Dobbiamo essere contenti e orgogliosi di quello che abbiamo fatto e chiedere il voto a me e alle nostre liste sulla base anche di questo orgoglio.
Non siamo stati perfetti e non viviamo in un mondo perfetto.
Come candidato sindaco e primo ideatore dell’avventura a cui abbiamo preso parte sono il primo responsabile anche di errori, lentezze, difficoltà che tuttavia – in un’ottica che guarda al sistema e alla complessità del compito – sono stati comunque di gran lunga inferiori ai punti messi a segno. Credo che dalle nostre imperfezioni abbiamo saputo e sapremo trarre lezioni: nei sistemi complessi è l’apprendimento in corso d’opera il valore aggiunto positivo.
Dobbiamo essere contenti e orgogliosi perché abbiamo dato un’occasione alla città e a noi stessi, abbiamo studiato e indicato quel che si deve fare per fare ripartire Napoli con un programma che ha saputo mettere insieme integrazione e inclusione sociale con sicurezza e sviluppo sostenibile. Lo abbiamo fatto in modo libero, unendo culture e linguaggi diversi, persone e storie diverse, un grande esercizio partecipativo. Lo abbiamo fatto spesso con ironia e auto-ironia, senso critico, battendoci contro la paura e l’astio e divertendoci anche. E’ uno stile nuovo, che va mantenuto.
Non abbiamo semplicemente dato voce alla verità di una crisi che tutti noi cittadini di Napoli abbiamo ogni giorno davanti agli occhi e che solo gli stolti o coloro che sono obnubilati dall’appartenenza continuano a negare contro ogni evidenza.
Abbiamo voluto cimentarci con le cose da fare, ci siamo proposti per il governo vero della città. E lo abbiamo fatto in modo aperto, ascoltando, creando e accettando dibattito pubblico sul da fare, con tutti. E, coerentemente, ci siamo confrontati su questo con tutti gli attori della vita economica, sociale, civile ma soprattutto con i cittadini. I cittadini possono votarci o meno ma è sulla base di una possibilità vera di cambiamento che decideranno. Abbiamo fornito questa possibilità, che rende più liberi nella scelta. E’ a portata di tutti un voto utile, un voto libero.
E, comunque, tutti gli attori che vivono e operano a Napoli ci riconoscono una proposta che crea speranza. E gliene siamo grati perché è importante, in una situazione di mancato sviluppo, il conforto delle persone che lavorano per la crescita dell’occupazione, investono, creano azione sociale e che ci dicono: siete persone con proposte serie, realistiche, innovative. Così: industriali, artigiani e piccoli imprenditori, commercianti, sindacati dei lavoratori, associazioni professionali. Ieri la grande rete dei contribuenti ha emesso un comunicato nel quale invita ufficialmente a votarci perché siamo la proposta più seria in città e ha inviato un appello ai suoi 10.000 associati. Molte associazioni dei disabili e il movimento dei girotondini, che ha animato la difesa della Costituzione negli anni passati, fanno altrettanto. L’associazionismo ambientalista ci riconosce la serietà delle proposte. L’assise di palazzo Marigliano rispetta le nostre prese di posizione indicandole come fortemente propositive. I media hanno altresì riconosciuto il valore della proposta politica di cui siamo portatori, entro un rapporto che, grazie a una nostra costante attenzione al rispetto e alla reciprocità, è stato di confronto sereno e leale: Il Mattino, La Repubblica, Il Corriere del Mezzogiorno, il Roma, la RAI e tutte le tv locali, Napoli più, Cronache di Napoli ecc.
Sulle pagine napoletane de La Repubblica di oggi, vigilia del voto, l’articolo di fondo evidenzia e riconosce bene il senso del nostro lavoro per rifondare la politica a Napoli. E tre giorni fa, sulla pagina nazionale de Il Mattino, Aldo Masullo, che aveva aperto la stagione della critica al sistema di potere vigente a Napoli, ha riconosciuto la serietà e il coraggio della nostra impresa mentre, nei giorni scorsi, per l’ennesima volta, i dirigenti nazionali di Ulivo, Margherita, DS ci nominano come risorsa importante per il futuro della città.
Abbiamo voluto una campagna sui contenuti e sul metodo partecipativo democratico. Abbiamo insistito sulla possibilità di fare politica in altro modo.
Ma - con alcune eccezioni positive che hanno consentito rapporti di vero confronto che noi auspichiamo che durino nel tempo - la politica ufficiale partenopea non ha, in generale, saputo rispondere adeguatamente.
Era forse prevedibile ma è un peccato che Malvano e gli esponenti del centro-destra, presi dalla loro demagogia dilagante e dalla conduzione di una campagna elettorale forsennatamente fatta di promesse alla vecchia maniera e dal delirio di rivincita imposto da Berlusconi , non abbiano mai voluto confrontarsi con una qualsiasi delle nostre proposte. E’ l’ulteriore segno che non esprimono cultura di governo, così come non hanno mai espresso opposizione propositiva in tutti questi anni.
Ma soprattutto è un vero peccato che il sindaco uscente non abbia saputo riconoscere la nostra proposta quanto meno come quella di avversari seri entro il confronto elettorale e che i presidenti di Provincia e Regione Campania non abbiano trovato il coraggio nemmeno di nominare “Decidiamo insieme” così come, in politica, si fa con tutti i concorrenti alle cariche elettive. Hanno preferito ignorare l’evidenza, a differenza di tutta la città e insistere sulla parola “dissenso” ….. un lessico, forse rivelatore di una idea di politica di altri mondi e altri tempi, qualcosa di vagamente e surrealmente sovietico.
Peccato davvero.
Ma dobbiamo essere orgogliosi e ringraziare noi stessi soprattutto perché abbiamo costruito un movimento che ha oggi un telaio, qualcosa che può durare nel tempo, che ha l’ambizione di lavorare per il bene pubblico ben oltre la scadenza elettorale. Qualcosa che va difeso come un bene prezioso, nutrito e ampliato. Ci siamo, infatti, presentati alle elezioni con questo spirito: è la prima pietra. Questo è il senso delle nostre liste e della conduzione aperta della campagna. E dobbiamo essere grati a tutti ma proprio tutti per ogni attimo del grandissimo lavoro volontario svolto: decine e decine di uomini e donne di tutte le età e di ogni quartiere hanno voluto e saputo supplire alla mancanza di mezzi regalando alla nostra impresa ore e ore di lavoro, dedizione costante, riflessione intelligente, straordinario rispetto e attenzione agli elettori cittadini, cura costante delle relazioni reciproche e con i territori, con gli avversari, con gli eventi e i compiti. Senza questo non avremmo potuto presentarci e condurre questa campagna. Ed è grazie a questo che potremo durare nel tempo.
Voglio oggi ringraziare tutti coloro che hanno contribuito economicamente. Sono stati – credo – premiati dal fatto che abbiamo condotto una campagna per la presidenza e il consiglio di dieci municipalità (si anche a Chiaia abbiamo lavorato!), per 60 candidati al consiglio comunale di Napoli e per il sindaco con un budget di meno di 100 mila euro, tutti, fino all’ultimo centesimo, regolarmente segnati per provenienza e spesa, proprio come avevamo promesso! Attenzione: è la metà della metà della metà del costo di una campagna elettorale per un solo candidato al consiglio comunale dei partiti tradizionali ben accreditato, un decimo della sola campagna dei grandi manifesti iniziali (gennaio e febbraio) di Iervolino o Malvano. E’ il segno della possibilità di fare politica a costi davvero contenuti, il simbolo di una spinta etica straordinaria e che rivendichiamo. E voglio esprimere un grazie speciale a ognuno dei membri dello staff, fatto di pochissime persone impegnate in modo fortissimo, che hanno lavorato contemporaneamente a risolvere problemi immensi e a costruire una struttura di tipo nuovo da zero.
Ritornerò qui dopo la conta del voto. Ma voglio ripetere quanto ho detto nel comizio finale a San Domenico Maggiore: aspetteremo il risultato del voto con calma e determinazione. E lo valuteremo pubblicamente come movimento Decidiamo Insieme, assumendoci la responsabilità delle scelte che ne conseguiranno. Come abbiamo fatto dall’inizio. Se vinciamo andremo avanti e punteremo sul governo della città. E comunque siamo fiduciosi perché sappiamo di poter davvero contare su un bagaglio collettivo molto ampio di intelligenza, creatività e, al contempo, realismo e senso di responsabilità. Faremo comunque valere bene il voto che otterremo, qualsiasi sarà l’esito che esce dalle urne, salvaguardando la nostra indipendenza, il programma che abbiamo costruito e la prospettiva di un impegno che non può essere che di lungo periodo.