14 maggio, 2012

Crescita, Coesione, Equità


La spending review servirà a tagliare sprechi e inefficienze dell’amministrazione: ne ho parlato in un’intervista pubblicata Domenica sul Corriere della Sera. Le scuole non si toccano. La spesa per l’istruzione è investimento vivo per il futuro del Paese. Ci crediamo e ci battiamo per questo, seppure in un momento difficilissimo.
Dopo i primi sei mesi di lavoro, si raccolgono alcuni frutti. Con il Ministro Profumo siamo in grado di  presentare  i primi risultati concreti di un impegno volto a rimettere la scuola al centro dell’agenda politica italiana. Perché serve alla crescita e serve all’equità. Tutte e due le cose insieme.
Venerdì scorso, alla conferenza stampa del Presidente del Consiglio Monti, il Ministro Fabrizio Barca ha presentato le misure per l’inclusione e la coesione, realizzate con i fondi europei non spesi dalle Regioni del Sud. Tra queste misure, le oltre 100 microaree in cui collocheremo le azioni integrate contro la dispersione scolastica: a inizio giugno la mappa sarà completa, a settembre si parte.
Lavoriamo per sostenere i soggetti più deboli della società, per ridurre la povertà minorile: in questo quadro vanno collocate le misure per la scolarizzazione dei rom, in particolare delle donne e delle giovani madri, ma anche interventi sui nidi e prima infanzia (Qui il documento completo:  “Strategia nazionale d’inclusione dei rom, sinti e caminanti. “).
E poi c’è il piano culturale e degli apprendimenti, dove stiamo lavorando per consolidare il lavoro delle scuole introducendo anche qualche novità. Sono alla revisione finale le indicazioni nazionali per il curriculum della scuola di base. Con la partecipazione e la consultazione delle scuole verrà pubblicato un documento di indirizzo,  per definire i traguardi da raggiungere entro la fine della terza media per ogni alunno.
Infine, due azioni per raccordare le iniziative delle scuole su due temi cruciali per la formazione delle giovani generazioni: le pari opportunità- con particolare attenzione al tema della violenza sulle donne- e il contrasto all’omofobia. Per la prima volta il Ministero dell’Istruzione ha inviato una circolare per la giornata mondiale contro l’omofobia del 17 maggio.


11 commenti:

guardaitreni ha detto...

Ho letto con piacere l'intervista sul Corriere. Dico "con piacere", perché mi è parso di potermi aspettare cambiamenti sostanziali, piuttosto che di facciata, come ormai d'abitudine. Circa le indicazioni sul curricolo di base, mi aspetto che ci sia un bel filo diretto anche con le province autonome, in particolare quella di Trento, dove insegno e dove Lei ha operato. Mi spiacerebbe, infatti, dover "fare altro" rispetto al territorio nazionale semplicemente perché l'autonomia lo consente o perché qualche politico ne riceve lustro.

Carmela ha detto...

Finalmente qualcuno che conosce bene la scuola interviene su questioni fondamentali per l'attività d'insegnamento apprendimento:un curricolo per la scuola di base, un percorso lungo 11 anni a partire dalla prim sezione della scuola dell'infanzia,dove vengano rispettati i tempi e le capacità di tutti e di ciascuno. Questa è vera attenzione all'alunno, ma sarebbe opportuno che questa innovazione venisse accompagnata da una capillare formazione(non mera informazione)del corpo docente. Bisogna che si comprenda che i docenti sono gli accompagnatori e la guida degli alunni nell'importante processo di crescita e di formazione e non i somministratori di pillole di conoscenza. Le conoscenze debbono essere il mezzo e non il fine della nostra opera che deve elevarsi al di sopra della pratica didattica per garantire la piena realizzazione della persona qualunque sia la propria estrazione sociale la propria origine culturale o la propria possibilità di apprendimento.

luigi ha detto...

Bugie. I tagli stanno continuando! Dimissioni!

Benedetta Iannalfo ha detto...

Vorrei poterle credere, ma mi chiedo allora che fine faranno le dichiarazioni di Giarda circa la spending review, che invece riguardavano eccome altri tagli alla scuola, e che tagli!
Si rende conto di che cosa potrebbe significare l'eliminazione della figura del docente di sostegno per gli studenti diversamente abili? Il nostro lavoro da arduo diventerebbe INGESTIBILE! Spero che facciate l'impossibile perché questo scempio non avvenga! In caso contrario questa nazione non potrà più chiamarsi civile!

giuseppe veronica ha detto...

cosa ci fai tra i banchieri? Giuseppe Veronica, maestro di scuola primaria.

eva ha detto...

Caro Maestro,
è al corrente della banalità di risposte del Suo Ministro alle domande dei giornalisti a Savona?
E quando non ha dato risposte banali ne ha date di agghiaccianti.
Infine a molte non ha risposto, adducendo il pretesto che i giornalisti non stavano svolgendo bene il loro lavoro e non stavano facendo le domande giuste.

Lei, ex Maestro di strada, o s'è fatto un lungo pelo diplomatico, o è un santo di inenarrabile pazienza,o dovrebbe non stare più lì.

Scusi la franchezza.
In ogni caso, buon lavoro.

giuseppe veronica ha detto...

Don Milani diceva che non si può essere servi di due padroni: o in strada, o nel palazzo.

Anonimo ha detto...

Una domanda caro maestro: come posso insegnare ai miei bambini il rispetto della legalità se VOI AL MIUR considerate le leggi carta straccia ? Eggià, mi riferisco al VALORE ABILITANTE del DIPLOMA MAGISTRALE scritto nero su bianco e DA VOI IGNORATO! Al punto che volete farci pagare il riscatto per l'abilitazione rubata mediante corsi a pagamento.
Altro che legalità...

Anonimo ha detto...

Una domanda caro Maestro, ma Lei si è diplomato in una scuola o in un istituto magistrale ? Nel Suo curriculum pubblicato nel sito del ministero c'è scritto "ha conseguito il diploma della scuola magistrale" (la laurea successiva non era abilitante). Immagino si tratti di un errore da parte di chi ha scritto l'articolo, perché è bene ricordare che, a differenza del diploma di maturità magistrale (che si conseguiva negli istituti magistrali) quello di scuola magistrale (detto di abilitazione al grado preparatorio) non è mai stato abilitante all'insegnamento nella scuola elementare/primaria.
Chiedo questo perché il concorso per insegnare nella scuola elementare era riservato ai possessori di diploma di istituto (e non di scuola) magistrale (abilitazione magistrale) e non aveva funzione di abilitazione, quindi non solo non poteva fornire l'abilitazione, ma nemmeno potevano parteciparvi coloro che fossero stati in possesso del diploma di scuola magistrale.
Link:
http://www.istruzione.it/web/ministero/organizzazione/rossidoria_cv

Matteo ha detto...

Ma di quale equità parlate ?
Avete appena messo in moto una gigantesca macchina per far pagare ai Vostri insegnanti il diritto alla stabilizzazione del posto di lavoro.
Avete organizzato un giro d'affari da 100 milioni di euro (http://www.ecodisicilia.com/universita-dietro-il-tfa-un-business-da-100-milioni-di-euro.htm) invece di riconoscere la professionalità di chi da anni lavora per Voi ed ai quali le norme europee garantiscono la stabilizzazione del posto di lavoro dopo 36 mesi.
Ma qui non siamo in Europa. Qui siamo nella Terra dello Sfruttamento del lavoro.
E' una gran bella strategia: prima utilizzate il lavoro dei "non docenti" (perché tali non li riconoscete) di III fascia di Istituto, li utilizzate per anni, fanno funzionare le Vostre scuole, poi, dopo averli ridotti a mendicare una supplenza, senza riconoscere loro alcuna dignità, li umiliate al punto da chiedere a gente che lavora da anni di doversi pagare, a caro prezzo, una "formazione INIZIALE", come a dire, ciò che avete fatto finora era del tutto privo di professionalità.
E tutto con la compiacenza delle organizzazioni sindacali che, a parole, difendono i lavoratori.
Complimenti.
Questo è un Paese che delude.
Altro che equità.

giuseppe veronica ha detto...

hai ragione, Matteo, mettono il pizzo sul lavoro e cianciano di equità e legalità