10 febbraio, 2006

Muoversi Cambiare


Ero a Trento. Ma sto tornando a Napoli.
Da quasi 4 anni vengo ogni tanto a Trento. Abbiamo lavorato anche per inserire i nostri ragazzi napoletani in un sistema formativo dove si apprende molto. Saper fare è la cosa decisiva.
Qui mi occupo di azioni educative per combattere il disagio e l’esclusione. E i problemi ci sono anche a Trento, con tutta la piena occupazione, con il sistema formativo integrato bene con mercato impresa e privato sociale, con la scuola pubblica che ha conseguito risultati di eccellenza*. Eppure il disagio c’è. E noi a Napoli troviamo spesso i metodi e le soluzioni che possono funzionare anche altrove, non solo nel mio campo.
Napoli può avere ma puo anche dare moltissimo al nostro paese. Dobbiamo spezzare l’isolamento della città integrarci meglio con il resto del paese. Le persone non vengono più a Napoli a lavorare, ad apprendere. Senza ricambio, senza movimento da noi verso fuori e da fuori verso noi, non si va avanti.
Bisogna riprendere dove le cose sono state lasciate. Subito.
*Mi riferisco ai risultati dell'indagine "Pisa" dell'Ocse.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole sacrosante. Le professionalità a Napoli ristagnano, le prospettive sono minime e lo scambio culturale e di esperienze è davvero ridotto all'osso. Certo, esistono le nuove possibilità di comunicare, come Internet o l'e-mail, ma il contatto diretto, soprattutto nel campo formativo e lavorativo, è insostituibile. Nel programma bisognerà tenerne conto.

Anonimo ha detto...

Marco dove ti troviamo (oltre alla bella sorpresa della TV) e dove ci troviamo per confrontarci???

by
Cut

Anonimo ha detto...

Che a Napoli siano presenti professionalità, capacità e ingegno è cosa risaputa, come è risaputo che molti Napoletani abbiano ricevuto giusti e meritati riconoscimenti altrove, in Italia e nel mondo. Io credo che il vero problema sia, innanzitutto, recuperare queste professionalità e dare la possibilità a quelle già presenti in città di fornire il proprio contributo. Per le imprese ed i professionisti napoletani la difficoltà maggiore è rappresentata da un sistema consolidato che, di fatto, impedisce la concorrenza vera, basata sulla qualità. Alcune imprese operano praticamente in una situazione di monopolio, avendo un rapporto privilegiato con la pubblica amministrazione basato non sull'effettivo valore ma non si sa su cosa. In pratica il criterio della rotazione, per queste imprese, è come se non esistesse. Analogamente l'Università, che dovrebbe occuparsi principalmente della ricerca e della formazione delle professionalità, spesso si pone in concorrenza con i professionisti. In tal senso lo scambio con altre realtà locali, italiane e non, deve essere anche sui criteri che regolano i rapporti tra la pubblica amministrazione ed il sistema produttivo (inteso come imprese e professionisti). Ad esempio è il caso di valutare criteri che impediscano a certe imprese di operare praticamente monopolizzando il rapporto con la pubblica amministrazione, specie se ciò avviene non per effettivi meriti ma per criteri che di tecnico hanno ben poco. Analogamente, sarebbe il caso di prevedere, per gli incarichi di una certa importanza, l'affidamento congiunto all'Università ed a liberi professionisti (non legati ad essa o ai suoi docenti perchè, altrimenti, è la stessa cosa), al fine di evitare l'automatica esclusione dei secondi a favore della prima, i cui compiti principali sono la ricerca e la formazione delle professionalità e non l'attività professionale. In tal modo, da un lato si usufruirebbe del patrimonio di conoscenze accumulato con le attività di ricerche, che essendo state ottenute con il denaro pubblico è giusto che siano messe a disposizione di tutti; dall'altro si sfrutterebbe la capacità dei professionisti di elaborare in tempi rapidi soluzioni ed interventi di pubblica utilità, per i quali il fattore tempo è indispensabile, e di dar spazio ad idee innovative e valide il cui unico ostacolo finora è stato rappresentato dalla mancanza di mezzi.

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con questa riflessione:uno dei punti qualificanti del programma culturale di Rossi Doria dovrebbe essere la creazione di un centro di eccellenza nel campo della ricerca e della formazione a Napoli, sul tipo dell'Istituto Italiano di Tecnologia che è appena partito a Genova.Non tutti sanno che questo importantissima realtà italiana si occupa di attività di ricerca e di formazione di giovani qualificati attivando esperienze internaziona
li e multidisciplinari. Con un piano scientifico che risponda alle esigenze e alle vocazioni dell'industria meridionale e della sua modernizzazione ai fini di dare valore a nuovi prodotti,con la creazione di un istituto similare all'IIT e che guardi alle grandi risorse umane in termini di cervelli del sud e delle altre aree del mediterraneo per bloccare la furiuscita delle menti menti migliori, impedendogli di emigrare e lavorare per i nostri concorrenti esteri, si riuscirebbe a dare finalmente risposte all'emorragia di giovani qualificati che abbandonano il sud.Il consiglio di amministrazione dovrebbe essere emanazione di una fondazione che goda di fondi regionali in minima parte, e di sovvenzioni provenien- ti dalle unioni industriali del Mezzogiorno e da fondazioni bancarie come il S.Paolo Banco Napoli ed altre fonti, come i ricavi di brevetti e licenze.
Una direzione scientifica e un comitato di indirizzo garantirebbe-
ro le sinergie tra altri centri di ricerca,con gli atenei più prestigiosi, con le imprese e gli obbiettivi da raggiungere indicati
dal piano scientifico.
Tutto questo stimolerebbe e utilizzerebbe i migliori giovani del sud maggiormente dotati e di più alto profilo per avviarli
ad una prestigiosa Scuola Mediteranea di dottorato.Con una grande e positiva ricaduta sulla economia e sulla cultura del Mezzogiorno.
Francesco de Goyzueta

Anonimo ha detto...

effettivamente il sabato deve essere un po' speciale, o magari ci muoviamo tutti...
per dire che la discussione mi sembra un po' moscia.
E anche per avvisare (off-topic, ma tanto qui le topiche vengono rispettate assai poco) che è partito un primo call for...idee del tavolo urbanistico.
Se ci sono altri interessati (oltre a quelli che hanno segnalato la disponibilità al solito numero), battete un colpo!

Il numero è sempre 081 – 2451271

Anonimo ha detto...

trentatre trentini entrarono in trento tutti e trentatre trotterellando...markondirondero...trentatre napoletani entrarono in napoli tutti e trentatre trotterellando...markondirondà...trentatre trentini entrarono a napoli...markondirondero...e dopo un poco 11 furono scippati 11 picchiati e 11 caddero in una buca....markondirondà...trentatre napoletani entrarono in trento...markondirondero...e dopo un poco tutti e trentatre si suicidarono...markondirondà.