29 ottobre, 2010

La scuola che vorrei: collezione completa e dibattito

E' uscito il quarto (il primo è uscito il 7 settembre) e, per ora, ultimo mio articolo sull’Unità per la serie: la scuola che vorrei. E l’Unità li ha messi qui tutti ben bene in ordine. E potete anche intervenire con commenti, come molti hanno già fatto.

15 dic. Aggiornamento: non sono affatto più lì dove erano. Appena li ritrovo...

28 ottobre, 2010

Quale sguardo sulla monnezza

Mentre la percentuale di raccolta differenziata scende ulteriormente a Napoli, qualche improvvido politico che ne condivide la responsabilità insiste che ci si è sforzati di fare progressi…
E’ chiaro da troppo tempo che sulla monnezza – questione che ha debilitato fino all’inverosimile lo spirito stesso della città - dobbiamo guardare anche dietro di noi per poter andare avanti. E’ sempre così quando si arriva al dunque… Tanto che sento che devo, quasi per forza di cose, in questa occasione ricordare il famoso passaggio di Walter Benjamin noto come Angelus Novus:

"C'è un quadro di Klee che s'intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è cosi forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta".

Comunque, oltre all’ottimo reportage di Napolionline (link), con riflessione di Francesco (Iacotucci) che commenta le immagini di questi giorni, sul presente suggerisco gli aggiornamenti che quotidianamente appaiono su Napoli monitor sulla crisi dei rifiuti, tra cui questo di Viola Sarnelli che racconta una nottata tra Boscoreale e Terzigno.

Consiglio, poi, quest’altra, apparsa sulla rivista “una città”, a me cara. Scritta da Guido Viale, pubblicata circa due anni fa: si possono trovare le previsioni del disastro annunciato e le responsabilità di chi in 15 anni non ha mai voluto mettere mano seriamente al problema.

Riporto, sempre da “Una città” il pezzo in cui Ugo Leone ci ha raccontato come l'area candidata a diventare la settima meraviglia della natura (il parco del Vesuvio) era stata contemporaneamente destinata ad ospitare ben due discariche per rifiuti nemmeno trattati.

13 ottobre, 2010

Segnalo che...

Per mia memoria, più che per segnalarlo a chi mi segue, faccio un piccolo elenco di cose fatte di recente.

Ero intervenuto sulla povertà in Italia al festival nazionale di Torino a fine settembre.

Il terzo inserto (nazioni) sui 150 anni dell’unità d’Italia, uscito con Il Manifesto del 5 ottobre ha pubblicato un mio saggio divulgativo sulla Questione meridionale (link: http://www.ilmanifesto.it/archivi/150-anni/)

Venerdì 8 ottobre ho parlato all’assemblea nazionale del Pd. Di giovani esclusi, Mezzogiorno… e quale dovrebbe essere il senso dato alla politica per la cittadinanza da un partito che si definisce democratico. Come potrete vedere non ho usato i toni solitamente in uso in tali assise…

Sabato 9 ottobre è uscito su l’Unità il mio terzo intervento sul merito di cosa può o dovrebbe essere la scuola pubblica. L’ho centrato sul riconoscimento precoce delle differenze e su un’idea larga, articolata di equità, contraria alla standardizzazione. Lo potete leggere andando alle pagine 34 e 35 dell’edizione pdf del giornale.

Per quanto riguarda la faticosa strada verso le elezioni comunali a Napoli, ho condiviso l’appello dei “cocciuti” che ostinano a pensare alla città e in più di 500 ne discutono in gruppo su FB.

E in ultimo, ma non per importanza, invito, sempre a proposito della nostra città, a visitare il sito di Simonetta – la mia amica urban sketcher che cura gli acquarelli che ogni tanto trovate qui – dove si vedono i suoi lavori, pubblicati su ANIMAls, sul sangue di S. Patrizia e la sedia di Santa Maria Francesca a Napoli; e quelli realizzati all'Aquila domenica scorsa per raccontare quello che lì (non) succede con una Carriola di disegni.

12 ottobre, 2010

Manifesto dei “cocciuti” – dateci idee per la città

La politica segue percorsi tortuosi. Berlusconi raccoglie la fiducia più ampia di sempre ma tutti capiscono che è al capolinea. A Napoli si avvicina il voto per le comunali ma la sfida per le primarie si apre senza che siano chiare le regole.

Tuttavia siamo sicuri che la politica - anche se la strada che percorre è tortuosa – arriverà a porsi la domanda chiave: come si esce dalla crisi economica, sociale ed etica nella quale siamo precipitati?

Abbiamo provato a buttar giù delle idee per Napoli. Idee cantierabili, cioè fattibili. Sono sul gruppo Facebook: ideexnapoli.
 Invitiamo chi se la sente a collaborare. C’è una sola regola: il traffico è un problema? Non basta proporre “di favorire il trasporto pubblico rispetto a quello privato”. Bisogna dire come.

Chi siamo? Persone convinte che sia sbagliato lamentarsi della politica e lasciare che tocchi sempre ad altri occuparsene. Persone che hanno messo la faccia alle scorse comunali o alle recenti regionali. Leggete le firme: non è l’abbozzo di un partito.

Siamo cittadini cocciuti. E proviamo a fare qualcosa per tutti senza cambiare noi stessi. Ecco perché lanciamo la raccolta di idee. Lo dobbiamo alla città che ci è cara. Lo dobbiamo a chi ci ha dato fiducia.


Osvaldo Cammarota, Elena Coccia, Sergio D’Angelo, Nino Daniele, Franco Di Liberto, Igina Di Napoli, Marco Esposito, Roberto Fico, Marco Rossi Doria 

04 ottobre, 2010

Piovono candidati

Da tempo mi giungono voci. Lucia Annunziata o Walter Veltroni candidati a sindaco di Napoli?
Mah!? Davvero il pd e/o il centro-sinistra, per le elezioni a sindaco vogliono fare venire qualcuno da fuori per provare a vincere - il soi disant papa straniero - che o non conosce una strada e non capisce l’idioma o non ha mai aspirato ad amministrare una comunità? E se sì, pensano forse o anche o magari a un collettivo vero, capace di dire, fare o altro? Ma, poi, non bisogna volere fare le cose per aspirare a farle? E queste persone non hanno – mi pare – detto di volerlo fare…
Inquietante, dunque, soprattutto per quanto riguarda la nostra città nella sua relazione con la politica. In ogni caso. Infatti se questo boatos non è vero siamo alla solita ormai malata e patetica dietrologia di un luogo che non può credere più alla politica e quindi la riduce solo a questo. Se è vero significa che un’intero schieramento politico, che ha governato per quasi quattro lustri, riconosce - ma senza il coraggio di dirlo - che è stato distrutto tutto il personale politico del centro-sinistra partenopeo a causa di questi terribili anni. Tanto che nessuno ma proprio nessuno che sta nel giro – e vive, in senso proprio, di politica - è considerato – a Roma o altrove - capace o credibile o sufficientemente distante dall’eredità del fallimento. Vi è poi dell’altro ancora: chi sta fuori dal giro – e non vive di politica - non viene neanche preso in considerazione. Infine restano altre due domande cruciali circa il rapporto tra buona politica e città:
1- Le cose da fare per la città, dal 2011 al 2016, chi le dice?
2- Le famose primarie - come esercizio di effettivo dibattito pubblico, civile, appunto, sul programma, la squadra competente, il metodo di governo – le si fanno davvero o no? E se no, comunque, interessa a qualche luogo politico fare effettiva campagna elettorale e dunque coinvolgere la cittadinanza intorno al tema: cosa significa governare Napoli. O no?