20 marzo, 2006

Le sfide e il Mezzogiorno


Sono appena uscito dal seminario su “Il Mezzogiorno d’Italia ponte dell’Europa sul Mediterraneo”. E’ stato organizzato dall’Associazione per gli interessi del Mezzogiorno (Animi). Un seminario importante, con contributi scientifici di rilievo. Che il Mediterraneo sia un importante scenario verso cui aprirsi è ampiamente condiviso: ma a Napoli manca ancora molto sul piano dell’identità e della prospettiva di sviluppo per giocare da protagonista.

Stasera invece torno in Tv. Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola hanno organizzato su Canale 10 una serata che si chiama “Uno contro tutti”, dove i tutti sono Samuele Ciambriello, Brunella Cimadomo, Mauro Giancaspro, Marco Lombardi, Gerardo Mazziotti, Roberto Saviano e gli ascoltatori che partecipano in diretta.
E una cosa simile, nel senso di “contro tutti” sarà organizzata dalla redazione di Metrovie, l’inserto napoletano de “il manifesto”, che mi vuole “sottoporre al fuoco di fila” delle domande.
Ormai mi sto abituando, ma non è che sia semplice ritrovarsi all’improvviso in un clima elettorale che sembra avere preso in prestito l’immaginario dei film del grande Sergio Leone.

Nel frattempo però della grande e vera sfida delle elezioni politiche sembra non accorgersi quasi nessuno qui in città.

54 commenti:

Anonimo ha detto...

Marco continua a aggiornarci di tutti i posti dove e' possibile seguirti e incontrarti.

possibile che con tre siti non c'e' un piccolo spazio dove inserire dove e' possibile seguirti?!

miglioriamoci

by
neoitc

Anonimo ha detto...

...se si perdono le politiche il resto è solo inutile chiacchiericcio...

Anonimo ha detto...

giornali dopo giornali, cinema dopo cinema, tv dopo tv

siamo passati da passo dopo passo
(di uno che ha fatto solo lui molta strada) a progressi collettivi.

bravo ;)
ps sii tuoste e 'nsiste

Anonimo ha detto...

'Decidiamo insieme', mandiamo a casa Berlusconi. Sono convinto di una cosa, bisogna insistere nella delusione che si prova a sinistra per la Iervolino, è impressionante il coro di voci di militanti indecisi. Marco,dici qualcosa di sinistra.....

Anonimo ha detto...

vorrei ribadire la mia intenzione di voto alle politiche:rosa nel..non sono iscritto a quella formazione ma reputo la margherita e i ds corresponsabili dell'orrore di questa campagna elettorale figlia della legge elettorale,scusate il gioco di parole,prodi con le primarie è diventato la foglia di fico di personaggi come de mita mastella ecc ecc.,scrivendo mi è venuto in mente il manifesto che ho visto sotto casa al vomero"candidato al senato luca esposito"che dire?

Anonimo ha detto...

ancora una cosa incredibile da più parti ,giustamente,si fanno domande a Marco Rossi Doria sulla politica estera ,bene possibile che i partiti candidati alle politiche non ne parlino mai?sono terrorizzati dall'argomento,tutti tranne quelli che hanno posizioni radicali.Oggi parlare di Napoli capitale del mediterraneo è ridicolo,o meglio un sogno,avete visto Valenzia? sapete di quanto è aumentato il traffico navale a Genova?e come è cambiato il capoluogo ligure negli ultimi anni?vogliamo poi parlare di Barcellona?solo chi viaggia tra posillipo e chiaia può pensare che napoli possa essere capitale di qualcosa adesso.L'augurio è che altri,Rossi Doria,siano in grado di farla crescere.

Anonimo ha detto...

innanzitutto grazie a daniela Lepore per la sollecitudine e la chiarezza con cui ha risposto alla mia sollecitazione.spero che chi aveva sollevato la questione sia soddisfatto. poi permettetemi di fare una segnalazione (lo faccio sempre hehehehe):

"è la stampa bellezza!....QUIZ"
il nuovo post di clark kent su
www.smclarkkent.blogspot.com

Anonimo ha detto...

valencia, genova, e poi barcellona, sempre barcellona. ma ci sei mai stato, ma conosci su quali basi si sono sviluppate queste città negli ultimi 15 anni? a valencia useranno la coppa america per radere al suolo quel che resta del quartiere dei pescatori, deportare gli ultimi abitanti e farci altri palazzoni stile costa brava. quello che hanno fatto a barcellona è lo stesso che voleva fare pomicino con neonapoli, sventrare, speculare sui terreni, deportare i poveri e museificare. ce l'hanno quasi fatta, perché il centro storico è meno esteso e la popolazione meno coesa che da noi. ma si sa, questo è il vostro sogno, neanche tanto inconfessato: la cacciata dei barbari e il museo a cielo aperto. ma la capitale del mediterraneo sta solo nelle vostre teste. lontano da chiaia posillipo vomero, la gente vuole solo più servizi e opportunità. e invece di accanirvi sui ladri di galline, perché non glielo dite ai vostri imprenditori, palazzinari e amministratori corrotti di rispettare le regole.

Anonimo ha detto...

mi piacerebbe sapere dall'anonimo a cui non piacciono i modelli di sviluppo di Barcellona, Genova e Valencia di indicarci quali sono, se ci sono, i modelli di sviluppo che lui reputa positivi.
Mi piacerebbe, inoltre, sapere se la situazione napoletana è si suo gradimento.
Cordialità
Stefano Consiglio

Anonimo ha detto...

a rischio di essere off topic, vorrei tornare sulla questione sicurezza e opportunità e sul riferimento a Giuliani.
spero che presto si possa farlo su un apposito spazione telematico che integri il lavoro che si può fare nelle periodiche riunioni del tavolo tematico.
Per il momento rispondo qui a Nunzio Rovito ed Edvige NAstri, i quali ho avuto il piacere di conoscere personalmente sabato, condividendo con loro alcune impressioni su altri temi.
Io mi sono occupato finora del tavolo sicurezza e opportunità dove abbiamo affrontato la questione della repressione, della necessità del recupero e della risposta politica ai problemi che sono a monte dei comportamenti devianti. su questi temi sono perfettamente d'accordo sia con Rossi DOria,il cui intervento ho caldamente appaludito sul punto, sia con nunzio ed edvige. non si tratta di "reprimere senza far male a nessuno", nè di aver paura del termine "legalità" o di fare sconti sulla certezza della pena (io faccio l'avvocato, tra l'altro, non posso aver paura della legalità). cara edvige, io ho 29 anni, non ho figli, ma il problema della sicurezza me lo pongo per me stesso, perchè io e la mia ragazza che abitiamo al centro abbiamo paura di uscire di casa la sera.
dunque il problema ci è ben presente e così pure la necessità della risposta repressiva. io personalmente ho scritto sulla bozza del documento programm. sulla sicurezza che è necessaria una combinazione di repressione e politiche di recupero.
io credo che abbia ragione chi ha detto che probabilmente ROssi DOria, nel suo intervento, volesse segnalare la necessità di non essere ideologici nella valutazione degli interventi concreti, prendendo di buono dove c'è da prenderne.anche su questo sono d'accordo,però ciò non deve condurre al punto di fare riferimento all'ideologia opposta, quella della risposta poliziesca che sacrifica i diritti individuali in nome dell'ordine.
perciò trovo infelice il riferimento a Giuliani. certo non ne faccio una discriminante, anche perchè antepongo sempre le questioni di merito (e sul merito sono d'accordo) ai riferimenti simbolici. mi preoccupo piuttosto dell'effetto che un tale riferimento può avere su una parte che credo consistente dell'elettorato potenziale di rossi doria, che, come me, è sensibile a tali riferimenti.
perchè non necessariamente per parlare di repressione del crimine e della violenza si deve parlare di "tolleranza zero". invece Giuliani è famoso per la tolleranza zero, non certo per il "recupero totale" o per le "mille opportunità". egli avrà pur messo in campo interventi per il recupero della devianza e la costruzione delle opportunità, ma è diventato un simbolo nel mondo per aver voluto il carcere per chi chiedeva l'elemosina. e, come dicevo, non siamo noi che abbiamo capito male il suo messaggio, è lui che ha lanciato quel messaggio preciso raccolto da forze politiche precise qui in italia.
per fare un esempio, io ho sostenuto e sostengo la libertà di stampa e di pensiero riguardo alla vicenda delle vignette "islamiche" ma non prenderei mai a riferimento la fallaci (negli usa)o calderoli(in italia).non c'è bisogno e non è il caso.sarà paradossale,prendetela come una provocazione, ma se abbiamo bisogno di prendere ad esempio il sindaco sceriffo repubblicano di new york per parlare di sicurezza e opportunità, siamo noi i primi a fare una questione ideologica e a dare l'impressione che la sicurezza è una cosa di destra.

Anonimo ha detto...

caro mio sono stato a valenzia a barcellona ho studiato e vissuto a genova ho vissuto la milano da bere e lo schifo della milano attuale....ma ti assicuro che la napoli degli ultimi anni è deprimente ,e comunque non è capitale di nulla ne dell'arte contemporanea ,ne del turismo ,ne dell'industria(sic),ne meno che mai della CULTURA....io sono un medico ,lavoro lontano dalle asl non convenzionato,non sono palazzinaro non ho nemmeno la casa di proprietà,e non chiedo nulla ai politici,solo di migliorare la città che amo ,anche per quelli come te ciro amante

Anonimo ha detto...

Caro Marco, stasera ti seguirò su Canale 10 dove l'elenco dei partecipanti mi sembra .....il salotto di Malvano.

Oggi per caso in metro, ho incontrato l'amico Pietro Spina e dopo aver scambiato due chiacchiere ho pensato: quali giornali e tv sostengono quanto meno l'ipotesi Rossi Doria? La risposta è stata velocissima: zero. Al di la di inviti formali o altro, nessuno sino ad oggi ha offerto forum o incontri per Marco.

Ciò significa che dobbiamo affinare la strategia di comunicazione, dobbiamo fare in modo che il "Rossi Doria pensiero" giunga alla gente.

Stasera fatti onore Marco e...attento alle strette di mano...spesso sono peggio degli insulti.

Leonardo Lasala
leonardolasala@virgilio.it

Anonimo ha detto...

a che ora marco sarà in tv?

Anonimo ha detto...

Credo che i problemi vadano affrontati sempre all'insegna di un sano ed etico pragmatismo e che, quindi, si debbano abbandonare visioni "religiose", o se si preferisce, ideologiche dei vari temi oggetto della campagna elettorale. Purtroppo a sinistra siamo stati abituati a troppi dogmi e parole d'ordine: Giuliani, quello della "tolleranza zero"; dare opportunità ai delinquenti; Palestinesi buoni, Israelinai cattivi; ecc. Credo che si debba perdere questa cattiva abitudine. Di Giuliani la stampa ha enfatizzato l'aspetto repressivo del suo governo newyorkese perché colpiva l'immaginario collettivo, ma, oggettivamente c'è stato dell'altro. L'importante è accettare anche il buono che può provenire dagli altri, avversari compresi. Le opportunità vanno date soprattutto a chi non è ancora diventato un delinquente perché da noi i crimini si commettono non per mancanza di mezzi ma perché si aspira ad avere di più, secondo una logica figlia del consumismo e di modelli televisivi fuorvianti. A parte i crimini commessi per la droga, la maggior parte di furti e rapine sono commessi da gente che non si accontenta di uno stipendio ottenuto con un lavoro onesto perché deve indossare abiti firmati, guidare auto prestigiose, fare vacanze da ricchi. La realtà italiana è questa, non quella delle favelas latino-americane.

Anonimo ha detto...

è la globalizzazione, bellezza.
guarda che i giovani delle favelas sono consumisti esattamente come i sottoproletari e come i borghesi napoletani.

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa, ma non le sembra che invece il più radicato dei luoghi comuni sia proprio quello per cui 'sti benedetti ragazzi non rubano per fame ma per avere di più? Io la trovo una spiegazione un pò semplicistica. Le condizioni familiari ed economiche in cui versa la maggior parte di loro sono deprimenti, e se si trovano famiglie di 8 persone che vivono in uno scantinasto ma con un maxy schermo al plasma, è perchè non possiedono gli strumenti culturali adatti a filtrare i messaggi di tipo consumistico. Chiariamo però: questo non è giustificazionismo, e non pregiudica assolutamente la possibilità di interventi anche repressivi! Però penso che un'analisi più approfondita del problema sia essenziale per valutare la modalità di intervento più adatta.
Niente dogmi dunque, su questo sono d'accordo. Però, anche sugli altri due punti, non è che sia troppo d'accordo. Su Giuliani ho già detto. Di Palestinesi buoni e Israeliani cattivi raramente ho sentito parlare; ma non entriamo nel merito di un'altra questione sennò ci si perde.
Al di là del merito delle singole questioni, comunque, condivido l'impostazione "laica" di Coppin.

Anonimo ha detto...

un'altra rapina violenta scopo bustina di coca a 20 euro, quartiere materdei sabato notte,si sono presi dieci euro e un telefonino....sono uno studente fuorisede...napoli è terribile in questo momento e la classe politica è completamente distaccata dalla realtà...Fujmmencenne?

Anonimo ha detto...

Rispondo all'anonimo fuorisede rapinato.

La soluzione al problema non è fujmmcenne ma piuttosto "Decidiamo insieme" ossia prendiamo insieme coscienza dei problemi ad attiviamoci singolarmente ed in gruppo per far si che la parte sana della città prenda il sopravvento.

Mai più di oggi..."Decidiamo insieme".

Leonardo Lasala
leonardolasala@virgilio.it

Anonimo ha detto...

Le parole sono belle ed io le apprezzo molto, ma le proposte?
Mio figlio in questi ultimi anni ha subito molte rapine, quasi tutte a mano armata, non so neanche come faccia a continuare una vita quasi normale.Tuttavia mi sembra furviante parlare di repressine. Quando si parla di repressione io tremo perchè, la storia insegna, è un'arma a doppio taglio e spesso scontano proprio le persone perbene...o i più deboli dall'una e l'altra parte.
Andiamoci piano.
E comunque, mi sembra che ancora una volta la questine del disagio venga risolta in modo sbrigativo, perchè forse la verità è che non c'è uno spazio nelle nostre teste per questi giovani e quindi neanche uno spazio fisico... se non la strada, un pezzetto di strada rubato alle auto per giocare al pallone, cattivi esempi diffusi, ed una classe dirigente che non ha nessuna volontà politica di fare bene.
Ed allora, quali sono le proposte? qualcuno ha il coraggio di dire che nel centro storico ci sono tanti spazi di proprietà della Chiesa che sono chiusi e che potrebbero trasformarsi in spazi per i giovani? C'è qualcuno che ha il coraggio di cercare capillarmente spazi del comune per questi giovani napoletani che dovrebbero essere una risorsa ed invece sono una maledizione. C'è qualcuno che ha il coraggio di chiedersi che ricaduta hanno avuto i progetti del comune e della regione mirati al recupero della dispersione scolastica e del disagio giovanile? Chi li ha monitorati? Quali sono i criteri con cui vengono approvati?C'è qualcuno in questo blog che ha il coraggio di nominare la scuola e di chiedere che cosa pensano i docenti di tutto questo, visto che poi quando succedono i guai tutti gli sguardi si rivolgono alla scuola e solo allora ci ricordiamo che c'è la scuola, quella di mattina( chi vuole capire, capisce). Allora, vogliamo affrontare seriamente il problema o vogliamo continuare a cazzeggiare con le parole mentre i nosti giovani scontano un disagio, tutti, solo che alcuni sono vittime altri sono vittime carnefici.
Allora io chiedo a MRD che conosce bene qual è il punto, se vuole fare delle proposte serie mettendo le mani nella merda anche a costo di scoprire che anche lui qualche responsabilità ce l'ha... o vuole continuare a rifilarci tutte quelle belle parole che ha imparato in tutti questi anni che non è entrato in classe perchè ha lavorato proprio sul disagio giovanile?
Ci dimostri che, almeno con lui, i soldi pubblici sono stati investiti bene.

Anonimo ha detto...

Sebbene possa sembrare slegata dal contesto NON LO E'.

Sottopongo ai bloggers il documento:

Alcuni punti irrinunciabili per il ripristino dei valori e dei metodi della formazione e della ricerca

che si legge e sottoscrive online a
http://www.osservatorio-ricerca.it/nuovo/sondaggi/sondaggio-4/index.html

Napoli ha come propri punti di forza 5 università e svariati Istituti di ricerca pubblici del CNR ed altri Enti. Costituiscono un ponte verso il futuro ed una realtà operosa ed avanzata, serbatoi di giovani competenti e proiettati in una dimensione internazionale. Sono in grave sofferenza e per questo valutate se vale la pena di sostenerli o è meglio ignorarli.

La "fuga dei cervelli" avviene anche da Napoli. Attiene non solo al mondo della ricerca, ma più in generale al mondo della "competenza", della preparazione e della capacità costruita con sacrificio e anche abnegazione. Possiamo parlare ANCHE di QUESTI napoletani in fuga ?

Anonimo ha detto...

rispondendo alle affermazioni della jervolino che definisce Marco vuoto polilitico, dico che un po di vuoto in un mare di letame ci consente almeno di respirare ,magari con un fazzoletto sul naso

Anonimo ha detto...

jDecidere insieme ma bisognerebbe anche "riconoscersi".
E' difficile andare in chiesa a scambiare il segno di pace col vicino che poi si rincontrerà solo dopo 7 giorni, magari e' un evasore fiscale, e' uno che disprezza altri credi religiosi.
Come riconoscersi ? Non basta solo dirsi d'accordo e guardarsi in faccia. Ormai e' poco credibile non solo una classe politica che per lo meno si mette in discussione ogni 3 o 4 o 5 anni. Ma quelli che invece le cose le governano davvero. Non certo un impiegato, un piccolo commerciante, un garzone di macellaio, un pensionato o un disoccupato. Che la vera classe dirigente si passi una mano sulla coscienza e si faccia "riconoscere" per tutte le volte che ha preso la pratica che stava sotto ed e' passata sopra. Per tutte le volte che non ti ha dato la fattura. Per tutte le volte che ti ha chiesto i soldi prima di entrare in camera operatoria. Per tutte le volte che ti ha inquisito come colpevole a priori. Per tutte le volte che ha intestato il panfilo alla società invece che a se stesso. per tutte le volte che ha fatto un abuso edilizio tanto sta nella commissione giusta. Per tutte le volte che ha visto rubare ed ha girato lo sguardo (e la pistola) dall'altra parte. Per tutte le volte che ha scritto un romanzo da cassetta invece che di critica e condanna. Per ogni articolo scritto sul quotidiano per far piacere all'amico di classe.Si facesse "riconoscere" questa classe dirigente! Non sempre il pesce puzza dalla testa.

Anonimo ha detto...

non vorrei dire una sciocchezza ma mi pare che in America la polizia della città dipenda dal sindaco perchè ne nomina il capo e la sostiene economicamente.Quindi anche politicamente Giuliani ha potuto decidere le scelte da operare sul piano della durezza della repressione.In Italia è diverso e i corpi di polizia come ben sappiamo dipendono dal potere centrale,per cui il sindaco può solo fare denunce e appelli e frequentare di più e personalmente il comitato per l'ordine pubblico.Penso che comunque Marco Rossi Doria abbia voluto mandare un messaggio non dogmatico ma problematico sull'affare sicurezza che per tutti noi e per Lui è ai primi posti dell'agenda politica chiarendo lo scenario nel quale vuole operare che è anche quello del sostegno dei giovani in difficoltà e del recupero dalla devianza.
Le periferie urbane di Napoli che finora sono state gli incubatori della delinquenza perchè abbandonate a se stesse e non facenti parte di un contesto civile,dovranno essere assolutamente essere dotate di biblioteche,centri culturali,teatri,cinema,laboratori artistici,palestre,campi da gioco e tutto quanto serve per educare e far crescere e non deprimere lo spirito. E con una politica di sostegno anche economico per finanziare piccoli progetti di giovani che vogliano intraprendere in loco e far decollare il territorio.

Anonimo ha detto...

OGNI TANTO RILEGGETE L'ULTIMA FRASE DEL POST DI MARCO ROSSI DORIA...

Anonimo ha detto...

CERTO, LA VERA SFIDA SONO LE POLITICHE.TANTO GRANDE PERO' NON E',CONSIDERANDO LE BRUTTE FIGURE A LIVELLO INTERNAZIONALE CHE IL CENTRODESTRA STA FACENDO FARE ALL'ITALIA ESPONENDOLA ALLE IRE DEL MONDO MUSULMANO MA ANCHE DELLA LAICA OLANDA,ALLE SFRONTATE AFFERMAZIONI DI ALCUNI POLITICI ED A BERLUSCONI CHE DA' I NUMERI O COMUNQUE CERCA DI SPACCARE TUTTO,ANCHE CONFINDUSTRIA.
E CHE DIRE DELLE DICHIARAZIONI IPOCRITE DEL CARDINALE RUINI CHE PRIMA CI DA' IL PERMESSO -BONTA' SUA- DI VOTARE LIBERAMENTE E POI DICE CHE PERò BISOGNA TENERE CONTO DEI PRINCIPI FONDAMENTALI ECC...ED INTANTO NON UNA PAROLA CONTRO LA GUERRA ED ALTRE REALI OFFESE ALLA VITA UMANA...
E CHE DIRE DI UNA SINISTRA COMMISSARIATA CHE NON DICE NIENTE DI SINISTRA, POICHè VIENE ACCUSATA DI ESSERE DI SINISTRA -BERLUSCONI E VATICANO SU QUESTO HANNO LAVORATO BENE.
ALLA FINE CI DOBBIAMO SCIROPPARE UN PRODI CHE CI FA SCENDERE UNA GUALLERA FINO ALLE GINOCCHIA.
PER CONSOLARCI A NAPOLI ABBIAMO UNA IERVOLINO CHE GIà LA VOCE DOVEVA FARCI DISOBBEDIRE E NON VOTARLA E INVECE L'ABBIAMO VOTATA E MROSSIDORIA CHE SI PROPONE COME ALTERNATIVA MA NON CONVINCE, E LO DOBBIAMO VOTARE IN MANCANZA DI MEGLIO...CONTENTO LUI...E MI SA CHE SOLO LUI SARA' CONTENTO.

Anonimo ha detto...

carissimo amici/e,sapete che non amo particolarmente la sindaca uscente..però oggi ho letto una dichiarazione che mi sembra completamente condivisibile. eccola:
"«Finché ci sarò io, a Nisida non nascerà mai né un albergo né un casinò. È evidente che di fronte a un problema o una necessità particolare il piano può essere modificato, la mia paura però e che quando si parla di rifacimento del Prg si comincia a discutere di Nisida e di Bagnoli, e rischia di prevalere la linea dell’interesse privato rispetto a quello pubblico e della collettività».
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi e soprattutto cosa ne paensa il "maestro di strada".
clark

Anonimo ha detto...

caro mio a bagnoli hanno già deciso per il campo da golf...chi?l'afragolese &co.purtroppo presto lo scoprirà anche la città tutta
c.a

Anonimo ha detto...

Premesso che non gioco a golf e non sono appassionato di questo sport, chiedo sommessamente a tutti gli acerrimi nemici dell'ipotetico campo da golf di Bagnoli il perchè di questa assoluta opposizione.
Confesso che sentendo parlare di questa ipotesi sembra che si discuta di scongiurare l'insediamento di una discarica di prodotti radioattivi.
In fondo si tratta di un prato con alcune buche o no? Uno spazio che potrebbe essere utilizzato dai cittadini napoletani e da frotte consistenti di turisti europei e non solo.
Badate bene non sono un propugnatore di questa ipotesi (non conosco i costi, gli eventuali ritorni economici, l'impatto ambientale, ecc. ) ma veramente non riesco a capire la feroce opposizione che questo progetto è in grado di scatenare.
Qualcuno mi può spiegare?

Cordialità
Stefano Consiglio

PS Siamo sicuri che il roseto è meglio?????

Anonimo ha detto...

Il dibattito in questi giorni sul blog mi è sembrato ricco e interessante, in particolare per quanto riguarda il problema della repressione e del riferimento simbolico, che si può giudicare più o meno opportuno, alla “tolleranza zero” di Rudolph Giuliani. Penso non si possa aggiungere nulla di più a quello che hanno detto Nunzio Rovito e Mario Mastrocecco. In particolare concordo con quest’ultimo quando si dice preoccupato dell’effetto che tale riferimento può avere sul nostro elettorato potenziale, ma forse – siamo in campagna elettorale! – Marco guarda anche ad un'altra tipologia di elettore e ad un senso comune che diventa sempre più forte in città in quasi tutti i segmenti della società. Sono dubbioso se questo sia giusto o sbagliato…
Mi sono deciso a scrivere per la prima volta, poiché mi aspettavo di leggere qualcosa in merito alla deliberazione dell’Assemblea sulla presentazione di liste dell’Associazione alle elezioni delle prossime municipalità. Personalmente credo che questo sia un tema enormemente importante e per certi versi mi sembra “assordante” il silenzio che c’è sul blog., e anche sulla stampa cittadina, su questo argomento. (Avete notato come per almeno due giorni sul Corriere e Repubblica sia calato una sorta di silenzio stampa sulle decisioni dell’Assemblea, tra l’altro rese pubbliche sul sito dell’Associazione?)
Eppure nei prossimi giorni, nelle discussioni che faremo nei nostri luoghi di lavoro o nei confronti pubblici, ci troveremo di fronte un’obiezione che ci sarà ripetuta innumerevoli volte, a cui dovremo dare una risposta convincente: la presenza di liste di “Decidere Insieme” non rischiano di consegnare alcune municipalità alla Destra? Risulterà convincente quello che ci siamo detti in Assemblea? Che, in nome di un diverso stile di fare politica, non vogliamo scendere a patti per contrattare spazi di potere, ricadendo in questo modo in una consuetudine da cui vogliamo prendere definitivamente congedo? Non saremo accusati di essere, come si usava dire un tempo, delle “anime belle” che non guardano agli effetti pratici del loro agire politico? Ricordate il risentimento che ci fu verso Bertinotti e Rifondazione Comunista quando, togliendo il sostegno a Prodi, facilitarono la rimonta della Destra? Come rispondere allora a queste accuse e dire qualcosa di più?
Da molte parti ora si ricomincia a parlare di “primarie” anche per le municipalità. Penso che riprendere e rilanciare questa proposta possa aiutare a “toglierci dall’angolo”, per aggiungere alla difesa legittima della nostra nuova identità, anche una proposta che rimette nuovamente in gioco la decisionalità dei cittadini contro lo strapotere degli apparati di partito.
Che ne pensate?

Anonimo ha detto...

Io penso che le primarie non sono un segno tangibile di democrazia a livello di municipalità.
Certo a livello nazionale non pretendo che Prodi mi faccia un resoconto giornaliero o settimanale della sua attività, pertando, "a fiducia" o "a naso" va bene la delega post-primarie.
Ma nella municipalità io voglio il numero di telefono del rappresentante, voglio una porta da aprire con orari accessibili per guardarlo in faccia, voglio un documento almeno mensile, voglio che dica periodicamente quel che ha fatto e quel che non riesce a fare e perche'. E SANTIDDDIOOOO!!! Una qualsiai associazione anche in difesa dei lombrichi e' in grado di fare cio' perche' non DEVE farlo il rappresentante della municipalità ? Francamente le primarie non mi interessano, sono solo forma e niente sostanza.

Anonimo ha detto...

ricapitolando: se non voto per il pateracchio ulivista consegno l'Italia a Berlusconi. COndivido ergo vado a votare a sinistra.
Ma francamente mi pare un po' troppo decidere che sulla base di questo meccanismo devo far finta di niente anche dei pescecani del centrosinistra napoletano.
Le municipalità? quando si sono fatti il regolamento non pensavano che sarebbe venuto fuori un ROssi Doria qualsiasi e se lo sono blindato. Fatti loro se oggi non hanno voluto le primarie al Comune e però pensano che nelle Municipalità Rossi DOria sia cosa loro.... non capirei a questo punto la scelta di fare le primarie del centrosinistra con i partiti che non hanno voluto chiedere agli elettori se preferivano marco o rosetta.

Anonimo ha detto...

In parte per rispondere a Stefano Consiglio, in parte per mia conoscenza e in parte per tutti voi, riporto queste righe copiate da http://italy.indymedia.org/news/2005/11/933969.php

Un campo da golf è l’antitesi di un parco naturale.
La sua manutenzione richiede massicce quantità di acqua, diserbanti e fitofarmaci.
Preclude l’accesso libero al green per non rovinarne l’erba.
Purtroppo sembra sempre che quel che conti sia promuovere strutture sportive d’elitè che valorizzino suoli e immobili contigui mentre migliaia di famiglie sono in difficoltà o sotto sfratto proprio a causa della speculazione edilizia.
E' sufficiente?
Allora, i piani urbanistici non sono patti tra cittadini ma canovacci da interpretare o stravolgere secondo le convenienze.
Di Lello sostiene un campo da golf che occupi un terzo del parco urbano... bene.
Lettieri propone un polo alberghiero a Nisida... molto bene.
L’Autorità Portuale sponsorizza un porto di 700 barche sulla colmata ... e vai.
La Camera di Commercio invoca una palazzata di alberghi sul lungomare ... oooooooooh!!
Cosa importa che il piano dica altro, che altri siano i bisogni dei cittadini....
Tutto è ridiscutibile se qualcuno porta soldi ... a qualcun'altro.
Si spendono anni per reperire a Formia un sito di smaltimento temporaneo delle scorie inerti di bonifica, ben altrimenti riciclabili nella sistemazione del parco urbano.
Nulla sappiamo dell’ultimo rapporto ICRAM sulla contaminazione degli arenili di Coroglio e Bagnoli nè del piano di bonifica delle spiagge che doveva partire a settembre.
Per svendere agli industriali i suoli bonificati e infrastrutturati a spese pubbliche vengono ignorati gli studi milionari commissionati all’ACB-Rotschildt, che invece dimostrano la convenienza di una gestione pubblica della commercializzazione dei nuovi immobili.
Si trasferisce alla Fintecna il 10% dei suoli pubblici per sanare i vizi di esproprio delle aree Eternit e CimiMontubi (pericoloso precedente per le trattative con la grande proprietà fondiaria, come FF.SS., demanio militare e Caltagirone).
Fino al recente annullamento del concorso per il parco di Bagnoli: il ricorso ad un pretestuoso cavillo ha consentito di rinviare l’avvio dei lavori, aprendo la strada agli stravolgimenti caldeggiati sulla stampa.
Non siamo di fronte a semplici incompetenze ma ad un sabotaggio cosciente della pianificazione ordinaria per promuovere interessi speculativi tramite accordi ad hoc. Esiste una regia politica nei posti di comando della Regione Campania che considera l’urbanistica un affare privato da governare secondo logiche monarchiche e utilizza dei prestanome per lanciare segnali ai circoli affaristici senza sporcarsi le mani. Di qui discendono gli innumerevoli tentativi per stravolgere la riqualificazione di Bagnoli con progetti speciali e speciose emergenze (il più organico dei quali è stato l’America’s Cup nel 2003).
Altre scelte urbanistiche che collidono con il PRG o con gli interessi pubblici:
- mancata delocalizzazione dell’aeroporto di Capodichino (sulle cui aree è previsto un parco urbano che non si realizzerà mai, ma serve a rispettare formalmente gli standard urbanistici di verde)
- l’accordo di programma su Porto Fiorito che cancella un pezzo del lungomare di S. Giovanni a Teduccio per favorire i disegni espansionistici del Porto
- la ventilata alienazione gratuita delle caserme dismesse di Secondigliano
- il dispendioso e deleterio sottopasso di Via Acton.
- la privatizzazione del patrimonio immobiliare pubblico
- la privatizzazione del sistema di approvvigionamento idrico di Napoli
- et cetera et cetera et cetera
Penso che per questo ed altro ancora sia nata "Decidiamo Insieme".

Anonimo ha detto...

Sono completamente d'accordo con l'altro Sergio. Le decisioni prese (o non prese) finora sul'area di Bagnoli e su Napoli Orientale sembranno rispondere più a logiche privatistiche, come "vetrina" per qualche politico che fa piacere ai soliti imprenditori amici degli amici, che al principio della pubblica utilità. Non sono contrario ad affidare a privati la gestione di pezzi di territorio, a patto che ciò avvenga fissando il limite della fruizione pubblica. Tanto per fare un esempio, che forse farà inorridire gli ambientalista: a Napoli il problema degli alloggi è un fatto concreto, dal momento che le nuove norme sugli affitti invece di provocare un abbassamento, secondo il sacrosanto principio "capitalistico" della domanda e dell'offerta, ha determinato l'impennata dei canoni di locazione. Il buonsenso vorrebbe che si pensasse anche alla possibilità di realizzare alloggi, popolari o no, nelle aree industriali dismesse piuttosto che realizzare alberghi, campi da golf, porticcioli turistici, e quant'altro che risponde ad interessi di pochi. La mia vuole essere un pò una provocazione un pò no. E cosa dire dell'aeroporto di Capodichino. Nel PRG se ne prevede la delocalizzazione salvo poi prevedere, a proposito della Metropolitana, lo stesso PRG parla della chiusura dell'anello con una fermata anche all'aeroporto. Ora, considerando che i tempi per la chiusura dell'anello saranno molto lunghi come si conciliano le due cose, secondo voi?

Anonimo ha detto...

Ringrazio l'altro Sergio, che saluto, per le informazioni sul perchè avversare il campo di golf. Mi permetto di inserire questo post di Gianluigi per fornire spunti ulteriori al dibattito (scusate la lunghezza)

Lo sviluppo e la gestione delle aree destinate a verde attrezzato: la funzione dei campi da golf

La proposta di realizzazione di campi da golf provoca periodicamente polemiche e critiche senza che però si analizzino a fondo tutti gli aspetti del problema e della soluzione. Infatti solo in tempi recenti basta ricordare quante discussioni hanno sollevato le proposte di impianti di golf riguardanti l’area dell’ex discarica di Pianura prima, di Bagnoli poi, come richiesto dal comitato promotore dell’America’s Cup e in ultimo l’area delle terme di Agnano; tuttavia appare allo stesso tempo stridente il contrasto tra il tenore delle proposte, ponderate per missione, da parte dei responsabili o promotori dello sviluppo complesso di determinate aree e il modo in cui le stesse con invece superficialità vengano liquidate dall’opinione comune più o meno qualificata. Infatti il sillogismo corrente è: i campi da golf servono per giocare, il golf è uno sport elitario, i giocatori in Campania sono poche centinaia, quindi il campo è un investimento non adeguato alla nostra realtà; eppure continuano ad arrivare progetti di campi, perché? E’ evidente che la questione deve essere reimpostata focalizzandosi non sul mezzo il campo da golf, ma sui fini che la sua realizzazione persegue. Da questo punto di vista la proposta di realizzazione di un campo da golf nasce all’interno di un processo più ampio e complesso di marketing territoriale-urbano volto ad individuare la migliore e più utile e redditizia destinazione, “the best and high use”, per aree libere la cui vocazione e destinazione urbanistica è quella di verde attrezzato. Il recupero di aree di verde attrezzato è un imperativo inderogabile di qualsiasi intervento urbanistico stante il cronico deficit di standard urbanistici delle nostre aree urbane, tuttavia il processo di recupero è costoso e pone poi degli interrogativi di non facile soluzione per la successiva gestione dell’area verde una volta che la stessa è stata risanata. Questo aspetto prima sottovalutato oggi è parte integrante del processo di valorizzazione di un’area verde che in un ottica di marketing da un punto di vista dei futuri “clienti” d’area, cittadini, turisti, deve soddisfare i seguenti bisogni: che l’area sia pulita, che sia attrezzata, sicura, utilizzabile, godibile da un punto di vista paesaggistico e che tutto ciò duri nel tempo che cioè abbia le risorse sufficienti per farlo con il maggior grado di autonomia possibile. Pertanto la valutazione di un qualsiasi intervento su aree a destinazione verde attrezzato si basa sulle seguenti funzioni d’uso: bonifica, recupero del verde e arredo, messa in sicurezza, installazione delle attività attrezzate, recupero urbano delle aree urbane limitrofe e confinanti, sostenibilità economica della gestione. Tali funzioni d’uso obiettivo sono tanto di più complessa realizzazione quanto più grande risulta essere la dimensione dell’area che pone anche dei limiti rispetto alla tipologia da realizzare: giardino pubblico, villa comunale, parco urbano, parco divertimenti: basti pensare con quali difficoltà si stanno confrontando promotori ed investitori nel recente caso rappresentato dallo Zoo che è sempre stato considerato una tipologia “forte” anche per aree di dimensioni superiori agli 80.000 metriquadrati disponibili a Napoli. Pertanto il problema su aree da recuperare ex industriali di dimensioni notevoli 150/200 ettari, che l’urbanistica ha correttamente destinato a verde attrezzato, qual è la soluzione e chi è disposto a sostenerne i costi e per quali clienti? La realizzazione di un campo da golf non risolve da solo il problema ma ne riduce la portata infatti riesce a soddisfare tutte le funzioni d’uso obiettivo compresa quella del modello di gestione a regime almeno per 60/70 ettari attraendo risorse economiche per la bonifica e restituendo aree degradate alla comunità, arredate, sicure e che contribuiscono al recupero urbano delle aree limitrofe e al valore degli immobili e delle attività economiche esistenti nell’area stessa. Tutto ciò può inoltre rappresentare la scintilla per innescare un circolo virtuoso di cambiamento della destinazione d’uso storica della zona che agevola l’ulteriore sviluppo e qualifica delle aree residue spesso ancora purtroppo di dimensioni consistenti . Tale possibilità è rafforzata dal fatto che un campo da golf costituisce altresì un attrattore turistico molto efficace su un target di mercato molto ricercato in quanto alto spendente, opinion leader nel lancio di località turistiche e destagionalizzato. Il modello di intervento comunque non è nuovo, - basta pensare alla Florida e alla Andalusia in Spagna dove è addirittura diventato sistema di gestione e riqualificazione e posizionamento competitivo di intere aree territoriali - ma neanche lontano,- il campo di Golf di CastelVolturno sta per diventare oasi per l’osservazione di fauna e flora della macchia mediterranea o il Golf di Fiuggi realizzato sulle omonime fonti dell’acqua con quindi una gestione biologica del verde,- l’importante è valutarlo nella complessità di tutte le sue funzioni che lo fanno preferire sempre più spesso a livello internazionale rispetto ad altre e spesso teoriche ipotesi di sviluppo e gestione di aree libere da riqualificare a verde. Che poi qualche giocatore della domenica, come il sottoscritto, ci possa anche qualche volta giocare è assolutamente irrilevante! giugno 2005

posted by gianluigi
http://savenapoli.blogspot.com/

Cordialità
Stefano Consiglio

Anonimo ha detto...

contributo al dilagare dell'off topic, e ancora sul campo da golf

Capisco gli argomenti di Stefano, ma francamente il campo da golf a Bagnoli, per me, continua ad avere un po' troppe controindicazioni, innanzitutto ambientali (fra l'altro, produce inquinamento) e poi, se volete, simboliche.
Forse il verde attualmente previsto è troppo selvatico e astratto (e dunque a sua volta ha altre controindicazioni).
Ma che -in nome di un risarcimento alla città - si passi da una distesa di verde a un campo da golf continua a sembrarmi una presa in giro...

Il punto vero, però, secondo me è un altro, ed è di metodo (e forse di strumenti).
Se vogliamo che si smetta di "giocare a Monopoli", non dobbiamo arrivare a definire la nostra opinione sul golf (o su qualunque altra destinazione/forma); dobbiamo riuscire a dire in che sedi e come si deve discutere, valutare e poi decidere quali proposte sì e quali no.
Com'è fatto un "tavolo" che -non sottobanco - istruisce la questione, raccoglie le opzioni, le mette in relazioni con delle finalità e degli scenari condivisi, promuove e facilita la discussione, eccetera?
Com'è fatta una decisione che non procede per confronti uno-a-uno, e successive mediazioni poco chiare, e che invece costringe gli attori (forti e meno forti) a mettersi in cerchio e a confrontare le molte opzioni (più attente al mercato e più ambientaliste, più attente a un target "interno" alla città o più spostate verso il turismo e così via)?

Ciò detto (porto acqua al mio blog), tutta questa discussione potrebbe trasmigrare sul sito dell'associazione, dove stiamo finalmente creando lo spazio per i forum.
Per cui, questo è anche un invito ad eventuali volontari disponibili a fare da cavie-sperimentatori... Se ci siete, battete un colpo!

Anonimo ha detto...

Si, è vero, c'è una questione di metodo..
c'è una questione di educazione.. ci sono questioni... alcune forse vengono prima del golf... altre dopo...
mettiamo le idee in ordine...

Anonimo ha detto...

daniela... il contributo di cerami... per favore... appena puoi.
ti saluto, grazie.

Anonimo ha detto...

Daccordo, daccordo la mia era solo una provocazione. Sono daccordo che è una questione di metodo e che non bisogna giocare a Monopoli con la città. Ma quando si parla "a prescindere" la provocazione mi viene spontanea.

Un saluto a tutti.

PS Qualcuno vuole venire al CUS a giocare a Golf con me questo week-end????

Anonimo ha detto...

cari amici/e
oggi vi propongo un argomento "serio" e di approfondimento che in apparenza non c'entra nulla con la campagna elettorale su e per Napoli....

"Quando pensavamo di aver trovato tutte le risposte,ci hanno cambiato le domande"

il nuovo post di clark kent su
www.smclarkkent.blogspot.com
cordialmente
clark

Anonimo ha detto...

Sempre sul golf. E' corretto, e' un problema di metodo. E probabilmente a Bagnoli non sarebbe giusto immaginare un campo da golf. Ma a Pianura, per esempio? Il golf è un bellissimo sport, non ha controindicazioni, si può praticare anche in età avanzata. In molti paesi è uno sport diffusissimo in tutti i ceti sociali, proprio uno sport di massa, e sarebbe bello che anche a Napoli si potesse giocare.

Anonimo ha detto...

'O golf sport di massa? Ma addò campate?

Anonimo ha detto...

per Daniele Sepe:))
perchè non ci fai una canzone? ti immagini? "l'ultimo singolo di Damiele Sepe "'O golf sport e'massa"..". sarebbe un hit!!hehehehe.
per D.Lepore, M.Tavernini e,naturalmente,Rossi Doria:
"Sono per le grandi forze,per rinnovare c'è bisogno di milioni di persone.Poi ci sono le associazioni." di e con A.Bassolino(su repubblica oggi).
A qualcuno fischiano le orecchie?

Anonimo ha detto...

c'è qualche altro posto dove parlate dei problemi veri della città...o questi sono i livelli?

Anonimo ha detto...

no, una bella suonata intitolata "AGGIA VISTO 'O GOLF 'E NAPULE RA MASSA LUBRENSE... Quanno è bello!"

Anonimo ha detto...

oppure un rock 'n' roll
"GOLF AND COLF"

intanto, per gli appassionati, per chi vuole divertirsi, allo sferisterio ci sarà una pista di pattinaggio su ghiaccio...

dai questa è carina...

Anonimo ha detto...

ma dove stanno i giovani napoletani?? certo non sono attratti da questioni di "GOLF"
scetateve!!! tutti
cordialmente

Anonimo ha detto...

dove stanno i giovani?
leggetevi il post di clark kent. ne vale la pena,veramente!

Anonimo ha detto...

...Nel frattempo però della grande e vera sfida delle elezioni politiche sembra non accorgersi quasi nessuno qui in città...

MI SEMBRA CHE MRD ABBIA PROPRIO RAGIONE LEGGENDO QUESTO BLOG...

Anonimo ha detto...

Cari amici del blog,
il silenzio della sinistra cittadina a non rappresentare adeguatamente il dissenso all’azione svolta dal governo Berlusconi è sconcertante.

Domenica 26 il Cavaliere è a Napoli alla Mostra d’Oltremare.

Un’occasione ghiotta per mostrare in modo chiaro e inequivocabile la nostra critica all’operato del Governo.

In forma civile e democratica, potremo rappresentare il dissenso dei Napoletani, cittadini e MAI sudditi.

La proposta è di ritrovarci alla fermata Mostra della circumflegrea intorno alle 10.00 per dire che ci siamo e non condividiamo.

Spero saremo tanti, l’importante sarà dire NO A BERLUSCONI!

Gli iscritti a DECIDIAMOINSIEME si potrebbero riconoscere dal cartellino dell’associazione.

A noi mettere in moto un gigantesco tam-tam.

Il potere dei forti è direttamente proporzionale al considerare tutto ineluttabile!

Vinciamo la nostra ritrosia perbenista! Uno scatto d’orgoglio!

DECIDIAMOINSIEME non è anche questo?

Non è una nostra priorità mandare a casa chi ha prosciugato l’Italia?

Un abbraccio. Carlo Leggieri

Anonimo ha detto...

Mi sembra una cazzata!!
Il deserto ed il silenzio è la risposta per l'arrivo del "maledetto caimano".
IGNORIAMOLO!!!!!

Anonimo ha detto...

Il deserto e il silenzio suggeriti dall'"anonimo Stefano" mi auguro non nascondano, unicamente, la preoccupazione di un "Berluscones" incaricato di farle sparare al cavaliere in tutta tranquillità...

Anonimo ha detto...

Caro Carlo
Il "grande bugiardo" gode e sguazza sulla scena e sui palcoscenici. Alla Mostra troverà un palcoscenico di plastica ed un pubblico cammellato.
L'eventuale vostra manifestazione, che spero non si faccia, gli garantirà un altro palcoscenico che utilizzerà per fare le sue solite sceneggiate e magari andare in onda sui suoi telegionarnali.
Ignoriamolo, isoliamolo, andiamo avanti, lasciamolo solo nella sua disperazione, la sua sconfitta è vicina, passare in silenzio la sua più grande sconfitta.
"L'anonimo Stefano Bercluscones"
Stefano Consiglio
Berluscones" incaricato di farle sparare al cavaliere in tutta tranquillità...

Anonimo ha detto...

Vi riporto una notizia da sito di Beppe Grillo che é un altro motivo per mandare a casa il nano e i suoi servi
Il “Diario” di Enrico Deaglio è uscito oggi con un numero dedicato a possibili brogli elettorali dovuti allo scrutinio elettronico che sarà utilizzato per la prima volta in Italia nelle elezioni politiche grazie al decreto legge del 3 gennaio 2006.
Le regioni interessate sono quattro: Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, per un totale di 12.680 sezioni e undici milioni di elettori.
Lo scrutinio elettronico prevede che un operatore inserisca i dati su un computer in ogni sezione, i dati vengano copiati su una chiavetta usb, le chiavi siano inserite in un computer che le invia quindi al Ministero dell'Interno.
Questa operazione, non necessaria e non richiesta da nessuno, costa 34 milioni di euro, è stata assegnata a trattativa privata per motivi di urgenza, “stante il brevissimo lasso di tempo disponibile” secondo Stanca, è stata vinta, tra le altre aziende, da Accenture, EDS e Telecom Italia.
Deaglio fa notare che il figlio del ministro dell'Interno Pisanu è partner in Accenture e che EDS è la società coinvolta nei presunti brogli elettorali in Florida nell’elezione di Bush.
Deaglio aggiunge che in caso di contestazioni ci vorrebbero mesi per confrontare il voto cartaceo con quello elettronico.
Mesi di instabilità assoluta e con un Presidente della Repubblica in uscita.

L’applicazione informatica usata per lo scrutinio elettronico è inoltre oggetto di contestazione da parte della Ales, un'azienda italiana che ne rivendica la paternità che a suo avviso le sarebbe stata sottratta dalla EDS e di cui pubblico la lettera che il suo amministratore mi ha inviato alcuni giorni fa insieme a un documento e un'intervista.

“ Gentile Beppe Grillo,
mi chiamo Antonio Puddu, sono l’amministratore di una piccola società informatica con sede in Sardegna, la Ales s.r.l. Nel 2001 abbiamo ideato una soluzione innovativa per lo “scrutinio elettronico”, che nel 2004 è stato sperimentato con la nostra collaborazione in 1500 sezioni elettorali.
Nel 2005 ci è stato “scippato” dalla EDS Italia S.p.A., una multinazionale alla quale avevamo venduto 2500 licenze per lasperimentazione del 2004.
Un mese fa abbiamo citato EDS Italia in giudizio al tribunale di Roma, chiedendo risarcimento per i danni subiti dalla mia società che ammontano a oltre 9 milioni di euro, e abbiamo diffidato il Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Innovazione dall’usare nella prossima sperimentazione un numero di licenze che superasse le 2500 da noi vendute. Infatti per la sperimentazione in occasione delle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006 dovrebbero servirne circa 12.500. Distinti saluti”.

Anonimo ha detto...

li vogliamo mettere tutti i nomi del comitato con chi sono e cosa fanno!??!
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