Perdonatemi ma insisto. Si deve fare qualcosa.
Otto giorni fa, il giorno 6 giugno, dopo una seria riflessione, dati alla mano, ho fatto su Repubblica Napoli con Antonio Risi una proposta moderata, seria che metteva insieme le leggi normali e una proposta pratica di azione civica a favore di una prima differenziazione in questa città con il sostegno del Comune, che è a ciò preposto.
Questo approccio pragmatico ha avuto il sostegno di vari blog, di associazioni e singoli.
Ma poi: nessuno nell’amministrazione e nel consiglio comunale prende posizione ufficiale. Così si perpetua l’idea che la monnezza non differenziata per ora continui a finire “tal quale” nelle discariche, in barba a ogni legge vigente.
E l’assessore Mola? Ci si sarebbe aspettato che dicesse “buona idea”, “vediamo se si può fare, almeno in parte” “sosteniamo una prima mobilitazione su ciò”, “il Comune si farà supporter e dunque protagonista”.
Invece: in un’intervista risponde - sempre su Repubblica – che la questione della raccolta differenziata è già oggetto di piano…. Ed è previsto per il 2009 e oltre.
Tant’è. E il minimo che si può constatare è che ogni volta che nasce una proposta di pur timida attivizzazione, l’amministrazione anzicché caldeggiarla si concentra piuttosto sul fatto che si farà “ma dal palazzo e a tempo debito, nelle forme già individuate”. Alla faccia della partecipazione. E salvo spesso non riuscirci. Sostanzialmente non si crede che si possa contare sul civismo al quale, dunque, è inutile o pericoloso dare sponda operativa.
Qualcuno non crede che si tratti solo di una allergia alla partecipazione. Dietro vi sarebbe la convinzione che le discariche si stanno ormai aprendo e che importa se in esse di nuovo andrà la monnezza non differenziata “tal quale” …. Se si è in attesa di un poker di termovalorizzatori.
A me la dietrologia sta antipatica. Ma in questo caso è difficile respingere i cattivi pensieri.
E voila, nel bel mezzo di questa vicenda – attenzione! - dal governo in Roma vengono annunciati, invece, ben mille ”angeli della differenziata”. Mandati quasi a commissariare l’educazione dei cittadini proprio alla differenziata, che spetta, però, ai comuni. E allora l’assessore Mola s’arrabbia e grida, non senza formale ragione, che tocca a lui. Ma il suo tenue “ghe pensi mì” appare poco credibile di fronte alle trombe di palazzo Chigi. E ancor meno credibile dato che ha appena rimandato l’impegno dei cittadini per la differenziata al 2009 e oltre.
Un amico inglese che segue le cose di Napoli, di fronte a questi paradossi – farseschi se non ci fosse di mezzo la drammaticità delle cose – mi dice che quasi quasi sarebbe il caso di affiancare questi “angeli volontari” mandati dal governo (parte della protezione civile, pare) e di rivolgersi forse direttamente a Bertolaso per creare insieme - angeli mandati e angeli da attivare qui - una sinergia e così comunque avviare la battaglia contro la “monnezza in discarica tal quale” contrastando, al contempo, l’ennesima assurda dilazione di un po’ di sensata, normale differenziazione partecipata in questa città.
Ora lasciamo un attimo l’amico inglese. E riandiamo alle questioni costituzionali. Perché sono molto ma molto preoccupato a proposito dei recenti decreti sulla cosidetta sicurezza.
E cito Giuseppe D’Avanzo perché concordo con quanto egli dice:
“Berlusconi è intenzionato a dimostrare che - per governare la crisi italiana, come vuole che noi l'immaginiamo - è costretto per necessità a separare lo Stato dal diritto, la decisione dalla legge, l'ordine giuridico dalla vita. Come se il Paese attraversasse una terra di nessuno. Così critica, oscura e sinistra da rendere urgente e senza alternative un potere di regolamentazione così esteso da modificare e abrogare con decreti le leggi in vigore”.
Dunque, eccoci qui, nel mezzo di una situazione che è ben strana.
Il decisionismo emergenziale si fa pericoloso per lo stesso stato di diritto. Contemporaneamente, il nullismo dell’amministrazione locale (per non parlare del PD, vero fantasma e della sinistra, reclusa nel ghetto dell’antagonismo pur che sia) glissa, rimanda, di fatto nega sostegno a qualsiasi moto partecipativo sul tema dei rifiuti in questa città, manco fosse la peste il voler far qualcosa subito per differenziare.
Ma mentre il governo rende tutto emergenziale propone, al contempo, un impegno educativo e volontario sulla differenziazione, senza attendere il tempo che verrà come sostiene, invece, l’assessore Mola di Napoli.
E così - per i cittadini democratici e di buon senso – si pone un quesito: ci tocca il difficile doppio compito di avversare i pericoli della cultura dell’emergenza ma - una volta registrato l’ennesimo “niet” comunale - anche di non respingere le occasioni volontarie proposte dal governo per un’attivizzazione sulla differenziata se queste si mostreranno reali?
2 commenti:
Caro Marco,
facciamo qualcosa!
Vengo da una riunione di quartiere in cui si faceva a gare per proporre iniziative in cui vedere i cittadini protagonisti, anche se demoralizzati dal nulla che abbiamo intorno, c'è chi ha iniziato ad usare i pannolini lavabili, chi usa le buste di stoffa per fare la spesa, chi si impegna per il riciclo dell'olio usato, chi ha raccolto i cellulari usati, insomma c'è vita in questa città.
Certo le istituzioni dovrebbero fare un passo, per esempio un'idea carina è quella di far installare delle compostiere nei parchi pubblici, in modo da permettere a chiunque di portare lì il proprio umido, che poi potrebbe essere usato come concime negli stessi parchi, raccolte speciali di rifiuti elettronici, medicine, pile etc da poter fare la domenica (una vera domenica ecologica).
Tutto è meglio del nulla che c'è ora.
mi chiamo carla orilia e da mesi mi sto occupando della faccenda "rifiuti", prima per capire e poi per agire. Ora sto collaborando con l'Osservatorio rifiuti dell WWF e fra le tante iniziative alle quali stiamo dando corso, stavamo pensando anche di organizzare un sistema di raccolta differenziata alternativa all'ASIA.
Per farlo occorre superare il problema della privativa che esiste in materia. Il FORUM delle Associazioni diretto da Guido Viale si sta facendo portavoce dell'istanza di eliminare tale vincolo e di ciò si discuterà nella prossima riunione, alla quale, secondo me bisogna partecipare in massa, per che' è l'unico veicolo che abbiamo per un'interlocuzione con le istituzioni. Approfitto per ricordare a tutti che il giorno 21 giugno ci sarà la marcia Acerra- Napoli de " I mille del SI ". Per maggiori informazioni http://www.rifiuticampania.org/ oppure alla mia e-mail carlaorilia@tele2.it
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