Gli annunci e i proponimenti che, in modo ormai quotidiano, martellante ci piovono addosso da amministratori o politici o, altre volte, tecnici o pensatori che, a vario titolo, sono accreditati come prossimi alle stanze di chi dovrebbe o potrebbe decidere ormai costituiscono una sorta di ridda di ipotesi su cosa e come viene trasformata la città in cui viviamo – qualcosa di caotico eppure insistente fatto, in modo confuso, di cose magari vere o forse verosimili oppure auspicate o incerte o inattendibili, ogni volta esposte, rimosse, confermate, smentite, riproposte e via così.
Così è per lo stadio nella zona Nord, per le eventuali decisioni su traffico, parcheggi, vigili e dintorni - legati ai nuovi poteri speciali del sindaco, per le modalità con le quali si intende mutare la politica sui rifiuti così disastrosa e priva di prospettiva civica e partecipativa. Così è per il destino della colmata a mare di Bagnoli, per i forse possibili nuovi accordi di programma, per la riorganizzazione della società Bagnolifutura e l’attuazione di altre tappe previste dal piano esecutivo per l’ambito di Coroglio.
Basta. E’ ora di battersi per restituire alla città - a uno spazio di dibattito serio e pubblico - le scelte che riguardano noi e i nostri figli.
L’amministrazione comunale istituisca una sede pubblica di discussione, aperta a tutti i soggetti interessati comprese le associazioni di cittadini, dove svolgere una istruttoria pubblica delle diverse ipotesi in campo, a Miano per lo stadio ma soprattutto a Bagnoli.
Decidiamoinsieme presenta oggi un appello forte ed equilibrato che chiede, intanto per Bagnoli, proprio questo e che viene ripreso da alcuni giornali.
Sarebbe ora almeno (almeno!) di raccogliere firme per dare un po’ di procedure trasparenti e finalmente più democratiche alla vita pubblica napoletana.
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