E invece… Alla fine sono entrato nell’assemblea nazionale del Pd. Perché ho vinto il ricorso – grazie alla caparbia insistenza degli amici di Mantova. Che ringrazio ancora. Sono andato a Roma all’assemblea. Ho visto molte persone brave, capaci, competenti nei propri settori, ad un tempo indignate per l’Italia com’è e reattive, che stanno tentando un’ultima tenace prova di politica, che sia sì realistica ma che abbia anche un senso, progettuale, metodologico. Perché è pur vero che c’è comunque bisogno di azione comunitaria e di attivizzazione civica e dal basso ma anche di rappresentanza dignitosa, che ascolti, che rilanci, che invogli.
All’assemblea i leader si sono accordati secondo i rituali di sempre. Le mozioni sono state approvate con sciatto automatismo. Il dibattito e gli stessi modi di lavorare erano insomma vetusti e davvero poverissimi rispetto alle ferite del Paese, alle cure sociali e civili necessarie, alle aspettative. Ci vuole qualcosa di altro e di nuovo, che faccia i conti col mondo com’è. Non basta l’ennesima alchimia tra popolarismo e socialdemocrazia. E poi ho visto un apparato che ogni tanto vorrebbe ma che forse non è proprio in grado di raccogliere spinte, energie, proposte che pure ci sarebbero. Non ha, appunto, gli strumenti culturali e forse anche emotivi. Sono nati e cresciuti in quei pollai… Al di là dei leader è questo il problema. Sulla generale mancanza di una forma per la politica (ben oltre la specificità del Pd) e anche su questa evidente e dolorosa scissione – tra necessità e anche risorse da un lato e vecchie inamovibili abitudini dall’altro – proverò a fare una qualche riflessione un po’ più lunga tra qualche giorno. Lavoro permettendo.
1 commento:
Scusi, Professore...mi vorrebbe cortesemente spiegare cosa è cambiato nel contesto politico dai "tempi" che favorirono la Sua decisione, di formare una Lista locale a Lei intitolata e alternativa al Partito di Bassolino, alla Sua (ovviamente, legittima) recente determinazione nell'aderire al Partito al quale è iscritto...Bassolino?
Inoltre, al di là dei nomi, ho letto le sue puntuali osservazioni sui "riti" e sulle diatribe congressuali del Pd. Anche da questo punto di vista...davvero è rimasto sorpreso?
Grazie e cordiali saluti
Franco Tambaro
Posta un commento