21 maggio, 2011

Giovanni propone a De Magistris sulle politiche sociali

Il mio amico Giovanni Laino ha inviato, con competenza e umiltà, a Luigi De Magistris le seguenti chiare proposte su cosa fare a Napoli per le politiche di inclusione sociale.
Condivido totalmente e dunque riporto:


Dare una grande attenzione alla lotta alla povertà, con il rispetto dei diritti e con livelli dignitosi della spesa sociale, a partire dai compiti specifici del Comune, con particolare attenzione ai rioni più in difficoltà.

· Battaglia con il Governo e la Regione per ridestinare a Napoli quote significative dei fondi FAS e rimodulazione dei fondi europei per un fondo per la coesione sociale. Nel medio periodo recupero dell’evasione contributiva e delle multe.
· Pagamento in poche trance dell’insieme del debito vantato dalle organizzazioni non profit trovando una formula credibile per pagare le fatture di detti fornitori entro 90 giorni e per superare il criterio cronologico nei pagamenti delle spese per servizi sociali.
· Razionalizzazione della spesa sociale, progressiva lotta alla precarietà dei lavoratori del terzo settore, pretendendo una giusta retribuzione per i servizi esternalizzati.
· A partire dalle 165 nuove assistenti sociali riorganizzare i centri di servizio sociale territoriale valorizzando il lavoro di tutti gli addetti del Comune impegnati nei servizi.
· Favorire e rispettare l’autonomia politica delle organizzazioni, concertando la costruzione di formule di confronto permanente, trasparenti, senza confusione di ruoli, per realizzare pratiche di democrazia deliberativa che coinvolgano anche i beneficiari dei servizi.
· Incrementare il numero di asili nido.
· Chiedere e incentivare tutte le scuole di proprietà del Comune a consentire l’uso degli spazi sino a sera per attività sociali.
· Assegnare la delega per le politiche sociali e per l'educazione ad una persona di alto profilo e competenza di "chiara fama".

Cordiali e modesti saluti,

Giovanni Laino

1 commento:

Pietro Spina ha detto...

Concordo e sottoscrivo in pieno specialmente i primi tre punti, che sintetizzerei così "cominciamo a trovare i soldi per pagare chi lavora". COnosco personalmente tanti giovani che lavorano quasi gratis per mantenere un minimo di coesione sociale in questa città. E non parlo solo di "terzo settore". SI parla tanto di evitare la fuga dei "cervelli" giovani, si fa tanta retorica sul lavoro precario e sul trovare un lavoro ai giovani che non ce l'hanno e vivono coi genitori, ma perchè non si comincia con il dare una retribuzione vera e dignitosa a tanti che già lavorano e non possono vivere alle spalle dei genitori perchè i genitori non ce la fanno? Perchè non cominciamo a guardare i "cervelli" che fanno i medici e i biologi nei nostri ospedali per 900 euro al mese da "collaboratori", senza contributi, senza assistenza, senza ferie?
Questa è la vera vergogna, la vera crisi.
E perchè, invece di parlare di abolire la TARSU, non cominciamo a dire quanti la pagano davvero? Quanti pagano le multe? vogliamo dire che il sistema di riscossione è una piaga che costa molto più di quello che rende? qualcuno sa quanto ha veramente portato nelle casse del comune l'operazione della "sanatoria" delle multe fino al 2004 (Dl 78/2009)? Mandando avvisi di pagamento per multe prescritte non si ottiene altro che impugnazioni davanti al Giudice di Pace, con condanna dell'Ente al pagamento delle spese di giudizio. Tanto per fare un esempio.
Queste sono cose serie di cui si deve veramente parlare, perchè, al di là di tutte le chiacchiere, la giustizia sociale si fa così, trovando risorse da usare per retribuire il lavoro utile.