09 novembre, 2011

Italian politics


Squilla il cellulare. “Can you explane all this to me, I really can’t grasp Italian politics” – “Che sta succedendo, davvero non riesco ad afferrare la politica italiana”. Così mi dice l’informatissimo Jack, avvocato, studi in scienze politiche e amico americano.
Gli racconto che sì, mister B. si è dimesso, anche se tecnicamente è un sospeso, il Capo dello stato ha le sue prerogative, vi è un tempo intermedio…
Jack capisce fino a un certo punto: nel mondo o ti dimetti o non ti dimetti. Parto da un altro argomento, che si intreccia con quello sulle procedure e le loro italiche interpretazioni. Gli dico che l’uomo è folle. In due sensi. Continuerà manovre, dilazioni, trappole e colpi di coda. Per provare la rivincita, che è il suo demone profondo. E per ridurre i danni, salvaguardare i suoi fortilizi e interessi, da qui in avanti, anche con l’uso di un eventuale ruolo di “capo anziano” e manovratore indiscusso dell’opposizione (se vincesse l’opposizione di ora), con i suoi deputati eletti con la vecchia legge elettorale, suoi servi, nella prossima legislatura, schierati assieme alle tv per non fare toccare, neanche se perdesse le elezioni, i suoi personali lucri e potentati. Ma è folle anche nel senso che la realtà coincide con il suo sé, come Gheddafi e dunque può anche fare cose per lui non utili…
Chi governerà? – mi chiede Jack. Gli spiego del governo tecnico che se fosse vero sarebbe utile… Ma che è improbabile. E più mi avviluppo nei meandri dei nostri tatticismi, meno capisce. A un certo punto taglia corto: “What are the issues, the debt and then? What would be your political agenda… the nine (not ten) things that you think should be done?” – “Quali sono i punti di merito, il debito sì, e poi? Quale sarebbe la tua agenda politica… le nove (non dieci) cose che tu pensi che andrebbero fatte…”
Venti secondi di silenzio. Poi enumero, uno in fila all’altro i punti, come so che piace a Jack:
1. un anti-trust contro il monopolio in tutto il sistema di informazione;
2. un provvedimento anti-evasione draconiano per chi evade e premiante per imprese e cittadini virtuosi, dedicata direttamente a coprire il debito e se necessario, l’Iva sulle case, secondo ragionevole misura;
3. una patrimoniale sui grandi patrimoni per cinque anni da utilizzare per allentare la pressione fiscale su imprese e lavoro, per riportare al 2006 il budget per la scuola e per politiche contro la povertà e a sostegno dell’auto-impresa vera, per i ragazzi del Mezzogiorno in particolare;
4. l’aumento dell’età pensionabile tranne per i lavori usuranti, con maggiore flessibilità nella sua gestione e un patto tra generazioni che ridia il diritto a una vecchiaia protetta a chi entra oggi al lavoro;
5. una seria flex-security anzicché il brutale diritto di licenziare;
6. un piano di dismissioni pubbliche che contribuisca a coprire il debito ma anche a creare un fondo per valorizzare il patrimonio e difendere terriorio e ambiente;
7. il superamento del bicameralismo perfetto, il senato delle autonomie locali, la diminuzione dei parlamentari nazionali e ragionali e l’abbassamento dei loro stipendi al 10 per cento sotto la media europea;
8. una legge elettorale a doppio turno, con collegi uninominali e le primarie per legge;
9. e due diritti subito esigibili: i pat e una norma di fine vita decente.

Nessun commento: