(SegnalAzioni educative)
Le censure verso la diversità e la malattia mentale limitano la ricerca di risposte vitali, contribuiscono a lasciare nell’isolamento le famiglie colpite, impediscono una dimensione più libera e umana. Anche in questa edizione del 2011 dell’Arte della Felicità, l’associazione Nessuno è perfetto ha trovato un suo spazio specifico di riconoscimento, per provare ad articolare, proprio sullo sfondo del tema della solitudine, un colloquio intimo e pubblico. Un colloquio che si carica di attesa fiduciosa: provare a parlare di tematiche dolorose, generalmente rimosse, per cercare di andare oltre pudori e difese.
La presenza a Napoli di Clara Sereni, nell’incontro organizzato dall’associazione, consente di intrecciare dimensioni diverse. Il senso dell’invito sta nella possibilità di incontrare il rigore della sua scrittura, che assume in sé il vissuto, trasfigurandolo. Il contatto personale con il tema della diversità diventa, nella solitudine della narrazione, occasione per raccontare un mondo che suscita emozioni e riflessioni. Rifuggendo da tentazioni banalmente consolatorie, Clara Sereni propone spesso la quotidianità di un’esperienza, diversa e uguale a tante, che nell’intensità della parola trova la sua singolarità. Attraversa tematiche scomode che toccano sfere esistenziali di ogni autentica letteratura, e la scomodità è il risultato di uno scavo lucido e profondo che non offre facili ripari, pur aprendo varchi di lievità. La parola e il racconto restano nudi, per restituire la nudità dell’isolamento, da cui trarre tutta la forza e la dignità possibili.
1 commento:
grazie marco,
ho potuto vedere solo oggi il tuo "lancio" alla nostra iniziativa e non sapevo che avresti deciso di annunciarlo con il "pezzullo" che avevamo scritto per il catalogo. L'incontro è andato bene, molto partecipato emotivamente. Era programmato a seguire l'incontro con Marc Augè e temevamo che il confronto fosse stato decisamente a nostro sfavore. Invece, nonostante, come era ovvio, direi , ci fossero meno persone, nondimeno il coinvogimento di chi c'era e gli argomenti presentati hanno contribuito a momenti di "pathos" molto alti. Le parole di Clara Sereni, quelle lette e quelle dette, hanno, prima di tutto, determinato questo clima molto intenso. Dopo l'incontro ho accompagnato la Sereni alla galleria Principe perchè aveva concordato un intervento durante la Notte bianca della scuola di Napoli (che poi non ha più fatto per ragioni di tempo). Dell'evento della notte bianca a Napoli non so a te che resoconto ne è stato fatto, ma debbo dire che il clima che si respirava lì in galleria era, invece, molto meno partecipato di quello che avevamo vissuto poco prima al Grenoble, con notevole scoramento di Clara e mio (che non era diverso credo da quello di altri presenti in galleria).
un abbraccio
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