22 dicembre, 2009

White Christmas


Qualche settimana fa i deliranti capi leghisti istigavano ancora una volta, pericolosamente, all'odio razzista. Lo facevano contro tutti, arcivescovo di Milano compreso. Con una furia di chi si sente l'ago della bilancia della compagine di governo e può urlare tutto. E, scimmiottando antichi slogan del Ku Klux Klan degli anni trenta e quaranta del secolo scorso auspicavano per la padania un White Christmas, un Natale fatto solo per i bianchi, con tutti gli stranieri fuori.
White Christmas è una famosa canzone degli stessi anni dello slogan del Klan, cantata da Bing Crosby - il disco più venduto del secolo scorso - e le sue parole sono una struggente esaltazione della neve a Natale, che ricorda quella del paesello da bambino a chi ora è nella grande città: bianco natale in senso proprio, nulla di razzista.
Il gioco di parole ignobile dei leghisti, che capovolgeva in odio una canzone d'amore, deve, però, avere risvegliato, il Signore degli eserciti. Il quale - forte di poteri superiori - ha fatto cadere sulla padania un vero bianco Natale, Fatto di neve e di ghiaccio. Che ha bloccato tutto.
Così mentre attraversavo la bianca, di neve, padania sul treno regionale con ore di ritardo ho visto la bimba cinese che giocava con la nonna italiana di un'altra bimba, il ragazzo del Senegal che aiutava l'anziano signore a mettere a posto i bagagli, la giovane donna col capo coperto che si alzava per fare sedere l'uomo anziano che lo ringraziava, si sedeva e poi leggeva poi la Padania e lo studente orientale che giocava a scacchi con il collega italiano.
Il mondo è fortunatamente più sorprendente e ricco dei fanatismi.
Buon Natale.

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