07 maggio, 2010

Muovere la situazione


“A salute è a primma cos’”. Allo sfascio del territorio, c’è chi prova a reagire, sia pure a fatica. Guardatevi cosa racconta Francesco in merito.

Più in generale… Fare cose, avanzare proposte con chiunque, muovere la situazione, anche se il filo che tiene su la speranza è davvero esile. E’ questo a cui ci chiama una situazione che appare chiusa. C’è da uscire dalla trappola.
Questo è anche un po’ il tema dell’intervista radiofonica che ho rilasciato a Norberto. Dove non nascondo pessimismo ma dico che dobbiamo provare a muovere l’acqua stagnante. Ho ripreso ancora l’idea di primarie ad ottobre. Spero che presto si possa fare un appello su questo. Da fuori delle nomenclature. E soprattutto per rimettere al centro del dibattito pubblico le priorità di Napoli e avanzare proposte realistiche. Napoli deve aspirare a rifondare il suo patto con il Paese e con se stessa. Per fare questo la prospettiva non può essere arrendersi ai nomi che girano per sindaco, a sinistra e a destra. Ma soprattutto non può essere arrendersi in partenza a questa miserabile assenza di respiro culturale e alla totale mancanza di proposte che spingano la città e i cittadini a aspirare a…
Bisogna inventare, smuovere… per quanto sia difficile.

2 commenti:

Pietro Spina ha detto...

COme ho già commentato in calce alla tua intervista su napolionline, secondo me, se si contrappone una candidatura "mediatica" (De Magistris) ad una (eventuale) candidatura "mediatica" tipo Carfagna, il centrosinitra ha già perso. Ha perso l'opportunità di dare un senso nuovo alla politica, un senso vero, di partecipazione, di contenuti e anche di legame con la città. Continueremo a fare il teatrino della farsa, della sceneggiata, del Magistrato nella terra del malaffare contro il volto di plastica della televisione, il bene contro il male ecc. La politica non c'entra con questo, come non c'entra nulla con la carriera di De Magistris. La politica come la si intende nel senso migliore, come credo la intenda Marco ROssi Doria e tanti altri che ho incrociato nell'esperienza delle scorse elezioni comunali; la politica come ricerca collettiva e scelta delle soluzioni ai problemi collettivi.
Se davvero può vivere ancora quella speranza di fare qualcosa di buono a Napoli, di molto buono, addirittura di meglio che altrove, forse è il caso di mettere in campo le energie per provarci di nuovo. Voglio dire che, secondo Marco, e anche secondo me, forse ci sono ancora le possibilità per far vivere un progetto diverso, basato sulla partecipazione, sulla condisione dei programmi, sulla cittadinanza attiva. Forse. Almeno ci avremo provato, poi, forse, si sceglierà tra De Magistris e Carfagna, e torneranno a spiegarci che la politica è una cosa che si fa incontradosi in quattro ai tavolini dei bar. I soliti accordi

fiacot ha detto...

Caro Marco come hai potuto leggere dal mio articolo, chi si muove da queste parti rischia di fare subito una brutta fine.
Poi più che i nomi che girano mi preoccupa il "non dibattito" di questo periodo, la "non visione " del futuro, perchè se tutti siamo d'accordo che le cose non vanno bene come mai nessuno si preoccupa di iniziare a pensare come fare per migliorare la situazione?