26 giugno, 2006

Dare voce

Caldo di pazzi. Mia mamma è anziana e lo sta molto soffrendo. I servizi per gli anziani sono il tema di polemiche sui giornali che chiamano in causa i servizi alla persona, i servizi cosiddetti di prossimità e le azioni domiciliari possibili. Proprio le questioni sollevate della’ultimo mio post e connesse con il come avviene la spesa sanitaria e per fare cosa. E’ di nuovo la concezione della città che è in gioco. Quali organizzazioni, quali priorità, quali atteggiamenti e stili e soprattutto metodi connotano una città solidale, prossima? Come si stabiliscono bilanci e spese, come si coinvolgono famiglie e età diverse entro le famiglie, quali servizi costruire per creare coesione, che rapporto c’è tra questi e il palazzo, i suoi assessori, i loro metodi, linguaggi, modi – intesi anche come gesto, come simbolo, oltre che come sostanza, decisione, azione avviata e ben monitorata, con costanza, nel tempo? Più passano i giorni e più il programma e gli approcci proposti da Decidiamo Insieme si manifesteranno come importanti e fortemente necessarie. Dobbiamo trovare le vie per dare voce, essere capaci di organizzare la nostra voce propositiva con serietà, apertura e senza presunzioni.
Oggi si riunisce il comitato esecutivo di D. I.
E a breve avremo una prima scadenza pubblica che ci accompagnerà a un calendario di ripresa a settembre.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

cu stu calore 'e pazzi, sulo pantani se puteva mettere a parla' e' cicc...

Anonimo ha detto...

Una domandina facile facile. Ma tutti possono venire ad ascoltare la riunione del comitato o ci vuole una chiamata dall'alto?

Anonimo ha detto...

A tutti gli amici bloggers...oggi denuncio che per la terza volta , dopo due tornate elettorali, dopo tre articoli sulla stampa e due denunce di piazza davanti al seggio riprese e trasmesse da can.21, dopo due segnalazioni da parte del Presidente del seggio, dopo una lettera del Clabarc di denuncia e proposte al sindaco ed assessori competenti...oggi l'ingresso al mio seggio nella sede di Via Luca Giordano non è stato ancora spostato al cancello a fianco con la rampa, bensì è rimasto quello con la rampa di scale...in questo periodo ho la pressione bassa e sto uscendo poco.....non ho inteso fare altri sforzi per dare luogo ad altre forme di inutili proteste: ho solo deciso di NON ANDARE A VOTARE per non farmi trasportare come una 'sporta di fruttivendolo', per AVVILIMENTO,SDEGNO E PROTESTA , cosa mai fatta in vita mia!
Per noi disabili, per gli anziani e per tutti coloro che soffrono di difficoltà fisiche e mentali in questa città non è conosciuto nè rispettato neanche l'art. 3 della Costituzione.........Che si rincominci da questo!
Ileana

Anonimo ha detto...

Cara Ileana,

tutta la mia, NOSTRA INDIGNAZIONE per quanto accade.
Sta vincendo il NO ed è un NO a questo calpestare continuo dei nostri principi.

Scrivi a Napolitano, noi sottoscriviamo.

Anonimo ha detto...

Cara Ileana,

tutta la mia, NOSTRA INDIGNAZIONE per quanto accade.
Sta vincendo il NO ed è un NO a questo calpestare continuo dei nostri principi.

Scrivi a Napolitano, noi sottoscriviamo.

Anonimo ha detto...

veramente più no di regime di questo...

Anonimo ha detto...

Veramente quest'ultimo commento non l'ho capito. Mi può spiegare, caro anonimo, please?

Anonimo ha detto...

accort' ca' chist' si iscrive overo....

Anonimo ha detto...

semplice: mica è un no per il calpestare i nostri principi, ecc. ecc.
è un altro no ideologico voluto da chi calpesta i nostri principi e noi appecoronati beliamo silentemente per non disturbare il manovratore

Anonimo ha detto...

caro paolo,

l'invito ad Ileana a scrivere a Napolitano (con sottoscrizione) è per denunciare ai massimi livelli lo stato reale dell'applicazione dei diritti. Di cui tutti si riempono la bocca, salvo a calpestarli nei fatti.

Non ti sarà sfuggito il decreto del 31/12/2005, firmato a Napoli da Ciampi il 3/01/2006, in cui si introduceva il voto a domicilio per invalidi o diversamente abili (insieme allo scrutinio elettronico); a fronte delle belle leggi NEI FATTI l'accesso ad Ileana al suo seggio è stato reso impossibile, nonostante tutte le norme già da tempo esistenti su abbattimento barriere etc.

Essendo una scuola, oltretutto, dovrebbe GIA' ESSERE a norma per l'abbattimento delle barriere, sia essa seggio o no.

Quindi Ileana è stata nei fatti privata dell'esercizio dignitoso del proprio diritto fondamentale, per inadempienza grave proprio di chi è chiamato a garantirlo.