24 giugno, 2011

2.200 tonnellate: 400 al giorno

Sono a Trento, ma la situazione in città pare che si sia davvero complicata. Ho scritto questo articolo per l'Unità di domani, 25 giugno. E vi penso.

Quando la terza città d’Italia è a rischio di epidemia, gli incendi diffondono la diossina ovunque, c’è vero pericolo per la salute soprattutto dei più deboli e vi sono segnali di una pericolosa esasperazione della popolazione, è tempo di politica alta, di politica vera. Ci vuole uno spirito che sia repubblicano e, al contempo, operativo, pragmatico. L’appello del presidente Napolitano ha significato questo. E’ la voce della ragione, quella che invoca il senso della comunità nazionale.
E che oggi significa cose molto concrete.
In primo luogo il governo nazionale deve subito emanare un decreto che consenta di trasferire i rifiuti nelle altre regioni che hanno dato la disponibilità ad occoglierli, secondo lo spirito evocato dal Presidente della Conferenza unificata stato-regioni, che ha subito risposto positivamente all’appello del Presidente della Repubblica. Nessun localismo o polemica irresponsabile e strumentale della Lega Nord è ammissibile.
In secondo luogo è bene che tutti sostengano i primi segnali di cambiamento positivo che stanno avvenendo a Napoli e in Campania, per quanto iniziali e È, infatti, possibile che vi siano i primi passi che vanno nella direzione giusta.
Il primo riguarda l’avvio di un coordinamento tra Regione Campania, Provincia e Comune, fondato finalmente sul principio di responsabilità condivisa e di riconoscimento reciproco delle diverse competenze. In tale spirito la regione deve continuare a stabilire bene i flussi dell’immondizia raccolta, proporre i luoghi per le discariche e rimettere in moto le linee di Acerra ora in avaria. La provincia deve trovare presto la soluzione per l’umido in discarica e potenziare gli impianti di cui è responsabile, poiché a febbraio aveva preso l’impegno di siti capaci di contenere un milione di tonnellate di rifiuti e bisogna passare ai fatti. Il comune deve rapidamente rivoluzionare i modi della raccolta, cosa che, ad onor del vero, si è subito messo a fare con i primi decreti di de Magistris, che invertono un’inerzia colpevole, durata dieci anni.
In questo spirito vanno subito portate via dalla Campania le 2200 tonnellate che oggi sono per strada. Su questo fronte il comune sta facendo uno sforzo enorme. Ha portato le azioni di rimozione a un ritmo di 24 ore su 24 e garantisce di prendere da terra ogni giorno le 1200 tonnellate quotidianamente prodotte più un’eccedenza di altre 400. Sta attivando isole ecologiche mobili e 4 siti di trasferenza. Ma oggi, subito, ha bisogno dell’aiuto di tutta Italia per trovare le destinazioni di tale raccolta straordinaria.
Inoltre, l’incontro di ieri tra il ministro Prestigiacomo e il sindaco de Magistris può significare che quasi un quarto dei 150 milioni di euro dei fondi Fas siano destinati all’avvio vero della raccolta differenziata a Napoli. Avvio vero: perché i due decreti del sindaco sulla differenziata e la riduzione dei rifiuti vanno in questa direzione e perché il suo staff, fatto di persone di provata competenza, sta finalmente costruendo, in poche ore, un piano operativo dettagliato di raccolta differenziata in tutti i quartieri, che può partire a pieno ritmo a settembre ma che già sta potenziando i risultati positivi nei quartieri pilota.
Presto sarà tempo di fare anche i bilanci duri per le molte occasioni perse. Perché tutta Italia possa imparare dalle colpe e dagli errori di chi non ha saputo o voluto costruire una politica responsabile a Napoli. Ma oggi chi si muove per il cambiamento non può pagare per le colpe dei predecessori. E si tratta di sostenere un’occasione di riscatto che non tornerà.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pienamente d'accordo. Aggiungerei qualche informazione. La situazione non è critica in tutta la città. Ci sono quartieri come il Vomero- Arenella dove la monnezza per strada non c'è. Nel mio rione è stata sempre raccolta. Questo non è per negare la situazione intollerabile, soprattutto al centro storico. Ma mi sembra evidente il tentativo di boicottaggio politico e criminale (ditte in subappalto conniventi con la camorra; mancato smaltimento della Provincia, di esso responsabile; piano inesistente della Regione se non per lucrare sulla costruzione di un'inutile termovalorizzatore che disincentiverebbe la differenziata; per non parlare del livello nazionale, ormai una triste rappresentazione da fine basso impero ecc.)...
Antonio