Da tempo mi giungono voci. Lucia Annunziata o Walter Veltroni candidati a sindaco di Napoli?
Mah!? Davvero il pd e/o il centro-sinistra, per le elezioni a sindaco vogliono fare venire qualcuno da fuori per provare a vincere - il soi disant papa straniero - che o non conosce una strada e non capisce l’idioma o non ha mai aspirato ad amministrare una comunità? E se sì, pensano forse o anche o magari a un collettivo vero, capace di dire, fare o altro? Ma, poi, non bisogna volere fare le cose per aspirare a farle? E queste persone non hanno – mi pare – detto di volerlo fare…
Inquietante, dunque, soprattutto per quanto riguarda la nostra città nella sua relazione con la politica. In ogni caso. Infatti se questo boatos non è vero siamo alla solita ormai malata e patetica dietrologia di un luogo che non può credere più alla politica e quindi la riduce solo a questo. Se è vero significa che un’intero schieramento politico, che ha governato per quasi quattro lustri, riconosce - ma senza il coraggio di dirlo - che è stato distrutto tutto il personale politico del centro-sinistra partenopeo a causa di questi terribili anni. Tanto che nessuno ma proprio nessuno che sta nel giro – e vive, in senso proprio, di politica - è considerato – a Roma o altrove - capace o credibile o sufficientemente distante dall’eredità del fallimento. Vi è poi dell’altro ancora: chi sta fuori dal giro – e non vive di politica - non viene neanche preso in considerazione. Infine restano altre due domande cruciali circa il rapporto tra buona politica e città:
1- Le cose da fare per la città, dal 2011 al 2016, chi le dice?
2- Le famose primarie - come esercizio di effettivo dibattito pubblico, civile, appunto, sul programma, la squadra competente, il metodo di governo – le si fanno davvero o no? E se no, comunque, interessa a qualche luogo politico fare effettiva campagna elettorale e dunque coinvolgere la cittadinanza intorno al tema: cosa significa governare Napoli. O no?
1 commento:
Trovo veramente vergognoso il modo in cui il Centrosinistra ritiene di potere utilizzare l'eterno e "nuovo" problema dei rifiuti a Napoli come argomento di propaganda antiBerlusconi (per colmo di disgusto, per me che sono abruzzese, abbinandolo alla ricostruzione del terremoto dell'Aquila). Cercano di dire che i proclami sulla pulizia, come quelli per la riscotruzione, si sono rivelati dei bluff, che sarà anche vero nel caso dell'Aquila ma a Napoli no e comunque, se pure la destra ha venduto la pelle dell'orso senza averlo ucciso, la sinistra (intendo il gruppo di potere che governa qua) ha fatto e sta facendo molto ma molto peggio. Come si farà a parlare di rifiuti senza mai dire le parole "raccolta differenziata"?? Si potrà farlo omettendo che avrebbe dovuto farla il Comune(o anche negando e mentendo spudoratamente)? C'è molta parte dell'intellighenzia di sinistra che ritiene che, pur di battere il berlusconismo, si può fare questo e altro, si può anche fare propoganda fine a se stessa, si possono dire cose non vere o non dire cose vere e comunque non si può mai criticare "i nostri" nel momento della battaglia. a costoro chiedo: siete pronti a portarvi sulla coscienza una campagna elettorale fatta usando i rifiuti come argomento di propaganda senza mai parlare di raccolta differenziata? vi rendete conto dell'effetto deleterio che ciò avrebbe su una comunità già ampiamente priva di qualunque fiducia nella Politica (intesa come partecipazione alla soluzione di problemi collettivi)?
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