18 febbraio, 2007

Le bollette i ticket e la politica

La troupe si è spostata. Questa volta (non) siamo a Saint Tropez. E siccome la registrazione in studio è stata fatta il 17, la pila è finita a metà. L'altra metà è appiccicata dopo. Insomma sempre peggio. A seguire, la trascrizione.




Siamo a Saint Tropez, la gente si chiede: perchè? No, non siamo a Saint Tropez, siamo a Napoli.

Cè un signore, Maestro SM che nei
commenti dice: "Ma per voi le questioni delle bollette, delle tariffe, non sono importanti?"
Maestro SM ha ragione perchè le tasse sotto forma di bollette, di tariffe, non sono progressive. Arrivano uguali per tutti, ma dato che tutti non sono uguali finiscono per essere tasse che colpiscono più i poveri e meno i ricchi.
Questo della povertà è un problema che riguarda anche la Campania?
Si l'abbiamo detto spesso da queste parti e ha ragione il Maestro SM che è una questione che riguarda la politica. Cè un sito che si chiama Accenti, di giovani studiosi napoletani. Questi giovani hanno notato che secondo i dati Istat sul reddito e le condizioni di vita, i dati ufficiali, la Campania è il luogo dove l'indice di Gini, che misura la diseguaglianza nel reddito, ha i valori più alti d'Italia. Quindi in un posto dove, come abbiamo detto, c'è la maggiore quantità di popolazione sotto la soglia della povertà e dove la forbice della diseguaglianza è più allargata arrivano le bollette e accentuano la povertà. La vita concreta delle famiglie per una bolletta può diventare disperata.
Vorrei mettere l'accento su un'altra cosa. E' estremamente terribile (volevo dire singolare) che un posto governato dal centro sinistra sia un posto dove crescono le diseguaglianze tra i cittadini.

E dove queste cose non si dicono.
No, non si dicono. Bisogna andare a cercare il sito dei giovani studiosi che peraltro riprendono i dati ufficiali dell'Istat.
(Fine della pila - ricarica - nuovo ciak)

Ma il nostro amico SM fa una domanda sulla politica.
Si, è una questione politica. Questa forbice di diseguaglianza si crea negli anni. Sono quasi quindici anni che in Campania c'è il centro sinistra al governo e le diseguaglianze sono aumentate. Quando c'è uno sciopero, una manifestazione a piazza Plebiscito, dove una parte dei sindacati si inizia a mobilitare su queste faccende, il caro bollette e così via, se la Cgil non aderisce si tratta di un fatto grave. Vuol dire che c'è un blocco di personale politico, che purtroppo coinvolge anche una parte importante, la più importante del sindacato, che continua invece a preservare la classe dirigente che in qualche misura ha favorito la crescita della diseguaglianza.
Arriverà un giorno che un caudillo, un demagogo di destra raccoglierà la protesta inevitabile, data questa situazione di diseguaglianza sociale. E andrà a finire male. Dovremmo cercare di evitarlo e quindi ridiscutere di queste cose. Parlare di democrazia e anche di opportunità per tante persone che non ne hanno. Le statistiche sono fatte da persone.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi permetto di dissentire. La Campania è di fatto una delle regione più ricche d'Italia se si tiene presente l'apporto al Pil locale della criminalità organizzata. Il fatturato delle mafie al sud è pari a quello della Fiat o della Telecom e ha più o meno gli stessi occupati. Questi sono dati non ufficiali e la loro mancata emersione non dà un quadro esatto delle cose. Abbiamo interi quarteri della città dove la maggioranza degli abitanti sono disoccupati. Fosse vero saremmo sull'orlo della guerra civile per fame. E invece c'è, "per fortuna", la camorra che eroga reddito e alcuni servizi sociali elementari, come procurare un posto in ospedale, dare un po' di lavoro regolare nelle aziende di facciata, procurare un avvocato, aiutare a ottenere licenze o certificati pubblici. In Calabria è ancora peggio, la gran parte degli enti locali è dichiaratamente in mano alla mafia.
Se non partiamo da questa realtà e ci basiamo sui dati ufficiali facciamo solo una gran confusione.

Anonimo ha detto...

Meno male che prima di me ha parlato Bruno; quando si devono dire delle cose un po' border line è meglio essere almeno secondi.
sulla questione del Ticket per medicinali e prestazioni specialistiche, avrei varie cose da sottolineare.
La prima riguarda il fatto che in linea di principio sarebbe giusto che alcuni servizi fossero gratuiti, ma visto che i soldi non ci sono(o meglio non ci sarebero....)bisogna pur fare qualcosa.
Gli italiani oramai si erano abituati ai ticket sui farmaci, poi un bel dì il primo governo di
centro-sinistra, per cercare di raggranellare qualche voto, pensò bene di eliminarli.Una vera follia, perchè non si trattava nè di un intervento strutturale, nè di un intervento educativo ( noi oramai siamo abituati a pretendere i farmaci pure per un banale mal di testa da stanchezza)e nemmno in quel momento, di un itervento richiesto dalla popolazione.
A chi è servito alla fine?
In Italia la spesa farmaceutica fa circa l'11 per cento del PIL ed il sistema sanità ci costa circa il 45% del PIL.
Ciò significa che un vasta parte della nostra economia gira intorno a prodotti e servizi utili al S.S.N., e che un bel po' di famiglia ci campano.
Avete visto quante aziende farmaceutiche stanno licenziando i poveri ISF?
Non lo sapete?
vi credo; non ne parla nessun giornale e nemmeno telegiornale
E' vero molti di loro per molto tempo hanno guadagnato super-stipendi, per fare non si sa bene cosa.
Ma adesso (diciamo entro un annetto) che 10.000 ISF non lavoreranno più (almeno a certe condizioni di dipendenza diretta)tutta la nostra economia pagherà un prezzo ( per ogni ISF c'è una auto nuova che viene immatricolata, una polizza kasko accesa; un officina conevnzionata che si garantisce dei tagliandi, una borsa da lavoro che va in produzione, telefonini e pc presi a noleggio e tante altre amenità).
Un problema serio, ci ritroveremo tutti meno ricchi..........ma nessuno (istituzionale) ne parla.
per che volesse approfondire consiglio il sito di genere www.informatori.it; si trovano anche una serie interessantissima di informazioni sulle leggi che regolano nel nostro paese la "pubblicità sui farmaci".
io che faccio l'ISF, sodella sanità in campania vita morte e miracoli.
Ma devo dire, che oltre a ruberie, mali-affari e sprechi che servono a creare il consenso politico (chi si ricorda quanti voti ha preso un giovane medico alle ultime comunali???????????)c'è una pessima abitudine di noi cittadini ad usrae bene le nostre risorse.
Quanti di noi davanti al farmacista che ci vuole propinare a tutti i costi il farmaco brand (il rocefin per fare un esempio)ci impuntiamo e pretendiamo il corrispettivo generico, ricordandogli fra l'altro che una direttiva della Regione Campania, lo obbliga a convincere i suoi clienti a prendersi il generico, senza pagare differenze?
I generici sono comparsi in Italia circa sette anni fa; nel maggio 2001 il governo dell'epoca emanò il primo D.L per facilitare la diffusione dei generici e consentire un po' di risparmio al S.S.N....
Era una legge scandalosa (nota come "sul prezzo di riferimento")
fatta apposta per garantire al produttore di un notissimo farmaco
pace e serenità e difesa dagli attacchi dei genericisti.
Bye bye
fabrizio

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo, va sempre considerata la criminalità. Anche quella dei colletti bianchi.
Ma dissento dal dissenso di Bruno. La criminalità è un costo. Non una forma atipica di produzione di reddito. Il contributo dell'economia non regolare alla formazione del reddito è poi sempre legato al peso della quota regolare.
Quello che Marco dice e che i dati e l'osservazione della realtà confermano è che nella nostra regione c'è squilibrio nella distribuzione. Pochi molto ricchi e molti molto poveri.
Un'ultima notazione: la ricchezza dei criminali è tutta alla luce del sole, il riciclaggio serve appunto a questo. E' la povertà che è sommersa.
Se non ci basiamo sui dati facciamo solo una gran confusione.

Anonimo ha detto...

Caro Marco, la tua risposta è completa, io penso che dobbiamo partire sempre dai bisogni primari ( casa,sanità,acqua,luce,gas,sicurezza, lavoro ecc.) e difendere la povera gente, visto che ormai in Italia e principalmente a Napoli non esiste più ne opposizione ne sindacato, tutti impegnati a non disturbare il manovratore.
grazie.
Maestro del Lavoro
Salvatore Morra

Anonimo ha detto...

Gentile Rossi Doria,
mi consenta di dirle che è entrato proprio bene nella parte di chi sta a S.Tropez e parla con la crema protettiva in una mano e lo sciroppo di amarena nell'altra.
A perte questo, mi sembra apprezzabile, tanto più perchè raro, questo suo tentativo di entrare in contatto umano e diretto con quanti la seguono sul blog.
Io in realtà non riesco ad avere l'audio e vedo che gesticola muto.
Ma l'espressione sorniona la salva dal ridicolo...
Entrando nel merito del post,posso aggiungere che nell' Istituto professionale dove insegno l'80% degli alunni fa richiesta ed ottiene la cedola per il buono libri in quanto figlio di disoccupato.
Fosse vero, come diceva bruno esposito,saremo sull'orlo della guerra civile.
Aggiungo-senza voler fare moralismo spicciolo ma neanche sentimentalismi fuori luogo- che i miei allievi non sembrano tanto poveri, almeno sulle cose come il telefonino e le scarpe...
Se è vero che la criminalità o l'economia irregolare è un costo per l'economia regolare se non altro perchè, chi non denuncia un reddito avendo un lavoro irregolare, non paga le tasse ed ha anche accesso ad una serie di servizi gratuiti,è anche vero che
la camnorra eroga reddito.
Questo non toglie che vi sono delle sacche di povertà reali...
La situazione in generale è complessa ma a napoli diventa caotica perchè vi sono delle variabili complesse e uniche.
Il problema dei pochi molto ricchi e dei tanti molto poveri, a parer mio, è soprattutto legato alle scelte del sistema del capitalismo.
Solo che altrove i poveri si chiamano operai della Fiat ed a Napoli manovalanza dell'indotto della criminalità organizzata.
Tanti saluti

Anonimo ha detto...

Maestri di tutto il mondo unitevi . . . . . sembra una battuta ma . . .

Anonimo ha detto...

ci si accorge che campare è disastrosamente complicato... a me pare che questo avvenga dove più e dove meno in tutto il globo... da molti anni...
Il lavoro che fai non copre nulla o quasi... o sei ricco di famiglia e c'hai le proprietà oppure ti fotti alla grande e conduci una sopravvivenza da schifo.
E' vero, qui nei vicoli sono pieni di motorini, cellulari, macchine e cocaina e si vanno a vedere la partita del napoli oppure si fanno quegli schifo di abbonamenti sky mediaset e roba così... C'è un'economia alternativa, illegale, secondo noi, basata su crimini e riciclaggio.. Ma è la cosa vera , o fotti oppure niente...
Ma qui continuiamo a dirci cose senza che si riesca a fare qualcosa.. perchè forse ci vuole qualcosa drasticamente difficile da accettare e tanti di noi in definitiva stanno bene cosi come stanno perchè c'hanno proprietà e soldi e cercano solo un'affermazione di vita... molti non c'hanno difficoltà a campare e riescono a fare filosofia e politica, ad amare a ridere e piangere, andare a cinema e teatro, comprare 20 quotidiani al giorno e riescono a dire che vogliono recuperare il sociale... penso che le sole parole, dette o scritte, non fanno nulla di più che dire....