28 gennaio, 2018

Candidato a Napoli


Sarò candidato alla Camera a Napoli. In un collegio uninominale e dunque sostenuto da tutte le forze della coalizione di centro-sinistra. E senza "paracaduti" nelle liste del proporzionale, per le quali non ho dato disponibilità.

Nelle settimane passate avevo di nuovo riflettuto - con vera preoccupazione - sul fatto che queste elezioni hanno come tema principale l'arginare la destra. Più che in passato perché non è una normale compagine conservatrice bensì un agglomerato populista aggressivo:
- che vuole ulteriormente fare aumentare le diseguaglianze già crescenti da anni e tali da minare sviluppo e coesione sociale, attaccando addirittura il principio costituzionale della tassazione progressiva,
- intende fare della xenofobia dichiarata il proprio cavallo di battaglia, con esplicitazioni razziste e addirittura con richiami al fascismo e la volontà di espellere migliaia di rifugiati, contro il diritto internazionale,
- considera l'Europa come un'entità da porre all'esterno della prospettiva italiana mettendoci tutti fuori da a una comunità condivisa di diritti e dall'ambizione di tenuta democratica in un mondo sempre più complicato e anche pericoloso,
- eredita e rivendica la sua lunga e scellerata stagione di governo che ci ha portato a tagli strutturali terribili che hanno penalizzato innanzitutto il nostro Mezzogiorno e i suoi giovani e i suoi poveri in particolare e, poi, la scuola, l'università, la salute, la ricerca, l'ambiente mentre al contempo ha rovinato i conti pubblici portandoci nel baratro della speculazione finanziaria, cosa che a leggere il programma, rischia di ripetere.

In questi anni mi sono battuto per contrastare le povertà e le diseguaglianze e pensare a come ridare risorse al Sud per promuovere innovazione, inclusione e sviluppo, a partire da un vero sostegno alle parti meno protette del Mezzogiorno, ai ragazzi poveri in primo luogo. E, al tempo stesso, ho criticato le posizioni di rendita, il clientelismo e nepotismo dei notabilati meridionali, di tutte le parti politiche.
Ho lavorato, con le scuole e il MIUR, per far ripartire una scuola inclusiva e rigorosa, e, in questa prospettiva, ho criticato le cose che non andavano della legge 107 provando, al contempo, di aiutare a fare funzionare bene le sue parti promettenti.
Ho lavorato a alleanze fattive tra scuola e terzo settore per costruire, in ogni territorio colpito dalla povertà educativa, soprattutto nel Meridione, vere comunità educanti capaci di unire scuole, privato sociale, centri sportivi, parrocchie, luoghi solidali e di formazione.

Queste cose le continuerò a fare. Le interrompo semplicemente come attività lavorativa, per 35 giorni di campagna elettorale, per portarle, nel dibattito pubblico, che rischia, in un clima politico assai brutto, di non toccare queste questioni così importanti. Intendo portarle con forza nel Parlamento della Repubblica. E, in ogni caso, me ne occuperò, sempre. Semplicemente perché da oltre 40 anni sono parte della mia vita.

Per tutte queste cose sono contento e onorato di essere stato scelto, dal Partito Democratico, come candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Napoli San Lorenzo (Posillipo, Chiaia, San Ferdinando, Montecalvario, Avvocata, San Giuseppe, Porto, Pendino, Mercato, San Lorenzo, Stella).
È il pezzo di Napoli nel quale vivo e dove ho lavorato "per strada" per anni. Ed è, come sapete tutti, un pezzo importante della città, dove convivono fianco a fianco, con tutte le difficoltà e le differenze, tantissime persone, in condizioni e con stili di vita incredibilmente distanti.
Io porterò nella campagna elettorale tutte le mie battaglie contro la disuguaglianza e tutta la mia esperienza per la sostenibilità economica, civile, sociale e ambientale dei luoghi dove viviamo e mi batterò perché in questi quartieri il centrosinistra possa vincere.
Come sempre, chiedo agli amici e ai cittadini che appoggiano questa scelta, di aiutarmi con i loro suggerimenti prima ancora che con il loro voto.

17 gennaio, 2018

Ragazzini e violenza a Napoli

Settimane terribili, sana mobilitazione, strategie complesse da costruire tutti insieme 

Sono molti giorni che mi confronto con colleghi docenti nelle aree di massima crisi e con educatori impegnati in quartieri difficili, del centro e delle periferie di Napoli, spesso molto più giovani di me e che guardano le cose senza i troppi condizionamenti di altre stagioni educative. Raccolgo indizi, ascolto, provo a capire se e come avvengono cose analoghe altrove, nelle metropoli del mondo, nelle aree dell'estrema marginalità dove i bambini appena diventati ragazzi sono lasciati a se stessi nelle lande diseducate delle parti più affaticate dalla crisi multi-dimensionale (non solo povertà) delle città.  Sono molto contento che - a fronte di cose terribili - vi sia una forte mobilitazione dei ragazzi della mia città. Tantissimi ragazzi innanzitutto proprio dei quartieri più difficili. In tanti sentiamo che bisogna far vivere insieme il sano presidio del limite e della legge e l'offerta educativa ricca, che si deve consolidare il molto di buono che già si fa, rendendo costante l'azione delle buone comunità educanti, tra scuola e altre agenzie educative; e che, al contempo, bisogna pensare a nuove azioni, capaci di ri-creare prossimità con giovanissimi oggi lontani da ogni presenza adulta propositiva e autorevole. In questi giorni provo a dare il mio contributo per costruire un'azione corale: mettere insieme strategie già in campo e possibili ulteriori dispositivi, dispositivi del Ministero dell'Interno e del Miur, azioni delle istituzioni locali e nazionali. Facciamo fatica a parlare perché dobbiamo, appunto, agire tutti insieme in modo costante e credibile e, al tempo stesso, studiare davvero, con molta umiltà mentre operiamo. Perché non tutto ci è chiaro ed è pericoloso credere di capire tutto e, al contempo, azione e riflessione devono andare insieme, mai come adesso. Troviamo parole ancora molto provvisorie. Negli ultimi due giorni ho detto alcune cose, provvisorie appunto, e che cercano confronto.
Tra le altre, qui sono le cose dette a Vita e al Sole24ore
E alcuni pensieri li ha riportati Ottavio Ragone su Repubblica