19 dicembre, 2005

Piazza plebiscito 2°

Sono stato con i nuovi ragazzi Chance a piazza plebiscito stamattina; stavamo al sole perché faceva freddo. Un ragazzo mi ha chiesto come troviamo i soldi per fare Chance; gli ho detto che noi progettiamo perché conosciamo da anni altri ragazzi come te e chiediamo al comune e il comune ci finanzia. Ha chiesto alla prof Chance di Matematica come funziona. Gli abbiamo promesso che facciamo venire il funzionario dirigente del comune a spiegarlo, a rispondere alle domande. Mi sono guardato in giro ed erano tutti attenti, curiosi. Tutti maledizione.
Ma non si può fare sempre così? Spiegare alla gente come funziona la macchina pubblica, le difficoltà e le forze, in modo specchiato. Non è questo governare una città: fare della cittadinanza una forza?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Marco,
è giusto che in questa nuova prospettiva politica tu abbia sempre memoria che senza i finanziamenti della legge 285 prima e del Comune di Napoli dopo il Progetto Chance non avrebbe mai potuto esistere.
Battiti contro tutti quelli che ora vorrebbero mettere i loro segnapunti sulla tua attività di "maestro di strada", ma tieni in giusta considerazione chi ha creduto nel tuo lavoro, e quello di Cesare Moreno, Angela Villani (!!), e tutti gli operatori che si sono avvicendati negli anni. Persone che, alcune, non lavorano più a Napoli forse anche per l'adesione a proposte rivoluzionarie di un diverso modo di fare scuola, che il governo berlusconi (la minuscola non è un errore ortografico) ha pensato bene di esautorare.
E' giusto proporsi come alternativa, ma non credo che l'adesione della società civile sia sufficiente per candidarsi a sindaco.
Mi pongo una domanda a questo punto: "Ti troveresti a tuo agio nell'ambito largo del centro sinistra (da UDEUR a Rifondazione), o il tuo è un porsi elitario destinato a svanire nel giro di qualche mese?