07 ottobre, 2013

Un parziale lieto fine

Spesso ci sono episodi che avvengono nelle nostre scuole che vale la pena raccontare. Per rendere l’idea dell’impegno con il quale dirigenti, insegnanti, famiglie affrontano le tante difficoltà, soprattutto nei territori difficili.
Diversi giorni fa apprendo dai giornali locali che la scuola Virgilio 4 di Scampia, a Napoli, dove l’anno passato abbiamo presentato in una bella conferenza stampa i prototipi contro la dispersione scolastica – una scuola funzionante, innovativa, importantissima per il territorio – aveva subito il secondo furto in dieci giorni. Numerosi pc, tablet, strumenti musicali, materiali didattici erano stati sottratti.
Ho subito telefonato al dirigente scolastico, Paolo Battimiello, che mi ha raccontato la triste sorpresa per ben due mattine in dieci giorni, la corsa dai carabinieri per fare la denuncia, il grande supporto ricevuto dalle forze di polizia e dall’ufficio scolastico regionale.
Ma ciò che più consola, il grande coinvolgimento delle famiglie dei bambini di fronte a un episodio tanto grave.
Parte un lavoro di squadra: le ricerche dei carabinieri sul territorio e lo sforzo della comunità scolastica per restare unita e mostrare la propria indignazione al quartiere di fronte a un furto che colpisce non soltanto ciascuno dei bambini della scuola, ma l’immagine stessa di Scampia, così spesso oltraggiata e ferita dalle rappresentazioni mediatiche semplificate e dalle sempre dannose generalizzazioni.
Nel pomeriggio buona parte della refurtiva viene ritrovata nel cortile. Gli autori hanno deciso di restituirla, perfettamente integra. Un parziale lieto fine, a cui faranno seguito le ricerche della parte ancora mancante e il doveroso aiuto che siamo pronti a fornire ad una scuola capace e coraggiosa. Che ci ha dimostrato ancora una volta che una scuola – e ce ne sono tante così – è un bene prezioso nei territori difficili e può battersi  per la legalità, farsi comunità educante, stringere alleanze importanti con i cittadini di un quartiere, affrontando situazioni difficili. 

4 commenti:

Fabio Albanese ha detto...

Mi perdoni sottosegretario, probabilmente utilizziamo protocolli comunicativi incompatibili, non mi riesce di comprendere come si possa essere al tempo stesso "qualificati" e "legittimati" ad esercitare una professione regolamentata ma non "abilitati" a svolgerla. Provero' a chiederlo anche alla Commissione Europea. Sa, per quella famosa procedura d'infrazione.... Se permette un consiglio, alle autorita' degli Stati membri, dichiarate che il diploma abilita in modo permanente all'insegnamento. Non c'e' altro modo, glielo assicuro, per archiviare il caso. Personalmente mi opporro' all'archiviazione (come sa e' un mio diritto) fino a quando non sara' chiarito in modo inequivocabile il valore i abilitazione pemanente dl titolo. Dovessimo portare avanti il contnzioso per un altro dcennio. Buona serata.

DIPLOMA MAGISTRALE ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Condivido il pensiero del collega Fabio Albanese. Ieri, lei ha risposto in Assemblea che "Si confida, pertanto, in una prossima archiviazione della procedura pendente presso gli uffici della Commissione europea." Le garantisco anche da parte mia l'opposizione all'archiviazione fino a quando non sarò dichiarato pienamente qualificato e abilitato in modo permanente all'insegnamento. Alfredo Tarallo

giuseppe veronica ha detto...

Negli ultimi episodi del Commissario Montalbano, trasmessi dalla televisione, ho notato una rivalutazione della mafia. Ora vedo che anche lei, Signor Sottosegretario, inclina alla indulgenza verso la piccola criminalità. I genitori della scuola che hanno contribuito al recupero del bottino, sono con tutta evidenza, persone colluse con certi ambienti. Deve essere un vezzo di voi intellettuali del sud.