09 novembre, 2006

Tre frasi da cui partire

cito dai commenti:

“esposti al pubblico disprezzo
perchè l'emergenza criminalità copre tutto
e tutti possono restare ai loro posti”

“serve, anche, che si diano risposte politiche;
che si assumano le proprie responsabilità”

“se vogliamo crescere abbiamo bisogno di altri”


Il problema civile di Napoli gira intorno a questi tre punti. Come cittadini e come forza che vuole fare politica in città e per la città dobbiamo concentrarci sulle cose da fare e in modo partecipativo. Bisogna, insomma, rendere vive queste tre affermazioni. Non fermarsi all’emergenza e mobilitarsi perché non sia un alibi per lasciare tutto come è. Lavorare sulle cose da fare. Dire che il riscatto è possibile ma indicare anche su cosa, come, quando e ripeterlo, ovunque: alla radio, in TV, sui giornali. E, poi, confrontarsi con tutti sul merito e in modo propositivo. Decidiamo Insieme sta cercando di fare proprio questo, in questi giorni: ieri l’altro sulla sicurezza e il piano strategico, venerdì sulle municipalità da rendere vere e non finte. Insomma proviamo a lavorare con umiltà, a essere seri, fermi nell’opposizione a questo ceto politico ma, al contempo, a essere portatori di proposte, aperti a ogni confronto. E a proposito di confronto: sono d’accordo con chi dice che i progetti pilota in materia di istruzione e formazione – Chance o tanti altri - si mettano subito a lavorare con le scuole e senza spocchia perché c’è tanta fatica da fare insieme e tante cose da imparare gli uni dagli altri. Ma ricordiamoci anche che tutto è in salita e che si tratta di mettere le forze insieme e lavorare col fiato lungo e non corto.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile Professore,
credo che dai commemti ripresi dal blog uno deve farci riflettere in modo particolare: se vogliamo cerscere abbiamo bisogno di altri.
Infatti, dobbiamo prendere atto, se desideriamo iniziare un lento e faticoso cammino di risalita, con dolore ma lucida consapevolezza del fallimento della nostra comunità. Un fallimento politico, economico, culturale. Occorerebbe operare una conversione dello sguardo per indirizzarlo verso noi stessi lasciando in disparte i vari Borghezio. A Napoli in tutte le sedi istituzionali - culturali - religiose - avremmo bisogno, o meglio necessità, delle presenza di persone di altissimo livello etico ed intellettuale. Desidero ricordare a titolo esmplificativo che pochi anni or sono la Curia napoletana fu investita da indagini penalmente rilevanti e che anche la Procura gestita da Ormanni subì analoga sorte.D'altronde i nostri amministratori hanno avuto una chiara riconferma nelle ultime elezioni. Dal 1861 in poi si sono spese giustamente grandi energie intellettuali per analizzare le cause esterne della questione meridionale, ora è giunto il tempo di analizzare quelle interne di noi napoletani.
saluti
pietro ferrara mirenzi
p.s.
questo gran parlare della costituzione di un nuovo partito politico mi fa venire in mente i neologismi usati per definire vecchie funzioni quali l'assistente amministrativo per l'impiegato, la collaboratrice domestica per la cameriera, l'operatore ecologico per lo spazzino

Anonimo ha detto...

Io credo che i media debbano chiedere scusa per aver fatto il gioco di chi sanno loro.
si sono ingozzati di merda e l'hanno vomitata sul mondo chiamandola napoli ed ora si defilano senza guardare il saccheggio che hanno provocato.
devono chiedere scusa insieme ai loro padroni.
devono chiedere scusa soprattutto alle migliaia di ragazzi che da anni affollano gli scantinati per lavorare la pelle con le colle tossiche, quelle che arrivano al cervello e te lo bruciano.
devono chiedere scusa alle migliaia di ragazzi che passano mezza vita avanti e indietro a portare caffè e a sperare di diventare grandi calciatori perchè, tra il garzone di bottega e il grande calciatore, a napoli c'è il nulla o la criminalità.
devono chiedere scusa alle migliaia di ragazzi che sono appena usciti dal carcere e cercano disperatamente di non tornarci.

ancora una volta hanno fatto un gran parlare di loro...
loro non parlano mai di noi, ci ignorano con un sano disprezzo che è tanto più profondo quanto istintivo.
per loro non esistiamo,noi e le nostre chiacchiere di inclusione sociale di cui piace riempirci la bocca.
lasciano che ci facciamo le nostre seghe, e si organizzano da soli, nel vicolo che aiuta la vedova con la colletta per pagare l'affitto e il " lavoro" per il quindicenne che diventa improvvisamente adulto.
altro che assistenzialismo, niente assistenza sociale, non ci vogliono.
loro sono distanti,sono seri,appartengono ad un altro mondo e davanti a tutto questo "sbattersi intellettuale" al più possono dire " mi fai nu bucchin"
Ormai se ne ne sono andati per la loro strada da decenni, e non si voltano indietro.
E, SE CAPITA DI INCONTRARLI, COME E' SUCCESSO A ME, E' PIU' FACILE CHE SIANO LORO A SEDURRE NOI...

clark kent ha detto...

e bravo il MAESTRO!!!
adesso pratichi anche la censura!?
eppure la notiziola che ieri ti avevo lasciata non era proprio una sciocchezza se tutti i giornali ne parlano oggi!!

Anonimo ha detto...

quale notiziola, clark?
ho qualche dubbio che marco sia passato a censurare...visto che ha minacciato seimila volte Paolo Pantani, ma lo vedo sempre in prima linea
Magari ri-posta...

Con l'occasione. Ma perchè non ci sono cose nuove sul tuo blog? Che cosa stai facendo, ormai da mesi?

Anonimo ha detto...

A proposito di don manganiello

Le querele non resuscitano i morti, tolgono loro la possibilità di un sobrio funerale dignitoso.
Detto questo a don Manganiello chiederei qualche informazione.
Ma i preti devono solo predicare(perchè in questo caso a parlare siam buoni tutti)o devono anche fare qualcosa?(perchè in questo caso, dov'era la chiesa quando succedeva tutto questo).
Forse a cercare di non pagare l'ici?
Sul giornale c'era la notizia di un docente licenziato perchè denigrava la scuola-e nessuno ha fatto una piega- e di un prete che accusa i palazzi di collusione con la camorra durante una manifestazione del centrodestra che viene proclamato, da fini, eroe nazionale e tra poco lo fa anche santo.
Io a don manganiello direi che la situazione è già abbastanza complicata,di fare il prete nella sua chiesa e, se fa anche il prof. di religione pagato con i soldi pubblici, di continuare a fare bene anche quello,e di risparmiarci uscite infelici che prestano il fianco alle strumentalizzazioni del centrodestra.
Se poi vuole parlare c'è una ricca letteratura cristiana che dice, tra l'altro:
CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA
o glielo devo insegnare io, rifondaiola impenitente?

clark kent ha detto...

Per Daniela:
un pò sono stato incasinato, un pò non mi sembrava di avere cose interessanti da dire. comunque "riposto":

"Bassolino (nell') ARENA"
il nuovo post di clark kent su
www.smclarkkent.blogspot.com
cordialmente
clark

e.r. ha detto...

Clark aveva ragione: il suo commento infatti mi era arrivato via mail, ma non ho controllato che fosse effettivamente pubblicato. Di sicuro nessuno si è azzardato a cancellare alcunché. Come dice Daniela, non lo si è fatto mai (o quasi), figurarsi se lo facciamo con Clark. Anzi è un onore e dispiace che sia accaduto.

Anonimo ha detto...

Domenica sera , in coda a report, c'è stata un'anticipazione di domenica prossima, con bassolino che diceva fuori onda "ma chi cazzo lo conosce questo arena"(non è stato uno spettacolo piacevole, vi assicuro, mi sono vergognata)
Se leggete il mattino di oggi, pare che Rastrelli abbia fatto una convenzione con le università (costo 600.000 euro)nell'ambito di quest'accordo sono state chieste le consulenze da bassolino(costo 64000 e 111000 euro).
Comunque, a parte le responsabilità, c'è poco da gioire e da azzuppare:saremo processati tutti noi napoletani, come è già successo.
Saremo messi tutti alla gogna, come è già successo.
E tutti, anche l'ultimo imbecille non napoletano, avrà il suo momento per sentirsi finalmente meglio di qualcuno.
Scatterà il meccanismo che tutti conosciamo, che è il bisogno di scaricare un'aggressività e una violenza verbale e la merda di tutti su noi napoletani, cosa che non ha niente a che vedere col bisogno di trasparenza e di giustizia e col diritto all'informazione (con tutto il rispetto per la trasmissione che apprezzo molto e che non è responsabile di tutto questo)
Io tremo, aspettando domenica,e mi aspetto che, chi ha accesso ai media,faccia qualcosa per evitare che la situazione sia ancora fuori controllo.
Non c'è bisogno che altri scatenino la rabbia contro i meridionali, lo fanno già molto bene bossi, calderoli e i loro amici della destra.