Una mia sintesi di proposte per un miglioramento del nostro sistema di istruzione e formazione, così in crisi da far quasi piangere. E’ una proposta ispirata al minimo concreto, nel mondo possibile. L’ho inviata alla rivista on line west, per nulla politically correct, che esce in italiano e in inglese.
1. aumentare scuole materne e nidi e rafforzare l’istruzione di base, dando più ore e didattiche migliori a chi parte svantaggiato, a partire dalle aree metropolitane del Sud;
2. puntare su un sistema di formazione professionale sul modello di quello operante in Trentino o Lombardia: un triennio di intenso lavoro intorno al sapere fare, più molte ore ben dedicate alle competenze di cittadinanza, saper leggere e scrivere, capire discorsi, seguire procedure logiche, ecc.;
3. creare task-force nelle aree più depresse, che coinvolgano, in progetti ad personam, scuole, imprese, parrocchie, centri sportivi, ecc.
4. rafforzare le ore di alfabetizzazione nell’apprendistato;
5. offrire un pacchetto di 300 ore annue personalizzate agli adulti under 30 occupati e disoccupati – le persone di fascia debole – per acquisire le competenze minime necessarie per stare al mondo.
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