09 giugno, 2010

Il Sud tagliato fuori

Ho deciso di riportare questo appello urgente. Che riguarda la vita del Sud e che la riguarderà a lungo. Si chiama: “Oggi Federalismo fiscale, Sud ai margini”. E’ una lettera aperta ai Parlamentari e ai Presidenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia. E’ stata scritta dai responsabili del Mezzogiorno (Marco Esposito – Idv, Umberto Ranieri – Pd, Arturo Scotto – Sel) dei partiti dell’opposizione e da Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo. Che stanno assolvendo, per una volta, alla loro funzione. E’ impressionante come neanche le forme minime vengano più rispettate…


E’ in preparazione il decreto sui tributi locali che attua il federalismo fiscale. A tale appuntamento si arriva con un forte squilibrio territoriale visto che sei Regioni del Sud sono tenute ai margini del tavolo politico e di quello tecnico, nonostante lo spirito di collaborazione mostrato da forze politiche, anche di opposizione, come conferma il voto di Pd e Idv sul federalismo demaniale.

Ecco i fatti. Nella Commissione bicamerale sul federalismo i parlamentari di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania Molise e Puglia non sono rappresentati né nel gruppo di presidenza (presidente siciliano, vicepresidenti siciliano e veneto) né nei componenti della segreteria (Lazio e Friuli). E’ noto che la Sicilia, come tutte le Regioni a statuto speciale, ha problematiche diverse, al punto che i decreti delegati non si applicano alle Regioni autonome.

Nella Copaff, la Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale, lo squilibrio è ancora più vistoso. Le nomine del Governo vedono 14 componenti scelti da ministri del Centronord contro uno indicato da un ministro del Sud. Le nomine degli enti locali garantiscono la presenza di tre Regioni del Sud (Calabria, Campania e Molise), tuttavia al momento della nomina del Consiglio di presidenza della Copaff il Sud è azzerato mentre la Lombardia ha quattro componenti su cinque e cioè il presidente (Luca Antonini, scelto da Tremonti), il vicepresidente (il più anziano dei componenti indicati da Tremonti), il terzo rappresentante del governo (scelto da Bossi), il rappresentante delle Regioni, indicato in quello della Lombardia, mentre il rappresentante del Comuni è scelto dall’Anci di Roma. La Copaff per regolamento va convocata “almeno una volta al mese”. Tra gennaio e maggio si è invece riunita in sede plenaria, cioè con i rappresentanti del Sud, solo una volta. Le sedute del Consiglio di presidenza sono state invece otto.

La Copaff ha dato vita inoltre a sei gruppi di lavoro. Significativo il fatto che tra i componenti indicati dalle Regioni il rappresentante della Lombardia (Antonello Turturiello, consulente di Formigoni) coordina due gruppi di lavoro mentre quello della Calabria (Gaetano Stornaiuolo) non è inserito in nessun gruppo. Clamorosa, infine, è la composizione del gruppo sulla Perequazione, tema chiave per il Mezzogiorno. I coordinatori sono scelti da Tremonti e Formigoni e le Regioni rappresentate sono Liguria, Emilia Romagna e Lazio. Il Sud è assente.

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