrice
Franco Pezzella, Ricercatore INFN
Miriana Pezzullo, Architetto
Andrea Pianese, Architetto (adesione ritirata il 14 giugno 2008)
Leonardo PicaCiamarra, Ricercatore Cnr
Vincenzo Maria Picardi, Impiegato
Claudia Piccolino, Avvocato
Vincenzo Piccolo,
Fiorella Picecchi, Insegnante
Luca Piciocchi, Impiegato aziendale
Giovanni Picolli, Studente
Luigi Pietroluongo, Ingegnere
Diana Pignalosa, Studente
Fulvio Pignalosa, Dirigente
Luigi Pignalosa, Studente
Nicola Alessandro Pino, Geofisico
Riccardo Marco Pinto, Avvocato
Valeria Pinto,
Francesco Pirone, Sociologo
Salvatore Pirozzi, Insegnante, ricercatore
Chiara Pirro, Insegnante
Marco Pirro, Studente
Stefania Pisani, Consulente aziendale
Andrea PisaniMassamormile, Professore univ. e pr. Carime
Francesco Pisapia, Imprenditore
Daniele Pitteri, Imprenditore
Pier Paolo Pizzano, Coord.Amministrativo
Viola Pizzirusso, Impiegata
Margherita Platania, Docente universitario
Massimiliano Plato, Impiegato
Jonas Polidoro, Studente
Luigi Polito, Insegnante
Giovanni Polverino, Imprenditore
Eduardo Ponsiglione,
Susanna Poole, Attrice
Concetta Popeo, Dirigente scolastica
Cesare Giulio Popoli, Giornalista radiofonico
Renata Porcaro, Avvocato
Giancarlo Porcini, Architetto
Teresa Porpora, Commerciante
Elvira Porzio, Pensoniata
Paola Pozzi, Architetto
Giuseppe Prestianni, Guardia costiera
Paolo Prete, Impiegato
Marina Preto, Insegnante
Antonio Prigiobbo, Comunicazione Intergrata
Giustiniana Principe,
Salvatore Prisco, Docente universitario
Claudio Procaccini, Architetto sovrintendenza
Gianni Profeta, Neurochirurgo
Lluca Profeta, Neurochirurgo
Enrico Pugliese, Docente universitario
Pierpaolo Punterello, Ministro di culto Com. Ebraica
Teodolinda Punzo, Insegnante
Carla Rabuffetti,
Maria Racana, Artista
Roberto Race, Comunicatore
Giandonata Raimondi, Studentessa
MariaAngela Raimondi, Studentessa
Stefania Raimondi, Architetto
Fabrizia Ramondino, Scrittrice
Leonardo Ranieri, Avvocato
Marco Giuseppe Ravel,
Mario Ravel,
Silvia Ravel,
Luciana Ravone, Assistente sociale- in pensione
Silvia Rea, Insegnante
Paola Reale, Insegnante
Enrico Rebeggiani, Docente universitario
Miriam Rebhun, Insegnante
Leonardo Recchia, Architetto
Francesca Reduzzi, Docente universitario
Elisabetta Riccardi,
Gennaro Ricci, Imprenditore
Almerico Riccio, Ingegnere
Gabriella Riccio, Insegnante danza
Margherita Riccio, Esperto pubbliche relazioni
Monica Riccio, Ricercatrice
Nadia Riccio, Dottoranda
Eraldo Rimoli, Tecnico
Luigi Rinaldi, Psicoanalista
Fulvio Rino, Ricercatore univ.
Danilo Risi, Avvocato (giuristi democratici)
Clementina Rispo, Casalinga
Angela Ristaldo, Insegnante
Alessandra Rivazio, Insegn. interprete
Paola Rivazio, Impiegata
Federico Rivetti, Operatore terzo settore
Roberto Roberto, Ass.Cult. Alf Laila
Eleonora Roecker, Biologa
Diana Romagnoli, Insegnante
Bruno Romano, Chimico
Giovanna Romano, Ricercatrice biochimica
Ilaria Romano, Studentessa
Manlio Romano, Avvocato
Marco Romano, Docente universitario
Raffaella Romano, Addetto stampa
Claudia Ronchi, Esperta discipline bio-naturali
Virginia Rossi, Veterinario
Nunzio Rovito, Commercialista
Gregorio Rubino, Docente universitario
Ladislao Rubio, Funzionario
Barbara Ruffo,
Maria Ruffo, Casalinga
Graziella Ruggi D'Aragona,
Alessandra Ruggiero, Ricercatrice universitaria
Giovanna Ruggiero, Impiegata
Peppe Ruggiero, Giornalista
Raffaela Ruggiero, Insegnante
Vittorio Ruggiero, Disoccupata
Monica Rummo, Casalinga
Marco Ruocco, Impiegato
MariaRosaria Rusciano, Insegnante
Gerry Rusnik, Docente universitario
Francesco Russo, Neuropsichiatra
Luisa Russo, Neuropsichiatra
Maria Giovanna Russo, Cardiologa Pediatra
Monia Teresa Russo, Biologa
Riccardo Russo, Docente
Fiammetta Russo Carbone, Architetto
Silvano Saccone, Operatore beni culturali
Francesco Saggiomo, Genetista
Daniela Salamone, Insegnante
Salvatore Salerno, ISF-fe onlus
Demetrio Salvi, Insegnante
Nadia Salvi, Educatrice
Valentina Sanfelice di Bagnoli, Imprenditrice
Rosario Sanges, Dipendente Min. Beni Culturali
Vittorio Sanguigno, Avvocato
Antonella Sannino, Archivista
Francesco Santochirico, Antiquario
Pietro Santoianni, Docente universitario
Maria Sardona, Odontotecnica
Dario Savarese, Studente univ.
Flora Savastano, Dirigente regione campania
Maria Rosaria Savignano, Docente
Rita Savoia, Docente
Anna Sbandi, Insegnante
Paola Scala, Architetto
Dario Scalella, Imprenditore
Bianca Scalera, Docente
Giuliana Scalera, Docente universitario
Nadia Scardeoni, Educatrice
Salvatore Scarpato, Operatore sociale
Lydia Schapirer, Segretaria direzione
Lidia Schioppa, Pensionata
Annamaria Schisano, Libraia
Maria Rosaria Scialla, Pensoniata
Ettore Sciarra, Musicista
Amalia Scielzo, Architetto sovrintendenza
Giancarlo Scognamiglio, Architetto
Giovanni Scotto Di Carlo, Insegnante
Jessica Scotto di Marrazzo, Studentessa
Miriam Scotto di Marrazzo, Studentessa
Sara Scotto di Marrazzo, Consulente
Mariarosaria Scotto di Rinaldi, Logopedista
Alessandro Senatore, Avvocato
Daniele Sepe, Musicista
MariaTeresa Sepe, Architetto
Lello Settembre, Musicista
Riccardo Sgobbo, Avvocato
Vincenza Silvestrini, Docente
Tommaso Sinigallia, Imprenditore
Nicandro Siravo, Avvocato
Nicola Sisci, Medico
Marta Solaro, Montatrice cinematografica
Sara Solaro, Avvocato
Francesco Sollo, Rappresentante
Giorgio Sorrentino, Pediatra
Luigi Sorrentino, Insegnante
Pasquale Sorrentino,
Alberto Sorrento, Pensionato
Paola Spica, Pensoniata
Nina Spinelli, Pensionata
Francesco Spinelli Barrile, Architetto
Andrea Spiniello, Insegnante
Salvatore Spinò, Geometra
Patrizia Spinosi, Attrice
Annamaria Spirelli, Mamma sociale chance
Lorenzo Spirito, Studente
Gabriella Spizzuoco, Insegnante bell.arti
Paola Splendore, Docente universitario
Annamaria Stanco, Operatrice sociale
Marco Stangherlin, Wakeupandream
Piera Stangherlin, Studentessa univ.
Aldo Starace, Avvocato
Giovanni Starace, Docente universitario
Ezio Stimolo,
Martina Storace, Studentessa
Arturo Tagliacozzo, Docente universitario
Giuliana Taglialatela, Psicologa
Rita Tamajo Contarini, Psicologa psicoterapeuta
Alfredo Tamborlini, Esperto formazione
Antonio Tammaro, Dirigente d’azienda
Melissa Tarantino, Disoccupata
Silvana Tarantino, Disoccupata
Mariolina Taranto, Traduttrice
Guido Tavassi, Avv. del lavoro
Monica Tavernini, Impiegata
Danilo Tedeschini, Rappresentante
Davide Tedeschini, Studente
Sandro Temin, Imprenditore
Antonio Tempesta, Designer
Pasquale Terracciano, Operatore culturale
Luigia Tescione, Funzionario
Francesco Testa, Docente universitario- ing.
Alfredo Testi, Docente universitario
Carlo Tiberio,
Alessandra Tizzani, Docente
Walter Tizzano,
Gherarda Tomasella, Pensionata
Gerardo Toraldo, Docente universitario
Antonella Tortora, Studentessa
Gino Tortora, Commerciante
Renata Tortora, Dirigente scolastico
Elvira Tortoriello, Architetto
Antonio Tosini, Restauratore MBAC
Eva Trifuoggi, Psicologa
Alessandro Triulzi, Docente universitario
Sabatino Troisi, Medico veterinario
Luigi Trucillo, Poeta
Marisa Truda, Insegnante
MariaRosaria Tufano, Bidella
Chiara Turturiello, Grafica pubbli.
Roberta Uccello, Impiegata
Anna Carolina Vajro,
Assunta Valentino, Pensoniata
Fabrizio Valletti,
Palma Vanacore, Pensionata
Karen VanDick, Docente universitario
Fulvio Vannini, Impiegato
Carmela Vargas, Docente universitario
Patrizia Venditti, Dirigente scolastico
Pasquale Verde, Ricercatore Cnr
Raffaele Verde, Ingegnere
Michela Vernese, Insegnante
Rosaria Vernese, Istruttrice Cinofila
Massimo Vicinanza, Giornalista
Giancarlo Viggiani, Ingegnere
Giovanni Viggiani, Cuoco
Adriana Villamena, Interprete di congressi
Antonio Vinci, Biologo
Benito Visca, Giornalista
Antonio Visconti, Avvocato
Augusto Vitale, Docente universitario
Spartaco Vitello, Media educatore
Giuseppe Vitiello, Impiegato
Natascia Vitullo, Educatrice
Antonio Volpe, Tecnico Alenia
Giada Volpe, Impiegata
Maria Vozzella, Impiegata
Federico Weber, Agronomo
Mark Weir, Cantante
Marco Zannetti, Docente universitario
Bruno Zarzaca, Ristoratore
Giuseppe Zavota, Educatore
Gaetano Zazzaro, Scienziato
Fulvia Zeuli, Architetto sovrintendenza
Andrea Zezza, Docente universitario
Marco Zezza, Pittore
Sveva Zurlo

04 gennaio, 2006

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