04 febbraio, 2006

Organizzarci

Negli ultimi tre giorni credo che abbiamo rischiato una risacca dovuta a superproduzione di adesioni, in assenza di strutture precostituite: un fenomeno in sé interessante e che mi ha occupato dal momento che sono entrato in aspettativa.
Come ci si organizza dopo un festoso e teso tsunami di adesioni e di attivizzazioni?

Al di là delle teorie organizzative, ecco le prime decisioni in merito che propongo sulla base di una larga quantità di suggerimenti e proposte ricevuti, anche nel blog ma certo non solo qui.
Proviamo. Poi, se sbagliamo, aggiustiamo in corso d’opera. O possiamo integrare, aggiungere ecc.
I - Per gruppi tematici intanto. Avranno uno spazio nel sito e nel blog che si stanno ristrutturando. Hanno una sede dove riunirsi e avranno più coordinatori per gruppo che stanno ora avviando il lavoro di contatto e che sono tra i firmatari e hanno dato disponibilità. I gruppi si struttureranno in autonomia e come meglio credono. Sarò in contatto continuo con il loro lavoro sul programma e le priorità di settore e parteciperò ogni volta che sarà possibile in veste, per ora, di uditore. Invito da subito ognuno dei gruppi tematici a pensare alla costruzione, entro marzo, di un evento cittadino di informazione, dibattito e proposta secondo un calendario concordato.
Finora i gruppi variamente proposti sono:

  • urbanistica partecipata e sviluppo di una città come luogo pubblico;
  • salute e ambiente cittadino: scelte vere da fare;
  • educazione, formazione e lotta alla esclusione dei bambini e dei ragazzi – per una città educativa;
  • sicurezza e opportunità;
  • una macchina amministrativa migliore è possibile;
  • rifiuti, riciclaggio, energia;
  • produzione e fruizione artistica;
  • un nuovo welfare partecipato cittadino;
  • città e patto municipale per lo sviluppo locale: fondi pubblici, mercato, credito, impresa, responsabilità sociale di impresa;
Altri gruppi possono esserci. E’ chiaro che vi sono straordinari e continui ponti e inter relazioni tra i gruppi.
Vi sono dei temi trasversali che tutti i gruppi sono chiamati a trattare:

- la questione di genere
- democrazia partecipata, rapporto tra rappresentanza e partecipazione,
- il ricambio generazionale,
- periferie e centro
- metodi, linguaggi e stili di una nuova politica.

Si può aderire a partire da lunedì, 6 febbraio chiamando il numero
081 – 2451271. Ma abbiate, per favore, anche tolleranza e pazienza perché la segreteria è appena nata, ha una sola linea. Le organizzazioni di movimento, nate in così breve tempo, devono essere accompagnate da chi aderisce e sostenute attraverso la grande collaborazione.

II – Per gruppi territoriali. Si tratta anche di predisporre una effettiva rete cittadina. Proporre strategie e programmi di zona e prepararsi a breve per le elezioni anche nelle nuove municipalità. Si stanno prendendo i nomi dei firmatari, si sta creando un data base. Si contattano tutti. Si propone una adesione a “decidere insieme”.

III – Per azioni concrete “più adatte a te fra varie possibili”.

1. Fonda un comitato. Il lavoro nei prossimi mesi richiederà un notevole sforzo autorganizzativo. Occorrerà per esempio raccogliere le firme per sostenere le liste e la candidatura, organizzare eventi per far conoscere Marco ai cittadini e quanto la fantasia di ciascuno saprà immaginare. Per fondare un comitato è sufficiente avere un minimo di tre persone e inviare una email a decidereinsieme@gmail.com indicando nomi dei partecipanti, recapito telefonico ed email del coordinatore del comitato.

2. Iscriviti all'associazione. Sta per nascere l'associazione decidere insieme con il compito di organizzare la campagna elettorale per Marco Rossi-Doria sindaco ma anche come base associativa per andare oltre la stessa prova elettorale. L'adesione sarà possibile versando una quota associativa da 10 a 1.000 euro. Ulteriori informazioni, compreso quelle sullo statuto e le ragioni sociali, saranno presenti presto sul sito.

3. Sottoscrivi. Anche se la campagna elettorale sarà volontariamente povera, ci sono molte spese vive da coprire. Sono gradite le sottoscrizioni con il solo limite massimo di 1.000 euro. I versamenti saranno presto possibili su un conto corrente di banca Etica oppure in altre forme che stiamo mettendo rapidamente in piedi. Ma si dovrà attendere ancora la costituzione dell’Associazione perché la raccolta abbia fin dall’inizio un grande rigore amministrativo.

4. Entra nella banca del tempo. Hai alcune ore libere alla settimana? Cliccando sul sito potrai presto fornire i tuoi dati e dare la tua disponibilità.

5. Azioni per i quartieri. Si voterà anche per il rinnovo dei consigli di quartiere, che da quest'anno sono accorpati in dieci municipalità da centomila abitanti e hanno compiti molto importanti. Sarà quindi utile presentare delle liste indipendenti in tutte le municipalità. Presto sul sito sarà possibile indica il tuo quartiere e aderire al Gruppo territoriale.

6. Club Cervelli fuori-sede. I napoletani che vivono in altre città sono tantissimi. Alcuni di loro hanno conservato la residenza e sono interessati al voto. Ma tutti, crediamo, conservano un legame con la loro città e potrebbero suggerire idee e buone pratiche sulla base dell'esperienza fatta lavorando in altre regioni. Stiamo anche qui costruendo una possibilità di adesione via sito.

46 commenti:

Anonimo ha detto...

GRAZIE AD UNA POLITICA POCO ATTENTA ALLA CULTURA IL TEATRO DI SAN CARLO E' SULLA PRIMA PAGINA DEL TIMES

THE TIMES 3/2/2006
National pride is muted as opera runs out of notes
From Richard Owen in Rome
ITALIAN opera, one of the country’s most treasured cultural assets, is in financial crisis, with three top houses admitting this week that they are on the verge of bankruptcy. La Fenice in Venice, the Carlo Felice opera house in Genoa and the San Carlo in Naples all blame government spending cuts for their predicament. La Fenice, which reopened two years ago after a €90 million (£61 million), eight-year reconstruction after a fire, has incurred annual losses of €3 million.The Genoa opera house predicts losses of €4.6 million. The San Carlo opera house in Naples, Italy’s oldest and arguably most beautiful opera theatre, expects a deficit of almost €7 million. Gioacchino Lanza Tomasi, the general manager of the San Carlo, said: “We are staring disaster in the face. Only public funds can plug a gap of that size.” He said he had avoided cutting operas such as next month’s Marriage of Figaro only by cancelling ballet performances.If the deficits exceed €5 million, the opera houses will automatically be declared bankrupt and taken over by a government-appointed “commissar” — the fate that befell Florence’s opera house, the Maggio Musicale Fiorentino, in the autumn.The crisis has been blamed on Silvio Berlusconi, the Prime Minister, who only two months before a general election, faces accusations of neglecting the country’s cultural heritage. Across Italy, arts budgets have been cut as Signor Berlusconi’s Government attempts to plug a huge budget deficit.Economy Ministry officials argue that Italian opera has become “fat on subsidies”. Nearly half of Italy’s arts budget of €500 million, which is being cut by one third, is spent on opera. Giampaolo Vianello, the general manager of La Fenice, said: “We play to full houses, but the costs are huge. We haven’t got a single euro to spare.” Signor Vianello said that Venice city council and the Veneto region were “seeking ways to prevent shortage of cash from doing what the flames did not manage to do ten years ago”. In Genoa, Gennaro Di Benedetto, general manager of the Carlo Felice, said it was “dangerously close” to the €5 million deficit that would trigger state intervention. Signor Di Benedetto said he had been forced to “cut the current season to the bone”, dropping performances of Janácek’s Katia Kabanova and Verdi’s Un Ballo in Maschera.Italy’s 13 opera houses, formerly state owned, have been run since 1995 by foundations funded by sponsorship, private investment and state subsidies. In Milan the troubled La Scala opera house was reopened in December with Mozart’s Idomeneo under the British conductor Daniel Harding, after the departure of Riccardo Muti as musical director because of “artistic disagreements”, aggravated by tensions over budget cuts.Francesco Giambrone, general manager of the Maggio Musicale, said that the Florence opera house was also “on the road to recovery” after “restructuring” to meet a €6.5 million deficit. He revealed, however, that the Florence opera house had plugged the gap only by selling off valuable warehouse space.This week Rocco Buttiglione, the Culture Minister, who at one stage threatened to resign over the cuts, announced that a further €21 million would have to be sliced from the arts budget for Rome and Lazio.

Anonimo ha detto...

Marco,
una gran parte delle persone stufe della vecchia politica sono le donne. Perche' non le rendiamo protagoniste con ruoli e nomi che ti affianchino in una lista civica. Natualmente non con la stessa logica dei vecchi partiti.

by
Cut

Anonimo ha detto...

grazie marko...ke bello...ci stai facendo sognare...come quando eravamo piccoli...abbiamo 40..50..o 60 anni....ma non vogliamo crescere...siamo come peter pan...ke bello ritornare in piazza a fare i girotondi...markondirondero... markondirondà...siamo un po' spellacchiati..un po' rugosi...ma il kuore è quello piccino di un bimbo...a noi non piace assumere responsabilità...e soprattutto impegnarci...ke skifo sporcarci le mani con la politika..markondirondero...markondirondà...a noi piace di tanto in tanto svegliarci e akkorgerci ke le kose funzionano male...e lamentarci...ke bello lamentarci...e akkusare ki ci governa...e se sono kompagni ci diverte ankora di più attakkarli...aaah..siiii...questa è la massima goduria...akkusarli di essere inkapaci...di essere venduti al sistema...anzi di essere loro stessi diventati sistema...blokko sociale...ke orgasmo...grazie markondirondero...markondirondà..ma un doppio orgasmo lo raggiungiamo kuando sputiamo nel piatto nel kuale siamo soliti mangiare..perkè tra un girotondo e un altro si deve pur kampare...perkè i girotondi non li facciamo troppo spesso...altrimenti ci romperemmo i koglioni pure di quelli...ke bello marko tutto questo...però attento marko....non esagerare con i programmi...i komitati...ke palle marko...a noi piace giokare...non dimentikarlo mai....markondirondero...markondirondà!

Anonimo ha detto...

Caro maestro Marco,
apprezzo particolarmente l attenzione riservata a chi vive fuori Napoli,mi sembra una buona idea per accorciare le distanze tra cittadini e politica,
tornerò per votare.

Anonimo ha detto...

Caro Marco,
credo che manchi un gruppo tematico da cui non si può prescindere. Lo chiamerei: "Informatica, Internet e nuove tecnologie". Napoli in tal senso deve fare ancora tanti passi avanti ed i sistemi informativi della pubblica amministrazione locale hanno ancora tanto da migliorare.

Anonimo ha detto...

Voglio unirmi ad Elisa che ha giustamente apprezzato l'attenzione posta da Marco su chi vive fuori Napoli. Ho letto nel post di un "club cervelli fuori-sede" e l'idea mi sembra simpatica.
Io come molti altri, pochi anni dopo la laurea ho dovuto iniziare a cercarmi un lavoro fuori Napoli, nonostante le opportunità esistenti nella nostra città che, purtroppo, erano e sono sempre più oggetto di una spietata lottizzazione.
Nonostante questa "separazione" ho continuato ad interessarmi alle sorti della mia città natale ed intendo rinnovare il mio sostegno al movimento.
mail: anabasi@tiscali.it

Anonimo ha detto...

Riprendo brevemente la parola per richiamare l'attenzione di tutti sul fatto che in questi ultimi giorni, nonostante la crescita del consenso all'iniziativa di Marco Rossi-Doria, mi sembra che gli organi di informazione (TG3 RAI, quotidiani locali e simili) stiano assolutamente tacendo sugli sviluppi di questo movimento.
Mi sembra un bell'esempio del modo in cui si fa informazione dalle nostre parti e più in generale in Italia.
Saluti a tutti.

Anonimo ha detto...

Centro storico batte tutti ... abbiamo il primo comitato

Anonimo ha detto...

Caro Marco, mi piace il tipo di organizzazione che hai previsto. Credo, però, che un aspetto sottovalutato sia quello relativo a suolo, sottosuolo e inquinamento. Infatti, i gruppi tematici, così come enunciati sembrano marginalizzare questi aspetti che hanno elevata incidenza sul quotidiano (si pensi ai continui dissesti del sottosuolo che, nel migliore dei casi, interrompono la circolazione; o alle cavità "onnipresenti" nel centro storico) e sull'urbanistica (si pensi ai problemi posti dal cambio di destinazione d'uso di aree inquinate e a tutte le implicazioni con il D.M. 471/99). Per chi fosse interessato ad un confronto e ad approfondire l'argomento il mio indirizzo e-mail è daniele.coppin@fastwebnet.it

Anonimo ha detto...

bello il 3° commento!
c'è qualcuno che ogni tanto tira per i piedi e fa tornare a terra, markondino markondero.
che bellezza ad avere compagnia.
vogliamo giocare?
Una gara, facciamo una gara!!!!

Com'è bello rossi doria
ci regala la memoria,
ci regala anche la gioia
di elezioni senza noia.
Di democratica partecipazione
il maestro dà lezione:
tranne a togliergli dal piatto
la polpetta di soppiatto.
Com'è bello e intelligente,
lo vediamo chiaramente,
batterà la iervilino
gli dispiace anche un pochino...
dopo tutto la signora
sua amica fino ad ora
la polpetta dentro al piatto
gliel'ha messa di soppiatto.

Anonimo ha detto...

ma il sabato sera è sacro o qualcosa ha un pò spiazzato gli assidui ed attenti frequentatori di questo blog?
saranno le gare di "sana cattiveria" adesso anche in rima o l'organizzazione "partecipata" del maestro?
ho letto, e qualche domanda me la sono posta, sarà perchè voto da sempre rifondazione...
ma fino all'altro ieri il maestro di strada non diceva, davanti alle pressioni dei sostenitori, di non aver organizzato niente e non sapeva da dove cominciare?
e come per miracolo spunta tutta l'organizzazione con commissioni, sottocommissioni, titoli e sottotitoli,cordinatori e sottocoordinatori, tutto nato, dice, dalle proposte degli amici del blog, ma anche da altro.
Allora, visto che tu , caro marco , hai voluto darti questa facciata di "lavoro insieme"vuoi dire e spiegare a che cosa ti riferisci quando parli di "altro" chi sono le persone che collaborano con te e con quale criterio le hai scelte, non penso che hai fatto tutto da solo chiuso nella tua cameretta...
e i coordinatori che tu, dici, sono quelli che hanno dato disponibilità, per quali canali hanno dato la loro disponibilità.
io ho letto quasi tutti i tuoi interventi di questo blog e non mi risulta che tu abbia dato dei numeri di telefono o altro per prmettere, a chi voleva, di dare la propria disponibilità.
La repubblica dice, tur persone di fiducia... senza offesa: amici, parenti,le solite cofecchie?
scusa, visto che, mio malgrado, devo uscire dalle indicazioni di rifondazione relative al voto, vorrei capire di più...perchè poi, se proprio me lo devo prendere a quel servizio, permetti, preferisco che lo faccia rifondazione.
Mi rendo conto che queste non sono propriamente le parole adatte ad una signora, ma quando ci vuole.. ci vuole.
Sai, la monnezza napoletana ci ha resi un pò smaliziati e svegli su certe cose, forse ti sarà un po' difficile vendere ancora il cartello del lavoro "insieme" ritoccato qua e là.
Se proprio vuoi giocare la carta della trasparenza fallo realmente e non offendere l'intelligenza delle persone.
Ma forse tutto sommato a tantissimi va bene così, dal sedicente intellettuale all'uomo di strada, perchè tanto,la mentalità è sempre la stessa. E forse me ne devo proprio andare da questa città, non per le rapine o la monnezza, ma perchè questa città non mi appartiene, non mi appartiene questa mentalità.
quella che vota rifondazione

Anonimo ha detto...

Stavolta devo concordare con "quella ch vota rifondazione":credo che non sia stato bello per chi, come me e altri, si è messo in discussione, allontanandosi da "approdi" noti e ben più sicuri pur di condividere un sogno di rinascita democratica autentica di questa città, scoprire dai giornali prima ancora che da questo blog che c'erano stati incontri, riunioni ed altro, magari con persone che non hanno neanche sottoscritto l'appello in tuo favore, evidentemente per non compromettersi con i loro vecchi referenti. Attendiamo una risposta, per la tua credibilità e per le nostre scelte.

Anonimo ha detto...

Cara votante di rifondazione stavo scrivendo qualcosa del genere che hai postato tu ma s'e' bloccato il pc ed e' sparito tutto.
Non che io voti rifondazione e neanche seguo indicazioni di altri... e' passato il tempo della coerenza, dell'istinto proletario... pensa son disposto, ma sarebbe troppo lungo spiegare i motivi masticati in anni di pizzichi sulla pancia, a votare il sindaco di destra e una qualsiasi lista di sinistra. Piu chiaro di cosi! Ma cmq condivido quel che scrivi perche' anche io mi son detto.. acci... da dove son comparse tutte ste scatole senza i contenuti. Oddio il mio massimo rispetto, odio andare in cucina a rompere le scatole se non son io a cucinare. Ma almeno fatemi annusare l'aria cosi decido se inventare una scusa e andare al ristorante. Infatti la cosa che mi preme di piu e che sara l'ago della bilancia per il mio voto e': l'acqua, l'ambiente in cui tutto cio si muoverà. Di storie di poli industriali, turistici, banca del sud, spostamento di direzioni, poloo scientifico, porto, porticciolo e mammasantissima ne ho piene le tasche. Se tutto cio deve portar ricchezza a camorra, quella nascosta che uccide, quella moderata che usa le istituzioni, quella personale che ti ammazza giorno per giorno con piccoli soprusi... be tenetevi sta città, io mi chiudo in casa e non mi cambi aniente tanto gia lo faccio.
Voglio capire non come si distribuiscono i compiti (che pure e' necessario diamine lo so) ma che idea di città si ha qui. Devo fare il banale perche' non ho tempo. Turismo ? Scienze e ricerca ? Cashba perenne per solidarietà o rigore con tutti (anche coi bianchi). Una città dove si decide tutto in Questura, prefettura, palazzo di giustizia e uffici comunali o dove si decide in consiglio comunale ? A me interessa l'acqua nella quale vivere, poi a fare le scatole hai voglia quanti se ne trovano.

Anonimo ha detto...

caro pier, io penso sulle cose e mi faccio una mia opinione, poi, dico poi, ascolto bertinotti, e mi ritrovo quasi sempre e mi sento rappresentata...che devo fare?
mi fa sognare!
son contenta che hai ben chiarito e approfondito i concetti.
quella che vota rif...

Anonimo ha detto...

Hanno ragione, marco, il problema non è quello di costruire scatole (ciò in cui gli altri sono bravissimi, e sai che le scatole, sopratutto quelle più appariscenti, servono spesso a nascondere quel che c'dentro) ma di rovesciare un senso comune. E' questa la scommessa da vincere.
Di tanto in tanto la città, o una parte di essa, ci crede.Ma dura sempre poco, e le cadute sono più rovinose delle illusioni.

Anonimo ha detto...

il sabato sarà pure sacro, ma ieri soprattutto mi sembrava il turno delle diffidenze... alcune magari anche legittime, altre un po' fastidiose a dirla tutta (quelle in rima, per capirci)

Allora, mentre Marco pensa alla *sua* risposta, io do la mia.

Sono uno di quelli/e che si è offerto per curare una delle scatole, quella dell'urbanistica.
Lo ho fatto qui qualche post fa, e ne ho parlato con Marco, anche, che conosco un po', per frequentazione di temi e amici comuni (capita, tentando di fare lo studioso del territorio di tipo partecipato e capita a Napoli, come tutti sappiamo).

Dico come vorrei procedere.

Mi sto mettendo in contatto con altre due firmatarie dell'appello: Roberta Amirante, che conosco (dai tempi della scuola e perchè siamo colleghe di università: contatto telefonico già preso) e una che NON conosco personalmente, Miriana Pezzullo, che però conosce Roberta. Entrambe sono disponibili.
Il criterio è: praticità (avere un numero di telefono e potersi muovere rapidamente), garantire dall'inizio un po' di varietà delle teste (siamo abbastanza diverse già fra noi).

Secondo passo (ci lavoro domani): inviare a tutte le persone che si occupano di questioni urbanistiche in senso lato, note o non, firmatarie dell'appello un primo *call* perchè indichino i temi di cui vorrebbero discutere. Da giorni sto costruendo un elenco, cercando gli indirizzi per contattare le persone che non conosco personalemente.

Seguito: ci prendiamo (le tre, se gli altri non ci mandano al diavolo) la responsabilità di aggregare i temi in modo da non fare un calderone inutile, e proponiamo una prima riunione per discuterne.
Avviso e contenuti delle discussioni si segnalano anche sul blog in modo da aprire un forum.

Obiettivo, arrivare in non troppo tempo a una iniziativa pubblica sulle questioni urbanistiche, che lanci alcuni punti di programma.

Se qualcuno ha una idea migliore su come fare, lo dica pure: tutti i suggerimenti sono benvenuti.
Se qualcuno si vuole aggregare, lo dica, e lo faccia.

Infine. Non sarà il modo ideale, ma non è facile costruire dal nulla una rete, che non sia un apparato ma resista nel tempo anche DOPO le lezioni.
La sfida che tutti abbiamo accettato è anche questa. E richiede che ciascuno di noi si attivi, si responsabilizzi e si metta un po' in gioco, più che attendere *la linea*.

Eventualmente, poi si potrà decidere che il tutto non ci piace. E sarà anche un po' colpa nostra. Ma potremmo almeno provarci PRIMA?

Anonimo ha detto...

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Ne è uscita una città incattivita e impoverita, nelle mani dei vecchi democristiani (che non sono mai andati via) e delle tante lobby vecchie o nuove come quella (fatte salve le dovute eccezioni) di cooperative e associazioni che nel decennio bassoliniano si sono trasformate in comitato d’affari. Nel mio articolo dò conto della fuga da Napoli che si è registrata tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000. Non solo di quella degli zingari a cui avevano incendiato il campo e dei tanti migranti autoctoni partiti per il nord in cerca di occupazioni migliori. In Zazà due racconto anche della ‘fuga’ dei tanti compagni con cui avevamo condiviso progetti e azioni, compagni di strada borghesi come me che dopo il decennio bassoliniano hanno deciso di andare via per, leggo dal testo "l’ impossibilità di fare progetti se non affiliandosi a uno dei ‘clan’ vincenti (parlo di associazioni e cooperative, non di camorra), per i tanti bidoni istituzionali e le inutili ore di attesa fuori alle porte di assessori parolai. Alla fine rimasero le relazioni cementate dalle esperienze.
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preso da:
http://www.cdbcassano.it/firenze_napoli.htm

Onore al merito di chi professionalmente e materialmente si offre di dare una mano... ma io che sono un curioso non uno studioso mi domando di nuovo: ogni bella idea e progetto che senso ha in questo mare inguaiato ?
Quindi ritorno al tavolo che regge le scatole entro le quali ci sono le idee. Chi lo cambia e come ?

Anonimo ha detto...

per Daniela Lepore:
vorrei cominciare a fare qualcosa di concreto.
Il mio contatto è edy@klik.it
Attendo tue notizie. A presto.

Anonimo ha detto...

caro marco, leggo una caduta di stile da parte delle persone che conosci un pò per frequentazioni di temi e amici comuni.
Hai perso il controllo o hanno la coda di paglia?
quella di rifondazione.

Anonimo ha detto...

A me sembra che non si sia mai contenti: premiamo per una organizzazione dei sostenitori del progetto di Marco e poi, quando l'organizzazione viene proposta, non ci sta più bene perché non ci aspettavamo che fosse così dettagliata e puntuale. Per non dire intelligente e saggia. Mi sembra normale che Marco abbia già uno staff, anche minimo, di persone fidate che collaborano con lui, altrimenti sarebbe stato improbo pensare ad una candidatura come sindaco di Napoli. Peraltro, Marco ci sta chiedendo di collaborare con lui per la definizione del proprio programma per goveranare questa città complessa e dalle mille facce e lo sta facendo nel modo più democratico possibile, dando voce a chi ha qualcosa da dire. Mi sembra una grande vittoria della democrazia e del popolo napoletano, che per la prima volta viene coinvolto come protagonista nella definizione del futuro della propria città.

Anonimo ha detto...

se verrà la guerra...markondirondero...se verrà la guerra...markondirondà...sul mare e sulla terra...markondirondero..sul mare e sulla terra..chi ci salverà..ci salverà il buon marko che non ci sarà...ci salverà il buon marko che dalla guerra si squaglierà!...ke bravo marko ad aver kiamato komitato quella kosa ke ha a ke fare con l'organizzazione...ho provato un brivido lungo la skiena..brrr...mi ha fatto pensare al komitato di liberazione nazionale... al komitato centrale del partito...markondirondero...brrrr..e poi avevi ragione... questi giornali...ke skifo...prima ci danno tutti i giorni 5 pagine ....e poi oggi solo 4 pagine e 3/4...ke skifo...questa è vera censura...markondirondà...dovremmo scendere in piazza solo per questo...markondirondero markondirondà...invece di raddoppiare di giorno in giorno le pagine dedicate al Maestro...queste sono diminuite oggi di ben 3 righe...markondirondero..vabbè.....konsoliamoci..anke duemila anni fa quell'altro Maestro fu censurato...markondirondà...ma alla lunga poi quello ha vinto...benedettoratzinger...markondirondero markondirondà...e poi..quelle skatole ke hai kostruito kon tanta pazienza...ke belleeee...ke bella ideeeeaaaaa....davvero originale si...però ora dobbiamo riempirle... prima ke ce le rompano...markondirondero...o prima ke ce le rompiamo noi...markondirondà!

Anonimo ha detto...

e' evidente Ke il signor K rosiKa da morire. Gli do un konsiglio disinteressato da mediko: kosì morirai presto, spero di non averti mai kome paziente, non saprei kosa darti per farti sorridere. Ti konviene kambiare blog magari scegli kuelli che parlano del kalcio Napoli. Li sarai felice, qui non raggiungerai lo skopo che hai.

Anonimo ha detto...

Va bene, c'è qualcuno che cerca posto nella nuova e futura classe dirigente... pur avendo già un posto...
Ovviamente si deve prima vincere...

Io non so quali sono le mete di Marco... immagino che per lui l'importante non sia solo partecipare...
Io personalmente sposerei e aderirei all'impegno di lunga durata... non ho velleità dirigenziali... non sono nel mio corredo genetico e neanchè in quello finanziario... ma ho l'esigenza di vivere bene in un buon luogo dove ognuno possa vivere bene...
Come ho già detto in precedenza, non ho interesse a che Marco vinca...
Mi interessa il progetto... relativamente il tempo...
Ora c'è una bozza di organizzazione del lavoro, credo bisogna aderirvi, lavorarci, trovare quello che non funziona e cambiarlo, individuare ciò che non c'è ed aggiungerlo...
Soprattutto aggiungiamoci noi... credo.

Anonimo ha detto...

Io credo, caro Sergio, che i dubbi sorti in più d'uno sull'organizzazione non derivino da velleità "dirigenziali" ma dal fatto che, nonostante la disponibilità dichiarata da molti a fornire un supporto alla candidatura ed al programma di Marco a fronte di una sua dichiarata necessità di ricevere indicazioni e suggerimenti, all'improvviso si viene a sapere che è già tutto organizzato e previsto dopo incontri non si sa con chi. Il punto è: se ci si presenta come alternativa ai soliti noti ed ai loro metodi, se si sventola la bandiera della trasparenza e poi si cala dall'alto la soluzione, la squadra e quant'altro qual è la differenza con i soggetti politici che a molti di noi non vanno giù? Il metodo spesso è indicativo della sostanza. Insomma, io vorrei una città più vivibile ma anche libera dalla logica della conoscenza, dell'amico degli amici, ecc. perché è questa una delle cause del lassismo e della decadenza di questa città. Io vorrei fornire il mio contributo ma vorrei anche sapere con chi ho a che fare, se chi coordina un gruppo che si occupa, ad esempio, di ambiente (che viene sempre trattato come un argomento di serie B in certi "salotti buoni" della nostra città) abbia le competenze per parlarne e non sia un ecologista da salotto che nella vita di tutti i giorni si occupa di tutt'altro.
Chiedo troppo?

Anonimo ha detto...

ciao daniele... no non chiedi troppo... anzi chiedi e chiediamo o abbiamo chiesto troppo poco... e, ovviamente, non abbiamo ottenuto nulla...
Secondo me però, è naturale che un progetto di Marco Rossi Doria nasca e prenda forma in casa sua... dopodicchè lui lo avrà condiviso con persone vicine culturalmente e politicamente... e ora lo propongono a noi, alla città, che possiamo aderirvi oppure no... poi bisogna verificarne i contenuti... verificare se li condividiamo...
Per questo dobbiamo entrarci e annusarne l'aria... come si diceva poco più su...
Comunque per le velleità dirigenziali non mi riferivo a quelli che hanno espresso dei dubbi verso l'organizzazione ma a quelli che ci sono già dentro con proclami e manifesti...
Ma ripeto, a me interessa il progetto... ci vuole tempo per far nascere cose...

Anonimo ha detto...

Anche a me interessa il progetto e, come ho già detto fin da quando ho iniziato a "frequentare" questo blog, credo m'importa che questo nuovo progetto politico prenda piede perché sarebe l'affermazione di un modo nuovo o, come ami dire tu, altro di far politica. Però è importante partire con il piede giusto. E' normale che Marco faccia riferimento a chi gli è più vicino culturalmente e politicamente, ma un pò di trasparenza, conoscere "chi" e "come" credo sia essenziale per sviluppare un progetto che non voglia essere elitario ma, "semplicemente" (perché le cose semplici sono le più vere ed eficaci), nuovo.

Anonimo ha detto...

Buongiorno. Sono uno di quelli, credo piuttosto numerosi, che sinora hanno letto regolarmente questo blog e il dibattito che ospita, e constatato, senza intervenire, come esso sia cresciuto in maniera esponenziale fino a riflettere tutta la complessità dell'impegno che Marco e i suoi amici hanno preso sulle proprie spalle. Penso che, a partire dal momento che interveniamo su questo forum, ci sentiamo in qualche modo rappresentati da Marco: se non altro perché, fra tutte le personalità che avrebbero potuto uscire allo scoperto, è il primo ad avere avuto l'intuito politico di farlo; e se ci sentiamo rappresentati da lui è perché egli è una persona pragmatica e non un idealista. Non vedo quindi nessun inconveniente a che egli incontri personalità del mondo politico o delle varie realtà sociali, a partire dal momento che ciò serve a definire un programma e a partire dal momento che non ci saranno compromessi su questo programma. C'è ancora un pochino di tempo sino a maggio; stiamo a vedere e a partecipare, stiamo all'erta, talloniamolo, bacchettiamolo sulle dita, ma non stiamo a ripercuotere le voci o ad avere i soliti atteggiamenti lamentosi all'italiana. Qui si fa sul serio. Grazie.
Salvatore Puglia

Anonimo ha detto...

Si capisco quello che dici, Daniele...
la questione è però che noi sul blog non formiamo allo stato attuale una organizzazione politica o di persone, non abbiamo identità, non abbiamo attività specifiche in corso se non quella di cercare una discussione tra noi, singoli fruitori di questo spazio, e Marco...
Anch'io provo una sorta di esclusione... penso però che questa è la mia esclusione... anzi, non solo la mia ma di tanti altri della mia, nostra età o più...
Qualche blog fa esortavo tutti ad organizzare un primo incontro tra noi... per conoscerci e per cominciare ad entrare nella questione... però vedo che non attecchisce... e aspettiamo che Marco ci dica...
Non è mica il Messia lui... e se lo fosse avrebbe attorno a se 12 apostoli..., scelti da lui ovviamente.
In questo blog in linea di massima, togliendo gli interventi totalmente anonimi, siamo in 10 o 15 persone a scrivere commenti, mi sembra... siamo un piccolo peso.
Daniele c'è bisogno di essere presenti, c'è bisogno di guardarci in faccia... il blog è evidentemente una storpiatura della realtà... utile alla comunicazione delle attività ma non sostituzione dell'attività stessa.
ciao.

Anonimo ha detto...

servirebbe una sezione "agenda" sul blog, con gli appuntamenti programmari, così chi è lontano si potrebbe organizzare. "milanesi" se ci siete battete un colpo...

Anonimo ha detto...

Caro Sergio, condivido pienamente le tue considerazioni, sia per ciò che concerne la partecipazione a questo blog (che non può pesare più di tanto) sia sulla necessità di incontrarci per confrontarci e discutere del programma di Marco (nei confronti del quale c'è comunque stima e fiducia altrimentinon staremmo qui a scrivere). Io credo nell'organizzazione e non negli apparati perchè la prima è funzionale alla soluzione dei problemi, i secondi sono funzionali solo alla loro stessa esistenza. D'altra parte una delle cause di degrado di Napoli (quanto poco ricorre la nostra città tra i commenti!) è proprio l'onnipresenza di apparati distanti dalla quotidianità dei cittadini. Questi ultimi si sono assuefatti ad un certo stato di cose, convinti che tutto andasse bene, assumendo la doppia veste di vittime e complici del degrado. A Salvatore Puglia dico solo che gli "atteggiamenti lamentosi all'italiana" sono quelli di chi critica per poi accontentarsi della solita minestra propinata da questo o quel apparato, non di chi critica perché non vuole che una bell'idea si smarrisca. Le cose serie non si fanno accettando qualunque cosa venga proposta da Marco ma discutendo serenamente e correttamente, come finora è avvenuto su questo blog, dove si rispettano i punti di vista altrui senza assumere atteggiamenti di superiorità o sufficienza nei confronti degli altri, riconoscendo a tutti i pareri pari dignità.

Anonimo ha detto...

il mio sogno è vivere nella città che amo , napoli, una città dove una donna non deve aver paura di camminare di notte , non deve temere la violenza gratuita e assurda ,non deve essere discriminata in quanto donna coi soliti sberleffi e gli "strascini"....e purttroppo ora noi donne la nostra bella città non ce la godiamo perchè stimo chiuse in casa e quando usciamo temiamo l'aggressione....una donna di napoli

Anonimo ha detto...

mi piace edvice che interpreta e conclude, se la suona e se la canta.siamo messi bene se pure lei fa parte del gruppo di conoscenti per temi e amici comuni...

Anonimo ha detto...

adesso i soliti noti si chiamano conoscenti un po' per frequentazione di temi ed amici comuni...

Anonimo ha detto...

mi piace molto l'idea degli under30 ...

però accanto al criterio bio/cronologico proporrei un paio di requisiti minimi per il candidato ventenne alle circoscrizioni:

1) 4 anni di militanza politica attiva o 4 anni di volontariato o 4 anni di associazionismo (serio e documentato); per chi ha la laurea direi che bastano 3 anni ...

2) conoscenza (reale e documentata) di almeno una lingua straniera (per uscire dalla provincia spirituale bisogna essere in grado di incontrare le altre culture...)

3) conoscenza (reale e documentata) dell'informatica di tutti i giorni (internet, word, outlook express) e di quella che si usa negli uffici seri(cioè anche excel, power point ...)

4) elementi minimi di diritto/economia degli enti locali.

5) conoscenza a memoria delle biografie degli attuali assessori o sindaco più cinque assessori ...

6) disprezzo per maurizio costanzo quale reale responsabile di quanto accaduto in Italia negli ultimi 10 anni...

saluti
Gianluca

p.s.: i punti 1, 2, 3, 4 e 6 sono intrascendibili secondo me.

Anonimo ha detto...

Ma Gianluca scherzava ovvio pero' mi da lo spunto per dar fastidio ancora :-)) - per riequilibrare le cose verso il basso.
Quando la signora di sopra ti annaffia perche' usa secchiate d'acqua per le piante non hai bisogno dell'idraulico.
Quando Ti attaccano i manifesti davanti le finestre col permesso del comune non hai bisogno dell'urbanista o del creativo.
Quando ti passano sui piedi sulle strisce pedonali su un cinquantino con 2 adulti senza casco + il bebe sul predellino e col rosso non hai bisogno di un ingegnere della Piaggio. Quando i ragazzi non vengono a scuola perche' non sanno a che gli serve studiare stupide materie mal insegnate mentre coi 50 euro a settimana escono con la guagliona non hai bisogno di un magnifico rettore.
Quando una massa ormai crescente in certe zone prende 1000 euro a settimana per fare il palo poche ore (dicono giornali e Gabanelli) e non accetta di fare il lavoro idiota di centinaia di migliaia di comuni mortali Napoletani non hai bisogno dell'economista stagista di Londra.
Nsomma Prof. buona fortuna ne hai bisogno, ma noi ancor di piu'

Anonimo ha detto...

Per opportuna conoscenza:

LA PADANIA LA VOCE DEL NORD
[Data pubblicazione: 05/02/2006]

Dall’ex prefetto Ferrante all’ex questore Malvano, ecco l’inefficienza delle strutture di partito
La politica non diventi solo compromesso


Una serie di particolari coincidenze accomuna nell'ultimo periodo due città diverse e lontane come sono Milano e Napoli. Entrambe queste città, infatti, stanno vivendo una febbrile stagione elettorale che culminerà con l'elezione dei nuovi governi cittadini. E in entrambe queste città quelli che sono chiamati "gli intellettuali" stanno avendo un ruolo particolare, da protagonisti, eppure ancora una volta scarsamente concreto.
Ed è a questo proposito che è importante notare come la candidatura del prefetto Ferrante a Milano e quella del questore Malvano a Napoli Appare evidente, quindi, che nel tentativo del centrosinistra di conquistare Milano, quanto in quello del centrodestra di conquistare Napoli, si è dovuti necessariamente trovare un compromesso esterno alle gerarchie politiche, con l'indicazione di due esponenti, entrambi stimabili, della cosidetta società civile. Questa considerazione, che del resto non fa altro che descrivere uno stato di fatto, pertiene solo indirettamente al forte ruolo che gli intellettuali si sono ritagliati in questa corsa elettorale.
Il riferimento - indiretto appunto - passa per l'incontestabile inefficienza delle strutture di partito e conseguentemente delle coalizioni. A cosa, infatti, se non a questa inefficiente inconcludenza si può attribuire l'incapacità di esprimere candidati estratti dalle fila delle dirigenze di partito con qualche chance di successo?
Non si deve, però, guardare a queste candidature con minore attenzione, queste, infatti, proprio perché paradossalmente forti del vuoto che hanno alle spalle, possono riuscire a rappresentare delle istanze che da sempre sono rimaste escluse dai programmi elettorali, invischiati com'erano dalla burocrazia compromissoria delle coalizioni. Ed altrettanto, pur continuando a guardare con buona disposizione all'impegno diretto di due "civil servant" come Ferrante e Malvano, non si può certo ignorare il dato politico che quelle candidature rappresentano, e, soprattutto, non possono ignorarsene le conseguenze.
Tra queste conseguenze, appunto, deve individuarsi lo spunto del "nuovo", ma sarebbe meglio dire "spolverato" ruolo degli intellettuali.
Ovviamente ora si noterà che il parallelo tra le due città, fin qui comodo e calzante, perderà gradualmente significato, dal momento che i punti di similitudine tra le vicende politiche milanesi e quelle napoletane si spostano tutte nel campo del centrosinistra. Ed è in questo che continueremo a fare riferimento alle ultime vicende.
Com'è noto, alla candidatura di Ferrante a Milano si è opposto, nell'occasione delle primarie cittadine, il premio Nobel Dario Fo. Ed altrettanto è accaduto a Napoli dove alla sindaca uscente Rosa Russo Iervolino si opporrà - direttamente alle elezioni amministrative - il maestro di strada Marco Rossi Doria. E come è facile intuire, tanto Dario Fo quanto Rossi Doria sono sostenuti da un significativo movimento di intellettuali che non hanno trovato nelle candidature dei partiti, se non marginalmente, un convinto riferimento.
L'intellettuale è malinconico - dice Lepenies - e cerca di dare espressione a questa sofferenza, poi soffre per se stesso, perché può solo pensare e non agire.
Sarebbe, quindi, evidentemente ingiusto derubricare questi fenomeni a mero folclore, associandoli soltanto alla strumentalizzazione - pure evidente - che gli ambienti estremisti ne fanno. Ma dopo aver ascoltato, e magari anche provato la sintesi, c'è poco altro da fare. Poiché l'impegno del governo di una città, con l'obiettivo della legalità, della sicurezza e della solidarietà è già in sé abbastanza gravoso per potersi troppo intrattenere anche nel tentativo di distinguere tra i reali moti di partecipazione intellettuale e gli arruolamenti di massa alla corte del Principe.
Molti intellettuali, pionieri della contestazione alla sindaca Iervolino, e ricambiati dalla stessa con uguale diffidenza, siedono ora al tavolo del prgramma. È lecito, quindi, chiedersi con quali reali intenzioni.
Altrettanto, a Milano, Dario Fo - volando molto basso - persevera nella demonizzazione del "moderato" e nella ridicola esaltazione degli estremismi intellettuali. Lepenies, a proposito della funzione dell'intellettuale si chiede anche se, in verità, ne abbia ancora una, o se invece non sia condannato a fare da contorno teorico ai fenomeni di costume limitandosi, in ultima analisi, a divertire. In certi casi limite la risposta viene spontanea; quasi quanto la domanda.
www.francesconardi.it

Anonimo ha detto...

Amici e amiche, dato che vedo che oggi su questo blog ci si sbizzarrisce..permettetemi di "spezzare" un pò con un pò di pubblicità ad un post che tratta di cose almeno in apparenza amene.
Vi suggerirei di andare a leggere:
DAVVERO UN BELLA GARA....
su www.inciucinapoli.blogspot.com
e soprattutto la discussione che si sta sviluppando nei Commenti al post.
a presto e non vogliatemene
clark

Anonimo ha detto...

Quella di rifond...
quando, appunto, come dice pier, i problemi sono tanto drammaticamente banali non c'è bisogno di grandi esperti, c'è bisogno di SERIETA', A NAPOLI MANCA LA SERIETA'.
a mio avviso la serietà , come il buongiorno, si vede dal mattino, da come uno muove i primi passi.Perchè la serietà non si compra al supermercato,e dopo una certa età non si insegna, non si impara, è una questione di educazione, di abito mentale.
La SERIETA'è la coerenza tra il dire ed il fare,la SERIETA'è il rispetto per gli altri. Mi rendo conto di dire delle cose banali e scontate, ma questo è l'aspetto drammatico della QUESTIONE NAPOLETANA,perchè secondo me esiste una questione napoletana.
A napoli manca una semplice, piccola cosa banale e scontata, la SERIETA'.Lo vedi quando la baby sitter, per carità, in buona fede, ti chide scandalizzata perchè mai vai a lavorare nonostante tuo figlio abbia due linee di febbre, tanto poi ti pagano lo stesso.Dal collega che si assenta invece per cazzate,da quello che invece di lavorare come si deve pensa a leccare il capo e a vedere come si può fare i cavoli suoi, quelli che hanni i comandi e prendono lo stipendio e i soldi pubblici per prestare un servizio a se stessi.
fino a salire più in alto, quelli che si vendono una facciata per avere consensi, tanto poi gli elettori dimenticano, perchè se ricordassero le promesse non mantenute i seggi elettorali sarebbero vuoti,quelli che in tutto questo vedono solo come azzuppare, quelli che non ricordano che i soldi pubblici sono pubblici,quelli che cercano solo gli amici giusti al posto giusto, quelli che cercano solo di creare parrocchielle con amici e parenti perchè l'unione fa la forza e più si è forti più si ha potere, più si ha potere più ti puoi fare i cavoli tuoi senza essere rotto le scatole e fuori sono tutti rivali da sconfiggere con tutte le armi, quelli che, come i cani,si azzannano per il pezzo di carne che ha il padrone ha lanciato per il gusto di vederli azzannarsi , intanto fa meglio i cavoli suoi...chi vuole continuare?
Con tristezza ed amarezza incomincio a credere che Napoli non abbia ancora trovato la sua persona seria.
IL PESCE CONTINUERA'A PUZZARE DALLA TESTA!!!

Anonimo ha detto...

Ultimo anonimo ci fai capire di piu', a cosa ti riferisci.
La chiarezza e' innanzitutto la cprima dote che ci vuole se non vogliamo incorrere in errori passati
cordialmente

Anonimo ha detto...

se vuoi sapere a cosa mi riferisco, ti dico che mi riferisco alle cose che ho detto, se poi vuoi sapere a CHI mi riferisco, ti dico, terra terra, che mi riferisco a tutti quelli che hanno la coda di paglia e leggendo se la sentono bruciare.
quella di rif.

Anonimo ha detto...

Be' a me pare che sia abbastanza chiara la filippica di "quella che vota rif."
Ed il blog e' lo specchio di quella parte di Napoli che non dovendo azzeccare marenna con la cena ha la fortuna di esprimere i propri malesseri. Pero' attenzione! Non e' che solo perche' in Iraq piovono le bombe e qui no, oppure perche' c'e' unquestuante ogni 50 metri mentre noi abbiamo già la cena pronta non abbiamo diritto di lamentarci.
Noi qui siamo in buona fede, fino a prova contraria. Ed anche "uella che vota rif." so che lo e'. Ma io insieme a lei mi domanderei anche perche' "questi" hanno acquistato tanto potere. Noi non abbiamo responsabilià ? Cito una sola cosa ma NON per polemica (ti prego) perche' ne avrei davvero per tutti da tutto l'arco costituzionale alle organizzazioni sindacali campane ai sedicenti noglobal, ai sedicenti moderati etc. ect.
Il "compagno" Bassolino si e' recentemente vantato di aver avuto il riconoscimento di eccellenza dall UE per aver speso tutti i soldi degli ultimi 4 anni per progetti. Eppure non c'e' un inceneritore, non si son piu discariche, non si riesce in campania ad andare oltre il 10% di differenziata. Gli amici di rif. han fatto tanto casino (loro davvero o qualcun altro ?) Be' mi pare che stanno tutti ancora li d'amore e d'accordo. Lui, il vate, che spende ma non dice come, gli altri a far la fronda incapaci di cogliere l'occasione per risanare (questo si coi soldi europei) le zone che loro dicono cosi ambientalmente mortificate.
Se per serietà si intende questa, be allora ci siamo capiti, ed e' questa la cosa che il Prof. che sta origliando ha capito e tenta di evitare.
--------
P.S. Hai capito prof. vero ? Mica mi vuoi smentire ? Non facciamo scherzi

Anonimo ha detto...

gentile pier,ognuno ha le proprie strategie per sopravvivere, la mia è questa:ogni tanto mi regalo un sogno, me lo concedo per un tempo limitato e con un occhio vigile sulla realtà, poi torno con i piedi a terra. Questo non è più tempo dei sogni, sono con i piedi a terra
quella di rif.

Anonimo ha detto...

per Edvige Nastri...
guarda che dev'asserci qualcosa che non va nel tuo blog.
ci sono passato e volevo lasciarti un commento ma è impossibile!!

e.r. ha detto...

Spendo parecchio tempo a leggere con attenzione i vostri commenti e ho deciso di stamparli perche così li leggo meglio.
Ci sono tanti suggerimenti pertinenti e utili, che saranno ripresi nelle prossime settimane. Quello che capisco io è che questo è un luogo di libertà. Del quale evidentemente c’è bisogno.
Se non ci sono parolacce non censuro. Cerco di capire le critiche e la loro genesi, ovviamente non sono sempre d’accordo. La mia esperienza mi dice che in ogni impresa innovativa tutti quanti noi da un lato vogliamo risposte e certezze e dall’altro temiano un eccesso di certezze.
53 commenti fanno una bella conversazione, vi ringrazio. So che le questioni programmatiche e di linea politica pur dibattute insieme a tante persone, sono anche mia personale responsabilità.
Questo posto deve rimanere a lungo un luogo di libertà.

Anonimo ha detto...

Da lettore attento degli ultimi post avverto un olezzo abbastanza fastidioso : quello del qualunquismo. Quello di Rossi Doria può essere un importante contributo(Io non voto a Napoli..nel caso lo voterei sindaco, ma voterei un partito di c.s.)a patto che si articoli un progetto su un minimo di competenze e che magari non si esaurisca dopo le elezioni. Creare uno "sfogatoio" non servirebbe a molto. Corrivo

Anonimo ha detto...

un sondaggio fatto dai soliti noti ti da al 6%.
Sono gli stessi che durante il saccheggio dei fondi del terremoto dell'80 riempivano i quotidiani della città con le foto di maradona; gli stessi che ti avvicinano ora per farti "ragionare";gli stessi che, insensibili, ritengono normale i 50 morti per la guerra di secondigliano; sono morti ragazzi di ventanni che 10 anni fa erano dei bambini ma i soliti noti hanno sostenuto "....in tutte le città ci sono problemi....".
Sono gli stessi: avvocati a corto di clienti e medici falliti.In prima fila ogni qual volta si parla di rinnovamento;
Intanto la settimana scorsa sono stato a napoli(lavoro a Roma) con degli amici di roma e milano.Mi sono tanto vergognato.Ho visto una città che sembra appena uscita da un bombardamento aereo, sporca da fare schifo.Le strade tutte rotte , assenza di segnaletica stradale caos ovunque.Venditori di merce contraffatta in via toledo che non mi sembra si trovi in periferia.
Ho visto un signore sui 40 anni che cercava roba vecchia nei cassoni della spazzatura in via S.teresa.Caricava la roba su un triciclo.All'interno del veicolo una donna con un bambino in braccia che dormiva.Mi sono avvicinato gli ho parlato.Non era un extacomunitario era un nostro concittadino parlava il napoletano abitava "...a na traversa e furia..."Avevano la faccia della paura.Ma come è possibile una cosa del genere? Tuttavia tu
non ti scoraggiare pensa a questa famiglia e a tanti ragazzi che tra un po avranno vent'anni.Non farti incantare dalle sirene di un assessorato.A NApoli occorre ben altro che un assesorato.Appena torno a napoli passo a salutarti.Lorenzo