12 luglio, 2007

Arriva Berlusconi in città

Arriva che sono settimane in cui Bassolino e i suoi eredi, in stile sovietico, agiscono perché nulla cambi a Napoli, in Campania, nello stesso processo di costituzione del PD. Anzi, negli ultimi tempi, il governatore, pur ferito dalla lunga crisi, ha mostrato segni di aggressiva vitalità e ha chiamato a “stringersi a corte”.
A questa nuova chiamata la discesa del Cavaliere fa comodo. Infatti ogni volta il comizio partenopeo di Berlusconi calza a fagiolo. Serve e aiuta il blocco di potere di centro-sinistra campano a utilizzare la paura per il Grande Nemico per rinsaldare il suo cemento ideologico. Perché il cemento ideologico pure esiste e si affianca, entro un complesso intreccio, sia a quello, assai esteso, basato sull’interesse sia a quello fondato sulle tante forme umane della conservazione. Così questo ennesimo comizio del Berlusca a Napoli fa ripartire lo stanco ritornello degli apparatnik, dei cinici, degli interessati e dei depressi che ripete, secondo diverse varianti, la solita litania: “Bassolino ha compuito tanti errori ma, attenzione!, resta il ‘male minore’, l’unico capace di gestire le nostre povere sorti in una situazione antropologicamente arretrata che ha bisogno di un capo, di un apparato fedele, della paura, per resistere a mali che sono sempre ben peggiori”.
Già per le elezioni fu così.
E c’è un olezzo, appunto, sovietico in tutto questo, con il nemico esterno funzionale alla conservazione del presente… purché non si rischi di cambiare…
Ma qui nasce l’effetto paradosso proprio di ogni paranoia conservatrice: più ti opponi ai mutamenti e più ne favorisci l’evenienza. Diceva l’adagio del tao: “i fiori appassiscono per quanto uno faccia”. Così questa volta la discesa del Cavaliere evoca più da vicino la possibilità che la destra guadagni davvero questa parte di mondo, se solo si affida a una qualche figura un po’ presentabile, capace di comunicare con pronta demagogia e anche di recidere almeno alcuni dei corposi legami consociativi che la destra ha sempre condiviso con Bassolino e il suo metodo di governo.
Per chi vuole un vero cambiamento si tratta di star ben lontano dalle sirene dei palazzi o dal centro-sinistra diffuso che chiamano “a stringersi a corte” e ad essere cauti nella critica del bassolinismo.
E si tratta di prepararsi ad avversare la montata di una deleteria demagogia di destra che oggi è in agguato.
Dobbiamo fare di tutto perché ciò non sia. Ma temo che dovremo un giorno ringraziare la lunga stagione bassoliniana non solo per il disastro che ha prodotto ma anche per avere preparato irresponsabilmente l’avvento della peggiore destra: après moi le déluge. Perché il Bassolino aggressivo dell’ultim’ora mentre lavora per un bassolinismo senza più il suo capo e rovina ancor più il presente, minaccia davvero di creare mostri futuri.

Il cartellone modificato della foto è già comparso stamattina sul blog di Decidiamoinsieme.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Marco, sinceramente non capisco. Prima dici che l'arrivo di Berlusconi può essere usato da Bassolino ed i suoi a scopi propagandistici per fare quadrato attorno ad un'idea tutta ideologica di sinistra. Poi sei tu a fare quadrato contro un'idea altrettanto ideologica di destra.
Addirittura il rischio sarebbe l'avvento della peggiore destra populista e demagogica.
Sai che non nascondo che per me deve vincere proprio la destra in città, provincia e regione. Perchè fino ad ora di populista e ridicolmente demagogico ci siamo noi con le stimmate del disastro ambientale, della disoccupazione, ostaggi della burocrazia e delle clientele, ci sono i ragazzi che conosci e che si perdono se rimangono a vivere in queste sabbie mobili e ci sono lorsignori che continuano a rimanere impassibili difronte a tutto questo ed a farci due palle così con la storia della diversità morale.
Onestamente, ma chi ci crede più che quelli la farebbero certamente peggio di questi per principio o piuttosto per (malriposta) fede?

edoardo cosentino ha detto...

Caro Marco, sono d'accordo quando parli della vergogna della propaganda con cui il centro sinistra si ricompatta usando il nemico Berlusconi.
Ciò che mi più mi preoccupa per il presente è il fatto di dover immaginare un futuro "di male minore" con il timore che se ciò che tu paventi accadrà staremo ancora lì a giudicare i "nuovi" amministratori confrontandoci su annose e fuorvianti questioni.
Credo sia inevitabile provare a utilizzare nuove categorie che ci consentano di criticare, per esempio, il fatto che il colore comune dei politici campani è il bianco, quale indice di qualità della nostra classe dirigente. Diceva il Che: "un popolo senza utopia non è un popolo" e a noi é rimasto solo il CalcioNapoli a tenerci in vita.

Anonimo ha detto...

Salve ,

Tralascio al momento di esprimere un mio commento al recente pensiero di Rossi Doria , che comunque appoggio;

volevo solo intromettermi per segnalare ai lettori di questo blog e all'autore, 2 link di blogs di denuncia 'underground' del giro giovanile napoletano, gestiti da ragazzi- suppongo 20enni dal modo di esprimersi - napoletani ;

mi ci sono imbattuto cercando nel motore di ricerca qualcosa come ' eliminare Bassolino - destituire Jervolino- Jervolino>Napoli distrutta ' et similia ; mi sembrava incredibile che su internet non si parlasse veementemente e sfacciatamente ma con toni sempre da salotto , ironici, pacati, discorsivi, riguardo al punto di non ritorno in cui siamo precipitati noi napoletani e la Campania - dato il disastro socio-politico-economico di cui il satrapo e la satrapa sono punta di iceberg o 'end-users' come direbbe un inglese, di almeno 60 anni di malgoverno fra i pessimi mai immaginabili.

Ecco questi tre blog ; mi hanno meravigliato per la coscienza dei ragazzi della realta' e per l'analisi della situazione critica trattata senza mezzi termini ma con invettiva e orrore estremi ripsetto alla situazione della nostra citta' e della nostra societa'.


Se avete curiosita' di visitarli , non siate scandalizzati dalla volgarita' spinta con cui - talora - si esprimono ; fuoriesce dalla rabbia e dall'esasperazione che loro sentono dentro e che ognuno di noi avverte nel vivere a napoli e in una non-societa' siffatta quale e' quella napoletana.

Le scazzottate verbali fra i lettori e le loro convinzioni le trovo validissime a mio parere e le appoggio ; per un pubblico 'adulto' e filtrato dalla ' cultura' come questo del blog di Rossi Doria possono rivelarsi dei 'termometri della coscienza giovanile - ahime' - direi solo d'avanguardia che sorprendentemente esiste e resiste a Napoli .

Analizzatene i commenti e cioe' i loro pensieri e i video che hanno assemblato loro e trasmesso su YOUTUBE collegati ai blogs; guardatelo come materiale di riflessione di coscienze piu' schiette , immediate , non retoriche , combattive , positive, profondamente - e a ragione - arrabbiate.

Son sicuro che sara' una sorpresa per voi scoprire cosa questo gruppo di giovani 20 enni pensa della realta' di Napoli attraverso la loro mini-rete interconnessa di blogs .

Interessanti sono anche i video di denuncia sullo stato pietoso della gioventu' italiana - tutti i video su YOUTUBE intitolati ' Napoli is burning, Milano is Burning, Palermo is bunring' etc che stanno gia' diventando greatest hits fra la cultura non ufficializzata giovanile che circola sul web in italia in questi mesi

Grazie dell'attenzione

Francesco Spinosa

http://merdanapoli.blogspot.com/


http://sfaccimma-della-gente.blogspot.com/2007/06/napoli-is-burning.html

Anonimo ha detto...

A mio avviso è errata la strategia della spallata. Se, a livello centrale rafforza Prodi, qui da noi più che rafforzare Bassolino, ridicolizza la destra. Ho letto l'intervista di Bassolino sul cormez, ne esce un gigante. Il messaggio è questi non sono in grado di governare, non hanno il consenso e non riescono neanche a mobilitare i loro tanto sono inconsistenti.