Sono angosciato e infuriato per la legge sul "fine vita". La quale mi
espropria della mia dignità di persona e del mio rapporto civile, filosofico e
anche religioso con la morte e con la vita. Come non avviene in nessun paese
civile.
In modo, in più, ignobilmente sguaiato, volgare e violento, il che emerge da
un linguaggio non consono alla pena e al mistero del nostro destino. Ha un
carattere ideologico, una cosa propria di uno stato teocratico. Con, in più –
per chi è credente - un evidente delirio di onnipotenza contrario anche al
primo comandamento.
Certo che si dovrà reagire!
Bisogna ribellarsi!
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