“Non vado a votare”. “Stavolta non voto”; “Qui non si può votare”; “Se stessi a Torino voterei”; “Voterei forse se ci fosse un segnale vero di cambiamento”. Sentiamo questo ogni giorno. Ovunque.
Davvero ci vogliono buoni e nuovi motivi per andare oggi a votare in Campania. E io non me la sento certo di dare torto a questo enorme malessere. Che coinvolge anche me. Che nessuna pomposa dichiarazione di Bassolino o rimpasto “pezzottato” può credibilmente arginare. Tanto è radicato, forte, diffuso.
E confesso che mi dispiace avere questa fatica terribile di andare a votare per la rappresentanza al Parlamento.
Lo so, le elezioni politiche non esauriscono certo il campo della democrazia che è fatta di tanti modi di far politica, di azioni di cittadinanza e spinte partecipative. Tutte cose che, peraltro, la rappresentanza politica campana – di centro-sinistra innanzitutto - ha contribuito a erodere.
Ma il fatto che la rappresentanza sia stata cattiva non può avere come sola risposta la rassegnazione e la resa.
Si può esprimere anche sdegno, proposta e battaglia civile? Come?
Per esempio… Perché non fare un elenco di possibili nuovi rappresentanti? E perché, intanto, non chiedere ai parlamentari uscenti di esprimersi pubblicamente sulla crisi campana, le sue ragioni politiche e le proposte per affrontarla. E perché, intanto, non domandare loro di sostenere un voto anticipato alla regione entro l’anno, sostenere in Parlamento un sistema elettorale nel quale si possono scegliere davvero i rappresentanti e dire che si è per le primarie per stabilire chi sta in lista? E perché non chiedere di impegnarsi pubblicamente su un fronte almeno della nostra crisi: camorra o rifiuti e ambiente o formazione o controllo dei bilanci o superamento della scandalosa vicenda della nostra sanità?
Che ci sia almeno una presa di impegno chiara sui temi della rappresentanza democratica,sulle responsabilità della crisi e nel merito specifico di un tema chiave per le nostre vite quotidiane, magari con due o tre proposte ragionevoli.
Perché, intanto, non fare questo nell’attesa di andare o no a votare?
Per esempio…
5 commenti:
sì vabbè... ma intanto potevi venire a giocare...
@ elettricista
e poi perchè non posso più commentare senza loggarmi in un qualche modo? non mi piace, ci saranno pure i commenti antipatici, però mi pare una esagerazione...
@ daniela
non era solo questione di antipatia.
ma grazie per la sollecitazione e torniamo alla normalità.
io qualche nome lo faccio, ma con qualche minuscola premessa, perchè fare nomi senza dire perchè li si fa, mi pare veramente stare dal barbiere.
i nomi che faccio li faccio perchè penso che abbiano saperi, esperienze, capacità legate alla necessità di costruire una democrazia deliberativa in specifici campi.
1.marco rossi doria, se finalmente si ancora a questi saperi legati al campo dei diritti dell'infanzia e dell'educazione e non fa più il politico che gioca a tutto campo. giocare a tutto campo in un campo, non in tutti i campi, nè nella Politica politicante;
2. Laino sulle periferie
3. Lepore - daniela, of course - sulle comunicazione di rete
4. Melchionna, Tania, sulla comunicazione coi cittadini
5. Baracco ai piccoli eventi
6.Rea, al lavoro
7. Tavernini
per esempio,
ma altri nomi a pensarci
andrebbero bene
scusate, dimenticavo: Russomando, in pole position
ma forse, pur con tutti i miei dubbi, anche quello di Gesco (sintomatico che non mi viene, ma un po' elastici bisogna essere
io una lista come quella di pirozzi, anche "bloccata" la voterei a occhi chiusi"
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