04 gennaio, 2012

Di più a chi ha di meno. Da Sud a Nord.

Invertire la rotta dell’innovazione. Da Sud a Nord, e a partire dalle scuole. E’ questa la sfida a cui stiamo lavorando con il Governo.
Avevo già parlato qui del Piano Azione Coesione: in accordo con le quattro Regioni del Sud, si riprogramma la destinazione dei fondi europei per la lotta alla dispersione scolastica, per l’edilizia e l’innovazione tecnologica. Riprendo questo tema, allargando il campo alle prospettive future, nell’intervista di oggi sul Mattino.
La sfida è ambiziosa e al tempo stesso percorribile anche in tempi brevi e con le risorse a disposizione. Si tratta di scelte strategiche che legano lo sviluppo alla coesione e all’equità. Che puntano a colmare i divari esistenti, a dare una chance  vera a chi parte svantaggiato. Non con interventi improvvisati e dall’alto, ma a partire da quello che già c’è e che serve valorizzare.
Sull’infanzia “precaria” nelle aree difficili del nostro Sud, ho ragionato più estesamente su Napoli Città Sociale.

6 commenti:

eva maio ha detto...

Caro Maestro ora sottosegretario

S'impara presto il politichese.
Ancor meglio si impara se si è un poco avvezzi agli ossimori.
Gli ossimori in poesia non fregano,anzi nobilitano chi ne coglie l'inquieta azione formativa.

Ecco ciò che mi puzza di politichese vacuo:
- Sfida ambiziosa, al tempo stesso percorribile, in tempi brevi, con le risorse a disposizione. -

Si parla così quando non si vuole investire un centesimo, ma si vuole
fare in modo che gli altri si illudano che l'impresa stia a cuore.

Se il mio è un pregiudizio, mi si dica, senza troppi giri di parole.

Avro' anche dei pregiudizi, ma Buon Lavoro glielo auguro sinceramente
eva maio

Marco Rossi-Doria ha detto...

@Eva Maio: grazie. Spiego meglio il concetto di "sfida ambiziosa ma percorribile" nell'ultimo mio post. Fattibile in tempi brevi e con le risorse a disposizione. Perchè si tratta di un Governo di emergenza, con durata limitata, in un momento di forte recessione e con un alto debito pubblico da gestire e ridurre. Eppure qualche attesa l'abbiamo e speriamo di realizzarla. Trovando le risorse necessarie.

aldo ha detto...

caro maestro, visto che è maestro conoscerà bene le elementari saprà bene che la scuola italiana ormai grazie alla coppia gelmini-tremonti viaggia con due velocità al nord i bambini hanno 40 ore al sud solo 27.... al nord sono rimasti con i moduli al sud no il prevalente....
L'inglese cavallo di battaglia della gelmini ( a parole come sepre chiaramente) lasciato ad insegnanti datati con un semplicissimo corso...
diminuendo pure le ore.... insomma una riforma da terzo mondo. Lei cosa ci racconterà.... la riduzione da 5 a 4 anni delle superiori?????????
Anche lei come il gatto e la volpe (gelmini tremonti...) un pò sapere che è maestro mi da fastidioma che vuole il mondo e dei furbetti.

aldo ha detto...

non ho avutu un minimo di commento da parte del sig. rossi, grazie, ciao

manuela gizzi ha detto...

Insegno nel "ricco" nord...sono tornata maestra unica come ad inizio carriera, le ore sono 27 e si parla di scendere a 24, non abbiamo più compresenze e la tessera con 1000 fotocopie a classe, che deve durarci fino a gennaio 2013. La media per classe di bambini è 22. E questa è unità d'Italia! Insomma se non la smettiamo di farci la guerra tra poveri, caro Aldo, dove si va? Abbiamo genitori in cassa integrazione, alcuni sono giunti al lavoro trovando scritto "fine attività". Purtroppo non è un caso, ma sta' diventando la prassi e i bambini sono lì, a guardarci mentre noi ci arrovelliamo sui perché e per come. Ho letto con estrema attenzione le direttive europee, anche in merito alle competenze sociali, alla necessità di essere assertivi, capaci e cooperativi e attivare progetti per sviluppare queste competenza nei bambini e ragazzi...ma se non ci sforziamo di esserlo noi "maestri", come dire, si predica bene e razzola male...
Forza che ce la faremo, dobbiamo essere fiduciosi, arrabbiati si, ma uniti di più...credo che il "maestro Marco", questo non lo ha proprio dimenticato e non ha dimenticato la parte "vera" della scuola.
Per quanto riguarda i fondi e le risorse, conto sull'etica di un popolo che comincia a essere stufo dei furbi e delle "furbate", sulla consapevolezza che i progetti devono divenire valutabili in termini di miglioramento del risultato operativo "sul campo",no belle copertine e parole, dove, concretamente, si attivano processi di apprendimento formativo di qualità e coloro che ne beneficiano abbiano la garanzia di maturare abilità, gestione della strumentalità e competenze. I più fragili un po' di più, gli altri un po' più coscienziosamente. Come verificare ciò, non è semplice, ma ogni Collegio dei Docenti deve riappropriarsi di una forte responsabilità educativa e civile, anche nei termini di orientamento delle risorse finanziarie, rifiutando, come dice la collega progetti e progettini, per puntare ad azioni condivise dai più e dunque più soggette ad osservazioni e autovalutazioni. Più volte si è sentita la necessità di un codice deontologico "ministeriale" di spessore, che ci riconoscerebbe nella responsabilità che abbiamo verso coloro che, cittadini discenti, saranno cittadini operanti. Riconosciamoci prima noi tale responsabilità, ne aumenterà l'autostima, il valore scientifico della "nostra didattica" e il rispetto della cultura. La maestra Manu

Maestrogiò ha detto...

Molte scuole al Nord sono rimaste con i moduli anche a 30 ore....Ormai l'insegnante prevalente non funziona più,si fa tutto e male !!