
E soprattutto ringrazio i nostri elettori ed elettrici. Che non sono pochi. Non abbiamo ottenuto quanto volevamo o pensavamo e di questo sapremo parlare tra noi e alla città.
Ma siamo presenti in città, non siamo solo testimonianza. Possiamo ripartire da questo 3,47% per costruire una forza civile e politica. E’ una percentuale notevole, costruita in soli 4 mesi. Faccio i miei auguri a Norberto che ci rappresenterà nella municipalità Vomero-Arenella e lo abbraccio forte.
Non sono stato eletto in consiglio comunale nonostante abbia ottenuto personalmente il quorum: la lista non lo ha ottenuto.
Sarà più difficile rappresentare il nostro programma. E’ un fatto che complica il lavoro promesso agli elettori.
Dunque, faremo l’analisi del voto. Non solo del nostro voto, che richiede una seria riflessione politica e di prospettiva su cosa intende fare Decidiamo Insieme e anche il sottoscritto che, ovviamente, rimette nelle mani dell’associazione il mandato che aveva ottenuto per questa tornata elettorale.
La domanda centrale è: come vogliamo continuare a stare in città e riunire le nostre diverse culture e anime, far valere il nostro programma rispetto a chi è chiamato a governare, proporre soluzioni per il bene comune, entro un lavoro “di lunga lena” su cui ci siamo impegnati con noi stessi e con i cittadini da febbraio e come è scritto nel nostro statuto?
In risposta a questo complesso quesito c’è da mettere in cantiere una costruzione sociale, politica e culturale che dovrà avere le sue tappe iniziali a cavallo tra ora e l’autunno. La prima sarà l’assemblea già convocata del 2 giugno.
E esamineremo il senso della grande vittoria del centro-sinistra che contraddice quello che io, che noi abbiamo detto: “hanno governato male”. Dovremo essere capaci di vedere ogni possibile prospettiva rispetto al divario tra questo nostro giudizio, tanto presente in città ben oltre noi e il risultato che lo contraddice.
Propongo anche che ci si soffermi con cura e con calma sull’analisi generale del voto senza scorciatoie interpretative facili: dati quartiere per quartiere, composizione tra partiti e pesi diversi degli stessi nelle diverse aree della città, rapporto tra voto per le municipalità e voto per sindaco e consiglio, peso ed errore nel voto disgiunto ecc. Prima di tutto vi è un tempo da dedicare all’analisi dettagliata dell’espressione democratica dei napoletani. Analisi e poi giudizio articolato: a me hanno insegnato così. Propongo un dibattito che interpreti da più angolature. Credo che il sito Decidiamo Insieme sia un luogo deputato a ciò. Ne possiamo poi trarre una pubblicazione, se vogliamo. C’è necessità, in città, di studio e riflessione sulla complessità. Come movimento ce ne possiamo fare promotori. Potremmo partire dal dato che mostra che i partiti contano oggi di più: 35.818 voti sono in più per i sindaci e in meno per le liste nel 2006 mentre nel 2001 erano circa il doppio, cioè 66.000, che ciò vale soprattutto per la Iervolino per la quale vi è quindi perfetta corrispondenza tra voto a lei e voto ai partiti senza che lei abbia aggiunto alcunché, che, su questo, noi, nel nostro piccolo, siamo in controtendenza: 7.567 voti di differenza a favore della candidatira a sindaco (+ quasi 3000 voti disgiunti a favore del candidato sindaco e annullati). Una forza che, come abbiamo visto, si è tradotta in debolezza. I partiti politici ne escono certamente rafforzati. Lo vedremo nella formazione della giunta, state certi.
Se si crede nei segnali che l’espressione democratica dà alla città, c’è tanto materiale su cui pensare, soprattutto in relazione alle condizioni e ai mutamenti sociali e culturali della città nelle sue diverse parti e nel suo rapporto con rappresentanza e amministrazione. Per chi crede nella democrazia partecipativa, si tratta di temi cruciali, fondanti.
Non abbiamo avuto un successo. Lo sappiamo. Saremo severi e misurati nella nostra analisi sulla politica e sull’organizzazione che hanno portato a questo risultato significativo ma certamente non lusinghiero. E sapremo andare avanti a partire da un dato comunque forte, importante: abbiamo perso ma siamo presenti e siamo, che lo si voglia o no, l’unica forza di sensata potenziale opposizione costruttiva in città, forse con la sola aggiunta di Mario Esposito.
La destra, fin quando sarà portavoce del delirio sovversivo del Berlusca non lo è e, del resto, mai lo è stata.
Attenzione, a tutti noi naviganti in questo mare: è una grande responsabilità quella di essere la sola forza che ha un compito di critica e controllo costruttivi su chi governa. Ieri mi ha chiamato Fabrizia Ramondino per ricordarmelo: “Proprio perché la Iervolino ha vinto così tanto, noi abbiamo maggiore responsabilità nel far valere il programma per i cittadini e per la città; non ti deprimere, teniamo duro; studiamo per il meglio, c’è da tanto ma tanto da fare….”. Parole importanti.
Intanto ho doverosamente chiamato Rosa Russo Iervolino e le ho fatto gli auguri di buon lavoro; le porterò personalmente il nostro programma.