11 maggio, 2007

Il sapere è la maggiore risorsa e va valorizzato

Il sapere è la maggiore risorsa del Paese e va valorizzato. E' una priorità finora solo predicata che va, invece, praticata. Perché proprio su questo terreno, in Italia, ha luogo l'esclusione dei giovani che vivono fuori dalle protezioni di classe. E' urgente una iniziativa politica ampia, non strumentale, che raccolga questa sfida. Perciò ho deciso di fare parte del comitato promotore dell'area sapere del PD. Ho firmato questo appello, reso pubblico oggi, insieme a persone del "mio mestiere" con le quali mi confronto e lavoro da molti anni, che si dedicano con tenacia alla battaglia per salvare e migliorare le nostre scuole pubbliche, in particolare Andrea Ranieri, Mariangela Bastico, Luigi Berlinguer, Susanna Mantovani, Mario Ceruti. L'appello è stato firmato anche dai ministri Fioroni e Nicolais. Consiglio di leggerlo. Dice cose che condivido sul rapporto tra conoscenza, partecipazione democratica, sviluppo sostenibile e partecipativo. E aggiunge delle cose di metodo, sul come costruire un partito nuovo, che sono in linea con quanto ho scritto negli ultimi tempi e detto al congresso ds di Firenze.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Con tutto il rispetto per Te e per tutti coloro che l'hanno sottoscritto, mi sembra che quello che c'è scritto in un paese civile con un minimo di amore per la cultura e per la propria storia sarebbe un concentrato di ovvietà.

Ho però un grandissimo timore: non credo ad un sapere asservito agli schemi politici...ne abbiamo le tasche piene di intelliggenze finte e di intelligenze strumentali a questo o a quel partito.

Il problema della cultura e della conoscenza, dal quale sul piano umanistico si glioca anche quell'educazione alla tolleranza di cui altrove si è parlato, non può essere il frutto di un lavoro di un partito, ma il libero frutto di un lavoro trasversale fatto da donne ed uomini, che, seppur con idee differenti, e talvolta opposte, possano contribuire a dare alle generazioni future quella cultura della conoscenza e quella libertà critica che è la radice necessaria di qualsiasi progresso democratico.

I partiti, nuovi o vecchi, sono e saranno sempre parte, moncherini di un'articolazione molto più ampia di un libero pensiero e di una libera ed accessibile fruizione per tutti del sapere.

Paradossalmente, lo schiacciamento ideologico dei saperi, seppur certamente dettato dai migliori intenti soggettivi, è il motivo principale della nostra decadenza culturale.

La scuola di oggi insegna molto poco ed educa ancora meno.

Non si studia a fondo e liberamente la nostra storia...cresciamo senza sapere di che cosa siamo fatti.

La cultura e lo sviluppo dei saperi si esaltano in un processo dialettico... non credo che le iniziative di parte ( intese come partito) siano un passo avanti per il futuro di questo paese.

E' proprio il concetto di parte, l'aspetto ideologico e manipolatorio che c'è nella visione di parte che svilisce e deprime ogni serio tentativo di dare ai giovani di questo paese una vera cultura ed una coscienza aperta, tollerante e liberale.

Anonimo ha detto...

ce ne eravamo accorti tutti,considerando i livelli della nostra classe dirigente,che il sapere viene predicato e non praticato...
...da molti anni ti confronti e lavori con persone del"tuo mestiere"che si dedicano con tenacia alla battaglia per salvare a migliorare le nostre scuole?
Se questi sono i risultati, senza offesa, ma perchè non cambiate mestiere?
Riformulo la domanda a quanti fanno il tuo mestiere che non è il mio:
ma la scuola e la società meritavano qualcosa più di un fioroni e di quanti adesso si chiamano comitato promotore dell'area sapere del Pd composto sempre dagli stessi che se la suonano e se la cantano?

Anonimo ha detto...

allora vedo che hai sciolto la riserva e hai deciso di aderire al PD. Non c'è nulla di male, ma non prendere nessuno per i fondelli facendo credere che ne stai fuori. Comunque complimenti, fari cose egregie insieme a Fioroni, Nicolais, Bassolino, De Mita e.....la Iervolino!

Anonimo ha detto...

.... 03 marzo, 2007
Mi iscrivo al Partito Democratico
Americano però.
Sfrutto la doppia cittadinanza che mia mamma mi ha donato....

c'e' chi va e chi viene , una volta si diceva come la bandiera oggi potremmo dire come caval donato :)
p.a.

Sai marco ho sempre avuto timore di chi ha il doppio di tutto persino di una identita' territoriale. Conoscevo una amica che aveva cittadinanza inglese e italiana ma alla fine utilizzava i passaporti in virtu' dei governi presenti nei paesi che visitava.
che dici le tue lotte sono state utilizzate o hai utilizzato i passaporti? parlavi di non candidati che hanno votato contro la guerra in Irak ma la conosci la posizione di Ranieri quando era "ministro degli esteri dei Ds" sulle guerre giuste?. Ma poi la mia amica usava il passaporto che le serviva indipendentemente se lei condividesse o meno la politica di blair

pirozzi ha detto...

buon viaggio.
agitiamo i fazzoletti e poi riponiamoli.
nel merito: mi sembra un tema in classe (odio i temi in classe), ma non mi importa. non è che un tema più bello sarebbe stato più vero; nè che un tema copiato sarebbe stato più brutto. la verità, non precostituita, starà nelle pratiche di produzione di saperi e culture che non è detto siano quelle dei manuali UE(ma questa è la tendenza. Pratiche di altri soggetti non considerati culturali (così come non vengono riconosciuti politici tanti soggetti che pur si considerano tali), pratiche che saranno "differenti" e in quanto tali costruttive. Se, ma è in questo che Marco mi dà fiducia, le pratiche ufficiali, comunque riconosciute cittadine dalla Politica, sapranno riaprirsi. io non ci credo, e non credendo che ciò possa avvenire dall'interno, quel po' che voglio/posso fare lo fo' da outsider. Le identità non pre-esistono, esistono. Se pre-esistessero forse la lista delle firme sarebbe già un guazzabuglio (il Ranieri di cui non è comunque il Ranieri monaco napolitanino, discepolo di Napolitano: è un altro).
io, ammesso venissi consultato, non firmerei. Di certo non prendo l'iniziativa. non sono contro, sono estraneo e voglio giocare la politica da estraneo ai partiti. Ma Marco mi dà fiducia per la sua capacità di ascolto attivo e disposto alla destrutturazione dei suoi assetti: penso che abbia indole e cultura per essere un uomo dei varchi.
più in generale: sarebbe ora _ ma non vi siete accorti della progressiva delocalizzazione del blog di Marco rispetto al blog DI? - che questa identità fasulla di DI crollasse. siamo nati e siamo rimasti identificabili rispetto all'opzione sindaco. Ora quell'opzione non c'è più e abbiamo corso il rischio di divenatare il partito per la candidatura di MRD al PD. ognuno faccia la sua strada, anche se non ne è maestro.
il tempo della rappresentanza è finito.

Anonimo ha detto...

"...nuovo perché va oltre una visione della stato sociale puramente redistributiva, risarcitoria, tesa a contenere e rendere accettabile le diseguaglianze,piuttosto che ampliare le opportunità, promuovere i talenti, avre cura delle persone in difficoltà." Solo questo passaggio rende evidente quale sarà la costituzione materiale del "nuovo partito". Un blairismo d'accatto, una visione che piega tutto al "mercato" e che riduce le persone a consumatori e clienti. E bravo Rossi-Doria si è giocato le sue carte per avere il suo strapuntino nel Pd, e chissà un giorno un posto da sotto-segretario.

paolopantani ha detto...

Finalmente,"more late and more little"
American Democratic Party