11 marzo, 2011

Napoli e oltre Napoli

C’è Napoli. Temevo che il gioco per la corsa a sindaco fosse finito. Ed ecco che oltre a De Magistris c’è Morcone. Anche se condite da prese di posizione dal sapore vetusto (link:
o strambo, o da mettere a fuoco, in ogni caso le cose a Napoli si stanno muovendo. C’è evidente vera divisione.
E non solo nel centro-sinistra. Ma forse la situazione fa sì che il sistema elettorale a doppio turno faccia superare lo scandalo delle primarie, rimescoli le carte; e spinga a votare al primo turno: sono talmente tanti i candidati che vale la pena riuscire a spingerne uno decente al ballottaggio. Proverò a scriverne la settimana prossima.

Intanto, oltre Napoli, questo sabato sarò a Roma per la difesa della scuola pubblica.
Parlerò dal palco di piazza del Popolo. Dirò che la scuola è per tutti. Ma è innanzitutto per chi non ha altri modi di allargare il proprio orizzonte di speranza e di opportunità nella vita. La giornata di sabato è anche in difesa della Costituzione. Qui sotto c’è quanto ho scritto su l’Unità di oggi:

In piazza per scuola e Costituzione
Andiamo nelle piazze per difendere la Costituzione e la scuola pubblica. Perché pensiamo che l’Italia, che noi tutti non ne possiamo fare proprio a meno. E non ne possiamo fare a meno perché sono due cose che hanno la rara qualità di essere, ad un tempo, vitali e sacre. Vitali perché consentano a un organismo complessissimo – quale è la società – di regolarsi e di continuare a vivere nel tempo, generazione dopo generazione. Sacre perché contengono le qualità simboliche che permettono di tenere insieme una comunità fatta di milioni di persone diverse secondo un diritto che è uguale.
La nostra Carta sa mettere insieme, in modo chiaro, non solo i diritti e i doveri ma “quegli organi attraverso i quali la politica si trasforma in diritto, le vitali e sane lotte della politica si trasformano in leggi” – come scriveva Piero Calamandrei. In questi anni abbiamo vissuto e stiamo vivendo un tempo grave non perché si è pensato o si pensi di cambiare questa o quella parte della Costituzione, cosa del tutto prevista dalla Carta stessa. E normale col passare del tempo. Se fatta per concorde adesione. Il tempo grave che viviamo è dato dal fatto che si stanno continuamente attaccando proprio “quegli organi” – e il delicato equilibrio tra di essi – “attraverso i quali la politica si trasforma in diritto”. Questo non deve accadere. E siamo qui per impedirlo. Perciò: non si tratta di una battaglia di parte né di conservazione. E’ una battaglia per tutti, anche per quelli che oggi non lo vogliono capire. Ed è una battaglia che permette di continuare a cambiare. Perché c’è la certezza del come farlo, delle condizioni entro le quali le trasformazioni non diventano distruzioni, non minacciano la casa comune.
La nostra scuola ogni mattina mette insieme i mondi interiori di ogni bambino e ragazzo che sta crescendo con quello di ciascun altro e, al contempo, con l’universo mondo, le sue leggi, la sua storia, i suoi problemi e i molti alfabeti che servono a leggerlo. E’ in questa doppia funzione – mettere insieme persone diverse e apprendere – che vi è vitalità e sacralità. La scuola è chiamata ad assolvere a questo suo compito in modi nuovi. E deve trasformarsi proprio perché sono mutate e stanno mutando sia le condizioni dello stare insieme tra diversi sia il mondo sia gli strumenti attraverso i quali lo si guarda e lo si può capire, salvaguardare e cambiare. Il tempo grave che stiamo vivendo è dato dal fatto che si metta in discussione la scuola nel suo carattere pubblico e protetto – e, dunque, altro da casa - nel quale ci si confronta tra diversi ed uguali mentre si sta crescendo e si sta imparando a stare al mondo e a conoscerlo. Anche per la scuola questa non è una battaglia di parte né di conservazione. E’ per tutti e per ciascuno. Ed è per consentire che la scuola, salvaguardata, possa cambiare.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao, Marco. Sono Patrizia Mancini...ieri ero a Piazza del Popolo e sentirti parlare con quella tua voce strozzata dall'emozione è stato veramente commovente...e mi ha anche un po' ricordato i vecchi tempi del Comitato di Base...sperando di rivederti presto, un abbraccio

Anonimo ha detto...

Sono una maestra anche io
per i 150anni e il C- day segnalo i video sottoindicati,realizzati molto atrigianalmente da me, ma l'importante è cheil messaggio passi; passa?
http://www.youtube.com/watch?v=6mirIt6eN9c
(i due personaggi sono nonno e nipotino nella realtà)

http://www.youtube.com/watch?v=_EUstOrivEs&feature=mfu_in_order&list=UL
(i bambini di una scuolamaterna riconsegnano all'italia la costituzione "smarrita"

altri molto belli li troverà sul canale you tube qui sotto

http://www.youtube.com/user/gardenia1307

grazie per l'attenzione,
mi piacerebbe cherispondesse via e-mail

maestra franca mannarino