29 giugno, 2007

Cos’altro non sapevate?

Confesso che ci metto fatica a scrivere qui.
Sento un senso di soffocamento che ferma la scrittura.

23 giugno. Un amico mi passa il dettaglio dei fondi europei non spesi dal comune di Napoli. Mi fermo sulle cifre. Mi manca il fiato. Non so se sono più infuriato o semplicemente affranto. Se si racconta come è successo se ne può fare una pièce di teatro esilarante. Ma invece è triste.

24 giugno. Leggo il periodico Arpa Campania ambiente: è la rivista ufficiale della agenzia regionale per la protezione ambientale, patinata, nulla di polemico, toni contenutissimi… mi fermo sulla pagina che parla della balneabilità della costa della provincia di Napoli. Basta il titolo: “dopo un lento recupero ora nessun miglioramento”. Guardo i tratti di costa dove porto mia mamma anziana e i figli delle mie nipoti. Chiudo. Poi riapro e passo all’articolo sulla crisi idrica in Campania: il 59,9% delle acque immesse negli acquedotti si perdono nella rete e dai serbatoi e non arrivano ai rubinetti. In alcune zone si parla di perdita del 70%. E questo nonostante il fatto che, per l’emergenza idrica, la nostra regione ottiene più soldi di qualsiasi altra regione italiana, più della stessa Sicilia: mille milioni di euro previsti dalla legge Obiettivo!

25 giugno. Passo per la strada che costeggia l’ultimo tratto del fiume Sarno. Quindici anni almeno di dibattito, fondi, commissario delle acque. Il tanfo che esce è talmente intenso che riesce a coprire quello dei cassonetti in fiamme che bruciano la monnezza lungo tutta la via delle fabbriche che unisce Torre Annunziata e Castellamare. E’ un odore tremendo. Tutto è ben peggiore di quello che vedevo e sentivo nel 1980, quando lì insegnavo, Gava dominante. E’ così nonostante i miliardi spesi, i piani quinquennali e decennali, i faraonici apparati clientelari messi insieme e strenuamente difesi nel tempo da questo centro-sinistra campano, neo-nata sinistra europea compresa che da quelle parti si occupa di piani di zona, risanamenti e moli per diporto lunghi quasi un chilometro.

28 giugno. Incontro un vecchio collega di Villa Literno. Mi racconta di un suo giro in auto, allucinato, disperante, tra S. Maria la Fossa, Aversa, Giuliano, Qualiano, delle strade che si muovono nel paesaggio delle discariche finte, vere, nuove, vecchie, i gabbiani, i luoghi dove tutti sanno che sono state per anni scavate fosse per i veleni. Mi invita a venirci. “Devo mostrarti, se ne deve parlare, almeno tra amici”. Mi dice che la mozzarella in casa sua è bandita per sempre. Ci andrò.
Leggo che Bassolino dice che lui non sapeva di ciò che gli viene contestato dalla magistratura. Iervolino esce dal consiglio comunale dicendo che è stato un luogo di gioioso ritrovo.
Mi vengono in mente le parole di una ballata di Arlo Guthrie, il figlio di Woody, scritta e cantata subito dopo lo scoppio del Watergate, il cui refrain si rivolgeva direttamente a Richard Nixon con una domanda. Diceva più o meno così: “You said that you didn’t know nothing ‘bout the tapes and the men in there; but if you didn’t know ‘bout that one, then what else didn’t you know?”. Tu dici che non sapevi nulla dei nastri e degli uomini lì dentro, beh, se non sapevi di quelli, allora quali altre cose non sapevi?
Mi piacerebbe partecipare al Partito Democratico perché le cose che penso e dico trovano molte corrispondenze con quanto viene dichiarato a proposito di metodo e programma di questo nuovo partito. C’è stato il discorso di Veltroni che lo conferma. Sono da sempre per prendere le persone che si propongono in politica in parola fino a prova contraria.
Sono, poi, garantista da lunga data e non gioisco dei guai giudiziari delle persone che fanno politica.
Però credo profondamente nella responsabilità politica rispetto a territori, persone, speranze. E constato, semplicemente e tristemente, che le parole di Veltroni sono inconciliabili con i fatti di qui e con chi qui è responsabile politico di un disastro la cui magnitudo non riusciamo nemmeno a misurare.

La foto è presa dal sito di Aniello Barone, fotografo napoletano.

18 giugno, 2007

Venerdì Sabato e Domenica


Venerdì alla Feltrinelli c'era molta gente al dibattito sui rifiuti. Nel merito posizioni diverse che si interrogano a vicenda. Disordinati lo siamo stati. Ma anche vivi e attenti a litigare però sulle soluzioni possibili. Mentre il gotha dei responsabili del disastro sono tutti d'accordo a fare le fusa tra loro al circolo politecnico con le auto blu allineate in piazza.

Sabato Il mattino regala due pagine a Bassolino. Pare la pravda ai tempi di Cernienko.


Le scene vere della Domenica promettevano male. A Torre Gaveta cumuli di monnezza sulla spiaggia. Nuovi incendi alla diossina e l'odore acre tra Castellammare e Barra. I bagnanti più poveri è così che inaugurano l'estate. Molti sono ragazzi. Il mio amico epidemiologo da Roma mi parla di un modello matematico approntato in caso di colera. Le discariche riaperte a forza ma insufficienti. Un altro amico passa e ripete che se ne va. Annuisco. Rabbia. Dolore. Vergogna.
La sera leggo il salmo. Quello sul dio degli eserciti che scende implacabile a punire le infamie dei potenti. E feroce e fa al caso. Ma non ci serve...

12 giugno, 2007

Due cose: A e B

A. Sono contento per la promozione in A del Napoli. Ho gioito della gioia mia, dei ragazzi del mio quartiere, di quella di mio figlio. Ma anche perché non fa bene a nessuno che in una città ci sia depressione e mancanza di speranza su tutto proprio tutto. I sentimenti e il cuore sono intelligenza e possibilità e possono sempre stare con tutto il resto, compresa la rabbia e la battaglia per una città vivibile. Avviene nei processi di apprendimento umano e avviene per le città. Senza passioni non si può neanche immaginare - figuriamoci costruire - il futuro.

B. A proposito di raBBia, battaglia e faticosa costruzione del futuro abbiamo una iniziativa sui rifiuti – ragionarci, capire, dire la nostra - da non mancare:
Venerdì 15 giugno 2007 ore 18
Napoli la Feltrinelli (via San Tommaso D’Aquino 70-76)

Il sistema dei rifiuti in Campania
a partire dal libro-inchiesta di
Alessandro Iacuelli, Le vie infinite dei rifiuti. Il sistema campano
ne discutono
Francesco Bassini un blogger attento ai problemi della città
Antonio Risi urbanista, esperto di questioni ambientali
partecipano Marco Rossi-Doria (decidiamo insieme) Massimo Mendia (operatore del settore) Sabina Laddaga (rete campana salute e ambiente).
sarà presente l’autore

06 giugno, 2007

Ecco cosa faccio

Strana la vita. Il Corriere del Mezzogiorno di oggi riporta come notizia la mia partecipazione a una sorta di comitato aperto del PD proposto da Enzo Amendola e Ciriaco De Mita. Eppure mai come in questi giorni mi sento lontano dal PD visti i segnali davvero pessimi forniti dalla chiamata a Roma nel comitato dei 43 di Bassolino e Iervolino, dalla formazione del comitato stesso, dalle altre bestialità provenienti da quel campo e che rischiano di far cadere il governo in fauci sempre più pericolose e preoccupanti per la stessa democrazia.
Infatti ero ripartito con l'ennesima richiesta esplicita di dimissioni di Iervolino e Bassolino e firmando la lettera apparsa, sempre sul Corriere del Mezzogiorno, contro l’attuale assetto di potere in Campania, pensata in risposta immediata e doverosa a un fondo duro di Demarco che chiedeva alla società di battere subito un colpo e a cui nessuno ha voluto dar seguito.
E invece ecco che risulto – dall’articolo di Simona Brandolini - già bello e cooptato nel PD campano, in più come rappresentante della cultura…
Già… e a proposito del mio nome e del come entri in rapporto con la cultura, sto, intanto, più banalmente facendo cose tecniche che non sono considerate di cultura (sic!) come capire se tutti, a 16 anni, dovrebbero o no sapere le equazioni di primo grado e se dunque vanno incluse nei saperi obbligatori di cittadinanza. Che fa Rossi-Doria? Ecco che fa.
Ma, oltre a questo, stamattina prendo il telefono e chiamo Simona Brandolini spiegandole che nessun segretario regionale DS o DL mi ha cercato.
E, però, aggiungendo che, se mi chiamano, vado eccome. E a dire esattamente le cose che sto dicendo e ripetendo da 18 mesi, da quando mi ero proposto per le primarie per sindaco poi annullate e fino a oggi. Qualunque tribuna è buona, PD o altre. Dirò le stesse cose.
Vediamo se domani Simona lo riporterà sul Cormez.