27 gennaio, 2008

Un venerdì sera

Venerdì sera. Fa freddo. Torno da una scuola elementare di Cesa, vicino Gricignano. E’ per la giornata della memoria. I ragazzini hanno fatto dei bei lavori a partire da un magnifico documentario italiano del 1964, di Gabriele Palmieri, sul campo di concentramento nazista per soli bambini, di Terezin in Boemia. Dove morirono 15.000 bambini. Dei quali ci sono rimasti disegni e poesie. Terribili e di struggente bellezza.
Al ritorno passo a fianco alla grande base della US navy, circondata dalla rete con sopra il filo spinato, elettrificata, illuminata a giorno. Dentro casette color pastello con tanto di back yard, scuola con super play ground. Pista di atletica, supermarket come su una Main street di una cittadina dell’Oklahoma e campo da base ball, immancabile. Fuori i cumuli di monnezza. Impressionanti. Ogni cinquanta metri. Ovunque. Alti.
E’ una scena estrema: quasi la materializzazione della parola “separatezza”.

Dal pomeriggio si annuncia una iniziativa del cardinale Crescenzio Sepe che, come per la peste del Seicento e i bombardamenti dell’ultima guerra, si rivolgerà, straordinariamente e fuori dalle date canoniche, a San Gennaro, portando le ampolle col sangue in processione dentro il Duomo. Decido di andarci. Per curiosità. Sono infatti afflitto dall’idea che le nostre pene civili siano in mano a un poliziotto, un generale dell’esercito e un vescovo. Devo vedere coi miei occhi. Provare a capire. Entro. La grande navata centrale è gremita e silenziosissima. La omelia ha i toni solenni e forti delle grandi occasioni. Cerco di essere equilibrato; e ascolto con cura. E’ un richiamo, anche fortemente auto-critico, alla responsabilità collettiva per lo stato penoso e colpevole di Napoli. Invoca l’urgenza della responsabilità collettiva e però anche di quella di ciascuno. Sono parole misurate e inappellabili. Che evocano una qualche forma comunitaria, una qualche prima persona plurale.
Non è la mia cultura quella dell’arcivescovo. Ma riconosco che c’era qualcosa di simile a quello che ho voluto chiamare la necessità della riparazione, tikkun. Che deve voler dire cose e modi nostri, di noi. E dunque miei.
Esco nel freddo. Penso che sia stata l’unica occasione pubblica da molto tempo che provava davvero ad essere all’altezza della situazione che c’è in città.
Il “rimboccarsi le maniche”, pronunciato nel pomeriggio, sempre di venerdì, alla fine dell’intervento di Bassolino per ottenere i voti di fiducia al consiglio regionale, senza dire cosa è successo e perché e quale parte ha lui e tutta la politica campana in questa storia che ci getta nella vergogna - a confronto del testo di Sepe - è solo la sciatta ripetizione delle retoriche che hanno condotto al disastro – senza neanche più una briciola di mestiere retorico. Semplicemente penoso.
Ma – ben al di là di questo - resta che la politica e la scena civile pubblica della città sono afone: non trovano e non sanno neanche cercare toni e parole adeguati alla semplice presenza in scena. E tanto meno al compito. Terribile.

Franco Spinelli mi ha intervistato a Cesa in occasione della giornata della Memoria per Pupia TV, qui il filmato.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

BEL POST! CON AMMIRAZIONE !

FINALMENTE LEI SI E' INCAZZATO !

CI VOLEVA LA PERCEPZIONE VERGOGNOSA DELL'APARTHEID AMERICANA CONTRO DI NOI ORAMAI VISTI COME CRIMINALI LEBBROSI ( ricordo come negli anni '80 il 'Villaggio Coppola-Pinetamare' , il bubbone abusivo dei cappola-gavianei, era gremito di Americani che portavano anche soldi Al mercato locale degli affitti e si mescolavano volentieri con la popolazione naponapo locale e andavano addirittura anche in tour per la città nei fine settimana; poi hanno ben pensato che basta truffe, violenza e merda ovuqnue e si son rinchiusi nel fortino di Gricignano...

Lascio 'for your perusal' questo video , che la dice lunga sulla reputazione che godiamo presso l'americano medio, 'popolano' di stanza nella NATO a Napoli

- http://www.youtube.com/watch?v=AEjZ-IL8qQY - chiusa parentesi)

ECCO ALLORA CHE LE SCAPPA FUORI LA LINGUA TERSA E TAGLIENTE E L'ANIMO NETTATO DA ELUCUBRAZIONI.

ELUCUBRAZIONI CHE NON SI ADDICEVANO AL COMPOTAMENTO COLPOSO E PENOSO FINO DEI NAPOLETANI TUTTI.

ECCO I SENTIMENTI VEEMENTI E FORTI DI M.R.D. ! E COMPRENSIBILI ! NIENTE GLOSSE AL CODEX IUSTINIANI..FINALMENTE.

E'COSI CHE LA VORREI SEMPRE LEGGERE PER IMPARARE DA LEI E ESSER STIMOLATO A RIFLETTERE

Anonimo ha detto...

http://www.pupia.tv/modules.php?name=tv&id=326855969

intervista a Marco Rossi Doria - Scuola Elementare Cesa

Anonimo ha detto...

Grazie Franco, ho aggiunto il link con la tua intervista.

Anonimo ha detto...

Provo a comunicare, ma sono un po' analfabeta col computer: il mio non è un commento al post. Vorrei comunicare con Marco Rossi Doria. Sono napoletana. La mia famiglia è di Ceppaloni, ma vivo fuori.Le notizie da Napoli e da Ceppaloni mi si sono piantate sullo stomaco come un sasso che non va nè su nè giù (specie in questa città di leghisti). Vorrei fare qualcosa, ma come? Mi sembra che i nomi di Marco Rossi Doria e di Alex Zanotelli rappresentino il bosco che cresce in silenzio, mentre si sente il rumore dell'albero che cade. Anche nella città in cui vivo stiamo creando un'associazione che intende spezzare la spirale tra la politica autoreferenziale e la società passiva e anche io sono perplessa nei confronti del PD (anche se al voto non vedo chi altri preferirgli). Ci può essere uno scambio di idee e di esperienze? Grazie
eddi

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
e.r. ha detto...

Francesco Spinosa ha fatto un secondo commento che conteneva per due volte un articolo di G. Abate. Troppo.
Per questo motivo è stato tolto e rimesso qui senza citazioni.
Ecco:

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CHE NE PENSATE ? CI SI PUO' ORGANIZZARE? L'ESITO E' ScoNTATO , NON SIAMO INGLESI NE' AMERICANI NE' TEDESCHI O ALTRO. MA IL CORAGGIO , LA BELTA' LO SPIRITO CIVICO DI QUESTA GIOVANNA D'ARCO VA SOSTENUTO (O NO..?)

VORREI CONTATTARLA , MA COME SI FA?
VORREI UNIRMI A LEI . E VOI?

PS. per la signora Eddi : nel PD Campania c'e' bassolino e De Mita. la vogliamo finere coi aprtiti? si o no? o vogliamo veramente farci stermianre fisicamente tutti ? lo tzunami munnezza e' un 'occasione storica epr (pochi) di prender coscienza di esser citadini e non sudditi come d quando fu fatto questo stato di bananas nel '48 (per non parlar del passato)

queste azioni come della mamma che cita lo Stoto in giudizio , fanno scalpore e quanto meno ci laverebbe un po' la faccia e la nostra reputazione di napoletani lebbrosi e camorristi ( a buona ragione da chi ci accusa in italia e nel mondo)

Quello che disprezzani in massimo grado i nordici e' che noi siamo moralmente sud-ici, divisi , privi di forza collettiva contro le sciagure e i problemi, succubi conniventi del potere col silenzio e la lemantela ( nel miglior dei casi...)

se ne puo' prender in considerazione un'azione collettiva di sostegno con la novella Giovanna D'Arco? o e' sempre solo tutto utopia puerile? pare che solo la corruzione e la munnezza siano realizzabili per le nostre menti spente..
grazie

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«Città sporca e insicura», mamma cita lo Stato in tribunale

Scritto da Gianluca Abate da il Corriere del Mezzogiorno, 27-01-2008

Anonimo ha detto...

Indagato consigliere regionale del PD, Roberto Conte. Il procuratore: "E' solo l'inizio"

Scritto da la Repubblica online, 28-01-2008



"Questa è la prima puntata, presto ce ne saranno altre". Così il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, ha commentato l'indagine sulla presunta collusione tra clan della camorra ed esponenti politici che vede tra gli indagati il consigliere regionale Roberto Conte, eletto nella Margherita e appartenente al Partito democratico. L'inchiesta ha portato oggi al fermo di cinque presunti appartenenti al clan Misso, attivo nel Rione Sanità, e al referente dello stesso quartiere del clan Lo Russo. Disposto inoltre il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.
Secondo indiscrezioni Conte è indagato perché avrebbe ottenuto l'appoggio per la campagna elettorale nel 2001 in cambio di promesse di assunzioni e appalti a favore della camorra. Nelle scorse settimane l'esponente del Pd era stato coinvolto anche in un'altra indagine condotta dalla sezione "reati contro la pubblica amministrazione" della Procura sulle forniture al Consiglio regionale e al Comune di Napoli.



Il coordinatore della Dda di Napoli, Franco Roberti, ha parlato - senza farne il nome - dell'esponente politico sottoposto a indagini: si ipotizza che "avesse chiesto un appoggio elettorale al clan, in cambio di promesse di posti di lavoro e partecipazione ad appalti". Riguardo al fatto che il boss Misso è considerato da sempre vicino ad ambienti di estrema destra, Roberti ha replicato che in questo caso "ha messo da parte la fede ideologica per appoggiare un candidato di una sponda opposta".



Le ultime indagini si basano sulle dichiarazioni fatte da diversi pentiti tra i quali Giuseppe ed Emiliano Zapata Misso, nipoti del boss del Rione Sanità. Un contributo alle indagini è stato offerto dallo stesso "storico" capoclan Giuseppe Misso, il quale negli ultimi tempi ha avviato una collaborazione con gli inquirenti. Le rivelazioni riguardano, tra l'altro, anche la faida esplosa al Rione Sanità tra il 2005 e il 2006 tra l'organizzazione dei Misso e quella "scissionista" che fa capo a Salvatore Torino.



I fermati sono Vincenzo Candurro, di 56 anni; Gennaro Palmieri, 60; Carmine Grosso, 43; Giovanni Penniello; 55, Nicola Sequino, 39; Salvatore Sequino, 34. Nell'inchiesta si fa riferimento anche all'omicidio di Mario Ferraiuolo, avvenuto a Napoli il 15 maggio 2001. L'ex affiliato del clan Misso fu assassinato per aver accusato il boss Misso al processo per la strage del rapido 904 del 23 dicembre del 1984, accusa dalla quale Misso fu poi assolto dalla Cassazione. Per tale delitto è indicato come uno degli esecutori Carmine Grosso.

Tra i beni sequestrati vi sono 39 immobili e in particolare un appartamento di undici stanze a largo Donnaregina a Napoli, residenza dei Misso; l'ex albergo Bassani in vico Duchessa, un edificio su cinque livelli; un lussuoso appartamento di dodici vani in via Foria; una villetta a Casamicciola nell'isola d'Ischia; una cappella cimiteriale della famiglia Misso dal valore di 90 mila euro; il 50 per cento delle quote del ristorante "Il Delicato". Sequestrati anche 32 veicoli, tra cui auto di lusso e sei aziende e 15 quote di società.
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Anonimo ha detto...

non sapevo che la citazione fosse censurabil su questo blog , me ne scuso , pensavo fosse LEALE citare la persona che scrive..mah ...! allora conviene cancellare anche quest altro articolo di repubblica. c'avete rogne co' sta gente? cancellate tutto quel che ho segnalato qui sopra , prego faccia pure. Sono un cafone della netiquette. E poi non so manco chi e' sto G. Abate.per me un giornalista qualsiasi, voi c'avete rogne? mi premeva far conoscere il succo dell 'articolo , non il nome. .

forse e' meglio che tolgo il disturbo , l'ho capito . qua e' solo una pastetta fra voi

Anonimo ha detto...

prego cancellare anche il primo commento in cui elogiavo Rossi Doria per il suo articolo di frontespizio ''Un venerdi Sera'' -- sono incappato in questo blog perche' all'epoca diedi il mio voto a MRD per evitare quella peste bubbonica che ci ha distrutto una città alle comunali ed ero curioso di conoscere come la pensasse...ora lo so e me ne tengo alla larga visti gli atteggiamenti ..prego continuate a impastate pensieri fra voi 4 gatti. bye

i cafoni come me qui non sono sopportati

prego cancellate tutto cio' che ho stupidamente scritto su questo blog.

Vi chiedo scusa del disturbo , non volevo fare il troll di questo sacro blog.

Anonimo ha detto...

Signor Spinosa, forse si sta scaldando senza motivo. Ho tolto un suo commento che per due volte di seguito riportava il testo di un articolo di cui bastava citare il link.
Gianluca Abate è un ottimo giornalista che non conosciamo di persona.
La netiquette e la sacralità le cita lei, questo è solo un blog, profano. Qui si preferisce semplicemente un po'di misura. E se permette il suo commento è lì esattamente come lo aveva messo.
Se poi non si trova bene, si regoli come vuole.

Anonimo ha detto...

Lo so che in Campania ci sono Bassolino e De Mita e ho idea che gli amministratori campani avranno una buona parte di responsabilità in un eventuale ritorno di Berlusconi.
Ma qual è l'alternativa? Mi riferisco alle elezioni per i rappresentanti del governo: da qui riesco a seguire poco le vicende campane.