30 giugno, 2006

Preparare settembre

Ieri macchine ferme per quattro ore… ma non mi pare che questa sia una risposta. Qual'è la direzione di marcia di questa giunta rispetto all’inquinamento? Noi proponemmo una batteria di cose realistiche che furono giudicate le più serie ed equilibrate della campagna elettorale. Mi piacerebbe ripartire da lì.

Stiamo andando verso un’assemblea pre-estiva di Decidiamo Insieme. Per preparare settembre. Ci sarà entro dieci giorni circa. Stiamo anche creando una sede centrale provvisoria. Stiamo predisponendo una seria calendarizzazione, da sottoporre all'assemblea, per creare strutture funzionali, un piano finanziario realistico e per avviare un processo di confronto interno, aperto alla città e sulla base di documenti scritti che confluiranno in una assise del movimento. E nel corso dell'assemblea parleremo e decideremo di questo.
Ma penso che l'assemblea non possa nutrirsi solo del nostro percorso organizzativo. Si devono anche nominare le priorità e le possibili campagne d’autunno su cui costruire tavoli, occasioni di dibattito pubblico ma soprattutto proposte di azioni, di iniziative pubbliche forti:
Cose come:
Bagnoli e zona Est dove vanno?
Che aria respiriamo?
Basta con la città vietata a chi non è "completamente abile"!
E le periferie?!
Quale strada prende la nostra monnezza?

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Aggiungerei alla discussione questa storia sui 'poteri speciali' che mi pare la negazione della democrazia in genere, figurarsi di quella partecipativa.

(http://www.napolionline.org/2006/06/30/ma-i-poteri-speciali-sospendono-la-democrazia/)

Per quanto riguarda la questione immondizia, vi segnalo il comunicato dei medici della FIMMG
http://www.napolionline.org/2006/06/30/i-medici-fimmg-gli-inceneritori-fanno-male/

il responso è abbastanza banale: gli inceneritori/termovalorizzatori fanno male. E costano un sacco

Anonimo ha detto...

Aggiungerei alla scaletta delle priorità un'altra: "politiche di riduzione del danno e lotta al narco-traffico", che è stato anche un nostro "cavallo di battaglia" in campagna elettorale. Raccogliamo la proposta del Ministro Ferrero sulle stanze del buco e sulla somministrazione controllata dell'eroina, e proviamo a coinvolgere operatori, esperti e forze politiche in un pubblico confronto magari in un territorio fortemente esposto come "Scampia" che possa produrre un progetto sperimentale di rid. del danno per i tossicodipendenti di quell'area. Personalmente ci sto già lavorando.
Danilo Risi

Anonimo ha detto...

Torno sul blog per sostenere questa proposta di Danilo.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Norberto sul fatto che i poteri speciali siano la negazione della democrazia. D'altra parte è innegabile che il panorama legislativo italiano sia tanto complesso da rendere difficile, in condizioni di emergenza, la gestione e la soluzione dei problemi senza una semplificazione delle competenze in deroga alla normativa vigente.
In sostanza, il problema, a mio parere, non sono i poteri speciali bensì la cultura dell'"emergenza", che, trovando molti, troppi sostenitori interessati, si stenta ad abbandonare.
Chi sono i "sostenitori" di questo atteggiamento? Molti, "sospettabili" ed "insospettabili". Gli amministratori, innanzitutto, che, così possono operare più agevolmente senza incorrere nei rigori della legge. Ma anche accademici, professionisti, imprenditori legati ai centri di potere, che, in tal modo, possono ottenere incarichi importanti (dal punt di vista economico) evitando il confronto e la selezione con gli "altri" imprenditori e professionisti, quelli che il loro lavoro lo sanno fare veramente perché hanno fatto esperienza "sul campo" invece che sui libri o in qualche centro di formazione (sic!). Infine, e mi limito all'ambiente perché è settore in cui lavoro e che conosco meglio, i tanti ambientalisti "da salotto" che credono di conoscere i problemi grazie a qualcosa letta su internet o su qualche giornale e che, quindi, sottovalutano alcuni problemi e ne sopravvalutano altri.

Anonimo ha detto...

Vorrei essere ottimista come Giuseppe Balsamo ma non credo che cambierà poi molto. La liberalizzazione delle tariffe professionali, nella pratica quotidiana, c'è sempre stata, tranne per i lavori pubblici che continueranno ad essere affidati ai soliti grandi studi professionali ammanigliati con il Palazzo. I giovani farmacisti dovranno far fronte anche alla concorrenza dei supermercati, dove potrà essere venduta un discreto numero di farmaci senza ricetta medica. Quanto a banche ed assicurazioni, la concorrenza non realizzerà in Italia ciò che riesce ad ottenere all'estero. Ricordate quando furono liberalizzati gli affitti? Si disse che ci sarebbe stato più mercato a tutto vantaggio degli inquilini ed invece i fitti sono aumentati del 300-400%. SI creeranno i soliti "cartelli" che impediscono la nascita di un "sano" capitalismo.

Anonimo ha detto...

così, per la precisione

Anonimo ha detto...

Caro Giuseppe,
condivido le tue considerazioni sulla necessità di un mercato veramente libero, ma non credo che un "semplice" provvedimento legislativo possa modificare nel medio termine l'andazzo che tu giustamente denunci: questo era il senso del mio commento. Il problema è di mentalità. Fin quando la maggior parte dei docenti e ricercatori universitari, dei professionisti, ecc. riterrà giusto che i neofiti patiscano le difficoltà che essi stessi hanno dovuto sopportare le cose non cambieranno granché. Purtroppo c'è troppa meschinità in giro e si stenta a comprendere che un piccolo sacrificio da parte di ognuno può migliorare la vita di tutti. Anche se ho avuto la fortuna di fare, dopo tanti sacrifici, il lavoro che
mi piace ho sempre cercato di dare una mano ai miei colleghi più giovani, attirandomi l'ostilità dei colleghi miei coetanei che non comprendono il fatto che solo l'interscambio culturale e la crescita della categoria possono migliorare la professione. e' proprio a causa di questo egoismo, miope e stupido,che sono molto scettico sul futuro.

Anonimo ha detto...

Stamattina scendendo di casa ho visto tre spazzini che pulivano la strada e un piccolo camion dell'Asia che raccoglieva cartoni e oggetti abbandonati. C'era anche una pattuglia della polizia e quindi neanche l'ombra di uno dei 7 parcheggiatori abusivi che gravitano nell'area. Ho pensato che finalmente qualcuno si era posto il problema di cominciare a risolvere il degrado che caratterizza l'Arenella ed ero contenta. Poi ho invece ho scoperto che la grande operazione di pulizia è stata eseguita perchè a momenti arriverà il nuovo cardinale per visitare l'ospedale Santobono. Ora scendo per fare le foto di una strada che non ho mai visto così pulita e per chiedere al cardinale se ci può venire a trovare più spesso!!!

Anonimo ha detto...

A proposito dei "lasciti" commentatori di Pantani, propongo di ripristinare quella vecchia rubrica di Cuore:

"E CHI SE NE FREGA!!!"

Anonimo ha detto...

Sto in apena dal 2 di giugno. Quanto mi piacerebbe sapere la data della nostra assemblea pre-estiva...diciamo che mi aiuterebbe a sopportare meglio anche questo clima assaje caldo.

Anonimo ha detto...

Refuso..volevo dire APNEA

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Vallefuoco riguardo il fatto che "camorra, narcotraffico, consumo di droghe etc." sono problemi complessi, che vanno affrontati al livello adeguato. E' opportuno evitare semplificazioni (considera solo che il mio era un intervento sul Blog). E' utile un continuo approfondimento delle questioni e il coinvolgimento delle competenze e delle conoscenze che pure ci sono, e che tu citi.

Non credo, però, di essere fuori dalla realtà quando propongo di raccogliere l'invito/provocazione del Ministro Ferrero e di rilanciarlo ponendo la questione di Scampia (e di tutta l'area Nord, ma di +, di tutta la città di Napoli) come questione nazionale.
L'aspetto simbolico, inoltre, ha la sua importanza anche se non esaurisce le questioni.
Quello di cui sono certo e che non dobbiamo aspettare una legislezione nazionale (che forse non arriverà mai), ma trovare il modo di aprire in maniera forte quel dibattito di cui anche tu mi pare sia fautore.

Molto schematicamente voglio comunicare meglio il mio pensiero a riguardo:
1) esiste un problema complesso sostanzialmente ignorato: politiche proibizioniste, consumo di droghe, narcotraffico, Camorra, che incide sulla vita delle persone direttamente coinvolte ed ha un riflesso negativo sulla vita e sull'immagine di tutta la città.
2) esiste un'area (che simbolicamente chiamiamo Scampia) supermercato delle droghe.
3) esiste un Ministro che dice qualcosa di nuovo per l'Italia.
4) esiste una competenza in materia di Salute dell'amministrazione Regionale.
5) esistono competenze, concoscenze ed intelligenze in Città su questi temi.
E' compito della Politica, come io la intendo, mettere in comunicazione questi punti, sollevare il velo, proporre soluzioni.

Ultima nota: l'eroina è residuale, sono d'accordo, ma per molte ragioni che qui è difficile spigare (e immagino tu conosca) è + semplice iniziare da lì.

Ed allora, se aprimo il dibattito ai + alti livelli e facciamo (insieme a quanti hanno titolo a riguardo) le dovute pressioni politiche affinchè si ponga in essere un primo progetto sperimentale di politiche di riduzione del danno (vedremo quali sono + adeguate ed opportune) a Napoli, non avremo sconfitto la Camorra ma avremo battuto un colpo.

Danilo Risi

Anonimo ha detto...

Le "stanze del buco" non si rivolgono soltanto ai consumatori di eroina, ma anche a quelli di cocaina, che viene assunta anche per via endovenosa (specialmente dai soggetti delle fasce più a rischio, che non dispongono di coca di qualità da poter comodamente sniffare).
Ovviamente il problema è molto più complesso, ma la proposta del ministro è un'ottima occasione per misurarsi su un problema concreto che oltre all'obiettivo materiale primario, rappresenta un importante viatico per interventi di maggiore impatto ed efficacia

Anonimo ha detto...

I poteri speciali fanno storcere il naso a tutti coloro che sostengono che sono una offesa alla democrazia.Io penso che in situazioni drammatiche come quella napoletana,con una rissosità tra gli addetti ai lavori al limite del ricatto che paralizza l'azione di governo della città,con una burocrazia insopportabile e laccioli operativi che bloccano e allungano i tempi,la Iervolino abbia fatto bene a dotarsi per alcune materie,di una quinta marcia.Anche Albertini d'altronde a Milano ha goduto di tali stumenti e non mi pare che abbia dato scandalo e nessuno si sia strappati i capelli nonostante Milano non si trovasse nelle nostre pietose condizioni.
La Iervolino si è anche assunte,finalmente,grosse responsabilità e sembra che sia intenzionata a muoversi con una certa autonomia.Una delle mie più dure accuse nei suoi confronti era proprio questa,di essere vassalla dei partiti e di non decidere senza il loro imput.Comunque queste armi di cui si è dotata dovrebbero darLe più forza e spero anche più autonomia.
Staremo a vedere cosa riuscirà a fare.

Anonimo ha detto...

I poteri speciali sono l’incubo della nostra sindaca, il cui unico e solo obiettivo è riuscire a terminare il nuovo incarico senza ricevere l’immancabile avviso di garanzia. In campagna elettorale ha spesso evidenziato questo grande merito; ma il merito è reale se si riesce a non avere “avvisi” facendo cose e facendo partire progetti. Se tutto è fermo e bloccato è più facile non avere avvisi di garanzia. Con i poteri speciali tutto è più difficile dovrà firmare più spesso, …. assumersi responsabilità …. …….. i poteri speciali un vero incubo per rosetta!!!
Fuori dal coro

Anonimo ha detto...

concordo anch'io con l'idea di danilo di fare una iniziativa coinvolgendo il ministro e le istituzioni locali. peraltro sarebbe un'otttima occasione per cionvolgere l'associazione in una iniziativa politica importante, caratterizzante e di ampio respiro.
il ministro ha fatto una proposta interessante che apre finalmente un discorso importante come quello della riduzione del danno.credo che per questo anche nazarin (che è un operatore sociale impegnato in prima linea) vi abbia aderito, anche se ricordo alcune sue perplessità riguardo alla somministrazione controllata, di cui abbiamo discusso al tavolo sulla sicurezza.
anch'io, come, del resto, danilo, sono consapevole che è sbagliato ridurre la questione della lotta alla camorra alla questione della legalizzazione e ancora di più penso che sia sbagliato affrontare il problema del recupero dei tossicodipendenti solo come problema di lotta al narcotraffico; sono profili distinti.
però mi sembra che parlarne, e parlarne a napoli, possa essere utile a rompere il silenzio su entrambe le questioni, entrambe particolarmente gravi nel nostro territorio. e poi darebbe una scossa al perbenismo ipocrita che è anche del governo (e non solo della sua parte mastelliana); governo che ogni tanto propone anche di innalzare le quantità di detenzione non penalmente rilevante previste dalle tabelle giovanardi, soprattutto riguardo alla marijuana(per far vedere che sono "aperti"?), senza però chiedersi chi la vende, chi la importa, chi ci fa i miliardi?
credo che la questione della legalizzazione dei derivati della canapa indiana, distinta da quella della somministrazione controllata dell'eroina, sia un fattore importante nella lotta al narcotraffico e anche delle criminalità di strada.
voi che ne pensate?
potremme ripartire da qui anche con il lavoro del tavolo sicurezza.

Anonimo ha detto...

se si trattasse della stesura di una legge la proposta Ferrero, andrebbe all'articolato "norme transitorie".

il problema è che se non c'è un progetto di legge il "transitorio" tale non è, e diventa il definitivo.

uso questa metafora perchè concordo con roberto vallefuoco circa la necessità assoluta di accendere i riflettori, e lasciarceli permanentemente on, sul nodo politico dell'economia criminale e del suo rapporto simbionte con il mezzogiorno e l'intero paese.

Il programma per sindaco di Marco, faceva uno straordinario passo avanti in questa direzione.

Dovremmo provare a rimodulare quel programma, e giungere ad una proposta -simile alla Conferenza lì ipotizzata, ma di diverso profilo- in grado di raccogliere, consenso, adesione, attenzione e partecipazione di quanti più soggetti possibili.
Data la nostra posizione non istituzionale, dovremmo provare a ricercare sponsors adatti (e.g. di alto profilo).

C'è poco da fare, il problema è politico e necessita di presa di coscienza e decisioni politiche.
Ma si può aspettare qualcosa, che vada aldilà di un trattamento da ordine pubblico, di questo gigantesco "ostacolo" da parte dei politici locali ?
Se sì, una spinta - comunque - non fa male.

intanto, l'ipotesi di collaborare alla norma "transitoria" Ferrero, si potrebbe bene inserire -comunque- in una volontà ed impegno più ampi.

Anonimo ha detto...

Per Federica, e per tutti quelli che leggono il blog più che gli avvisi nel sito.

L'assemblea è stata fissata: 11 luglio, ore 17.30, Teatro Nuovo.
Cerchiamo di fare una bella discussione, di cominciare a mettere sul tappeto in modo ordinato proposte e idee sulla natura di Decidiamo Insieme e sulle campagne da fare, di fissare un calendario preciso della discussione da fare per arrivare alla scadenza organizzativa del prossimo autunno, e anche di capire che impegni possiamo prenderci, da subito, per restare vivi e operativi: avere una sede, anche minima e provvisoria, ma avercela; fare funzionare al meglio il sito; trovare un sistema semplice per fare girare le informazioni (newsletter?), eccetera.

... anche se dubito che il tutto serva a sopportare meglio il clima caldo assaje :)

Anonimo ha detto...

A me sembra che forse il caldo abbia influenzato chi ha indetto un'assemblea l'11 di luglio, di sabato mattina, al teatro Nuovo che è un forno.
A me sembra che dopo una campagna elettorale stressante e lunga su vari fronti,sia il caso di una pausa estiva;oppure Decidiamo Insieme si è ammalato di una forma delirante di stakanovismo che
alla fine diviene improduttivo perchè le idee sul futuro non sono chiare,almeno per me, e si deve riflettere anche se sia il caso di incontrarsi con Oddati e Porta e tutti coloro che vogliono ingrossare la squadra per un un cambiamento, e allearsi per formare una compagine rappresentativa di un dissenso di una parte rilevante del centrosinistra che non accetta il leaderismo verticistico di una cupola di potere che vede la soluzione dei problemi di Napoli solo in chiave finaziaria ed economico affaristica.Non so se una parte degli iscritti sia d'accordo su questa mia ipotesi ma penso che è necessario uscire dall'isolamento politico nel quale ci troviamo e rilanciare un progetto a più voci per avere più autorevolezza.

Anonimo ha detto...

Francesco, perdonami, ma l'11 luglio è martedì, e l'assemblea è convocata di pomeriggio.
Giusto per dire che non siamo proprio impazziti... Sono tre ore di "sacrificio". E molti ci tengono a decidere almeno un percorso prima dell'estate.

Per il resto hai ragione: lo stakanovismo non è utile e anche una pausa di riflessione può servire.
L'assemblea però ha la modesta pretesa di tracciare un telaio (leggero) per la riflessione, individuale e collettiva, prima che tutti ci disperdiamo raggiungendo i nostri posti di vacanza. Anche per non ripartire da zero a settembre.
Perchè - come si vede bene - la città non è che si ferma e ci aspetta. E la vita politica locale e nazionale neppure.

Poi - se si vuole - può anche essere una occasione per discutere le varie ipotesi che a molti frullano per la testa, comprese quelle di chi molto insiste sulla eventualità e sulla opportunità di incontrarsi con altri (chi altri? per che fare cosa? eccetera).

Anonimo ha detto...

sul forum di DecidiamoInsieme ho inserito il testo di un articolo troppo lungo da mettere sul blog, il tema è "riduzione del danno e lotta al narcotraffico". Lo segnalo perchè anche qui era partita una piccola discussione.

Anonimo ha detto...

grazie, Daniela, per la opportuna correzione:il problema del caldo però resta come le altre mie perplessità.Speriamo che venga un pò di gente e ci si apra ad un confronto -incontro con altre formazioni e componenti che in questo momento esprimono un forte dissenso con il sistema di governo dei partiti.Temo molto che decidiamo insieme possa perdere il rapporto con la realtà e vada verso l'autocontemplazione e l'autoascolto.