Mentre la crisi della monnezza diventa tristemente maggiorenne e continuano gli scandali, mentre Libertà e Giustizia – l’unica entità cittadina che aveva costruito un dibattito pubblico tra i candidati alle primarie del centro-sinistra a Napoli - ricorre al TAR, simbolicamente e assai paradossalmente contro tutti, per l’esito scandaloso delle primarie…
…Accadono due cose.
La prima è che Raffaele Cantone dirà di no all’offerta di candidarsi a sindaco di Napoli per “salvare” il centro sinistra. E avendo anche avuto occasione di scambiare con lui qualche sincera parola, beh, quel che Cantone dice, con pacata, sofferta argomentazione ai giornali, è esattamente quel che pensa.
Cosa faranno nel centro-sinistra? Ranieri davvero farà la lista civica? Si ritornerà sul nome di Cozzolino, contestato ma formalmente ancora il più votato nelle primarie? Ci saranno candidati delle diverse anime (si fa per dire) del centro-sinistra, in lotta tra loro al primo turno, con De Magistris che fa il matador? Si proporrà – come suggerisce Rosetta - una donna (chi tra quelle già note?), la quale a sua volta fingerà di essere il nuovo che avanza?
Anche chi è preso dal lavoro o dal vento che infuria dall’oasi di Kufra fino al nostro mare e non ama più badare a queste cose, può vedere che a Napoli la politica, nel centro-sinistra, si è incartata.
La seconda cosa che accade è che - nel riordino generale dell’iniziativa berlusconiana (troppo facilmente ci si era illusi della fine di un sistema di potere vero) - si torna a parlare della Carfagna come candidato unitario a sindaco del centro-destra.
Può darsi che non sia vero, che continueranno le divisioni nel centro-destra. Ma se fosse o diventasse vero, sarebbe vittoria certa della destra, come da tempo segnalano tutti i sondaggi.
Game over, dunque; ben di più di quanto già non lo sia.
E, “comunquemente”, qualsiasi candidato di destra oggi vincerebbe a Napoli. Perché ci sono stati quindici anni terribili. E perché regali - che diano almeno la speranza di una sfida che abbia senso e raccolga le buone forze della città e faccia cambiare musica davvero – questo centro-sinistra partenopeo non li sa neanche pensare. Mentre, invece, le settimane volano.
E allora?
Allora, una volta subìta la terza sconfitta in fila si dovrà almeno parlare di questi anni. E si potrà fare il bilancio vero delle amministrazioni e della storia civile recente della città. Non sarà neanche un’amara consolazione. Sarà solo un compito improrogabile.
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