02 marzo, 2008

La peggiore conseguenza

Francamente la peggiore conseguenza di questa eterna storia della battaglia tra chi è pro e chi è contro Antonio Bassolino è che non c’è da anni un decoroso pensiero pubblico su questa città e in questa città, un dibattito di merito sulle vie di uscita. Bassolino e la sua orchestra spettacolo sono messi al centro del mondo. E non lo sono. E vivi o morti che siano, sono di impedimento al poter affrontare la vita collettiva in modo serio.

Prendiamo un esempio qualsiasi. Ieri. Un ennesimo ragazzo, Raffaele, diciannovenne, con pochi piccoli precedenti, è stato ucciso a Forcella, crivellato di colpi. Di domenica mattina, in uno slargo frequentatissimo, nel centro di una grande città europea, a cento metri da dove il cardinale arcivescovo celebra messa.
Si era fermato a parlare con un amico, incensurato, di poco più grande, che pure è stato gravemente ferito. Di che si tratta non si riesce neanche a capire bene. Piccoli sgarri della sera prima in un quartiere senza più controllo da parte dei vecchi boss? Un rivolo molto secondario delle eterne guerre di camorra in un territorio che, appunto, è preda di incerta conquista? Un contatto tra giovanissimi e qualche nuovo avventuriero che minaccia la posizione di qualche altra piccola paranza (gruppo di malaffare armato) in formazione? Nasce un commercio di coca fuori dal circuito previsto e che cambia settimana per settimana e qualcuno che sta vendendo bene corre ai ripari? Non si riesce neanche più a scrutare il paesaggio della città. E nessun politico, nessuno sa parlarne e pensarci su. Quale controllo per il territorio? Come far valere la certezza della pena? E quali occasioni vere da dare e come? Quale nuova economia partecipativa e concorrenza sana intorno a prodotti non nocivi è possibile contro tutto questo? Quale sviluppo – compreso quello manufatturiero – è pensabile affinché non si replichi il nulla di questi anni? Quale politica sulle droghe?
Qualsiasi cosa presa dalla vita di ogni giorno pone analoghi quesiti. Decisivi. E che dovrebbero essere al centro dello spazio pubblico e della politica.
Ma, invece, di queste cose non si riesce proprio a parlare. Non c’è più sensata parola sulla vita e la morte a Napoli. E intanto i problemi macerano e i canali tra città e politica restano recisi. Pericolosamente.
L’ennesima campagna elettorale così fatta – con i sostenitori di don Andonio e i suoi avversari che si contano i possibili candidati in lista - è davvero troppo una città che sta uscendo dai limiti di sostenibilità della sua crisi.

3 commenti:

eddi ha detto...

Un argomento che forse centra come i cavoli a merenda, giusto per distogliere l'attenzione da Bassolino: sul sito decrescita.it ho trovato l'appello del comitato promotore Nodo Decrescita Napoli, che riporto. Potrebbe valer la pena approfondire l'argomento per tentare di dare una risposta a domande come Quale nuova economia partecipativa? Quale sviluppo?
Ecco l'appello:
Il comitato promotore del nodo decrescita è attualmente (Marzo 2008) composto da 2 persone che stanno lavorando per raccogliere tutte le forze che il territorio napoletano riesce ad esprimere sui temi della Decrescita per poi insieme costituire ufficialmente Nodo Decrescita di Napoli, fantasiosamente appellabile come meglio si crede, in quanto questo nome è solo un 'dixit' provvisorio. Se tu che ora stai leggendo appartieni all'area napoletana e sei veramente interessato a condividere le tue forze fisiche e intellettuali per promuovere le idee sulla decrescita e per realizzare lavori finalizzati a sviluppare e ad approfondire i temi della decrescita sei il benvenuto. Lavoreremo insieme per costituire il Nodo napoletano facendo cordone con tutto il tessuto sociale politico e culturale che compone la bella partenope.

Scrivi a info.decrescita.napoli@gmail.com oppure chiama il 335.602.30.80 (vincenzo)

A presto!

Anonimo ha detto...

Sta girando un video su You Tube che mostra Velardi con traduttrice
che accogli i turisti . Il Video riprende Claudio Velardi, nuovissimo assessore al turismo regionale, che accoglie i turisti un po' infastiditi e freddini a Sorrento.Ebbene penso che questo video e questa trovata siano una pagliacciata: spiegasse Velardi ai turisti come mai in costiera si sta più puliti e a Napoli no.Vico Equense, Sorrento, Positano, Capri hanno subito una forte flessione di presenze turistiche per lo scandalo dei rifiuti che di riflesso si è abbattuto su queste realtà che anche culturalmente e
socialmente si connotano molto diverse da Napoli e dal Casertano. Non mi sembra una grande trovata pubblicitaria, soprattutto se viene da uno che si dice essere
un genio della omunicazione.Napoli oggi più di ieri è sommersa dai
rifiuti, anche nel centro. perchè i turisti non li ha accolti al Molo Beverello o davanti alla Reggia di Caserta? E'facile
faro lo splendido nella piazza di Sorrento.

Franco Cuomo
http://interfaceworld.splinder.com

Anonimo ha detto...

hanno censurato la manamorta

so che a marzod dovrebbe venire Latouche a napoli
vi tengo informati