16 settembre, 2007

Ben altro

Alla fine, con tutti i dubbi e i contorcimenti che condivido con tante persone a cui non piace la politica così com’è, si andrà a votare per la costituente del Pd. Persone, proposte, attivizzazioni le più varie e differenti, idee intorno a un nuovo soggetto politico saranno messe in campo. Il movimento intorno a come si fa il Pd, con tutti i suoi difetti d’origine e non, comunque sarà un moto, molto presente sui media e soprattutto nelle menti di tante ottime persone, su cosa può o potrebbe essere la politica, l’avvicinarsi di cittadini e decisioni collettive. Il Pd non è né sarà forse l’unica cosa in giro che farà questo. E non è detto che ci riesca affatto. Ma muta così poco e raramente in Italia. Per questo ho sostenuto il Pd come ipotesi già venti mesi fa. Non perché sia perfetto o ottimo. E in attenta attesa di altri auspicabili rinnovamenti – compresa la cosa di sinistra o la costruzione di moti dal basso che siano dirompenti ma anche un po’ propositivi, intanto c’è il Pd.
E nel Pd la posizione di Rosy Bindi è quella nettamente più vicina a un effettivo rinnovamento nel metodo, nel lessico, molto attenta a non slittare verso il neo-centrismo, che guarda a chi è socialmente escluso e a una modernizzazione che non sia solo per chi già sta bene.

Ora, però, a Napoli c’è davvero una smaccata smentita di ogni idea di Pd nuova e promettente. E’ uno spettacolo miserrimo. Come ho detto, scritto e ripetuto tante volte. Questi candidati a segretario regionale, il come se ne è discusso e deciso, l’asse bassolino- De Mita in sella come sempre e nonostante tutto, sempre diviso tra unità e competizione ma solo intorno al controllo, al dominio. E poi: l’assenza, così imposta a tutti, dei temi-chiave per la città e la regione che sono invivibili, mal governati da anni proprio da chi formerà il Pd. E nessun confronto di merito, il ritorno dei signori delle tessere e delle clientele, tutti in campo a sostegno di questa o quello cordata: insopportabile.
Una roba che allontana.
Che fare?
Andarsene, fuggir via? Sostenere la Bindi per le sue posizioni nazionali ma non battersi dicendo cosa non va e da dove cominciare qui proprio qui?
Oppure stare nel processo per il Pd e sostenere la Bindi ma dire – e dire forte, esplicito e chiaro a lor signori campani – che così proprio non va, che così non sarà proprio partito democratico qui da noi. E proporre alcune cose dirimenti e avviare, di nuovo, una battaglia dura, lunga, difficile. Dagli esiti assai incerti e non a portata di mano. Per altro, ben altro.
Faticoso.

(In foto l'altro Ben, quello che qui non è.)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io però la mia proposta te l'ho fatta... ora tocca a te!

Questo nostro PD quotidiano: lettera aperta a MRD

http://www.napolionline.org/rubriche/warning/questo-nostro-pd-quotidiano-lettera-aperta-a-mrd.html