26 febbraio, 2007

O di lotta o di governo

Oggi posso finalmente affrontare con una certa tranquillità la questione del governo. In questi giorni non avrei detto con il necessario distacco.
Per un poco potremo andare avanti con Prodi, forse.
Mi fa piacere non solo perchè l'ho votato né per una speciale affezione al personaggio, ma perché trovo particolarmente increscioso e deprimente aprire il varco a questa destra e contemporaneamente far decadere i decreti su qualsiasi materia. Se si è chiesto un voto per governare, allora la materia e la responsabilità del governo è cosa prioritaria.
Faccio l'esempio che mi è più vicino. Insieme a tante persone ho lavorato in questi mesi a misure che hanno smontato il progetto della Moratti e stanno costruendo un'altra scuola.Ma devono diventare legge ed essere completate.
E' molto frustrante trovarsi nella situazione di Sisifo che portava il peso fino a sopra la montagna e poi era costretto a ributtarlo giù.
Lo sanno quelli che confondono funzioni di governo con funzioni di opposizione che tra le altre cose sarebbe tornata quella scuola contro cui si sono battuti per cinque anni?
Non si tratta di un problema di due persone particolarmente narcisistiche. E' una convinzione più diffusa che si possa essere "di lotta e di governo". Il punto è che questa formula di Enrico Berlinguer, fu coniata quando stava all'opposizione e si poneva il problema della responsabilità politica dall'opposizione.
L'approccio esattamente contrario al senso comune mostrato in questi mesi da certa sinistra radicale.
Altro è fare la lotta, cosa indispensabile nelle dinamiche di una democrazia.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Marco non è una questione di lotta o di potere, ma una questione etica e morale, in campagna elettorale lo slogan di Bertinotti era che la povera gente non arrivasse alla fine del mese.

Hanno cambiato la legge per arricchire questi quattro pagliacci da palcoscenico e intanto... sul lavoro non si è fatto nulla!


Sanremo, 1 milione di euro alla Hunziker
La soubrette svizzera batte il record dei compensi come coprotagonista del Festival, superando persino quelli dell'inossidabile padrone di casa

Oltre un milione di euro alla copresentatrice del Festival, persino più dei compensi stabiliti per Pippo Baudo: il presentatore e direttore artistico, al suo dodicesimo Festival, infatti, dovrebbe percepire 750mila euro (telepromozioni escluse).

Se non erro Pippo Baudo nel 998 ha pattegiato una pena di due anni di carcere ?

...Altro che 250 mila euro, come voleva il tetto ai compensi per le star della Rai, previsto dalla Finanziaria e sbloccato in extremis da una circolare firmata dal ministro per le Riforme, Luigi Nicolais. Solo il cachet di Chiambretti, che presenta il Dopofestival, rimarrebbe entro i limiti fissati dal Governo.

E attaccano Rossi Turigliatto?

Maestro S.M.

Anonimo ha detto...

si può cercare di lottare avendo un'ottica "di governo" (nel senso di elaborare soluzioni ai problemi uscendo dalla mera protesta), ma governare avendo un'ottica di lotta mi pare una cosa da folli!

Anonimo ha detto...

Mi sembra che nessuno metta in discussione la necessità che questa maggioranza resti al governo, ci auguriamo per i prossimi cinque anni.
La domanda è piuttosto se può continuare a vivere di rendita su questa destra impresentabile continuando ad essere un poco meglio solo perchè ci vuole poco, molto poco.
E' arrivato il momento di porre la questione in maniera seria ed iniziare a parlarne?
O, quando sarà il momento, dovremo ancora votare il centrosinistra soltanto per paura del centrodestra?
Ormai questa legislatura andrà così, come quest'inverno: trascorriamo l'inverno aspettando che arrivi l'inverno.
Andrà peggio alla povera gente che passa la vita aspettando "che poi cambia davvero"

Anonimo ha detto...

Dire che Prodi ha attuato lo spoil system è ingeneroso 25/02/2007 11:24

così come è ingeneroso affremare che Follini va via per convenienza,Marco passa di là perchè ci sono le idee,mettevelo in testa.

Ma tornando allo spoil system ho trovato la prova che non è stato attuato se non per meriti o demeriti delle persone coinvolte

Consiglio dei Ministri n. 36 del 2 febbraio 2007
La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica:
Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 9,25 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Romano Prodi.
… Il Consiglio ha quindi approvato i seguenti provvedimenti:
… su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, Padoa Schioppa:
Rinnovo per un triennio dell’incarico di Direttore dell’Agenzia del demanio conferito all’architetto Elisabetta SPITZ.

Chi è Elisabetta Spitz?

rispondo
E’ la moglie del nuovo membro della maggioranza,Marco Follini

marassi ha detto...

La politica è la scienza del possibile.

O lo si capisce o si torna a fare i rivoluzionari da salotto (o nelle piazze, che poi è la stessa cosa).
Gente come Rossi o Turigliatto questo non lo capisce. E non lo capiscono (nessuno si offenda) tutti quelli che confondono un governo di larga coalizione (possiamo pure continuare a fare finta di vivere nel mondo del bipolarismo perfetto, ma la realtà è ben diversa) con il "partito dei lavoratori al governo".
L'Italia non è un Paese di sinistra, inutile fare finta di non vederlo. O forse l'avere continuato a ripeterci che viviamo in una città amministrata dalla sinistra ci ha fatto dimenticare che abbiamo un sindaco democristiano?

Prodi questo lo sa bene e dal 21 febbraio lo sa anche meglio.
L'errore di Prodi semmai è quello di aver voluto forzare subito sulle contraddizioni senza aspettare che i tempi maturassero. Sui Dico (ex Pacs) è successo questo.
Non stiamo discutendo se sia giusto o meno realizzarli (credo che qui si sia tutti d'accordo).
Ma è inutile cercare lo scontro con il mondo cattolico se non si hanno i numeri (politicamente parlando) per poterlo fare.
Inoltre esistono ambiti in cui lo scontro con il Vaticano è a mio parere molto più urgente e ineludibile. Penso alla scuola pubblica, continuamente "invasa" dalla Chiesa e dalle sue propaggini. Penso all'insegnamento della religione (sul debito formativo per chi non frequenta ancora non c'è chiarezza) e alla nomina degli insegnanti di religione (pagati dallo Stato).
Su questo terreno, all'interno di una seria riforma scolastica, probabilmente ci sarebbero i numeri per muovere qualcosa.