03 settembre, 2007

Scommessa arrischiata e altre risposte

Franco… è triste ed è – convengo - faticosissimo accompagnare persone care, vicine che perdono memoria… ma ogni tanto a me capita vedere, sentire delle verità forti in questo confuso smarrimento triste. E mi appaiono come frammenti poetici. Ma forse sbaglio. Lo so quel che dici su Alimuri e il resto… ma comunque penso che sia importante continuare, negli anni, a fare così le cose e intendere in tal modo la politica.
Cara Lucia, grazie per la stima che mi esprime. Francamente, anche io ho problemi con la politica e non perché avrei dovuto pretendere di più ma perché è davvero fatta male. Eppure lo spazio tra società e decisione va colmato certamente dalla costruzione di proposte partecipative dei cittadini e con i cittadini (è questa la funzione che attribuisco alla costruzione sociale in generale: dalla scuola al lavoro di quartiere, al privato sociale con e per i ragazzi esclusi all’associazione Decidiamo Insieme a tante altre cose che si fanno). Ma va fatta o no anche, in aggiunta una faticosissima azione tesa a migliorare la rappresentanza? Oltre al “se farlo” – che Lei pone, Lucia – c’è anche il “come farlo”? Questa questione esiste, è aperta o no?
Per esempio, sul suo sito – e riferendosi alla Campania – Norberto Gallo, che pure ha qui commentato, reclama una rottura netta con tutto il PD e il centro-sinistra campano. In fondo – dice – ridiamo senso all’opposizione di centro-destra, dato che vi è l’alternanza… invece di dare ossigeno a chi (centro-sinistra) ha solo espresso un terribile sistema di potere. Riconosco da tempo una grande pertinenza a questo argomento. Peccato che io di destra non sono e che la destra in Italia e in Campania non ha nulla di meglio da offrire, anzi.
Ombelicale – come Lei scrive - e ben educato e civicissimo sono stato dal 1975 al dicembre del 2005 – proprio in modo immanente e dunque intensamente politico ma ben distinto dalla politica-politica. Trentanni così. La sua età. Con gli altri che decidono al posto tuo. Senza che si possa o sappia o voglia dire bu o ba. Per una volta sola vorrei provare a fare altrimenti. Per questo – molto guardingo e disilluso, certo – vado a “vedere le carte” del PD. Perché il PD dice di volere che lo si prenda in parola. E’ una scommessa arrischiata? Probabile. Ma voglio perseguirla. Tanto è a termine. E se va male tornerò a fare quel che ho fatto finora.
E, intanto, continuerò a raccontare ogni passaggio. Tutto qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

credo Marco che tu abbia proprio ragione, è importante esserci e uscire allo scoperto, mettersi in gioco. Soprattutto per tentare di raddrizzare una barca sulla quale si è navigato a lungo. Non si può sempre solo mettersi alla finestra a guardare con l'illusione di sentirsi così "fuori" dal marcio...

anch'io credo che nel PD si possa trovare la chiave per uscire dal pantano in cui ristagna la Campania. A patto che si voglia e si sappia colmare quel grande vuoto creato dall'abbisso che in questo momento separa la politica dalle persone.
Per riuscirci i mezzi ci sono e cmq non bisogna mai smettere di provarci.
:-)
un bacio da una vecchia amica