E' confermato: ci potremo vedere per discutere giovedì prossimo.
Come uscire dal disastro? Quale futuro politico per Napoli?
Decidiamo Insieme organizza un dibattito pubblico.
Interverranno tra gli altri: Enzo Amendola, coordinatore di Red; Aldo Policastro magistratura democratica, segnali di fumo; Maurizio Zanardi, filosofo della politica; Leonardo Impegno, presidente del consiglio comunale e il soprascritto.
Seguirà dibattito.
Giovedì 18 dicembre dalle 17,30 alle 20,00
Sala della seconda Municipalità in piazza Dante
Siamo tutti invitati. Invitate tutti.
4 commenti:
caro Marco
ho una domanda che include una riflessione : perchè in un dibattito sul futuro di Napoli vengono coinvolti politici, rispettabili per carità e per giunta giovani, ma pur sempre appartenenti ad un partito?
Un bel dibattito, scevro da resistenze ideologiche, puro perchè vede tra i protagonisti coloro che domandano il cambiamento "dal basso",avrebbe coinvolto esponenti della società "mobile", rappresentanti delle associazioni, del mondo della scuola, del volontariato, della Chiesa, anche della politica, magari però con esponenti di schieramenti avversi.
Provare a leggere il futuro politico di Napoli con gli occhi, tra gli altri, di chi attualmente ricopre incarichi politici nelle classi dirigenti partenopee, non mi sembra innovativo, anche se è legittimo. Tutto qui
Questo il mio personale punto di vista.
Con stima
caro Lucariello,
Ti ringrazio per la lettera.
A me piacciono molto di più i 'bei dibattiti' come dici tu che le cose con rappresentanti politici dove non mi si vede, infatti, quasi mai.Ho partecipato all'assemblea delle associazioni, ecc. convocata da 'segnali di fumo'. E se ce ne sono e saranno altre - e non sto al lavoro - sempre ci verrò. Penso anche che noi piccolo gruppo di decidiamo insieme, dalle amministrative a oggi, abbiamo fatto pochissimi incontri ma tutti esattamente come quelli che tu proponi. Capisco anche che avere due politici di partito su 5 interventi è stata una scelta faticosa da accogliere per più d'uno... e forse anche per noi stessi e per me.
La ragione di tale scelta, però, la difendo.Ed è che volevamo che delle persone che fanno politica si misurino senza rete, in modo non rissoso e nel merito dell'operato della politica stessa, appunto, di fronte alle cose della nostra città. E' una via faticosa anche per me - te lo dico francamente; e lo è ancora di più in questi giorni; ma è anche una via che tiene in conto il fatto, non eludibile, che in democrazia la politica organizzata - e dunque tutti i problemi riguardanti la buona o cattiva rappresentanza - comunque esiste. Ti invito davvero a venire. Perché saremo diretti, chiari e certamente scevri da ideologie.
ciao Marco,
non ho potuto partecipare ieri e mi dispiace che da tanto tempo non ci vediamo, per colpa mia. spero di poter tornare a discutere presto con voi e, per quel che posso, dare un contributo. però vi seguo sempre (da lontano) e considero sempre quello che abbiamo fatto in quella campagna elettorale una delle cose migliori a cui ho avuto la fortuna di partecipare (in politica).
vi saluto con molto affetto
mario mastrocecco
Caro Marco
ringrazio te per la risposta franca e cordiale.
Accetto di buon grado il tuo invito a riflettere, discutere e ragionare sulla città.
Ti scrivo dalla terra che ha visto passare Winckelmann, Goethe, Leopardi, Vanvitelli. La stessa terra che ha partorito il primo Presidente della Repubblica, non tutti lo ricorderanno ma nel dopoguerra,indossava sempre lo stesso cappotto. E'la terra che ha accolto Virgilio quando scrisse parte dell'Eneide.Duemila anni dopo ha visto Maiuri e Gigante ridare luce alla città sepolta e ai suoi papiri.
Oggi è la terra che ospita individui della malavita deviati perchè piegati al denaro sporco, ai traffici di droga e alle pistolettate..però, come si cambia in duemila anni?
Ed io, come amava dire un poeta spagnolo, a volte mi sento "extranjero en mi ciudad".
Per questa ragione confesso che è sempre un sollievo, nonchè una piacevole sorpresa incontrare delle "belle persone".
E' come se si annullassero d'un colpo i luoghi comuni, la cronaca nera e i problemi insormontabili che ci sovrastano.
Da alcuni anni a questa parte è già attivo un segnale di fumo, che scaturisce-consentimi la battuta- dal fuoco di un abbondante arrosto. A parer mio di carne a cuocere ce n'è,per tutti i gusti.
La vitalità e il fuoco che si accende attorno alla città sorprende ancor più quando, associazioni e movimenti, impegnati nelle rispettive attività, si assumono più d'una responsabilità civile e morale: non solo impegnati nel migliorare il tessuto sociale attraverso le più disparate iniziative sociali, culturali o politiche ma nella ricerca di uno spazio comune di condivisione, che vada oltre sè stessi. Una volontà genuina che chiede si traduce nella ricerca di spazi per ritornare a parlare, come avveniva una volta nelle sezioni di partito,luoghi nei quali si lanciavano segnali di fumo-spesso vere nuvole di tabacco-conversando sul mondo. Erano rifugi di astrazione anche per i giovani, punti di discussione e dialogo, un pò come l'oratorio per la Chiesa.
Sembra il quadro di una vecchia storia che in effetti non c'è più. La politica organizzata, a mio avviso, tende ad "organizzarsi" in due momenti:
in occasione delle campagne elettorali con grande mobilitazione e nelle successive nomine.Approfittando della delega che noi cittadini, probabilmente stanchi e coinvolti da altri problemi abbiamo oramai affidato da tempo immemore ai nostri rappresentanti- e non siamo esenti da responsabilità-i soggetti politici scompaiono dalla circolazione. Restano solo volti o cognomi appesi ai muri dei palazzi storici, su manifesti sgualciti dalle intemperie o da qualcheduno che ne strappa un pezzo.
L'ambizione al potere crea i nuovi desaparecidos della democrazia che spesso, limitano la partecipazione alla politica dal basso ad un solo momento esclusivo e necessario: il diritto al voto.
La politica organizzata, la stessa che lancia improperi, frecciate, dichiarazioni ai propri simili sui giornali, forse risulta più molle di quanto sembri. E' pur vero che viviamo nell'era dell'"homo videns" come direbbe Sartori, nella quale manca una reale partecipazione dal basso perchè sono ben altri i modelli culturali a prevalere. Risulta altresì gravemente carente la comprensione di certi meccanismi che dovrebbe far sobbalzare ogni degno cittadino appartenente alla polis (o a Neapolis).
Allo stato dell'arte, non ravvedo personaggi politici talentuosi e carismatici in grado di stimolare, incentivare, raccogliere il disagio, presentare persone capaci di produrre un pensiero politico e sociale alternativo, scevro da preconcetti,retorica,demagogia.
Non c'è prospettiva nè missione alla quale aderire collettivamente.
Tuttavia sono ottimista di natura,proprio perchè "chiu nir ra midnight nun pò venì" e quando si raschia il fondo della notte ci può essere un'alba nuova, anche grazie a quelle "belle persone" di cui ti parlavo. Penso che per vivere da queste parti sia necessaria una doppia dosedi "anema e curaggio", credenziali necessarie per ricominciare a sognare. E a sperare.
Buona giornata
P.S.:mi scuso per la lunghezza dell'intervento.
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