18 dicembre, 2009

Bruttopaese


Sono sgomento per l’ulteriore attacco alle libertà… liberali. C’è da alzare la guardia a difesa della libera rete in libero stato. Consiglio di seguire il dibattito e di leggere Zambardino.

Segnalo poi l’uscita ufficiale del rapporto 2008-2009 della commissione povertà o commissione indagine sull’esclusione sociale (CIES) – della quale faccio parte. E’ lunga ma esorto davvero a leggerne almeno il riassunto iniziale, la relazione di sintesi. Insisto: è quasi un dovere civico farlo. Per capire come vengono colpiti sempre i più poveri, che lavorino a no, i giovani, il Mezzogiorno. E i bambini. Questo è un Paese dove cresce l’ingiustizia sociale e nessuno ci bada – o, meglio detto, badano a altro. E non si tratta di extracomunitari ma di italiani nati in Italia. Però poveri. In aumento e senza ombra di politiche pubbliche.

Il clima politico è mefitico. Ma la sua base sta nell’impossibilità di una decency in termini di coesione sociale che, a sua volta è dovuta al carattere macroscopico del duplice divario: tra ricchi e poveri e tra Nord e Sud. Il sintomo è la titanica lotta tra S.B. e i suoi avversari, come la punta di un iceberg si vede quella cosa lì. Ma la base, quel che sta sotto e minaccia è la divisione sostanziale e reale dell’Italia.

E’ l’impossibilità di duratura coesione sociale la questione vera, di fondo del Paese. Ma (sic!) il puntuale rapporto annuale viene ripreso oggi solo dall’Avvenire, quotidiano della conferenza episcopale. Tace la libera stampa, muto è il sindacato, tacciono, nell’ordine, Bersani, Di Pietro e pure “li comunisti”…

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