24 maggio, 2007

Un democratico, un galantuomo

Oggi è un giorno di difficile battaglia per la nostra città. Altri ne verranno.
Profondamente rattristato per la recente scomparsa di Carlo Ciccarelli riporto qui di seguito il bellissimo suo ricordo scritto da Monica Tavernini per il sito Decidiamo Insieme.
Grazie Carlo.

Per Carlo Cicarelli

di Monica Tavernini

Chi è stato impegnato nell’organizzazione della campagna elettorale di “Decidiamo Insieme”, un anno fa, ha conosciuto Carlo Cicarelli. Abbiamo saputo solo ieri della sua scomparsa, avvenuta qualche settimana fa.
Avvocato, di cultura saldamente laica, dirigente dell’ISVEIMER, e poi, dopo la pensione, Giudice di pace, Carlo non era più un giovanotto - aveva 75 anni - ed era anche già un po’ acciaccato, ma si sobbarcò con una disponibilità straordinaria il duro impegno di autenticare le firme necessarie a presentare la lista e la candidatura di Marco. Presenziò ai banchetti di piazza, alle manifestazioni pubbliche, si rese disponibile presso le sedi e ci permise perfino di disturbarlo a casa per portargli di persona gli ultimi sottoscrittori e gli atti necessari alla presentazione delle candidature: con Antonio Pezzano ci siamo presentati da lui, mettendoci un po’ “scuorno”, la sera tardi come al mattino presto, e sempre, con un sorriso un po’ enigmatico (”ci manderà a quel paese prima o poi?”), prendeva dal cassetto la stilografica e il timbro, meticoloso com’era, e ci risolveva il problema.
Non sono mai riuscita a capire se fosse più intenerito o più incazzato per gli aspetti ingenui e disorganizzati della nostra campagna elettorale; forse tutte e due le cose insieme, ma questo non gli impediva di fare tutto quello che gli era possibile.
Quando ho presentato la lista, uno dei “soloni” presidenti delle commissioni elettorali mentre mi contestava la mancanza del timbro dell’Ufficio Giudici di Pace del Tribunale sotto la firma di Carlo (anche questo è successo!), ricordo che mi chiese: “Ma perché vi siete rivolti ai giudici di pace?” E io sbottai: “Perché gli altri, i partiti, hanno i consiglieri comunali e provinciali per far autenticare le firme, e chissà pure se è vero che le hanno raccolte davanti a loro!”
Ecco: noi non avevamo quasi nulla per quell’opera improba, ma abbiamo avuto Carlo Cicarelli.
E’ stato dalla nostra parte perché da decenni si era impegnato in politica avendone l’idea alta e nobile di un gran signore, borghese ma non snob, e non sopportava di vedere i partiti affondare nelle pratiche che, ancora una volta nella sua storia, stanno spalancando il baratro nel quale la città precipita. Decise di aiutarci, senza troppe parole: firmando, autenticando, timbrando.
Lo stesso spirito lo animava all’inizio degli anni ‘90, quando Ernesto Mostardi ed io l’abbiamo conosciuto: dai referendum elettorali, al circolo di Alleanza Democratica che fondammo nel ‘93. Nella campagna elettorale di quell’anno sostenne con passione ed impegno la candidatura di Tino Santangelo: anche allora i partiti erano ridotti a larve e Carlo sognava ante litteram un “Partito Democratico”. Ma uno di una qualità politica, civile ed umana che non si intravvede oggi, purtroppo.
Insomma, ogni volta che annusava nell’aria che qualcosa si era messo in moto per rinnovare la politica, Carlo c’era sempre. Poi, forse, anche a lui come ad altri, quei tentativi lasciavano in bocca l’amaro della delusione, ma … al prossimo ci sarebbe stato di nuovo, potete scommetterci!
Grazie di tutto, Carlo, è stato un onore conoscerti.
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ps. Ieri Monica mi aveva scritto la notizia triste, saputa in ritardo. E solo in ritardo possiamo quindi associarci tutti alle cose che Monica dice qui sopra: Ciao, Carlo. Grazie. E’ stato un onore conoscerti, per tutti noi.

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